martedì, febbraio 23, 2010

FINO A QUANDO LA PRESUNZIONE DELLA MAGGIORANZA ?

E' ormai da quasi un anno che su questa maggioranza si stanno rovesciando, in quantità industriale, diversi scandali senza che se ne possa vedere la fine e senza che l'opinione pubblica, sbigottita, sembri riorientarsi politicamente.
Questo forse perchè anche nel fronte della minoranza sono scoppiati scandali eclatanti che hanno investito esponenti come Marrazzo e Del Bono scandali che, ad onor del vero, si circoscrivono ai soli interessati per cui gli effetti pur negativi appaiono per fortuna ben più circoscritti.
Tornando agli scandali che hanno investito la maggioranza, per una corretta analisi, occorre forse analizzarli seguendo la consecutio per trarne quindi conclusioni più approfondite poichè analizzandoli uno per uno, pur gravi, l'analisi rimarrebbe circoscritta e parziale.
Tutto è cominciato, a parte la scoperta dei vizietti del premier e della sua ricattabilità, con la dichiarazione di incostituzionalita del Lodo Alfano da parte della Cosulta e questo ha soperchiato il vero animo di questa maggioranza e del suo leader, indifferenti al contesto economico e sociale che stava esplodendo per effetti della crisi finanziaria mondiale scoppiata nel 2009.
Da un lato questa maggioranza attacca il potere legislativo che non sa agire presto e bene, ma dall'altra con notevole abilità il potere esecutivo sforna ddl e dl a mitraglia, a significare quindi che la sua azione del fare, non si ferma difronte a nulla.
Peccato però che quando i pericoli per il premier e la maggioranza scompaiono o si allontanano, ecco che le iniziative - pur discutibili - non vengono completate e vengono parcheggiate sul solio binario morto.
Il Caso Mills, che aveva prodotto il Lodo Alfano, ha poi prodotto il Legittimo impedimento, il Processo Breve (arenato), le Intercettazioni Telefoniche (arenata) e L'Immunità Parlamentare (arenato), ma state pur certi che dopo il 25 febbraio - giorno della sentenza di Cassazione sul caso Mills - a seconda dei risultati potranno rispuntare nuove iniziative, poichè il premier non potrà comunque far finta di nulla.
Tutto questo non perchè il risultato potrebbe imbarazzarlo, ma bensì perchè le eleioni regionali sono alle porte e qualche cosa bisogna pur inventarsela per vincerle.
Questa maggioranza poi con tutte queste mastodontiche contraddizioni fa una gran fatica ad apparite coesa e forte, mentre in realtà, lo ammette lo stesso premier, le lotte intestine sono più ben ampie di quanto si cerchi di smentire (magari sottolienando l'iper dialettica che avvolge la minoranza parlamentare).
Lo dimostra l'iniziativa pronta - ma che è durata lo spazio d'un mattino - per perseguire la corruzione aggrandone le pene.
Altra leva usata è quella costituita dall'accusa che certa Magistratura è in parte strumentalizzata dalla sinistra (ma la sinistra non è allo sando'), mentre analizzando i vari casi si ha sempre più la convinzione che se ci sono ingerenze del ceto politico queste portano a coprire malefatte inaccettabili.
Si guardi le indagini sul G8 dove le prime indagini sono iniziate nel febbraio del 2009 per una segnalazion dei Carabinieri che avevano sentito odore di bruciato, ma dove la Procura di Roma era avanzata con i piedi di piombo (resonsabile il Giudice Toro) tanto lentamente e segretamente che allo stesso presunto reato vi è giunta per ltre vie la Procura di Firenze, tanto che ha scoperchiato le malefatte non solo del G8 ma anche de L'Aquila !
La prima reazione è stata quella di gridare al complotto, alla Magistratura ad orologeria tanto da invitare i magistrati a vergognarsi, per poi magnificare l'azione del Governo del fare, contro l'opposizione del dire.
