domenica, dicembre 16, 2012

PROVE DI VOLO ASPETTANDO LE ELEZIONI POLITICHE

L' opinione pubblica e l'elettorato è ogni giorno assediato dal fenomeno politico che precede la campagna elettorale e quindi le prossime elezioni politiche, tutto incentrato sulla costruzione di possibili alleanze e sugli indici di gradimento sullo scenario internazionale, ma forse non s'accorge che di programmi puntuali con relativi particolari che questi dovrebbero sviluppare a urne chiuse se ne sente parlare molto poco.
In sostanza si cercano le costruzioni di alleanze incentrate su progetti ideologici, a significare cioè qual'è la bandiera sotto la quale è bene andarsi a isparare poi con il voto.
Questo comportamento porta pure a delle grandi mistificazioni quando, per sostenere un proprio progetto, si tirano in ballo soggetti internazionali di primissimo piano, come per esempio coloro che sperando nel contributo del Prof. Monti evidenziano che sullo scenario internazionale questi è gradito non solo alla Merkel et alia, ma anche al Presidente Hollande.
Al riguardo dimenticano che il Presidente francese in pochi giorni ha cominciato una " tosatura" senza tanti minuetti, che il Prof. Monti non ha fatto: eliminiazione di tutte le auto blu e di servizio, riduzione dei finanziamenti alla Chiesa per l'istruzione privata, eliminazione dei contributi alla Stampa, ecc riutilizzati per investimenti mirati come scuole, asili e istituti di ricerca, abolizione delle scudo fiscale ed introduzione dell'aliquota massima  della tva al 75%.
Azioni che sono invece nelle corde della Agenda Bersani che farebbero accapponare alla pelle non agli italiani, ma alla maggioranza del ceto politico che va dal Centro alla Destra.
Peraltro, lo esprimevo nel mio precedente articolo, queste fusioni a freddo soprattutto nel Centro vedono il sostegno favorevole guarda caso di tutti quegli stati che hanno maggioranze di Centrodesta, quindi sostegni del tutto interessati perchè difendono un falso moderatismo.
Inoltre sembra voler far dimenticare all'elettorato che è proprio il moderatismo europeo e quindi italiano in particolare il principale responsabile delle politiche europee che hanno contribuito ad inguaiare l'Euro.
Certo ci son stati paesi virtuosi ed altri molto meno, ma guarda caso i soccorsi, quelli veri, sono giunti o potrebbero essere messi a disposizione quando i quadri politici nazionali interessati sono mutati verso il moderatismo; a prescindere peraltro dal fatto che le precedenti maggioranze fossero responsabili del governo poco accordo.
L'ultima è la Grecia che guarda caso ha ricevuto gli aiuti quando le politiche di risanamento sono state trovate da quel Centrodestra che guarda caso aveva provocato i suoi bei danni.

Ma venendo ai vari attori sulla scena politica italiana vediamo che il Centrosinistra è forse l'unico che sta ultimando le sue selezioni di rappresentanza utilizzando questo strumento come tavolo di confronto non solo sugli uomini/donne da proporre alle elezioni, ma soprattutto sulle formule, le ricette e le idee sulle quali poi svolgere l'azione politica di legislatura.
Questo processo non è ancora finito (ieri uno importante per il candidato governatore alla regione Lombardia s'è concluso), mancando quello per le politiche e per le regionali di Lazio e Molise, ma le linee di sviluppo sono queste.
Ma già andando al Movimento 5 Stelle  (a propostito come mai proprio 5 stelle ?) si cerca aggregazione su cosa non si deve fare, su chi non si deve candidare, ma poi nella selezione "eterea" qualche problemuccio emerge in modo prepotente.
Del resto un Movimento che viene accreditato di qualche milione di voti dovrebbe riuscire a trovare una schiera ben più robusta e qualificata (non basta la buona volontà ma occorre anche la capacità di saper scrivere leggi) di eleggibili da proporre alle elezioni.
Puntare addirittura sullo slogan che "senza di noi arrivano i nazisti in Parlamento" perchè vi sarebbero difficoltà a raccogliere 120 mila firme per la presentazione delle liste, mi sembra un paradosso esagerato che dovrebbe far riflettere; anche qui non dovrebbe essere difficile oranizzare la raccolta delle firme con tutti i simpatizzanti che vengono appunto acceditati al M5S.
Se così non fosse sarebbe peoccupante che l'M5S raccogliesse milioni di voti senza alcun seguito di sostegno politico sia ora che nella prossima legislatura.
Ma il fenomeno che denuncio appare ancor più evidente quando si esamina il Centro costituito da Udc, Fli, If, ecc. dove si parla genericamente non solo di "agenda Monti" ma addirittura di Monti Premier, sottacendo che il programma di Monti è stato sviluppato decisamente in parte e non è detto assolutamente che sia poi gradito all'elettorato che si vorrebbe attrare.
A prescindere da Monti quindi il Centro cerci la sua strada e faccia le sue proposte (il quoziente familiare è uno, ma c'è parecchio d'altro su cui lavorare) perchè diversamente chiederebbe consensi non si sa bene su cosa.
La tecnica poi di denigrare (comportamento ancor più accentuata nell'azione populista dell' ex premier Berlusconi) o sminuire possibili alleanze con schieramenti di Sinistra risultano alla fine un pò stucchevoli perchè non sono le origini che contano, ma contano le idee oggi e le formule che si propongono.
E' troppo semplicistico dire non mi alleo con il Pd perchè è alleato con Sel come se questo fosse un cosacco che abbevera il cavallo in Vaticano; imitando Casini mi vie da dire: ma di che stiamo parlando ?
Ancora veti incrociati ? Quanto l'attualità politica dimostra, nel più importante Comune d' Italia - Milano - abbiamo un Sindaco che proviene da Sel con una ottima giunta dove emerge la figura di Bruno Tabacci illustre rappresentante del Centro !
Quando Bersani parla di possibili dialoghi con il Centro di Casini, si permette forse di ricordare le origini del Presidente della Camera Fini ? Sarà sui temi il confonto, sulle formule e sulle ricette non certo sulle origini politiche.
Questo per dire che stiamo ancora lì a piluccare sulle differenze, di progetti politici alti ma non chiari alla gente, di modelli di società che nessuno conosce, perchè sono nei fatti e nelle proposte che si vede che cosa si vorrebbe fare e quali potrebbero essere i risultati.
Si parla tanto di moderatismo, ma non si spiega che cosa voglia dire: non essere drastici o radicali nelle scelte da fare, ma equilibrati e rispettosi dei diritti di tutti ? Ne siamo proprio sicuri ?
Monti con il suo garbo di moderato, da Commissario Ue ha proposto ed ottenuto una "punizione" esemplare e super milionaria per Microsoft !
Purtroppo Idv  s'è persa nelle nebbie in poco tempo anch'essa animata dalla volontà di differenziarsi, di smarcarsi un pò da tutti, ma commettendo un errore imperdonabile: quello di attaccare i vecchi alleati e soprattutto le Isituzioni come il Capo dello Stato; poi la classica buccia di banana occorsa a Di Pietro ha fatto il resto ed ecco che con le ideologie o con i populismi si sta sprecando un patrimonio di consensi che non si sa bene dove andrà a collocarsi.
Quanto alla Lega  appare evidente che cerca di ricostruire al suo interno per vie e su temi temo un pò datati; se non altro però ha le idee ben chiare sulle allenze eventuali da allacciare, come le è ben chiaro che uomini ritiene utili alla causa e quali invece no; disposta quindi a correr da sola sapendo che non avrebbe gandi possiilità di vittoria..
Sul Popolo delle Libertà la confusione è massima e le linee di aggregazione sono su slogan che nemmeno convincono gli esponenti; figurarsi i sostenitori e coloro che son sospesi nell'indecisione al voto.
Sostenere il Governo Monti, farlo cadere, accusare Monti di aver mal governato eppoi proporlo come leader di coalizione di Cdx (Pl/Lega) ha chiaramente aspetti destabilizzanti per chi dovrebbe sostenere con il voto; inoltre di che fare, di cosa fare e come farlo non ne parla nessuno a dimostrazione che conta solo la  volontà di aggregazione più ampia possibile per cercare di raggiungere una maggioranza parlamentare 8 perder bene).
Ennesime piroette che la recente storia ci ha dimostrato nemmeno buone per la governabilità dell' Italia.
Siamo ancora alle solite: molto spesso le allenze sono diventate un fine da raggiungere (poi qualche santo provvederà) e non un mezzo per governare con le difficltà e complicazioni che possono avvenire nella storia di una legislatura.
Altro cavallo di battaglia è l'auto attribuzione di un partito che da moderato difende i moderati che sono la maggioranza in Italia.
Ma un partito che divende interessi di pochi, che non ha fatto nulla per crescere in modo armonico il paese, che ha consentito sperpero e malaffare sarebbe,a detta di Sua Emittenza,un partito moderato per i moderati?
E chiaro che gli italiani sono prevalente quasi tutti moderati: sono pazienti, accettano comunque sacrifici ed hanno sempre la speranza che il futuro una buona volta migliori; ma sostenere l'assioma sbandierato dal Capo del Pdl risulta offensivo: un vera presa in giro!
Un augurio grande è che l'elettorato apra finalmente gli occhi e voti alle prossime politiche (e non solo) guardando ai contenuti e alle proposte di governo avanzate e poi, come dovrebbe accadere anche questa volta, tirare le somme senza farsi influenzare da simpatie o da vecchi slogan da mettere in soffitta.  

venerdì, dicembre 14, 2012

CENTRO E CENTRODESTRA: FUSIONE A FREDDO?

