lunedì, maggio 26, 2014

QUESTA VOLTA NON FACCIAMO I ... BISCHERI !

A spoglio avvenuto delle elezioni europee, i risultati definitivi evidenziano in Italia un exploit inaspettato del Partito Democratico che sfiora il 41% e seguito dal Sel/Tsipras con il 4% che completa le preferenze di Csx
dell'elettorato italiano.
Questo mi fa pensare che anche nelle elezioni amministrative parziali concominanti i risultati non saranno particolarmente difformi, se a quelle Europee il Pd è il primo patito nel nord ovest con il 41%, nel nordest con il 42%, al centro con il 50% e al Sud ed isole con il 35%.
Segue il M5S, ridotto di un quinto dei voti, al 21%, FI al 17%, Lega al 6% e Ncd-Udc al 4%.
La prima impressione che ho è che finalmente l'elettorato si è tolto dalla testa e dagli occhi orpelli  e refrain, urlati dai palchi o sbattuti in faccia nei talk show,  che nelle ultime tornate elettorali l'hanno fatto scegliere inopinatamente e contribuire a risultati inattesi e allo stesso tempo in parte ingiustificati.
Intendo dire che questa volta i votanti non sono stati attratti più di tanto dagli slogan che tendevano a delegittimare gli avversari politici, bensì gli slogan e le dichiarazioni che richiedevano fiducia per poter risolvere i tanti problemi che abbiamo davanti.
Ad onor del vero il Pd questi slogan e queste dichiarazioni le ha fatte pure la volta scorsa per cui il risultato di oggi avrebbe potuto avvenire benissimo alle elezioni dell'anno scorso poichè lo stallo che ne è uscito, conseguenza del voto popolare,  ha prodotto una gestione ordinaria ed ordinata del paese, ma non una accellerazione fantasmagorica tale da giustificare la maggior attrazione politica del Pd di oggi rispetto a ieri.
Va riconosciuto pertanto al Segretario Presidente del Consiglio Matteo Renzi di averci visto giusto, di aver avuto coraggio a strappare lo stallo politico scaturito dalle elezioni politiche, di aver cominciato ad accellerare sul piano delle riforme, programma sul quale ha chiesto sostegno e fiducia, programma che va mantenuto sviluppato e soprattutto attuato in temi ragionevoli.
Certamente si dirà che siano stati usati da Renzi anche modi piuttosto ruvidi, ma in campagna elettorale ho visto tutti - maggioranza e minoranza - prodursi in sforzi per la causa del Pd e pur essendo vicino ha chi si è o è stato messo da una parte, tale comportamento, gli va riconosciuto, ha veramente prodotto qualche cosa di veramente nuovo che ha attratto i voti che oggi riscontriamo.
Sarebbe preoccupante invece che il risultato fosse esclusivo merito del "cambio di cavallo", della personalizzazione quindi del Partito e del voto, non tanto perchè non ci debba essere un leader riconosciuto ed apprezzato, quanto nel fatto che il voto sia collegato più alla persona e a come si presenta, , che a quel che dice e si impegna a fare e che poi farà.
Abbiamo visto che risultati hanno ottenuto due grandi calcatori di palcoscenico, laddove a Berlusconi che continua a far trasparire la peste rossa, il partito delle tasse, gli impianti dentari per anziani bisognosi e le pensioni minime a mille euro (che centrà con i progammi della Ue?) credono sempre in meno; a Grillo che urla a destra a manca come un forsennato, con il rischio di un colpo apoplettico, promesse fantasmagoriche di estirpare anche le erbacce sotto i piedi, ridotto bruscamente di taglia (da XXL a XL).
Giustamente l'elettorato non pu limitarsi a premiare sempre e soltanto le buone intenzioni come fatto in passato (peraltro il Csx è stato premiato per quel che proponeva e punito per quel che non ha fatto a diffeenza di chi ilconto non l'ha mai pagato) ma i risultati obbiettivamente ottenuti, senza giustifcazioni di sorta, per cui il Pd faccia tesoro di questa larga apertura di credito e concretizzi una buona volta quello che propone di fare, anche se implica cambiamenti radicali (il nuovo spesso spaventa).
Naturalmente gli inerpreti attenti ed esperti dei voti espressi cercheranno di sminuire il risultato ottenuto, sostenendo che il Pd si è spostato a dx perchè ha imbarcato i voti usciti dal Centro e da Fi del Cdx, ma in realtà se così fosse non ci sarebbe ragione di aver votato il Pd e questi elettori avrebbero rivotato Fi.
Il Pd, ad di la della sua collocazione geografica (un Gps potrà andar bene ?) ha pescato voti nell'elettorato tutto sia in quello che gli ha riconfermato la fiducia, sia in chi, in precedenza ha prefrito il M5S, i partiti di Centro ed anche nel Centrodestra;  quindi, caso mai, è chi ha votato a destra che oggi ha votato in parte a sinistra.
Siamo comunque alle Elezioni Europee e l'exploit del Centro Sinistra  in Italia che in Grecia non fa il paio con risultati deludenti della Sinstra in Spagna e Francia, mentre si conferma al primo posto il PPE e crescono i vari partiti anti qualche cosa che sommati insieme (anche se è difficile perchè disomogenei) rappresentano il 40-45% dei voti espressi.
Questo è un bel busillis per le cose che Ue dovrebbe fare e correggere, per se e per il ruolo che l'Europa deve avere nel mondo, perchè mai come ora anche qui saranno necessarie - ci piaccia o meno -  larghe intese tra Ppe e P&D poichè alternative diverse se questi sono i risultati non ne vedo proprio.
Ne consegue che gli sviluppi della politica europea saranno per forza di cose complicati e lenti e non sarà facile sostenere gli interessi di uno stato rispetto ad un altro se non sarà chiaramente dimostrabile che quel cambiamento potrà giovare alla linea dell' Unine e soddisfare soprattutto principi di ragionevolezza.
Tornando al Governo Renzi penso che non ci si deve assolutamente ubriacare con una vittoria così scintillante ed ampia, ma concretizzare in modo ficcante il programma sin qui inbastito e in parte avviato, lasciandosi alle spalle la, ritengo, folle idea di far saltare il banco ad andare subito ad incassa il vantaggio con elezioni anticipate.
I partiti presenti in Parlamento sanno perfettamente quali sono i rapporti di forza elettorali oggi potenziali, per cui in questa ipotesi di nuove elezioni politiche si sancirebbe una maggioranza ancora più ampia; ne consegue che nelle cose da fare subito il Pd ha il coltello dalla parte del manico e può dettare le sue preferenze su tutte le iniziative - con chi ci vuol stare - a cominciare dalla correzione della proposta di legge elettorale (slegata nei meccanismi dalle ipotesi di vittoria elettorale), a quella della trasformazione del Senato, alla legge anticorruzione, al falso in bilancio, alla riforma della legilazione in materia i processi civili e penali, alla riforma del lavoro, delle politiche industriali (dove imprese e lavoratori devono reciprocamente fidarsi con precisi impegni l'uno dell'altro), e via discorrendo.
Grave errore sarebbe tentare il colpo grosso subito perchè ancora una volta resterebbero ferme le iniziative che servono subito al nostro Paese in attesa di una maggioranza costruita su una legge elettorale (se votata l'attuale bozza) che porterebbe favori di cui il Csx tutto non ha bisogno.
E soprattutto passerebbe parecchio tempo per riavviare la macchina di Governo, tempo prezioso che l'Italia non si può permettere di sprecare.