E qui ricade l'asino: la politica del fare è tutta da dimostrare perchè se non vi fosse stato il G8 o, putroppo, il terremoto de L'Aquila tutta questa azione governativa di largo respiro non la vedo proprio; innanzitutto la sceneggiata della crisi che un giorno c'è, quello dopo è passata e quello dopo ancora segnala una risalita che purtroppo non esiste.
Oppure vogliamo considerare grandi azioni del fare l'eliminazione totale dell'Ici prima casa (già stabilita dal Governo Prodi, esclusi i ricchi), la robin Hood tax (mai applicata per la crisi finanziaria che invece c'era), laTremonti card (che in modo farraginoso ha sostenuto modestamente 1/3 dei potenziali beneficiari)?
Vogliamo parlare della roboante riforma della Pubblica Amministrazione per la quale i cittadini italiani non hanno - a parte il raddoppio della validità della carta d'identità - riscontrato un bel nulla ?
Oppure dell'emergenza rifiuti in Campania dove il fenomeno (già avviato dal Governo Prodi) sembra apparentemente risolto, mentre il problema è stato rimosso sono nel centro i Napoli (delle discariche e del termovalorizzatore di Acerra non se ne sa più nulla)?
Se poi per attuare la politica del fare si pensa che, anzichè velocizzare e rendere più trasparenti le procedure, sia preferibile aggirare gli ostacoli generando deroghe per far presto e bene, ecco che i risultati sono sotto gli occhi di tutti.
Presto significa fare velocemente e bene significa ottenere il risultato con il miglior vantaggio economico (concetti che ogni buon padre di famiglia ha ben chiaro in testa); nella realtà invece posso riconoscere la velocità (il presto), ma il bene non lo vedo proprio; in Campania si parla troppo poco dell'emergenza rifiuti eliminata per cui, oltre alle segnalazioni precise di tanti abitanti della regione, ho il timore che l'emergenza risorgerà ben presto, visto che sbandierare oggi risultati non veri può dare risultati elettorali assi penalizzanti.
Su La Maddalena è fuor di dubbio che - a prescindere dalla allocazione degli stabilimenti - ne è uscita una spesa mastodontica che non corrisponde assolutamente al "bene" della collettività.
Sono convinto che nessuno di noi accetterebbe una riqualificazione di quest'area a prezzi che sono in modo evidente fuori mercato.
Lo stesso dicasi de L'Aquila dove il presto è stato rispattato sostanzialmente (ci sono ancora alcune migliaia di aquilani residenti in alberghi), ma il bene è tutto da dimostrare visti i prezzi praticati, non giustificabili nemmeno dal sopfrapprezzo dell'urgenza.
Il Dipartimento della Protezione Civile poi non risulta aver per nulla approntato nemmeno un proramma di massima per la sistemazione della città, che per i danni subiti, comporterà (viste le esperienze dei laboriosi friulani) almeno una decina d'anni di lavoro.
Se poi la fretta del fare che fa scattare le deroghe deve permettere, per collusioni o permancanza di controlli, lo scandalo che sta emergendo in questi giorni ecco che la politica tanto sbandierata da questa maggioranza va contestata vivacemente e riformulata (se ne è capace).
E' ormai assodato che le politiche troppo "libere"- se non c'è controllo adeguato - alimentano la corruzione e questa è paragonabile al pizzo delle cosche.
Oltre all'aspetto etico corruzione significa mancanza di concorrenza, prezzi più alti, concentrazione ingiustificata di ricchezza.
Le teorie liberistiche sosterrebbero che la corruzione è un fenomeno ineliminabile( come l'evasione fiscale) e disdicevole, che produce comunque ricchezza e lavoro: non è proprio così innanzitutto perchè la nostra finanza non ci si può permettere certi prezzi (si parla secondo la Corte dei Conti del 2% del pil); inoltre con tutta questa massa di denaro si potrebbe fare 2 o 3 volte di più di quel che in realtà si fa.
Non ultimo poi la corruzione crea disgregazione sociale ed economica per cui i rapporti si incancreniscono alimentando la schiera sia dei furbetti sia dei protetti, come avviene molto spesso con la formula delle "consulenze esterne" che costano allo stato ormai oltre 60 milardi l'anno (si dice che la consulenza molto spesso è il premio dato ai non eletti che comunque portan voti!).