Dopo l'anticipazione del Prof. Monti delle dimissioni da Premier fatta domenica nelle mani del Capo dello Stato Giorgio Napolitano ieri a Bruxellles si è consumata la vendetta - servita fredda  - sempre al Cav. Berlusconi che pensava di fasi una passeggiata partecipando al Convegno del PPE europeo.
Il Premier Monti è stato invitato a partecipare  per  spiegare le ragioni della rottura sul filo di lana della fine naturale della legislatura italiana e da autentico arruffa popolo il Cav. Berlusconi ha capito l'antifona e smentendosi clamorosamente ha proposto o anticipato, non s' è ben capito, che farebbe un passo in dietro purchè Monti appunto non si penda sulle spalle l'impegno gravoso di riunificare tutto il mondo moderato espresso dalla politica italiana del Pdl/Lega.
Innanzitutto non  si capisce perchè non più tardi di qualche giorno fa abbia accusato (a giustificazione del ritiro di fiducia)di malgoverno il Governo Monti; ma poi ha sostenuto che è stato irretito dal Centrosinistra, dalla Sinistra e dalla Cgil affermando il falso e comunque dando a Monti dell'uomo condizionabile o addirittura imbelle.
Non spiega nemmeno ai colleghi del PPE europeo perchè per tredici mesi abbia sostenuto votando tutto quel proponeva - insieme a Pd e Udc - il Governo Monti, e poi ha ritirato il sostegno perchè le cose a suo dire erano tutte sbagliate.
Anzi i suoi uomini o donne, come recitando una preghierina,  oltre alla denuncia della super potenza condizionante costituita da Bersani-Vendola-Camusso (che se vero sarebbe una leader che vince, ma allo stesso tempo, tanto per tenersi in allenamento proclama scioperi a raffica !) negano di essere la causa della caduta del attuale Govero.
Dimenticano che per conto del Cavaliere il Segretario del Pdl Alfano, - l'abbiamo sentito tutti -  in Parlamento ha detto: "" per noi questa esperienza è finita per cui non garantiamo alcun appoggio al Governo; per non mandare il paese a "scatafascio" però voreteremo soltanto la Legge di Stabilità ".
Se la politica di lorsignori consiste nel dire una cosa e subito dopo dirne una esattamente contraria, mi sembra che il livello di tale affidabilità debba essere tenuto in assoluta considerazione da parte dell'elettorato che ancora sembra avere l'innamoramento per Sua Sorridenza e per i partiti di Cdx!
Una cosa che va comunque sottolineata con decisione è comunque il fatto che il PPE Europeo sta tentando una operazione politica che pur legittima risulta estremamente preoccupante non tanto perchè cerca di contribuire ad una ricostruzione del moderatismo italiano, quanto perchè vuol var sorgere una colonna portante ed autorevole del Centrismo in Italia, quale ulteriore gamba al moderatismo europeo già esistente in Olanda, Germania, Belgio, Grecia con tutte le conseguenti politiche che puntino certamente al rigore, ma che non necessariamente puntino ad una ricrescita ordinata, equilibrata ed equa.
Può essere che la corrente popolare europea voglia trasferire anche in Italia le sue formule riuscite sino ad ora in Germania et alia,  tramite il Prof. Monti, ma è altrettanto vero che i termini, le ricette e i possibili risultati vanno prospettati subito agli italiani per una loro valutazione ed espressione di voto.
Intendo dire che tutto il trambusto ed il fermento che si sta leggendo all'interno delle varie anime del Pdl sembra una operazione di sostituzione di uomini, una fusione a freddo insomma, pretendendo che componenti le più disparate con questa rivoluzione copernicana, producano un risultato ben amalgamato.
Berlusconi stesso propone un giro di valzer quando dice che Monti andrebbe bene per riassumere sotto la sua guida il Pdl e la Lega, ma non tiene conto che la Lega non sarebbe d'accordo di fasi guidare da un uomo rispetto al quale sono stati all'opposizione per 13 mesi.
Peraltro, con le forze centripete che vediamo, lo stesso Pdl con le sue varie anime mostra segnali evidenti di sfaldamento.
Peraltro pare molto strano che lo stesso Monti , se abboccase a questa proposta, ben sopporti personaggi che hanno cercato di impallinarlo sin dal primo giorno di mandato.
Più complicata appare l'operazione di ricomposizione in una nuova amalgama costituita da spezzoni del Pdl, dall'Udc, dal Gruppo di Montezemolo, da Cl, da Fli e da parte di ex An; per di più con una selezione puntuale degli uomini/donne  perchè non son tutti eguali soprattutto pe le eventuali porcate che hanno combinato o di cui sono accusati (uno per tutti Formigoni di   CL).
Della politica da sviluppare e delle ricette da propinare, non si fa assolutamente menzione, quasi non fosse questo il motivo di tanta animosità per cercare un valido futuro politico dei moderati.
E non mi risulta che a Bruxelles si sia parlato una buona volta di programmi, di ricette e di soluzioni per rilanciare la società e l'economia italiana.
Del fatto che ad ottobre il debito dello stato italiano abbia superato i 2 mila miliardi non se ne parla; delle cause che hanno portato a questo risultato nemmeno uno straccio di analisi; figurarsi uno straccio , un canovaccio, di soluzioni possibili, credibili e soprattutto equamente sostenibili.
Il Centrosinistra viene sbertucciato quando si parla delle sue formule contrapposte, o perchè organizza le primarie per selezionare i candidati alle politiche, ma l'unica idea che appare su questa iniziativa europea è quella di bloccare la possibile vittoria del Centrosinistra come fosse un disastro universale.
Non mi sembra che il Socialismo di Hollande - come i precedenti -  stia mandando in tilt la Francia; il declassamento dalla tripla A   è l'effetto delle politiche conservatrici e centriste di Sarkosy.
Di quanto fatto in passato troppo facile sconfessare l'azione del Cav. Berlusconi; alle politiche disastrose, laddove per esempio l'avanzo primario in un quinquennio è risultato un quarto di quello prodotto dal primo Governo Prodi nei cinque anni precedenti, hanno contribuito tutte le componenti di Centrodestra.
La dispersione e l'inefficacia delle politiche compassionevoli del Cdx, unita alla concessione di energie e risorse per accontentare l'elettorato sono risultate improduttive e dannose.
Mi riferisco all' Imu; è  stata inventata dal Pdl decorrenza 2014, ma oggi tutti a sparare contro Monti dimenticando la modifica dell'Ici progammata dal secondo Governo Prodi, laddove l'imposta era incrociata con i redditi dei proprietari. 
Mi riferisco al federalismo fiscale che anzichè virtù ha prodotto sperperi indecenti, alla concessione di scivolamenti alla pensione lunghi (ricordo i sette anni dell' Alitalia) che accontentavano i futuri pensionati ed anche le imprese che si alleggerivano di costi anzichè ingegnarsi a trovare formule per aumentare la produttività.
Ma non domi poi attaccano il Ministro Fornero per non aver preso in considerazione il fenomeno degli esodati che solo oggi sappiamo essere di ben 320 mila pensionandi !
Di formule alla tedesca, guarda caso inventate dal Socialdemocratico Schroder, di sostenere i lavoratori esplusi con programmi di reinserimento mirati che responsabilizzassero lasvoratori e impese, non se n'è vista nemmeno l'ombra.
Tutti ha chiedere il rilancio dell'economia ma poi tutti pronti a mantenere privilegi e sperperi, compresa evasione e corruzione (tempi interminabili per legiferare leggine poco efficaci).
Delle politiche di rigore che non pensassero di affrontare il fenomeno ampio delle basse pensioni non se n'è fatta una; anzi bloccare l'adeguamento delle pensioni superiori a tre volte il minimo quello si è stato facile: come un giro di cappello.
Uno schieramento degno di questo nome deve saper ammettere i suoi errori, non solo chiederlo ai propri avversari politici, ma soprattutto deve proporre valide politiche che modifichino radicalmente queste gravi storture.
Invec no: è più facile rimestare ancora una volta il pastone, giocare la carta di un outsider come Monti (se accetterà) illudere l'elettorato moderato, ben sapendo che alla fine della fiera, in caso di vittoria, politiche serie di correzzione non ce ne saranno per nulla.
Interesserà riagguantare il potere per mantenere situazioni di diseguaglianza sostituendo al populismo la tecnocrazia !
Il Centrosinistra ha una grandissima occasione oggi: depurandosi di incrostazioni del passato, se ce ne sono ancora, deve lanciare chiare e convincenti politiche innovative che riconoscano a tutti i settori della società il loro ruolo importante per la crescita dell'Italia.
Solo cosi ' anche i moderati democratici potranno avere fiducia in una proposta politica alternativa e soddisfacente e decidersi una buona volta a votare con il cuore, non con la pancia.
Trincerarsi nel solito risiko, nel solito gioco degli scacchi, dove tutto cambia perchè nulla cambi rischia di portarci alle solite situazioni di stallo o equilibri instabili che non saranno di aiuto agli italiani e all' Italia! 

domenica, dicembre 09, 2012

IL CAV. BERLUSCONI FA HARAHIRI !!

Intendiamoci il Governo Monti ha fatto cose in quesi 13 mesi che avrei accettato meglio se fatte in altro modo (penso alla riforma del lavoro, alla struttura dell'Imu, ad una patrimoniale possibile più accentuata, ecc) ed altre che non è riuscito a fare (alcune in divenire ed alcune in fase di approvazione), ma questo è dipeso non solo dalla volontà del Governo, ma anche e soprattutto dal fatto che la maggioranza che lo sosteneva era "strana" e quindi dava spinte contrapposte.
Molto spesso non erano legate a principi e a modelli contrapposti, ma rispondevano spesso ad interessi particolari di parte oppure di alcuni o singoli interessi a partire da quelli del Cav. Berlusconi.
Nell'estate 2011 il Governo Berlusconi sapeva perfettamente che gli impegni presi per il salvataggio dell'Italia, situazione critica che ha sempre negato, avrebbero comportato una politica di lacrime e sangue perchè aveva accettato di introdurre l'obbligo del pareggio di bilancio tanto che introdusse una manovra di circa 60 miliardi (aumento dell'Iva e introduzione nell'Imu)da sparlmarsi nel futuro prossimo (2013) e sapeva perfettamente quindi che per questa politica doverosa avrebbe perso consensi proprio nelle elezioni della prossima primavera (o fine inverno come sembra sarà).
A questo va aggiunto che l'ex premier si era reso conto che la sua credibilità sullo scenario internazionale era scesa sotto i suoi tacchi. 
Il Prof. Monti, intervistato nello stesso periodo, ebbe a dichiarare che era disponibile a contribuire alla prosecuzione della legislatura sino alla scadenza natuale, purchè il suo impegno fosse sostenuto da una ampia maggioranza che travalicasse i due schieramenti contrapposti in Parlamento.
Il furbacchione del Cav. Berlusconi cominciò a considerare questa ipotesi, perchè i partiti responsabili, almeno Pd e Udc, conoscendo la situazione reale del paese e i conseguenti pericoli, non si sarebbero presi appunto la responsabilità, pur avendone tutto l'ineresse, di provocare le elezioni anticipate.
Infatti dopo qualche setttimana di melina, il Cavaliere passò la mano al neo senatore a vita Monti, tutto sorridente mentre gli passava il campanillino, come a dire: caro Prof. ora son cazzi tuoi !
Di quel che è successo in questi giorni sappiamo tutto comprese le 52 fiduce votate al Governo Monti da parte del Pdl (olte che dal Pd e Udc) ed era ragionevole pensare che secondo steep prefissati il Governo Monti sarebbe andato ordinatamente e senza convulsioni alla sua fine naturale.
Ma alcuni fatti gravi, extra parlamentari, hanno cominciato a creare turbolenze nel quadro politico generale.
Dapprima lo scandalo in Lega con il repulisti operato da Maroni (quello della Margheria pur grave era ininfluente sul piano generale), seguito dai continui scandali in regione Lombardia  per finire gli ultimi scandali in Regione Lazio che stanno portando a convulse elezioni regionali anticipate, compreso buon ultima la regione Molise e le comunali di Roma giunte a scadenza naturale .
Se a questo si aggiungono gli ottimi risultati delle elezioni parziali amministrative di primavera da parte del Centrosinistra, l'exploit del Movimento 5 Stelle e giusto una settimana fa le riucitissime Primarie del rinascente Centrosinistra ecco che il quadro e il futuro per il Centrodestra, in progressiva liquefazione, si presentava a tinte sempre più fosche.
Il Pdl ha tentato poco convinto di riassumere le fila progettando Primarie di partito, ma il Cav. Berlusconi., rimasto in tutti questi mesi sempre muto, pe mero calcolo politico e per interesse evidente di parte ha rotto il giocattolo con una operazione di Palazzo indecente affermando che il Governo Monti a suo dire era giunto al termine e che pertanto il Pdl si sarebbe astenuto ovunque, tranne che votando  favore sulla Legge di stabilità.
Il segnale per Monti era evidente (come già detto nel precedente articolo): caro Pof. Monti non ti faccio cadere, ma ti avverto che lo posso fare quando piace a me !
Peraltro le motivazioni addotte dal Cavaliere rasentano il ridicolo quando sostiene che l'Italia è in grave situazione e che il Governo Monti ha rovinato l'Italia; mi/gli domando ma in questi 13 mesi dove cavolo era ? Sulla luna ? Mi risulta che abbia sostenuto l'attuale Governo per 13 mesi e votando a favore almeno una sessantina di volte !  
Questa operazione appunto indecente non è motivata solo dalla necessità di rinserrare le fila e cominciare partento dal Pdl la campagna elettorale, per dire al Governo Monti che solo quella legge potrà passare per non mandare il paese a catafascio (Alfano, scatafascio è termine dialettale) mentre non potrà passare la legge sulla incandidabilità dei candidati, quella sulla assegnazione delle frequenze residue, i decreti attuativi sulla riduzione delle provincie, la nuova legge elettorale, ecc.
In realtà anche con un Governo dimissionario e con le Camere sciolte si possono decidere leggi importanti, ma il Pdl per tornaconto personale ha tutt l'interesse a farle morire in Parmamento o nelle Commissioni.
E questo va denunciato con decisione alla pubblica oponione e quindi al corpo elettorale.
Naturalmente del fatto che questo strappo potesse produrre rigurgiti sulla credibilità internazionale dell' Italia o sul piano sociale edc economico (leggi spread) al Pd e all' ex Premier non gliene può fregare di meno, anzi qualcuno ne potrebbe pure trarre qualche beneficio.  
L'astuto Cavaliere però non ha fatto i conti con il fatto che di personaggi con schiena dritta ce ne sono molti di più di quanto possa pensare; il Prof. Monti ha ben chiaro (ed è chiaro sin dall'inizio a tutti)a che condizioni ha accettato l'incarico (indicate in pemessa) per cui questa manovra da bucaniere da parte del Pdl non gli è proprio piaciuta.
Sarebbe bastato un incontro di vertice Governo - Partiti di maggioranza attuale per anticipare la fine legislatura prendendo impegni sui prossimi possibili voti a leggi in Parlamento; così si sarebbe trovata forse convergenza anche sull' election day e sulla legge elettorale;  ma poichè così non è stato il Premier ha registrato, e non poteva fare diversamente, che la sua maggioranza non esisteva più.
Con estrema freddezza  ha proseguito nei suoi impegni eppoi ieri è salito al Colle per anticipare le sue dimissioni.
Anzi, penso che se la legge di stabilità fosse già stata approvata, le avebbe già date irrevocabilmente  subito!
Si riferisce che il Cavaliere sia inviperito per questa reazione imprevista e inattesa da parte del Premier Monti, ma deve rendersi conto che è lui stesso ad essersi sparato sui piedi !
Ora il corpo elettorale ha tutti gli elementi per cominciare a tirare le somme  con l'avvertenza di non cadere in parte maggioritaria nella solita trappola tesa (ed abboccata) tante volte sin dal 1994 !

venerdì, dicembre 07, 2012

LE CONVULSIONI DELL' ON. BERLUSCONI

C' era da aspettarselo che o prima o poi il Cav. Berlusconi chiamasse a raccolta i suoi per una classica operazione di "palazzo".
Ne avevo denunciato il pericolo nel precedente articolo quando dichiaravo che i veri oppositori della nuova legge elettorale e fieri sostenitori del porcellum fossero gli uomini e soprattutto il capo del Pdl.
E ieri con una operazione degna di un valido stratega militare il Pdl si è ricompattato non in nome della parte di Popolo che rappresenta, ma allo scopo di evitare definitivamente una nuova legge elettorale  (sempre che con le maggioranze attuali non ne sforni una all'ultimo tuffo) che vista dalla parte del Cavaliere non può essere accettata.
Non gli piacciono le preferenze, non gli piace il progetto di legge sulla candidabilità degli elegendi, non gli piace la legge sulla rete di trasmissione tv, nè quella che riduce i costi della politica nelle amministrazioni territoriali  perchè peferisce leggi che non lo inguaiono, l'eletcion day e l'aspirazione di padre padrone per cui decide lui, dal primo all'ultimo chi saranno i candidati prossimi venturi.
I suoi nominati lo sanno perfettamente e poichè vivono un pò tutti di luce riflessa, ben sapendo che gli exploit d'un tempo non sono almeno ad oggi ripetibili, fanno quadrato con la speranza i essere in prima fila quando sarà il momento delle nomine a candidato, alzando  la posta per prestarsi a future camarille.
Operazione di palazzo quindi che se ne frega altamente sia del Popolo che degli interessi e convenienze del'Italia, ma che mira a ricreare uno squadrone compatto e a costruire i presupposti per cui non ci sia alla fine alcun chiaro vincitore alle elezioni politiche di primavera.
Sempre che non escano numei inequivocabili per cui tutto questo trambusto si dimostri per  lui improduttivo.
Il fatto di attaccare il Governo Monti, di denunciare lo stato grave in versa l'Italia (dopo averlo negato per anni) e via discorrendo, sono bubbole poichè allo stesso tempo mira a creare i presupposti per cui ci possa essere un nuovo governo a guida Monti, sempre quel Monti che non avrebbe fatto nulla anzi che avrebbe aggravato la situazione socio economica dell'Italia.
Lo spera, ma forse lo sa già, che le rimonte non sono sempre possibili, quindi, come provò a fare nel 2006 proponendo una grosse koalition, spera per lo meno di avere almeno la chance di contare comunque in qualche modo.

Peraltro, sempre di manovre di palazzo si tratta, ieri sia alla Camera che al Senato ha usato spudoratamente e in modo super organizzato  tutto il possibile per non far mancare il numero legale in aula, ma votando, per chi c'era, l'astensione.
Segnale indecente per dire: dissento, ma non stacco la spina caro Presidente Monti, ma nel contempo la avviso che lo posso fare in qualsiasi momento.
Nemmeno, prendendosi oneri ed onori, il coraggio di far saltare il banco subito!
Dalla sua uscita di scena nel novembre 2011 sembrava fuori dai giochi distratto affaccendato in altre cose ed invece, attendeva pazientemente il momento opportuno per scombinare le carte al momento opportuno. 
Che questa operazione non piaccia ai Mercati non gli ne può fregare di meno; beninteso non è che i Mercati preferiscano altri a lui, ma questi sono estemamente sensibili a tutti gli strappi, incertezze  e disarmonie nella politica dei vari stati.
E la risposta di ieri e di oggi  è un tuono che ha fatto rialzare spread e scendere la Borsa italiana, fenomeno che continuerà non si sa ancora per quanto.
Alla faccia dell'accusa al governo attuale di aver fatto regredire l'Italia: per sostenere questa tesi si muove come un elefante (o rinocerente?) in cristalleria infagilendola ancor di più.
Quanto all'election day è un'altra bufala perchè le proposte fatte non possono portare assolutamente ad unariunificazione delle date perchè quelle regionali, anche il Lazio con sentenza della Consulta deve votare ai primi di febbraio, sono già fissate, mentre per le nuove politiche occorono dai 60 ai 75 giorni dallo scioglimento delle Camere e se il Caliere sa far di conto, nemmeno con la spinta ci si arriva.
Da oggi ai primi di febbraio sono 60 giorni, ma occorre votare diverse leggi partendo da quella di stabilità prima di chiudere eventualmente i giochi per cui questa aspirazione del Cavaliere è la prima a saltare.
Peraltro a che pro ? L'election day favorirebbe l'ipotesi di perder di meno ?
Ne è proprio così sicuro ?
Perdere in Lombardia, Lazio, Molise e alle comunali di Roma significa straperdere alle politiche !
Di quel che dirà nei prossimi giorni potremmo anticiparlo recitando a memoria partendo dall'attacco al Governo Monti.
Intendiamoci l'azione di Monti per quel che ha fatto e per quel che non ha ancora fatto (anche se ce ne sarebbe ancora tutto il tempo) non mi ha entusiasmato, ma al dire che ha affossato l'Italia ce ne corre parecchio.
La faccia tosta dell' On Berlusconi non si smentisce con questa super piroetta che sta compieno perchè tutti devono sapere, anche coloro che sono stati colpiti dalla introduzione dell' Inu, che la manovra finanziaria approntata nel 2011 è stata di circa 80 miliardi (ricorda nulla questa cifra che riguardò la manovra della Germania nel 2008 alla quale Belusconi rispose con una da soli 20 miliardi ?) di cui 60 prodotti dal Governo Berlusconi.
Proprio così perchè da giocatore delle tre carte qual'è introdusse, lui che non mette le mani nelle tasche degli italiani, nuove tasse o incremento, a scoppio ritardato, di tasse e imposte come l'Iva; la stessa Iva il cui incremento cerca di procrastinare (a parte l'aumento dal 20 al 21%) da tempo il Geverno Monti.
Quanto all'Imu (ci tolse l'Ici sulla prima casa e assimilate per circa 4,0 miliardi nel 2008, facendocela pagare il altra forma) è stata introdotta  facendoci risputare, oggi,  in un sol colpo 20 miliardi per gli anni esentati più l'anno corrente, prontamente ritoccata dai comuni - sino a 24 miliardi -che non hanno ancora voluto mettere mano alla revisione della spesa strutturale delle loro amminitrazioni.
Vedrete, la promessa sarà quella di eliminarla nuovamente a dimostrazione che preferisce accontentare un pò tutti piuttosto che cercare altri motivi di apprezzamento politico che evidentemente non sa nè può trovare.
L'altro tema riguaderà gli avversari in campagna elettorale, Centrosinistra in primis, complice di avere uomini della Sinistra al suo interno che sarebbero il danno dell'Italia.
Sarei curioso di sapere che ne penserà di altri competirori come l' M5S ( rischia stando alle proiezioni di conseguire più voti del Pdl) o del raggruppamento di Centro in formazione e che tipo di argomentazioni potrà portare all'elettorato per attrarlo in loro vece.
In buona sostanza l'On. Berlusconi sta precostituendo le prove e le argomentazioni per lanciare una campagna elettorale in grande stile, ma questa volta con risultati deludendi poichè l'elettorato ha certamente capito che cosa non vuol votare proprio perchè non si può puntare sempre sugli stessi slogan e promesse (da marinaio) disattesi dopo anni di governo, sperando che l'innamoramento per Berlusconi  rimanga ancora altamente efficace.
Gli altri partiti o coalizioni si stanno muovendo invece da tempo con e tra la gente (anche Grillo con il suo sistema "etereo" di consultazione e scelta dei candidati al Parlamento) con risposte estremamente confortanti e invitanti a far ancor meglio.
Certamente le Primarie del Centrosinistra, la cui appasionante vicenda ci ha interessato non poco facendoci  dimenticare per un pò del Cavaliere peraltro in meditazione altrove, hanno prodotto qualche effetto nel Cdx tant'è che l'ex Premier, ha rotto gli indugi non tanto per scendere in campo (come leader maximo non deve certo proporsi come leader di coalizione), quanto per svolgere una sua strategia dirompente, dannosa per l'Italia, ma certamente utile per se e i suoi accoliti (al pari della mia mamma circondata dalle galline quando portava loro nel grmbiule il mais spezzato).
Sembra offensiva questa battuta, ma allora mi domando perchè mai chi ha dissentito sino a ieri non ha colto al balzo questa ennesima piroetta e a parte pochi casi, non ha preso nette distanze ?
Del resto si è parlato di primarie anche nel Pdl con un sacco di contendenti, Berlusconi non le ha disconosciute anzi ha invitato il da lui nominato segretario Alfano a procedere, ma poi la corda elastica è finita ed ecco che, oplà, tutto rimbalza nel bugliolo!
Anche ai tempi della dissidenza del Presidente Fini quella area ci mise almeno 8 mesi per staccarsi e perchè mai oggi, dico oggi, non si ha il coraggio di dimostrare in Parlamento repentinamente una rappresentanza coerente con ciò che esprime il mondo esterno ?
Temono questi dissidenti latenti di confondersi con gli altri partiti di Governo ?
Riengo  quindi che da parte di Pd, Udc, Api, Idv, ecc occorra estrema vigilanza e massiccia presenza in Parlamento nella conduzione delle "danze" perchè il gioco e i bluff da pokerista del Cavaliere possono essere subdoli e rivoltare a suo favore magari una norma o legge di cui non si è pienamente convinti o poco coerenti con le idee di schieramento.
Staremo a vedere che accadrà nelle prossime 48 ore: la "legge elle 48 ore (o multipli)" è sempre viva e vegeta !

sabato, dicembre 01, 2012

DAL GOVERNO MONTI ALLA LEGGE ELETTORALE

Manca un giorno alle Primarie di ballottagio del Centrosinistra e la politica mostra due facce che la dicono lunga di chi ha coraggio da vendere e di chi ha una fifa blu di perdere.
Non mi riferisco certo al trambusto che aleggia nel Centrosinistra per le polemiche sulle regole di voto al ballottaggio; c'è poco da reclamare perchè le regole sono del tutto analoghe a quelle di una elezione politica o amministrativa: per votare occorre essere iscritti alle liste elettorali prima del primo voto per cui poi 
si puo votare ad uno dei due turni !
L'ufficio elettorale resta aperto il giorno del voto alle elezioni politiche/amministrative ed anche il giorno del ballottaggio (per chi ha perso il certificato non certo pe chi non è iscritto) per cui alle nostre Primarie la logica è la medesima.
Forzature di qualsiasi tipo rendono viziata questa grande e riuscitissima iniziativa che deve esprimere il candidato leader del Csx.
Mi riferisco invece a due eventi assai importanti avvenuti in queste ultime ore.
La prima riguarda il Governo  che dimostra notevole coraggio, con il supporto del Presidente della Repubblica, nel decicedere il commissariamento dell' Ilva decretandone l'utilità strategica per lo Stato, questo non certo per sottarre la società alle decisioni del tutto autonome della Magistratura, ma per affrontare la risoluzione di un problema grande e gravissimo che riguarda la salute dei cittadini e degli operai nonchè dell'ambiente, unitamente all'importanza economica che questo riveste appunto per l'economia locale ed europea, visto che parliamo del più grande impianto siderurgico d'Europa.
La Magistratura ha sancito le irregolarità anche penali commesse dalla proprietà dell'impianto e ne ha deciso il fermo al quale farà seguito il giudizio pocessuale, ma questo non può prevedere che sia implicito il risanamento sia perchè occorre attendere il risultato del processo sia perchè non è assolutamente detto che la proprietà voglia o possa provvedere ai dovuti rimedi. A Maggior ragione con impianto fermo e con maestranze a casa.
L'impianto fermo significa produzione bloccata e disoccupazione, ma anche che la proprietà può non essere in grado di provvedere a quello che avrebbe dovuto provvedere ormai da tempo.
Intendiamoci il peccato originale viene da molto lontano, ben prima dell'entrata in scena della Famiglia Riva, quando il sistema produttivo ancor più mastodontico era nelle mani dello Stato tramite l'Iri e già a quel tempo i problemi ambientali e sanitari erano sottovalutati (ci siamo dimenticati le coibentazioni di amianto nei cantieri navali a Trieste ?).
Non solo in quel di Taranto, ma anche a Genova, Trieste, Piombino, Bagnoli, ecc e non ultima Gioia Tauro dove si voleva installare una super acciaieria, bloccata dalla Cee (per rischi di sovapproduzione), trasformata poi in grande porto per navi container.
La politica allora ha mal governato queste iniziative conomiche ed ha continuato a farlo anche dopo, pur chiudendo alcuni impianti passati al risanamento, non imponento dopo la privatizzazione il risanamento ai nuovi proprietari.
Anzi l'occhio di riguardo è stato sin troppo benevolo se guardiamo alle fonderie di alluminio in Sardegna (agevolazioni sulla bolletta elettrica)  e al mancato risanamento dell'Ilva di Taranto.
Ora il Governo Monti è entrato a piedi uniti sul problema - ed ha fatto benissimo - imponendo tempi e modi di risanamento, imponendo un commissario che vigili che quanto disposto dal giudice venga puntualmente eseguito.
Questo non certo per un colpo di mano o per una azione "bolscevica", ma in forza di quanto stabilisce l'art 42 della Costituzione italiana.
Cioè a dire: le cose da fare sun queste, il tempo è due anni, ma se non vi provvedi sarò costretto a farlo io, lo Stato, espropriandoti.
La logica è cosequenziale: il risanamento necessario dovrebbe costare qualche miliardo di euro (cinque?) e non è detto che la società e quindi la proprietà abbia i fondi per farlo per cui vi potrebbe essere il pericolo che non si provveda a quanto risposto e che la proprietà porti i libri in tribunale, con il risultato che la bonifica si fermi e tocchi poi sempre allo Stato provvedervi.
Tanto vale perseguire il tentativo determinato dal decreto Monti e nella peggiore delle ipotesi acquisire un impianto comunque attivo ed economicamente valido.
Intendiamoci: non sono un appassionato del Governo Monti per quanto  ha fatto, ma in questo caso mi sento di condividere il suo operato anche se questo potrà implicare impegni economici seppur in prospettiva e rapporti delicati per competenza tra corpi dello Stato.
 