Si sta scoprendo sempre più una rete di malaffare, una matassa aggrovigliata in tutti i gangli dell'economia e della società, che nulla ha a che vedere con le politiche liberali o conservatrici che non hanno mai ammesso la "scorrettezza" al proprio interno.
E' una degenerazione che esiste da tempo che è stata sempre più alimentata per ricercare ed ottenere consenso politico e potere, ma è una degenazione che sta creando danni per tutti, anche per coloro che al momento se ne avvantaggiano.
Di tutto questo molta parte del elettorato nè ha preso atto, ma le scelte conseguenti e logiche stenteranno ad uscire.
La tornata elettorale, che ha valenza nazionale visto che investe 13 regioni e visti gli avvenimenti di quest'ultimo anno,potrà presentare il conto, ma non credo che vi potranno essere capovolgimenti storici o epocali; piuttosto vi potranno essere spostamenti -incoerenti - all'interno
soprattutto del centrodestra con un significativo ulteriore spostamento verso la Lega.
Questo perchè se sull'altro fronte il Pd stenta a trovare la sua collocazione e la sua capacità di aggregazione, nel entrodestra il Pdl è ancora un partito personale e gli scivoloni del leader non possono essere sostenuti a qualsiasi costo (i distinguo li vediamo ogni giorni da Fini in giù).
Le liste regionali del centrodestra non son fatte proprio con il manuale Cencelli, bensì secondo una architettura finalizzata a sostenere il leader e a riaffermare la presunzione di onnipotenza di questa maggioranza; vi è quindi il rischio che i collegamenti storici tra fasce di elettorato e candidati si sfilaccino, con tracimazioni sui partiti alleati.
Spero infine che buona parte dell'elettorato contesti con il voto il fatto che questa maggioranza ha sottovalutato dapprima la crisi finanziaria del 2008, quella economica del 2009 e ora quella del lavoro che sta assumento contorni empre più preoccupanti.
Le amministrazioni regionali hanno la possibilità istituzionale di utilizzare tutte le deleghe possibili per controbilanciare l'immobilismo di questa maggioranza, magari a costi di sacrifici che non produrranno reazioni se ben congegnati.

venerdì, febbraio 12, 2010

CARO PRESIDENTE... SI VERGOGNI LEI !

Caro Presidente Berlusconi in tutte le domocrazie del mondo chi è maggioranza governa e viene stimolato da chi è minoranza, la quale stimola - proprio come ha fatto Lei quando era all'opposizione - l'azione di governo cercando di apportare modifiche o mettere in contraddizione l'azione stessa della maggioranza di turno.
Lo vediamo in tante democrazie dove le ampie maggioranze sono messe alla corda dalle opposizioni, ma non abbiamo mai sentito i vari Obama, Sarkosy, Merkel, Brown, Zapatero, ecc. gridare al complotto o accusare gli oppositori di essere antistato.
Il fatto che chi è maggioranza e poggia su ampi consensi non può modificare questo principio perchè altrimenti - seppur in forma addolcita - ci troveremmo in situazioni antidemocratiche come accade in Iran, dove l'attuale maggioranza governa da più legislature è pretenderebbe di mettere il bavaglio all'opposizione, anzi pretende di trattare l'oopsizione come nemici dello stato.
Lo sta facendo anche lei contrapponendo il suo partito dell'amore con quello - presunto - dell'odio.
Per la verità questa tendenza l'ha dimostrata più volte anche Lei criminalizzando l'opposizione e tutti gli eventi ed i fatti che possano infastidire la sua azione politica.
Risulta pertanto assai puerile indicare l'azione politica dell'opposizione come la causa che le impedirebbe di ben governare; troppo comodo rovesciare su chi compie la sua azione politica istituzionale d'opposizione la responsabilità di tutto quello che di negativo o non accettabile lei da anni va facendo.
L'ampia maggioranza che deriva dall'ampio consenso non significa automaticamente che tutto quel che fa è giusto e perfetto, nè può sostenere che il consenso reiterato le permetta i fare quel che le pare.