La seconda invece riguarda la Politica che nell'ambito dell' area di Cdx, e in particolare nel Pdl ancora dominio del Cav. Berlusconi, dimostra di avere il coraggio del coniglio.
Sino a ieri si accusava il Pd di voler in cuor suo mantere la legge elettorale del porcellum, poichè questo continuava a discutere sulle proposte, ancora più indecenti, di modifica di tale legge elaborata dall' On.Calderoli (un nome una garanzia), mentre oggi leggiamo che, ad un passo dl faticoso accordo, il Cav. Berlusconi pone un veto alla sua conclusione.
Tutti i partiti, Pdl compreso,  erano arrivati ad un passo di un accordo, ma ecco che il veto personale del "residente" di Pdl, blocca tutto facendo mancare con tale posizione il consenso da parte dei parlamentari di tale partito.
Preferisce mantenere il porcellum perchè cosi sceglierà lui i candidati, uno per uno, e al suo elettorato (quel che gli resta per lo meno) non resterà che prenderne atto, riportando le lancette della storia indietro al 1994.
E' evidentemente preoccupato delle sue prospettive politiche e personali visto che non si preoccupa di quanto sta avvenendo con le Primarie del Csx, nel processo di aggreazione al Centro e all'emersione dell' M5S anche se quest'ultimo risulterà realisticamente ottenere ottimi risultati, ma rischieranno di rimanere sterilizzati dall'estremismo del suo vate Beppe Gillo.


 

martedì, novembre 27, 2012

PRIMARIE DI CENTRO SINISTRA : ORA IL BALLOTTAGGIO

Domenica c'è stata certamente una vera e grande manifestazione democratica, forse per la prima volta una Primaria, con tutti i crismi, dove i competitori e soprattutto i risultati non erano per nulla scontati, come avvenuto altre volte in passato.
La speranza degli elettori al cambiamento non è mai morta e questo spiega un afflusso consistente e superiore alle aspettative che ha bloccato l'emorragia di affluenza registratasi dopo le Primarie del 2005 (peraltro di una coalizione più ampia come l'Unione).
Ed è certamente importante che politici come i cinque "concorrenti" si siano messi in gioco a partire da P.L. Bersani, che ha voluto Primarie organizzate con rigore prevedendo anche il doppio turno perfornire al vincitore, qualsiasi esso sia,  la forza inequivocabile che gli deriverà dai voti ottenuti.
Non già e non solo per poter governare la Coalizione con autorevolezza, quanto per il segnale inequivocabile che viene trasmesso all'esterno, cioè agli elettori di area (che mi auguro del tutto proporzionali ai voti totali conseguiti) e alle coalizioni di Centro e Centrodestra che competeranno alle prossime politiche in primavera.
Avrei preferito per questo un risultato definitivo già al pimo turno, ma comunque - se questa settimana verrà vissuta con ordine -  se non altro  ci sarà ul'altra settimana di impegno delle strutture e di parecipazione dell'elettorato.
Sulla organizazione un piccolo appunto: mi risulta che moltissimi  militanti si son preoccupati per settimane di iscrizioni, gazebo e seggi elettorali mentre tanti sostenitori di Matteo Renzi molto di più di campagna elettorale. 
Un altro elemento importante che Bersani, ritengo, abbia saputo cogliere è la partecipazione di Matteo Renzi nel quadro del Partito Democratico, proprio per costruire il tandem che agirà in futuro in sostituzione di quello giunto a fine corsa costituito da quello di Ventroni-D'Alema.
Ne consegue che nè Renzi nè Bersani possono essere indicati come uomini che rappresentino notabili o padri nobili: sono loro - ne devono aver ben coscienza - le colonne scelte oggi e per i prossimi anni..
Sulle procedure la dimostrazione che erano quelle giuste lo da il compotamento degli elettori che pur avendo patito spesso file interminabili, non hanno profferito verbo; anzi consolavano gli scrutatori imbullonati al seggio.
Ed ora il ballottaggio va fatto con lo stesso ordine, tenendo molta attenzione agli infiltrati perchè, anche se non lo danno a vedere, le Primarie costituiscono un elemento altamente urticante per le genti e soprattutto i politici di Centro e Cdx. 
Anche sulle interpretazioni di voto, senza scendere in sterili polmiche che confondono e infastidiscono l'elettorato, la risposta è stata chiara: gli elettori delle Primarie hanno preferito due esponenti del Partito Democratico e questo non deve scaldalizzare nessuno visto che il Pd viene accreditato - ed ha tuttora in Parlamento - quote di rappresentanza importanti (33%).
Caso mai la competizione sin qui svolta e quella delle prossime ore non deve scadere in diatribe che facciano apparire il Centrosinistra,  il Pd in particolare, come una entità composta da quote d'espressione politica inconciliabili perchè, altrimenti, lo scopo di cercare e trovare il "meglio fico del bigoncio" quale capofila di Coalizione rischia di risultare alle prossime politiche di primavera un'arma spuntata.
Certo le ricette per affrontare i tanti temi di cui h bisogno l'Italia sono ben diverse, ma devono essere sempre all'interno del quadro di Centrosinistra che questo s'è dato.
Questo è un aspetto che trapela ogni giorno e così non va assolutamente bene poichè l'elemento vincente è sempre e comunque la coeasione del partito PD e quindi della Coalizione.
Si rischia cioè di farsi del male e di questo non se ne devono avvantaggiare le aree di opposizione e soprattutto non devono andare a detrimento degli interessi complessivi del nostro paese.
Renzi vorrebbe per esempio preferire una corsa solitaria che reputa vincente mentre Bersani tiene conto anche dell'alea che deriva dal voto popolare per effetto anche delle contromisure che o prima o poi Centro e Centrodestra potranno mettere in campo.
Non ci dimentichiamo infatti che la "gioiosa macchina da guerra" di Ochetto fu battuta  dalla discesa in ampo del Cavaliere che si organizzò in pochi mesi.
Anche il rinnovamento è importante, ma dobbiamo  riconoscere - anche con le recenti ma forse non ultime uscite di scena - che il rinnovamento c'è e continuerà ad esserci visi i tanti volti nuovi che continuano ad apparire, volti che si dimostrano assai competenti e innovativi.
Attenzione però alle fughe in avanti  che sono quindi pericolose perchè gli eletti devono essere personaggi che sappiano scrivere le leggi - per crearne di nuove o per modificare di vecchie - perchè il Centrosinistra non ha avvocati nelle sue fila che scivano veline da passare al nominato di turno affinchè diventino emendamento o legge addirittura, come è successo di recente nel Pdl.
La partecipazione di Renzi, con il risultato conseguito al primo turno, indica anche che il processo di rinnovamento interno del Csx e del PD in particolare non è mai concluso.
Lo dimostra il consenso ottenuto soprattutto in Toscana dove evidentemente l'elettorato storico di csx non intende certo cambiar schieramento, ma non è per nulla soddisfatto di come van le cose nelle amministrazioni locali.
C'è chi dice per celia che a Firenze l'abbian votato per toglierselo di torno, ma a Siena penso proprio che non possa essere questo il motivo.
Di "casotti" a Siena se ne son combinati parecchi negli ultimi anni, ma non sembra che la lezione data con la caduta dell'ammnistrazione comunale abbia per il momento insegnato qualche cosa sotto il profilo del rinnovamento.
Eppure un precedente s'è visto bene a Bologna con Guazzaloca che potrebbe venir imitato dal Dr. Tucci a Siena.
Di altre province non so, ma coloro che vi abitano sapranno bene che cosa c'è che non va e che va rimediato velocemente.
Certo, come si dice,  avran anche votato transfughi da altri lidi che non vedono proposte credibili di Centro e Cdx (a parte Lucca che non è mai stata rossa), ma con i dati elettorali storici, non posson certo essere grandi masse d'elettori.
Lo vedremo subito domenica se sarà stato vero o uno scherzo e soprattutto lo si vedrà a primavera, alle Politiche.
Mancano pochi giorni - domani sera ci sarà il confronto in tv tra Renzi e Bersani - al voto ed è importantissimo che la riuscita sia simile a quella del 25 novembre perchè cosi' sarà dimostrato che la Coalizione ha già una sua coesione (il ballottaggio non son fatti interni al Pd).
Occorerà quindi che gli esponenti di tutta la Coalizione, perlomento, si adoperino con opportuni inviti per una partecipazione  anche di coloro che hanno dato preferenza agli altri tre competitori.
Una cosa è certa: chiunque vinca al ballottaggio, domenica 2 dicembre non sarà un giorno d'arrivo, ma un bel giorno di partenza !

mercoledì, novembre 21, 2012

A DUE PASSI DALLE PRIMARIE DEL CENTROSINISTRA

Il 25 novembre è assai vicino e per l'ennesima volta il polo progressista si appresta a scegliere il proprio candidato leader designato a rappresentarlo alle prossime elezioni politiche nella primavea del 2013 (e a proporsi come prossimo Capo del Governo).
Non sappiamo ancora che legge elettorale verrà utilizzata, ma le alchimie, i bilancini ed gli altri arnesi usati per trovare la formula migliore (sic) fanno apparire quasi tutto il ceto politico veramente penoso.
Nonostante gli inviti chiari ed espliciti del Capo dello Stato infatti si cade ancora una volta, a causa della maggioranza parlamentare esistente che nella realtà è letteralmente liquefatta, nell'errore di costruire una legge guardando i propri interessi e convenienze di parte (perder meno e non far vincere gli altri) anzichè costruire una legge che consenta il raggiungimento di una maggioranza, qualsiasi essa sia, solida e stabile che rispetti il principio della rappresentanza.
Il Centrosinistra nel frattempo, sbeffeggiato sino all'altro giorno per la sua scelta ormai sperimentata, deriso perchè la sua  presunta iper democrazia vede competere ben 5 candidati, ha messo in campo una forza organizzativa di circa 100 mila attivisti che debbono far funzionare questa consultazione per migliaia di seggi  con le stesse regole che vigono nei seggi elettorali, con tanto di presidenti di seggio, vicepresidenti, scrutatori e per di più con gli addetti agli uffici elettorali pe costruire l'Albo del Progressisti.
In realtà questa scelta fa evidentemente timore per il "mondo" politico esterno che in qualche caso la sta scimmiottando o con gazebo (Lega)all'acqua di rose o con primarie da spalmare, forse, in diverse settimane, con la scesa in campo di non so più quanti compettori: diciamo pure che i candidati sono a "geomeria variabile", per il momento.
Il Polo di Centro emerge per la sua effervescenza con tanti uomini di buona volontà che costituiscono associazioni o movimenti che si differenziano non so bene su cosa, ma costruire una aggregazione politica intorno ad un uomo, predeterminare insomma, anche manovrando sulla legge elettorale, un futuro governo, dando per buono il programma sin qui svolto, confidando sulla possibilità di far convergere su questo obiettivo le "ali che verranno espressedal voto pololare, mi sembra una operazione azzardata; infatti non si parla bene e chiaramente di programmi e non si tiene conto di alcuni fenomeni elettorali nuovi, già visti parzialmente anche in recenti tornsate elettorli, che sembrano potersi ripetere nelle elezioni prossime venture.
Il M5S infatti è accreditato di percentuali consistenti che rappresenterebbero una fetta significativa dell'elettorato, ma questo per sua filosofia principale non prevede alleanze con nessuno, tutt'al più una convergenza su eventuali iniziative condivise.
Ma tornando alle Primarie di Centrosinitra, per sottacere alle difficoltà e complessità proprie interne, i partiri di Centro e di Centrodestra si preoccupano di adombrare l'iniziativa progressita cercando di metter zizzania su differenze che sono ovvie e doverose tra i candidati alle Primarie.
Ci mancherebbe solo questo: mica scegliamo i candati con lo stampino, visto che sono sostenuti - per la loro candidatura - da una perceutuale minima (questo riguarda in particolare il Pd) pari al 10% dei membri del Consiglio nazionale.
E' evidente che di Tabacci ce n'è uno solo, cosi pure di Puppato, di Vendola, di Renzi e di Bersani; tutti con le loro peculiarità, sensibilità, strategie ed idee che possono essere più gradite o meno, ma è evidente che ci deve essere differenza per scegliere: fra i progressisti di un uomo solo al comando unto dal Signore non se ne vuol sentir proprio parlare.
Ci sono poi i media che, per carità, fanno il loro mestiere ponendo domandine urticanti, ma che vengono replicate in modo mi sembra assai chiaro.
Intanto questa coalizione non è nè l'Ulivo, nè l'Unione; caso mai ne è la sua evoluzione più affinata.
Non scordiamoci poi che la matrice politica è quella che ha portato l'Italia nell'euro e quella che nel recente passamo ha fatto meglio, seppur non il ,massimo, per lo sviluppo conomico del nostro paese.
A chi pone poi il questito se si ritiene che la vittoria del Centrosinistra possa avere ripercussioni sul piano internazionale, rispetto al Governo Monti, è bene far notare che questo governo è stato ed è sostenuto (anche con qualche mal di pancia) proprio dal PD in paricolare e che nel suo programma il capitolo europeista è tra i suoi principali temi sostenuti convintamente (a differenza  delle posizioni ondivaghe del Pdl o a quelle draconiane e un pò folli  dell' M5S).
Ne' può preoccupare il consesso internazionale, comprese le grandi potenze come gli Usa, che oltre ad un Bersani, Renzi, Puppato e Tabacci vi sia anche Vendola.
Forse, chi pone questa domanda, si dimentica di un piccolo particolare: Vendola non è nè uno scalzacani nè un tagliagole, ma è da otto anni Governatore (acchiappanuvole) eletto dai Pugliesi (non dai marziani).   
Per cui gli interlocutori non devono porsi preoccupazioni al riguardo.
Piuttosto nel mondo del Centrosinistra comincia a montare una doverosa preoccupazione ed attenzione, perchè domenica 25 novembre si preannuncia una giornata di fuoco in quanto il numero delle pre iscrizioni si sta avvicinando al milione di votanti e questo lascia immaginare un afflusso forse ben più alto da quanto si auspica per la buona riuscita delle Primarie il Segretario Bersani, ovvero 2 milioni di elettori.
Questa preoccupazione non dipende certo dalla formula delle registrazioni al voto in quanto le procedure sono del tutti indentiche a quelle del passato (eccetto l'iscrizione all'Albo dei Progressisti) quanto dal fatto che l'organizzazione, ancorchè poderosa, non vuol fare assolutamente una figuraccia di fronte ad un afflusso che immagino a ragione veramente poderoso.
Le code ci son sempre state ed anche questa volta basterà la solita pazienza.
Tutti minimizzano su questa iniziativa del Centrosinistra, ma tutti, non solo i sostenitori, sono in attesa sia dei risultati sia dalla loro entità.
Si pensi che il deus ex machina della legge elettorale, On. Calderoli, sta progettando una mediazione per un premio di maggioranza a valori crescenti (come l'irpef), ma attende i risultati del 25 novembre per sperare che venga accolta  proprio dal Pd!
Per altro è una idea veramente mefistofelica: dare un premio di maggioranza crescente, a scaglioni,  con un sistema di voto che per due terzi è proporzionale con preferenza e per un terzo è a lista bloccata !
Pur di non accettare l'uninominale a doppio turno (chi vince vince e chi perde perde) ci si inventano le alchimie affinchè tutti siano rappresentati (oltre la soglia ovviamente) e le allenze siano le più complicate possibili (naturalmente dopo il voto).
Quel che mi auguro comunque è che domenica prossima le Primarie riescano alla grande a dimostrare la forza che andrà a competere alle prossime politiche, meglio ancora sarà se uscità un vincitore - chiunque esso sia - al primo turno.
Il peso e la coesione della Coalizione sarà ancor più grande e dimostrerà che una possibiltà di buona politica e di buon programma è ancora possibile.

mercoledì, novembre 07, 2012

IL 42,50% NON E POI COSI LONTANO

Il 6 novembre l'America ha rinominato il suo Presidente, Barak Obama, con risultati sia elettorali che di "grandi elettori" inequivocacabili e questo ha attirato la dovuta attenzione su un evento mondiale certamente fra i più importanti, sia per lo Stato più potente della terra, sia per tutti gli altri stati del nostro pianeta.
E' per questo certamente una vittoria molto importante per l'Europa in particolare ed anche per l'Italia.
Nel frattempo molti  politici - la maggioranza parlamentare - di questa "Italietta" hanno dimostrato ancora una volta la loro grettezza politica nel voler modificare una legge elettorale senza ricercare il più ampio consenso parlamentare, nascondendosi dietro alle pressioni di cambiamento sollecitate dal Capo dello Stato Napolitano ed anche, se più velatamente, da parte del Capo del Governo Monti.
Quel che non mi è mai piaciuto in questi ultimi anni è il fatto che, a differenza del 1993 (era il diciotto aprile il che è tutto dire) quanto fu introdotto il "mattarellum" con vastissimo consenso referendario, è che si voglia per la seconda volta modificare la legge elettorale senza cercare la più vasta intesa possibile, infischiandosene del pensiero e del contibuto  di partiti presenti in parlamento che rappresentano oltre un terzo dell'elettorato italiano.
Peraltro una legge elettorale non va modificata ad ogni piè sospinto anche se necessario per liquidare una legge dimostratasi, vista la sua inefficacia, una emerita porcata.
In sostanza checchè ne dicano i sostenitori della modifica, da Casini a Aflano, a Fini e Rutelli (promotore della "trappola" ?), le regole del gioco si cambiano al momento opportuno trovando necessariamente un punto di mediazione efficace, mentre voler forzare la mano per cambiare e trattare i dissenzienti da bimbetti capricciosi appare in realtà un vero comportamento anti democratico.
L'attuale legge, il "porcellum", ha dimostrato che può consentire di raggiungere una solida maggioranza, ma non la governabilità per cui cambiare è assai importante, ma la costruzione della alternativa in costruzione puzza di buciato lontano un miglio poichè è evidentemente costruita ipotizzando un certo risultato elettorale suffragato dalle indagini demoscopiche di ogni settimana, la vittoria relativa del csx, mentre una vera legge elettorale deve inserire nuove regole per raggiungere l'obiettivo della stabilità, governabilità e rappresentanza, a prescindere da chi potrebbe vincere le elezioni.
E' evidente quindi che una legge sul tema elettorale deve durate nel tempo, e non lo spazio di una legislatura; fatto che peraltro l'elettorato, già a ragione parecchio inquiesto poco comprenderebbe.
Casini sostiene a brutto muso che non si può consentire che un partito (o una coalizione)che raccoglie il 30% dei voti per effetto del premio ottenga una maggioranza del 55% in Parlamento.
Si  vuol introdurre il proporzionale contro il maggioritario che se non altro, con le soglie di sbarramento, ha ridotto i partiti in Parlamento; in luogo delle liste bloccate e dei listini (che hanno prodotto nominati e non eletti) si vuol intrudurre la preferenza anzichè il sistema uninominale che risulterebbe meno dispendioso e soprattutto imporrebbe la scelta, nei vari partiti e coalizioni, dei "meglio fichi del bigoncio". 
Tutto un sistema insomma per far perdere meno chi, questa volta è condannato a perdere, a far contare oltremodo chi ritiene di poter raggiungere risultati apprezzabili e a far vincere meno chi si appresta a conseguire risultati importanti  o addirittura eclatanti come nel caso del M5S.
Ma tornando al premio di maggioranza del 12,5% da attribuire alla coalizione o partito che raggiunga il 30% dei voti, come ragionamento non farebbe  una grinza, ma è proprio la premessa c he è errata: da buon credente Casini non dovremme porre limiti alla provvidenza divina !
Intanto il Csx - Pd e Sel - sono accreditati ( visto che si parla di numeri parliamone pure) del 36% circa; inoltre questi valori risultano in continua crescita, eppoi che cavolo ne sa Casini che cosa hanno in mente gli elettori italiani ?
Abbiamo visto il Movimento 5 Stelle nascere ed esplodere in modo esponenziale, abbiamo visto un calo verticale delle affluenze al voto ,ma  che ne sa appunto Casini di come si comporteranno gli elettori la primavera prossima ?
Il disegno dell'esponente dell' Udc è decisamente quello di voler sostenere il suo progetto cioè quello creare un Centro aggregante, non si sa ancora se rivolto al Cdx o al Csx, ma soprattutto di ricreare una condizione come quella avvenuta nel novembre del 2011; cioè quella di creare le condizioni di un governo a guida Monti (bis) che a suo modo di vedere è quello più adatto per proseguire una politica di rigore e di risanamento.
Certo è difficile ammettere clamorosamente i propri errori politici (anche se i fatti e le scelte recenti lo dimostrano ampiamente), ma Casini - deus ex machina di questo grande papocchio - non può non riconoscere che il Csx, pur con i suoi mille difetti e le sue fragilità è l'unico dal 1996 che abbia saputo raddrizzare la rotta, rotta persa poi per propria insipienza e per il fatto che la maggioranza elettorale degli italiani riteneva di aver superato la burrasca e che il futuro del paese sarebbe stato roseo, radioso e tutto in discesa.  
Mi riferisco al fatto che nel 2001, con l'euro alle porte, Casini e i suoi alleati pensava che tutto era pronto per il liberismo più sfrenato ed abbiamo visto che fine rischiavamo di fare se il Pd ed anche l'Udc non avessero trovato il modo per buttare a mare il Governo Berlusconi.
L'Udc si è riempito tanto la bocca per iniziative utili alla tutela della famiglia o alla scelta sacrosanta della Tav, ma di risultati concreti non ne ha fatti conseguire; oggi però attacca Vendola che pensa alle coppie di fatto ho solleva forti perplessità sulla efficacia del  programma Tav.
Ma come: ha avuto idee geniali su questi temi, non li ha concretizzati ed ora vorrebbe infilzare chi la pensa diversamente ponendo veti determinanti ?
In realtà le politiche di rigore e crescita sono patrimonio convinto del programma del Csx; sono le ricette per conseguirlo che cambiano, ma su questo l'Udc si guarda bene dal confrontarsi preferendo fare l'ago della bilancia o "la bella addormentata nel bosco".
Peraltro questo progetto è parecchio sdrucciolevole sia perchè il modo per attuarlo - la legge elettorale - è una alchimia che l'elettorato può leggere come vecchia politica, perchè un secondo Governo Monti richiamerebbe il primo e le sue politiche di rigore- pur necessarie - non sono certo state accolte dalle maggioranze degli italiani con il sorriso sulle labbra.
Inoltre ipotizzare alleanze dopo il voto queste non sarebbero accettate perchè stravolgerebbero il senso del voto e saprebbero di vecchi sistemi politici tando odiati dall'elettorato.
Potrebbe essere quindi un progetto - quello di invocare un Monti bis (neanche i partiti, certi partiti,  non fossero in grado di esprimere programmi e politiche convincenti ed altrettanto efficaci) - che invece terrorizzi l'elettorato e che lo allontani da possibili addensamenti sul raggruppamento di centro e sul suo progetto.
Si potrebbe quindi verificare una polarizzazione del voto verso le coalizioni o movimenti di protesta come l' M5S, ma anche verso coalizioni più chiare come il Pd/Sel.
E qui gli esponenti del Csx, in occasione appunto delle primarie imminenti, devono avere - tutti - ben chiaro in testa che l'obiettivo è quello di vincere con il più grande vantaggio possibile: senza quindi denigrasi a vicenda o porre veti anacronistici (punti di convergenza chiari con Udc e Api ce ne possono ancora essere).
Devono evitare tutti da Bersani, a Vendola, da Renzi a Puppato e Tabacci che dal confronto tra le loro idee non nasca il programma che è elemento di attrazione (o meno) del voto popolare.
Dobbiamo imparare dal voto recentemente espresso dagli Americani alle Presidenziali di ieri: pur con campagne crude alle primarie di partito e tra i candidati rossi e blu, hanno saputo esprimere -si badi bene con il 60% dei  aventi diritto al voto - la loro chiara scelta.
Perchè mai il Csx non dovrebbe essere in grado - con una forte mobilitazione a tutti livelli - di raggiungere il 42,5% dei voti espessi ?