La sua politica inneggia alla libertà, ma l'azione concreta poi risulta o assai miserella oppure si trasforma in un sistema clientelare moderno, ma sempre clientelare è.
Vogliamo vedere quando si spende per le consulenze esterne dei vari ministeri ai quali lei ha dato carta bianca ?
Vogliamo vedere quanto è la spesa per esempio che sostiene il Dipartimento della Protezione civile che pretenderebbe di trasformare in spa, con pacchetto azionario detenuto direttamente dal suo ufficio ?
Lei ha promesso - per anni - agli italiani che avrebbe modernizzato il paese, ma non ha, nei fatti, fatto un bel niente perchè non ha attivato una azione virtuosa ed economicistica perchè se così fosse la spesa dello stato sarebbe scesa a rotta di collo.
Piùttosto ha dato una speranza agli italiani (o a molti di loro): questo nostro sistema può soddisfare la sete di denaro di molti e per effetto della ruota che può girare, tanti aspettando questi vantaggi, nè più nè meno del malaffare che tangentopoli ha nutrito per decenni.
E' la politicha delle mani libere che è fallimentare perchè governare non è comandare: è vero che con i soldi si fa quel che si vuole (e lei con i suoi li può pure bruciare), ma con la maggioranza non si fa quel che si vuole ritenendo e ptetendendo di essere in grado di controllare tutto e tutti.
Lei peraltro è vittima dei suoi principi abberranti perchè la sua potenza economica personale non significa che l'azione consenguente sia indenne da macchie ed ecco il perchè ha tante cause aperte dalle quali cerca di sottrarsi ad ogni costo, mentre sarebbe più saggio e più politicamente vincente smascherare eventuali pretese.
Lei stesso afferma impropiamente che i suoi processi chiusi non l'hanno visto soccombere: ragion di più per continuare a dimostrarlo.
Puerile appare quindi accusare una parte della Magistratura di essere asservita a schieramenti politici avversi o d'essere ad orolegeria: ci convinca facendo nomi e cognomi, ci informi e ci documenti, così toglieremmo di mezzo gli equivoci eed eventuali magistrati manichei.
Le faccio notare che gli altri, gli oppositori, quando si trovano in situazioni indifendibili, anche per pura immagine e decenza, addirittura si tolgon di mezzo a velocità siderale!
E' il principio che è sbagliato: lei amministra non beni suoi, ma beni della collettività e di questo ne deve render conto ogni giorno e non pretendere che le somme si tirino alla fine, quando - eventualmente - i buoi son scappati.
Questo è un concetto da paese sudamericano dove grandi paesi come l'Argentina o il Bresile -un tempo potenze mondiali - sono stati distrutti da queste logiche e politiche abberranti.
Efficentare il sistema significa risparmiare e fare presto e bene, ma occorre controllo già da parte della sua coalizione; eppoi bisogna consentire il controllo anche da parte del Parlamento (a prescindere dalla sua composizione ovviamente, perchè altrimenti diventa una colossale presa in giro) perchè diversamente, se qualche manigoldo si intrufola negli affari di governo, poi lei non può lavarsene le mani accusando per di più la Magistratura (i Gip si devono vergonare !).
La sua azione politica, forte della sua maggioranza, è stata trasformata in delirio di onnipotenza (che non si stanca mai, insieme ai suoi partners, di magnificare), ma di vantaggi non ne vediamo, anzi emergono ogni giorno di più gli svantaggi (o le porcherie).
Lo scandalo della Protezione Civile -se verrà dimostrato dalla Magistratura - ne è l'ultimo esempio: il Dipartimento della Protezione Civile è nato per gestire le emergenze comprese quelle idrogeologiche, i terremoti ecc. ed ha il compito anche di controllare e dare precise indicazioni per annullarne o contenerne gli effetti per cui i vari Ministeri poi trasformano tutte queste in disposizioni operative (ove occorre anche con leggi approvate dal Parlamento).