venerdì, novembre 02, 2012

POVINCE ITALIANE IN RIDUZIONE

Si continua a parlare di riduzione delle province italiane da molto tempo, anche quando si parla e si legifera sul decentramento amministrativo alle regioni, ma mai che si sia fatto, sino ad oggi, almeno un primo passo.
Le ragioni del rimensionamento del numero delle province, in contro tendenza alle nuove province nate negli ultimi 20 anni, sono spiegate dal fatto che le necessità dei territori possono essere meglio soddisfatte attuando economie di scala che producano efficenza e riduzione dei costi sia amministrativi e di gestione che di quelli connessi alle strutture rappresentative.
E assolutamente falso infatti che più la provincia è piccola più riesce a rispondere alle necessità delle popolazioni perchè in realtà i sistemi di comunicazione sia fisici che mediatici sono cresciuti in modo esponenziale per cui risultà in realtà che le distanze si sono accorciate.
Peraltro il decentramento di certe competenze (come possiamo riscontrare anche nel comparto delle regioni) non ha prodotto risultati migliori; anzi ne ha prodotti meno e per di più con dispendio di risorse maggiore.
La gestione delle strade era un tempo tutta dell'Anas (escluse quelle di singoli comuni); mentre oggi si occupa di statali e in parte di tangenziali e superstrade; alle province sono state assegnate quelle provinciali, ma non possiamo certo dire che la loro manutenzione sia migliorata in termini esponenziali, anzi !
Le materie di interesse esclusivo poi possono essere espletate in modo più efficace ed economico raggiungendo masse critiche che consentirebbero di offrire servizi migliori e meno costosi per i contribuenti che non dobbiamo dimelticarlo sono coloro che forniscono i mezzi finanziari per farle.
In materia di viabilità, costruzione e manutenzione, e trasporti è evidente che affrontare il tema con uno spettro più ampio può consentire senz'altro risultati migliori; cos' pure la cura del territorio (acque reflue ed altro), anche dal punto di vista della miglior tutela dell'ambiente potrà consentire una buona volta miglioramenti significativi, visto che con il passar del tempo e le modifiche climatiche ad ogni acquazzone ci si ritrova in imbarazzi anche molto gravi per la perdita di vite umane.
In materia scolastica la solfa non cambia per cui la concetrazione della gestione, anche se con strutture decentrate, potrà meglio servire la crescita scolastica della popolazione giovanile che peraltro in tutti questi anni è diminuita (ne fanno testo le molte scuole chiuse e destinate ad altri scopi).
Ne beneficierà anche la gestione di materie assai delicate e non certo di secondo piano, come la gestione dei rifiuti,  l'edilizia e servizi scolastici, la formazione professionale; per non parlare della promozione e coordinamento dello sviluppo economico del territorio.
Le reazioni, era prevedibile, non sono delle più invitanti anche se il senso di responsabilità di molti vede anche accantonare argomentazioni del tutto pretestuose.
In realtà penso che queste servano più a mantenere presunti vangaggi territoriali, come i campanilismi fuori dal tempo; una per tutte: penso alla vecchia - di secoli - diatriba sui porti tra Livorno e Pisa (già repubblica marinara ora interrata) che ancora oggi provoca campanilismi (meglio Galileo che il caciucco) !
Oppure si vedono differenze sulle attività territoriali tra province contigue (Prato e Pistoia piuttosto che Padova e Treviso), mentre proprio l'integrazione di queste peculiarità possono contribuire a produrre sinegie interessanti.
I campanilsmi sono poi una foglia di fico che nasconde anche i diversi orientamenti politici e quindi amministrativi; è vero che la somma di due province, una a conduzione csx e l'altra a conduzione cdx, creano qualche perplessità anche a me, ma caso mai questo potrebbe produrre un maggior attaccamento alla scelta delle future amministrazioni selezionandole sempre di più su programmi e capacità che su vantaggi che si spererebbe d'ottenere a prescindere dalla utilità collettiva.
Anche qui, si parla tanto di mala politica e di spese folli, ma anche questo è un sistema per costruire amministrazioni più snelle e quindi meno costose per cui questo è un sistema che andrebbe certamente a soddifare ciò di cui ci lamentiamo spesso.
Non si tratta certamente di lasciare per strada gli addetti ai lavori (dipendenti) caso mai di rinunciare a molte cadeghe e a razionalizzare le varie amministrazioni e i loro interventi sul territorio.
Intendo dire che non può assolutamente verificarsi la furbata del beau geste della nuova provincia eppoi raddoppiare il numero dei consiglieri oppure creare uffici erritoriali più numerosi delle provincie precedenti perchè allora significa che la volontà, a questo punto politica soffragata magari dal sostegno elettorale, sarà quella di continuare nella inefficenza e negli sperperi inammissibili.
C'è chi poi afferma che che 110 province andrebbero tutte chiuse ripaetendo le competenze a comuni e regioni, ma tutti sappiamo che questo, forse il massimo coseguibile, è un percorso assai impervio innanzitutto perchè una modifica alla Costituzione non è una passeggiata e poi perchè in questo tempo gli appettiti di eletti ed elettori possono emergere sino a rendere fatuo questo intervento.
Inoltre abbiamo riscontrato il fallimento delle maggiori autonomie concesse a questi enti locali per cui c'è altra materia su cui riflettere per ridurre i costi della macchina amministrativa che costa ai contribuenti una pressione fiscale molto forte ed inefficace.
Inoltre ci sono le Regioni a statuto speciale che per loro autonomia debbono fare scelte autonome ed analoghe; la Sardegna se non erro ci sta già lavorando e mi auguro che con la nuova amministrazione Crocetta anche la Sicilia si muova velocemente in tal senso.
C'è poi da dire che questo processo non si limeterà all materie tipiche delle provincie,ma produrrà anche effetti speculari sulle strutture dello stato nel territorio.
Mi riferisco per esempio alla Prefetture, ai Tribunali, alle Questure, alle Asl (anche se materia regionale)ecc. che consentiranno anch'essi economie di scala pur apparendo articolate nel territorio, ma accentrate sul nuovi capoluoghi di provincia.
Questo processo avviato dal Governo Monti è veramente interessante e per questo mi incuriosisce non poco; penso infatti ad alcune aggregazioni fra provincie che conosco meglio di altre.
Penso alla Romagna che finalmente dal Reno sino a Gabicce diventerà una unica entità pur con le diversità e peculiarita di tanti comuni gandi e piccoli, pieni di storia e molteplici attività; o allo sbocco al mare di Siena con Grosseto, o di Verona e Rovigo (da sempre unite dall'Adige); oppure alla provinci di "bat" troppo piccole su un territorio del tutto omogeneo.
Dopo le decisioni e i relativi prevedibili rimbotti e aggiustamenti, il lavoro più grosso sarà quello di attuarlo con un lavoro di "change over" certosino, non dimenticando che questo potrebbe essere l'avvio di altre interessanti operazioni, compresi alcuni accorpamenti di regioni che si sovrappongono alle neo nate provincie extra large !!
Certo è che deve essere assolutamente messo da parte quello che deteriora la qualità degli enti locali: la ricerca del consenso per ottenere il potere fine a se stesso.

venerdì, ottobre 12, 2012

REGIONE LOMBARDIA: LA STORIA SI RIPETE

E' appena saltato da pochi giorni  il Consiglio Regionale del Lazio per motivi di malaffare diffuso ed ecco che in Lombardia, per casi ancor più gravi che si trascinano da ormai molti mesi - sono 13 i membri del Cosiglio reginale inquisiti - il Presidente Formigoni le sta studiando tutte per resistere in sella e cercare di protrarre il mandato fino alla naturale scadenza del 2015.
Per la verità nel Lazio la Polverini ha fatto il beau geste di "mandare tutti a casa" con altisonanti manifesti sparsi per la regione, ma si sta attaccando sugli specchi per prender tempo e tardare il più possibile la convocazione di nuove elezioni.
I termini, dallo scioglimento del Consiglio, sono chiari ed inequivocabili - 90 giorni - ma si vorrebbe tirarla in la fino a primavera per far concidere le nuove elezioni con quelle comunali o addirittura con quelle politiche in un election day tanto agognato in questo caso, quanto vituperato in casi precedenti.
Nei casi precedenti era chiaro l'intento di non mischiare elezioni di carattere politico con referedum perchè vi era il timore che gli orinetamenti preannunciati dell'elettorato in campo refeendario influenzassero i risultati elettorali; oggi unire le tornate elettorali serve per sostenere coalizioni ormai rabberciate mirando cioè al perder bene.
Certo è che tutto questo non tiene conto assolutamente delle aspettative dei cittadini dei cui diritti ci si riempie spesso la bocca, mentre in queso caso si pretenderebbe che accettino simili comportamenti in virtù del fatto che la Politica si muoverebbe in questo modo nell' interesse e per il bene degli elettori !
In Lombardia invece l'ostinazione del Presidente Formigoni, unita alla sua immensa presunzione ricerca accodi folli con gli alleati della Lega, ripetendo da un lato principi dorotei (finchè non si prova la mia colpvolezza di qui non mi schiodo) e dall'altro formule gia viste nel recentissimo passato.
Mi riferisco alle crisi del Governo Berlusconi nel 2010 che tirandola in là è riuscito a restare in sella nonostante le scissioni, ma ricorrendo ai transfughi interessanti non a sostenere una iniziativa politica convincente, ma alla ricerca di posti di potere e di visibilità politica.
Il risultato è stato che il governo ha continuato in politiche inefficaci e se invece, anzichè pensare agli interessi di parte, il cdx avesse avuto il coraggio di ritornare ad elezioni anticipati probabilmente avrebbe rivinto, ma soprattutto avrebbe forse evitato le cure da cavallo cui è stato costretto  a novembre 2011 il Governo Monti.
Oggi come allora la Lega fa da stampella al Pdl e a Fromigoni per una pesunzione di senso di responsabilità, ben sapendo che le cose da fare non verran fatte e che la spina andrà tolta ben presto, magari permettendo a Formigoni nella prossima primavera di passare come candidato alle elezioni politiche nazionali.
Non c'è differenza tra Lombardia e Lazio; anzi i fatti di corruzione emersi sono molto più gravi nella prima e non ci possono essere nè se, nè ma che tengano per evitare lo scioglimento del Consiglio e nuove elezioni.
La Lega, dopo le porcherie emerse quest'anno al suo interno, si professa dura e pura per i repulisti fatti, ma ora, per ragion di stato, si accorda per l'azzeramento della giunta come se fosse solo questo il problema.
La prima domanda che mi pongo è: ma dove si andranno a cercare i prossimi assessori regionali? Nel Consiglio regionale o fuori e soprattutto con che programma politico ?
Non è sostenibile che l'Amministrazione della regione Lombardia abbia ben amministrato anche se i conti sono in ordine come sembrerebbe; basti vedere la sola Sanità che ha erogato ad un unico ente privato, Maugeri, oltre 200 milioni di finanziamenti negli ultimi 10 anni (e qui scusanti non ce ne sono visto che Formigoni è in sella da 17 anni) con scopi che non sono per nulla chiari per cui c'è da domandarsi come diversamente avrebbero potuto essere utilizzati questi denari.
Ne vedremo purtroppo delle belle anche quando saranno divulgate le carte del fallimento del San Raffaele saltato nonostante gli occhi ri riguardo da parte della politica locale e nazionale del cdx.
Abbiamo addirittura un assessore accusato di aver pagato la mafia per essere eletto  e non si vuole far chiarezza e pulizia velocemente per riprendere a governare ed amministrare la regione che rappresenta quasi un terzo del Pil ?
Il ricatto politico per soprassedere a tutte queste indegnità emerse sta - fra l'altro -  nelle necessarie azioni che riguardano l'Expo 2015!
Ma come, mancano 27 mesi al 2015 e da parte degli organi competenti non sono state prese ancora tutte le necessarie decisioni ed iniziative ?
E' evidente che tirare in la giustifica poi operazioni avventate, costose e poco utili per il dopo Expo; come è successo al Governo Berlusconi che ha demandato alla Protezione Civile (uscendo dalla sua competenza)la costruzione di eventi internazionali - La Maddalena e i Mondiali di Nuoto 2009 - con dispendio esagerato di energie per impianti che poi sono rimasti lì inutilizzati ed abbandonati.
Tutto questo l'opinione pubblica, i cittadini, il popolo a cui questo cdx tiene particolarmente restano esterrefatti, allibiti da tanta pesunzione e spregiudicatezza.
Non gli resta che aspettare che venga il momento di esprimersi, lamentandosi giustamente della cattiva politica e perseguendo poi scelte che nella migliore delle ipotesi rischiano di non portare a nulla.
Lo stesso Pdl ha due atteggiamenti: il primo quello di sostenere l'azione di Formigoni con Alfano e l'altra - con Berlusconi - che cerca di prendere le distanze per non far confondere il Pdl con ladri e mafiosi !
A quando un sussulto di dignità e buon senso ?

domenica, ottobre 07, 2012

PARTITO DEMOCRATICO: PIANI INCLINATI E...DRUCCIOLEVOLI

E si, i piani inclinati, che siano a salire o a scendere, per effetto della legge di gravità, non son facili e semplici da percorrere; se poi si fa a gara, ta esterni ed interni, a renderli sdrucciolevoli, ecco che l'impresa diventa ancor più ardua.
Innanzi tutto è bene ricordare che il Partito Democratico, dopo lunga gestazione, è nato dalla convegenza dell'area "socialista" e da quella democristiana di sinistra per cui è evidente che se si cede nella nuova creatura occorre tener conto delle possibili diversità, politiche e culturali, e dell'impegno che va profuso per integrarle; altrimenti questo "bimbetto" non comincia mai a crescere e diventare un buon adulto.
Le diversità quindi - che esistevano anche nei bacini d'origine - diventano una opportunità anche se esiste la possibilità di infilare strade poco produttive, ma la soluzione non è assolutamente quella di rinfacciare o colpevolizzare, ma di riesaminare i passi fatti, per poi riprendere il cammino.
Non è buonismo il mio, ma senso logico e pratico, se si crede veramente in quel che si fa e in quel che si vorrebbe fare.
Oggi constatiamo che il Cdx è imploso dapprima politicamente, quando Berlusconi ha duvuto passare la mano ed oggi anche moralmente per gli innumerevoli casi di malaffare e corruzione; in questo senso Centro e Centrosinistra, Pd incluso quindi, non sono esenti da responsabilità, sia per casi - gravi - ben precisi in cui sono stati coinvolti alcuni suoi esponenti, sia soprattutto per il fatto di non esseresi opposti con decisione a tutto questo malgoverno che montava.
Intendo dire che il ceto politico, quindi anche quello di centrosinistra, formalmente ha innescato procedure autoreferenziali che nella migliore delle ipotesi hanno portato all'utilizzo poco oculato delle risorse pubbliche e nella peggiore di aver favorito la malversazione ed altro.
Qui peraltro non si tratta di eventi che riguardano vecchi politici e non i più giovani, ma riguardano, a macchia di leopardo, gli uni e gli altri per cui non è vero che il nuovo sia per assioma i meglio di tutto.
Sui costi della politica sono in primis i partiti che debbono fare mea culpa e tagliare, disboscare senza misericordia, non solo aspettare nuove regole prodotte dal Governo in carica, regole che peraltro possono regolare ma non eliminare, mentre nel caso di politici corrotti, ma non condannati definitivamente, sono nuove regole deontologiche che devono necessariamente mettervi mano.
Ma venendo al Partito Democratico la situazione politica, che vede appunto il Centro fragile e soprattutto il   Centrodestra in stato confusionale, e gli orientamenti dell'elettorato ( almeno di quello che si manifesta palesemente), lo vede in una posizione di forte resistenza, non molto distante dai livelli massimi raggiunti nel 2008, ma il processo di scelta dei leader e della costruzione delle alleanze sembra chiaramente infilare una china assai sdrucciolevole.
Non mi riferisco certamente a chi - anzichè pensare a come risolvere i suoi guai - si compiace di alcuni nostri uomini in emersione, quanto al fatto che per scegliere le formule di partecipazione e di allenza più solide, si inneschi un processo di confronto inutilmente rude e spigoloso, che sta facendo letterlmente arrabbiare e disorientare l'elettorato di riferimento; con il pericolo non poi così recondito che si possa ingrossare il partito dell'astensione insieme ai delusi del centrodestra.
Siamo all'assurdo che per le Primarie gli altri nostri alleati, chi più chi meno, velocemente e senza clamore hanno scelto un loro valido rappresentante (forse non è finita perchè ci sarà forse Di Pietro che entrerebbe di rincorsa), mentre nel Partito Democratico sembra quasi volino gli stracci, con accuse di destrismo e sinistrismo reciproci indecenti.
Intanto come dicevo un grande partito, ed il Pd è un grande partito, ha da sempre le sue ali - che lo bilanciano e lo fanno volare - per cui è proprio la sintesi delle varie componenti che fa emerge la linea maggioritaria (meccanismo che poi si ripete all'interno della coalizione).
Certo è che se invece si vuol metter piombo in queste ali è fuor di dubbio che il volo sarà pesante (ammesso che si decolli o si riprenda il volo).
Bersani ha capito che è con l'ampio coinvolgimento delle varie anime del Pd, che si può costruire una leaderschip, una alleanza e un programma validi ed ecco perchè, viste le disponibilità di tanti (Renzi, Puppato, ecc.) si è inventato di modificare per l'occasione lo statuto al fine di portare alla competizione di coalizione più esponenti del Pd.
Quel che non vuol ripetere è l'errore dell'Unione nel 2006, dove il rassemblement ha consentito di raggiungere maggioranze parlamentari risicate (proprio per l'eccessivo ventaglio di forze politiche che lo componevano), ma troppo fragili anche per effetto dei "fuochi" amici che abbiamo poi visto nel 2008.
La situazione oggi, è bene dirlo con assoluta chiarezza, è fluida perchè si sta costruendo una alleanza su contenuti programmatici, non sapendo, ovviamente, che risultati elettorali potrà portare, ma soprattutto non sapendo la legge elettorale si utilizzerà alle elezioni prossime.
Per assurdo se restasse il porcellum la situazione sarebbe già ora più chiara, ma se dovesse nascere una nuova legge elettorale assai utile a favorire la stabilità della maggioranza che dovesse scaturire, per forza di cose ci potremmo trovare di fronte ad una  mediazione; nonostante gli ottimi risultati che mi auguro conseguira questo centrosinistra, non è detto infatti che il panorama politico ed elettorale non imporrà ulteriori accordi politici.
Quel che rema contro, quasi fosse un gioco a perdere, è tutta questa bagarre che fa corollario alla scelta dei candidati Pd, sul quale, come api sul miele, si gettano sia gli avversari politici (per distrarre il pubblico dalle loro rogne) sia i media che giustamente danno cronaca dei fatti e danno a maggior ragione notizia delle divergenze che riscontrano.
Pensiamo pertanto al fine politico del Pd e della sua allenza che è la meta, evitando tentativi di anteporre aspirazioni del tutto personali: chi si candida si ritiene certamente all'altezza dl ruolo, ma esclusivamente in funzione dell'obbiettivo di vincere e governare.
Queste "baruffe chiozzotte" non fanno bene a chi le favorisce e soprattutto non fanno bene al Pd e alla coalizione in formazione, poichè con la verifica delle primarie, che mi auguro di grande afflusso, si rischia di non addensare le preferenze sui vari candidati per i temi dei programmi (che debbono avere necessariamente avere differenze o ricette comprese però nelle linee guida che partito e coalizione hanno prescelto), sulle capacità che si ritiene abbiano nel saper tenere insieme saldamente coalizione e partiti, e sulla capacità di rappresentanza e autorevolezza sullo scenario internazionale.
Se invece ci si ostina a voler trattare la materia come dei fans, scelgliendo il candidato leader sulla scorta di schematisti antichi, o neanche fossero i capitani delle squadre del cuore, ecco che allora ci saremo mossi, candati ed elettori, in modo improduttivo ed inefficace, minando sin sul nascere questa grande manifestazione di democrazia.

lunedì, ottobre 01, 2012

IL PRESIDENTE MONTI TIRATO PER LA GIACCA ?


Come tutti sanno il nostro Pemier, a Ne York, ha rilasciato in una intervista alla stampa internazionale la dichiarazione che "qualora gli venisse chiesto per necessità, valuterà la possibilità di contribuire ancora alle necessità del governo del nostro paese".
Afferma poi che comunque non si candiderà a nulla essendo già senatore emerito della Repubblica Italiana.
A questo punto si è data la stura alle più variegate, dichiarazioni ed interpretazioni apparte sui media, che cercano da un lato di metterlo in campo nella prossima legislatura e dall'altro a prenderne le distanze, perchè questo intralcerebbe i progetti di alleanze da costruire appunto per l'aprile 2013.
In realtà già una volta il Prof: Monti - era l'estate 2011 - disse pressapoco che era disponibile a fornire il suo contributo, ma che attendeva la costruzione di una maggioranza ampia e solida che tavalixasse gli schieramenti in campo.
Infatti così avvenne: il Pdl mollò l'osso, in bocca al Cav. Berlusconi e l'opposizione, Pd e Udc in particolare, si rifiutarono di far cadere la legislatura per cui il Capo dello Stato, verificato il fatto che vi erano le premesse solide per proseguire gli diede l'incarico di formare un nuovo Governo.
Oggi - temo di non travisare le sue parole - afferma lo stesso identico concetto: se dopo le elezioni politiche prossime ai guppi parlamentari, in tutto o in pate, dovesse pungere vaghezza di richiergli il suo contributo, valuterà se darlo.
Il che significa che non lo darà "al buio" ma valuterà chi glielo chiede.
Resta però il fatto che il ceto politico, con queste dichiarazioni sta andando in fibrillazione ulteriore (dopo le figure di tolla a causa di "tangentopoli" atto secondo ); lo è già di suo perchè tutti, da Sel alla Lega sono  alla ricerca della loro propria nuova identità.
In particolare il Pdl da un lato si sta sfaldando, ma dall'altro non è chiaro che cosa abbia in mente il suo "patron" Berlusconi ed è ragionevole pensare che da buon cappellaio riuscirà a rirar fuori l'ennesimo coniglio dal cilindro.
In questo è del tutto logico che i suoi esponenti sostengano, a tutta ragione, che il prossimo governo dovrà essere politico.
Il Pd, iper democratico,  sta cercando la sua leaderschip per le elezioni , mentre l'alleato Sel gioca a piede libero (non parliamo di Idv che folleggia alla ricerca di un approdo); inoltre tra le varie anime ora ci accorgiamo che ne esiste pure una "montiana" per cui la linea del rottamatore Renzi sta diventando già preistoria.
Del resto Monti prefigura una possibile situazione dell'imminente futuro, per distribuzione dei seggi, simile all'attuale (nessun perdente e tutti vincitori) che non è per nulla cervellotica per cui un pò tutti cercano di pararsi le spalle, ricercando vie nuove, mentre coerentemente il Segretario Bersani, assai giustamente, tiene il punto sostendo che il prossimo governo deve essere politico, cercando di stoppare quindi le forze schizzofreniche che in questo frangente stanno emergendo .
Del resto non è possibile cambiare, al primo stormir di fronde, continuamente il proprio indirizzo: si costruisce un progetto, si programma la strategia eppoi si comincia a lavorare, perna il rischio di essere progressivamente sempre meno credibili..
Qui le varienti in corso d'opera devono essere veramente impresiste, ma l'offerta teorica del prof. Monti, non si può usare come fosse una rivoluzione copernicana!
Va bene essere attenti alle novità, ma prefigurarsi di perdere la maggioranza per governare, significa implicitamente che s'à il timore di perdere (e di non essere convinti di sestessi)!
Come sopra conto Udc e Futuro&Libertà, dopo il fallimento del "terzo polo" (Rutelli preferirebbe il suo "vecchio" Pd)sono schizzati come molle su questa grande opportunità: non candiano Monti perchè afferma di non volerlo fare (anche perchè lo brucerebbero insieme al suo governo nei sui ultimi sei mesi di vita e con tutto quel che c'è da fare ancora d'importante) , ma partoriscono una grande lista civica nazionale che dovrà servire a sostenere la disponibilità che Monti stesso potrebbe dare ex post.
Conditio sine qua non è che questo nuovo rassamblement (da Fini) possa conseguire una aggregazione elettorale e di voti maggioritari nella primavera prossima e soprattutto che il programma, che per forza di cose dovranno esplicitare prima in campagna elettorale, sia gradito a Monti stesso dopo (ovvero pensano di farglielo scrivere prima ?).
Come sopra conto, qualora questa lista nazionale non raggiungesse la maggioranza dei seggi a Camera e Senato (dipende anche dalla legge elettorale, dai tipi di preferenze, oppure dal porcellum che è legge per il bipolarismo )saranno necessarie allenze: a destra ? a sinistra ? non si sa  ! Eppoi su che programmi ?
L'dea non è male: è innovativa anche perchè si stanno prefigurando una sfilza di partiti per cui se non si trovano formule di aggregazione politica rischiano di non raggiungere nemmeno il quorum. 
Il Centro risolverebbe il problema da che leader farsi appresentare (dopo beninteso), lasciando magari opportunità "succose" agli esponenti attuali.
Per carità di patria !
Monti si è rivelato un ottimo statista (anche se si puo non condividere tutto quel che ha fatto sin qui)e per il futuro dell'Italia ha dato la sua disponibilità (anche se cosa implicata ), ma i partiti non devono abdicare al proprio ruolo andando a cercare uomini simbolo.
Pensino come dice il Bersani a ricercare vie politiche di rappresentanza e di governo, predisponendo programmi (cominciando dal disboscamento di tutta la indecenza che sta riemergendo ormai da troppo tempo), selezionando bene i sistemi di elezione e ricercando alleanze coerenti e solide.
Non poniamo laicamente limiti al futurolimiti  poichè l'esimio Presidente Carlo Azelio Ciampi fece il premier, il ministro delle Finanze e poi.... il Presidente della Repubblica !