In questo senso Guido Bertolaso che opera dal 1996 (governo Prodi) ha ben svolto la sua opera, ma nel momento i cui - nel 2001 - lei ha trasformato sempre di più il Dipartimento in un enorme contenitore, gestore degli eventi più disparati dove l'emergenza non è la regola, ma una eccezione, ha da un lato sottratto i Ministeri (ministri e apparati) alle loro funzioni e alle loro responsabilità ed ha addossato ed esposto Bertolaso stesso ad una enorme responsabilità, non dotandolo di sistemi di controllo che lo potessero tutelare.
Ed ecco fatta la frittata: nella ristrutturazione de La Maddalena - per esempio -si è fatto presto (ma non s'è finito), ma non si è fatto bene e per di più si è spesa una montagna di denaro costruendo una cattedrale nel deserto dove una stanza d'albergo è costata un milione di euro l'una.
Ora emergono possibili corruzioni e lei, anzichè riflettere, se qualche cosa non ha funzionato ecco che riprende lo sport nazionale: attaccare la Magistratura, gridare al complotto ed affermare che su 100 fatto bene non si può tracciarsi le vesti per un 1 fatto male.
Non ci siamo caro Presidente: i miei genitori, quando tornavo con un bel voto da scuola - e pretendevo una mancetta - mi rispondevano che non avevo fatto che il mio dovere (anche perchè in caso di voti negativi avrei dovuto dare io a loro la mancetta!).
Per di più lei persegue questa aberrazione pretendendo di trasformare in spa il Dipartimento per cui se avesse fatto più in fretta non sarebbe nemmeno stata aperta la procedura giudiziaria di questi giorni perchè il Dipartimento risponderebbe solo a lei, nemmeno al Ministro dell'economia, preposto al controllo delle finanze pubbliche.
Altra nefandezza riguarda L'Aquila dove le nuove abitazioni sono costate 2700 euro il mq: siamo alla follia perchè l'urgenza non può ne deve giustificare una spesa simile(le imprese l'affare lo fanno già ottenendo gli appalti) visto che le civili abitazioni - chiavi in mano - costano in Italia tra i 1000 e 1200 euro il mq (terreno a parte) per cui ...cara la mia efficenza !
Lei si è fatto bello difronte agli italiani mettendo al coperto gli aquilani senza badare a spese: tanto pagano tutti gli italiani (nelle cui tasche a messo le sue mani)!
Concludendo caro Presidente è lei...che si deve vergonare !

mercoledì, febbraio 10, 2010

COMMISSIONE DI VIGILANZA O COMMISSIONE DI CENSURA ?

Il fatto che la commissione di Vigilanza Rai abbia ieri deciso di modificare le regole per la diffusione di programmi di dibattito politico nei trenza giorni che precedono le elezioni regionali ha del paradossale con risvolti assai preoccupanti per la libertà di pensiero e di informazione dell'opinione pubblica.
La situazione attuale è caratterizzata dal fatto che "l'offerta politica" ci viene somministrata in tutte le salse e in tutte le trasmissioni, comprese quelle di intrattenimento pomeriadiane, di tutta la rete televisiva nazionale e locale sia essa privata o pubblica.
Infatti su tutte le reti e a tutte le ore - dal mattino presto sino a notte tarda - questa somministrazione prosegue da parecchio tempo con lo scopo ufficiale di informare i cittadini oltre che con i TG anche con temi di approfondimento, ma con l'intenzione recondita in realtà di condizionare l'opinione pubblica perchè a ben vedere non c'è trasmissione dove accanto a temi anche "leggeri" non sia presente uno o più rappresentanti del ceto politico per riallacciare quindi un nodo, una linea ideale tra l'azione della politica nelle sue sedi proprie con una appropriata pubblicità di sostegno o preventiva.
I politici che presiedono questa grande operazione di comunicazione sono poi molto spesso gli stessi per cui facendo zapping non si può escludere che lo stesso personaggio appaia su reti televisive, magari una di seguito all'altra.
Come nella politica poi, ogni evento viene in modo indecente piegato ad un preciso scopo: non c'è tema in cui questa linea venga riannodata e nel contempo molto spesso questa strumentalità attacca supposte strumentalità eguali, ma di segno contrario.