venerdì, settembre 21, 2012

"MANI PULITE" ATTO SECONDO

Dopo i fatti giudiziari del 1992 si diceva che "Mani Pulite" non era stata spazzata via dagli interventi della Magistratura, ma che il malaffare era semplicemente diventato molto più caro di prima.
Niente di più vero: infatti anche i recenti fatti avvenuti alla Regione Lazio sono l'ennesima riprova di quanto sta ancora accadendo.
Eventi indecenti che fanno incavolare non poco gli italiani (e inorridire l'opinione pubblica e politica internazionale) perchè tutto questo deriva dal fatto che le politiche applicate in questi ultimi venti anni si sono rivelate inefficaci ed anzi hanno costituito un propellente prodigioso per creare malaffare e situazioni indecenti ed inacettabili.
A livello regionale oggi avviene nel Lazio, ma ieri è avvenuto in Sicilia, Calabria, Abruzzo, Lombardia (da Penati a Formigoni) e chi sa dove e quando ne potremo, purtroppo, riscontrare ancora.
Per non parlare dei Comuni grandi e piccoli dove da un lato tutti questi nuovi politici si credono dei vicerè e dall'altro il loro intervento ha favorito la screscita esponenziale della corruzione, del malaffare e dei comportamenti da ricchi parvenu.
No parliamo poi dei partiti, anche se non tutti, dove abbiamo riscontrato nei mesi scorsi comportamenti indecenti come nella Lega dove i privilegi risiedevano addirittura nel suo vertice (per quanto ne sappiamo), nella Margherita con il caso Lusi, nell' Udc (con  Cuffaro in Sicilia),ma poi anche seppure con casi sporadici nel Pd (Penati) e soprattutto nel Pdl dove l'elenco si fa veramente lungo sia a livello comunale (Roma fra tutti), sia a livello complessivo, comprese le leggi ad personam.
Il primo errore della politica, di certi schieramenti in particolare, ma non gli unici purtroppo, è stato quello di premiare in modo indecente tutti i managers di stato, o gran commis, ricoprendoli di privilegi e ricchezza, in modo esponenziale rispetto a quanto non avvenisse nella cosiddetta prima repubblica (dove il fatto di essere un gran commis costituiva di per se un privilegio).
La seconda, del tutto analoga, è stata quella di mettere a disposizione dei politici risorse smisurate in tutte le forme, dagli assegni connessi alla loro elezione, sia nazionale che locale, al funzionamento dei gruppi consigliari locali e parlamentari allo scopo di spingerli a fare bene il loro dovere.
Queste due grandi scelte si sono rivelate fallimentari intanto perchè non è assolutamente vero che dare più sicurezza e tranquillità economica, non significa produrre miglior lavoro o migliori risultati.
I fatti stanno dimostrando proprio il contrario e cioè che la tranquillità economia ha invece favorito sia a livello di managers di stato, sia a livello di politici a tutti livelli (anche nei comuni più piccoli) comportamenti e malaffare molto diffusi, fatti di cui forse non percepiamo l'entità complessiva, perchè ne veniamo a conoscenza a poco a poco.
Anzi i politici si sono inventati sistemi ancora più sosfisticati, moltiplicando gli esistenti, per drenare ricchezza a proprio favore per scopi che si sono rivelati poi del tutto fittizi ed impropri.
Nella Margherita i fondi per aver partecipato alle elezioni del 2006 sono stato versati in 4 annualità (la quinta per tutti i partiti è stata annullata in Parlamento con apposita legge) e quese risorse sono rimaste inutilizzate poichè questo partito ha contribuito alla nascita del Pd, fino a chè il tesoriere Sen. Lusi ha pensato bene di spenderne per fatti personali circa 25 milioni  ed oggi è in grado di ritornarne solo 15 milioni perchè sul denaro trafugato ci ha pagato le tasse sia sul trasferimento (fatture fittizie a carico della Margherita) sia sul loro investimento (iva ed altre tasse) !
Alla Regione Lazio si è scoperto che il finanziamento al gruppo consigliare del Pdl, che aveva lo scopo, come per gli altri, di sostenere sia l'attività consigliare che quella politica dei vari cosiglieri, è stato utilizzato soprattutto per feste e sperperi vari sotto forma di un rivolo inarresabile a favore dei vari esponenti grandi e piccoli del Pdl.
A differenza del Parlamento in Regione Lazio per fare gruppo consigliare basta un consigliere con tutte le prebende che ne derivano ( i circa 4 mila euro in aggiunta servono pe la segreteria personale del consigliere)per cui le somme messe a disposizione si dilatano in modo indecente; peraltro la loro inutilità pressochè totale è giustificata daloro utilizzo appunto molto spesso indecente.
Questo che cosa ci insegna ?
Fa capire a tutti che non sono sufficenti le punizioni politiche 8oltre a quelle giudiziarie) che volta volta, ma solo sui casi che si scoprono mano mano, i partiti somministrano ai politici del malaffare.
Le risorse copiose oltre che ad essere improduttive e pesare sempre di più sul bilancio dello Stato (vale per i politici ma anche per i managers di stato) costituiscono una sorta di vademecum per operare in grande sul malaffare, favorendo anche la corruzione più generale.
Certificano il fatto che sono sproporzionate agli scopi per cui sono state istituite; un molto di più insomma che porta a scialaquare risorse senza alcuna forma di controllo da parte delle istituzioni.
Il denaro derivante dai finanziamenti alla politica costituisce una sorta di anestetico, di una droga che può sollecitare ( i casi noti si presentano sempre più numerosi)  la ricerca di ulteriori risorse a tutti i costi per soddisfare necessità crescenti; dall'acquisto di ville hollywoodiane, ai panfili, alle vacanze da nababbi, per politici nababbi, che nababbi non sono.
L'assioma che il ricco politico non può essere portato a rubare  (ha già del suo) è quindi fasullo, visto che un parlamentare o un consigliere locale ricco continua la sua professione tranquillamente incrementandola con gli effetti derivanti dal suo ruolo, e chi ricco non è cerca di trovare il modo per diventarlo velocemente approfittando del proprio status.

Per quanto riguarda i managers di stato il Governo Monti ci ha messo già un bello stop, introducendo la soglia dei 300 mila euro di retribuzione annua lorda (mancherebberono ancora una ventina di gran commis da far rientrare sotto questa soglia).
Ha inoltre introdotto la non cumulabilità delle retribuzioni alla quale nessuno in passato ha avuto il coraggio di metter mano; cioè ad alti dirigenti assegnati ad altri incarichi (fuori ruolo) percepivano due retribuzioni per un lavoro solo ! 
Tocca ora alla Politica ad attuare una vera e propria rivoluzione con decisione selezionando tutte le anomalie indecenti che sono emerse progressivamente in tutti questi anni.
I primi timidi interventi non sono sufficienti quindi; costituiscono una linea certo positiva, ma che va percorsa, accellerando, con grande coraggio.
Il Parlamento ha già stoppato il finanziamento pubblico ai partiti esistente, bloccando l'erogazione della quinta rata annuale, modificando entità e termini di erogazione futura; per i gruppi parlamentari ha introdotto la certificazione dei bilanci da parte di agenzie specializzate esterne.
La Regione Lazio su proposta della Polverini sta rivedendo la sovvenzione ai gruppi parlamentari, mentre il Pdl starebbe cacciando  i consiglieri "indecenti".
Ma tutto questo non basta assolutamente per altri casi, come la Lombardia, dove l'operazione di pulizia non è stata completata assolutamente.
Sono le regole che vanno rivoluzionate riscrivendole e in questo senso i partiti, ed il Pd in particolare, ne possono fare tema centrale nella imminente campagna elettorale, olte che con iniziative da mettere in cantiere sin da subito.
Non si tratta grillescamente di puntare ad una vita del sistema politico che viva d'aria, ma per prima cosa occorre rivedere le entità delle sovvenzioni che si stanno rivelando, proprio perchè sempre più copiosamente sperperate, veramente eccessive e saproporzionate rompendo il principio della comparazione che ci ha portato a questi livelli, con una rincorsa all crescita del tutto proporzionale alla crescita del debito dello Stato.
Che cosa centra parificare il compenso di un parlamentare - e via discendendo di un consigliere regionale, provinciale, comunale, ecc - con u magistrato di altro grado ?
Noi ci dobbiamo domandare quanto denaro si può permettere di spendere lo Stato (cioè tutti noi)per sostenere la vita personale degli eletti che si devono dedicare esclusivamente al loro compito e al loro collegio di appartenenza.
Se non si fa così ci troviamo di fronte al fatto che emergono cifre assegnate individualmente mastodontiche (tra una cosa e l'altra parliamo di 13/15 mila euro il mese !), alle quali si accompagnano le risorse assegnate ai gruppi parlamentari o consigliari.
Si dica quel che si vuole, ma cifre del genere sono per l'opinione pubblica incomprensibili ed inaccettabili.
Le proporzioni sono in grado di farle tutti per cui qualsiasi lavoratore fa i suoi conti per compiere il suo ruolo in famiglia, sul lavoro e nella società e l proporzioni devono per forza esistere quando si parla del sostegno agli eletti.
Il giochetto poi che queste sovvenzioni servano al sostentamento, alla attività politica istituzionale e a quella di eletto nel proprio collegio, costituisce elemento per giustificare il livello del finanziamento, ma è evidente che questo si somma a quello attribuito ai partiti e quindi molto spesso per le stesse funzioni arrivano più aiuti da parte delle casse dello Stato; sempre sulle stesse persone che ovviamente risultato freddamente ubriacate da tanta ricchezza.
Il finanziamento dei partiti serve quale contributo alla campagna elettorale sostenuta e queste somme vanno quindi spalmate sulle loro strutture territoriali in aggiunta alla logica dell'autofinanziamento da parte degli iscritti e degli eletti, logica  che con questo sistema molto spesso è divenuto infinitesimale.
Poi ci sono i gruppi consigliari, parlamentari o degli enti locali ed anche qui la musica non cambia con situazioni paradossali come nel Lazio.
Ne consegue che gli eletti ricevono invece denaro da varie fonti per lo stesso identico scopo e a tutta questa montagna di denaro si aggiungono le spese di funzionamento delle strutture amministrative e legislative.
Districarsi da questo ginepraio e mettervi ordine diventa un lavoro improbo che va a toccare interesi diretti da parte degli interessati per cui ci troviamo di fronte ad una situazione paradossale per cui il Governo in varie forme punta al risparmio della spesa; il che significa che le strutture locali in particolari ricevono meno contribuzioni, ma questo trova un tappo perchè la prima cosa che si fa è bloccare i servizi, evitando virtuosisti sul fronte di disparmio delle spese di funzionamento e del sistema di governo locale.
Ora che questo marciume sta emergendo prepotentemente solo i partiti che hanno  la posizione diaciamo così più virtuosa, possono avere l'opprtunità di metter mano ad una riforma veramente rivoluzionaria.
In particolare il Pd ed altri partiti di centro-sinistra hanno la possibilità di trovare molti meno ostacoli al loro interno per utilizzare soluzioni draconiane costringendo i meno virtuosi al cambiamento, pena lo svergognamento ufficiale nell' opinione pubblica.
Addirittura può costituire un terreno formidabile in campagna elettorare per la moralizzazione della vita politica, ma nello stesso tempo per sottrarre a malaffare e alla corruzione una montagna di denaro che si può alloccare sia per diminuie il debito sia per rilanciare la nostra economia incidendo su poche ma determinanti leve che la possono far ricrescere in modo significativo.
Qui le idee dei giovani o dei "vecchi" hanno la più ampia cittadinanza: sta a loro trovare la formula migliore per proposrle e soprattutto per attuarle.
Si tratta di operare per linee "verticali" cioè Parlamento, Regioni, Provincie (quelle che restano) e Comuni con regolamenti dalle caratteristiche analoghe, che seguano pertanto la stessa filosofia strutturale.
E' vero che il coinvolgimento a tutti i livelli territoriali di uomini e partiti non casà certo semplice, ma è
evidente che le attribuzioni delle risorse ricostituite in modo razionale ed economico produrrà una disponibilità di risorse impensabile.
Si pensi che l'intervento della Polverini sul regolamento della Regione Lazio dovrebbe produrre risparmi per   circa 25 milioni di euro l'anno; questo solo per questa regione per cui pensando a tutte le altre regioni è ragionevole pensare che spazi di contenimento della spesa ce ne siano parecchi.
Se poi pensiamo a tutte le altre strutture territoriali e centrali è presumibile pensare che i recuperi risulterebbero veramente importanti, anche da parte dei "virtuosi" come la Lombardia dove però il malaffare è dilagato a dimostrazione che questo virtuosismo è del tutto relativo (non c'è meglio, al meglio).
Diversamente "mani pulite" parte seconda scoppierà inesorabilmente, ma è certo comunque che non potrà essere la Magistratura a risolvere malaffare e orruzione: potrà solo perseguirle, ma poi .....?