Di tutto questo ce ne siamo fatti una ragione e non avendo l'anello al naso possiamo usare il più grande strumento democratico che ci è rimasto, cioè usiamo il telecomando o spegnamo la tv occupandoci d'altro (e una buona parte temo si rifiuti di pagare il canone tv).
In termini generali non è però così perchè lo scopo viene in buona parte raggiunto perchè la tv è il più grande strumento di comunicazione di massa dove è più facile oientare e indirizzare il pubblico che è allo stesso tempo elettorato.
L'azione dei politici è smaccatamente utilitaristica perchè in molte trasmissioni questi rappresentanti che intervengono su specifici temi colgono l'occasione per auto incensarci o autoincensare l'azione della propria coalizione in modo talmente sfacciato da rasentare il ridicolo.
Ma venendo alla bella pensata della Commissione di Vigilanza Rai si pone la programmazione della Tv di Stato difronte ad un bivio: o le trasmissioni a tema politico imbarcano rappresentanti di tutti i partiti come fosse una tibuna politica, ovvero non possono andare in onda nel 30 giorni che precedono le elezioni regionali.
In prima cosa è una decisione che stravolge l'impianto di tutte le trasmissioni di questo genere poichè anche se c'è il bipolarismo i partiti sono molti di più per cui rispettare questa disposizione diventa obbiettivamente complessa e in molti casi irrealizzabile (penso alla trasmissione di Lucia Annunziata).
Peraltro il partito di maggioranza relativa - il Pdl - invocherebbe l'abolizione della par condicio quando in realtà già questo avviene in molte trasmissioni (ieri sera a Ballarò i due politici del cdx rappresentavano circa il 45% dell'elettorato mentre quelli di cdx si e no l' 8% circa)!
Per secondo, se questa è la linea, non vogliamo vedere più nessun politico - nemmeno l'ombra -in tutte le trasmissioni in trattenimento pomeridiane (mi riferisco agli assidui e onnipresenti Capezzone, Mussolini, Santachè, ecc).
Per terzo resta da sciogliere un tema spinoso, assai delicato, che riguarda tutte le trasmissioni, a tema politico e non, trasmesse da tutte le reti private come Mediaset, La7, Sky e Locali che rappresentano circa il 50% della offerta televisiva.
Capisco perfettamente che la Commissione controlla solo le reti Rai, ma non dobbiamo prenderci in giro: se si vuol per amor di democrazia renderle il più possibile asettiche - a parte le tribune politiche che le sostituiranno - non dobbiamo far finta che la concorrenza di allinei spontaneamente.
Visto che il Premier Berlusconi è il proprietario della più grande concorrente Rai sarebbe uno stolto se non continuasse con la sua struttura di produzione televisiva ordinaria(Matrix ed altri) per cui alla fine, nel suo complesso, l'offerta informativa e di comunicazione ne risulterebbe sbilanciata e pertanto antidemocratica.
Quali siano le motivazioni che hanno animato il rappresentante radicale in Commissione per sfornare questa bella pensata non è dato sapere, ma fa veramente specie che un libertario come dovrebbe essere un radicale combini un vero proprio aborto informativo.
Proposte ?
Lasciare tutto come sta, su tutte le reti, che potranno continuare le loro trasmissioni - con i loro pregi e difetti - lasciando a noi il diritto di scelgliere (almeno quello).
Poi se in regime di par condicio si vorrà rincarare la dose per una trentina di giorni con apposite tribune elettorali saranno ben accette, sempre se avremo voglia di seguirle (attenti quindi a fornire ai telespettatori alternative interessanti non le solite fuffe che ci vengono propinate e pilotate in molte occasioni analoghe).
Se non ci dovesse essere una retromarcia in tal senso avremo la dimostrazione -oltre all'insipienza del genietto radicale - che non ci troviamo difronte alla Commissione di Vigilanza, ma difronte alla Commissione di Censura !
Ricodate sempre che il popolo italiano non è costituito da 60 milioni di dementi!