lunedì, ottobre 01, 2012

IL PRESIDENTE MONTI TIRATO PER LA GIACCA ?


Come tutti sanno il nostro Pemier, a Ne York, ha rilasciato in una intervista alla stampa internazionale la dichiarazione che "qualora gli venisse chiesto per necessità, valuterà la possibilità di contribuire ancora alle necessità del governo del nostro paese".
Afferma poi che comunque non si candiderà a nulla essendo già senatore emerito della Repubblica Italiana.
A questo punto si è data la stura alle più variegate, dichiarazioni ed interpretazioni apparte sui media, che cercano da un lato di metterlo in campo nella prossima legislatura e dall'altro a prenderne le distanze, perchè questo intralcerebbe i progetti di alleanze da costruire appunto per l'aprile 2013.
In realtà già una volta il Prof: Monti - era l'estate 2011 - disse pressapoco che era disponibile a fornire il suo contributo, ma che attendeva la costruzione di una maggioranza ampia e solida che tavalixasse gli schieramenti in campo.
Infatti così avvenne: il Pdl mollò l'osso, in bocca al Cav. Berlusconi e l'opposizione, Pd e Udc in particolare, si rifiutarono di far cadere la legislatura per cui il Capo dello Stato, verificato il fatto che vi erano le premesse solide per proseguire gli diede l'incarico di formare un nuovo Governo.
Oggi - temo di non travisare le sue parole - afferma lo stesso identico concetto: se dopo le elezioni politiche prossime ai guppi parlamentari, in tutto o in pate, dovesse pungere vaghezza di richiergli il suo contributo, valuterà se darlo.
Il che significa che non lo darà "al buio" ma valuterà chi glielo chiede.
Resta però il fatto che il ceto politico, con queste dichiarazioni sta andando in fibrillazione ulteriore (dopo le figure di tolla a causa di "tangentopoli" atto secondo ); lo è già di suo perchè tutti, da Sel alla Lega sono  alla ricerca della loro propria nuova identità.
In particolare il Pdl da un lato si sta sfaldando, ma dall'altro non è chiaro che cosa abbia in mente il suo "patron" Berlusconi ed è ragionevole pensare che da buon cappellaio riuscirà a rirar fuori l'ennesimo coniglio dal cilindro.
In questo è del tutto logico che i suoi esponenti sostengano, a tutta ragione, che il prossimo governo dovrà essere politico.
Il Pd, iper democratico,  sta cercando la sua leaderschip per le elezioni , mentre l'alleato Sel gioca a piede libero (non parliamo di Idv che folleggia alla ricerca di un approdo); inoltre tra le varie anime ora ci accorgiamo che ne esiste pure una "montiana" per cui la linea del rottamatore Renzi sta diventando già preistoria.
Del resto Monti prefigura una possibile situazione dell'imminente futuro, per distribuzione dei seggi, simile all'attuale (nessun perdente e tutti vincitori) che non è per nulla cervellotica per cui un pò tutti cercano di pararsi le spalle, ricercando vie nuove, mentre coerentemente il Segretario Bersani, assai giustamente, tiene il punto sostendo che il prossimo governo deve essere politico, cercando di stoppare quindi le forze schizzofreniche che in questo frangente stanno emergendo .
Del resto non è possibile cambiare, al primo stormir di fronde, continuamente il proprio indirizzo: si costruisce un progetto, si programma la strategia eppoi si comincia a lavorare, perna il rischio di essere progressivamente sempre meno credibili..
Qui le varienti in corso d'opera devono essere veramente impresiste, ma l'offerta teorica del prof. Monti, non si può usare come fosse una rivoluzione copernicana!
Va bene essere attenti alle novità, ma prefigurarsi di perdere la maggioranza per governare, significa implicitamente che s'à il timore di perdere (e di non essere convinti di sestessi)!
Come sopra conto Udc e Futuro&Libertà, dopo il fallimento del "terzo polo" (Rutelli preferirebbe il suo "vecchio" Pd)sono schizzati come molle su questa grande opportunità: non candiano Monti perchè afferma di non volerlo fare (anche perchè lo brucerebbero insieme al suo governo nei sui ultimi sei mesi di vita e con tutto quel che c'è da fare ancora d'importante) , ma partoriscono una grande lista civica nazionale che dovrà servire a sostenere la disponibilità che Monti stesso potrebbe dare ex post.
Conditio sine qua non è che questo nuovo rassamblement (da Fini) possa conseguire una aggregazione elettorale e di voti maggioritari nella primavera prossima e soprattutto che il programma, che per forza di cose dovranno esplicitare prima in campagna elettorale, sia gradito a Monti stesso dopo (ovvero pensano di farglielo scrivere prima ?).
Come sopra conto, qualora questa lista nazionale non raggiungesse la maggioranza dei seggi a Camera e Senato (dipende anche dalla legge elettorale, dai tipi di preferenze, oppure dal porcellum che è legge per il bipolarismo )saranno necessarie allenze: a destra ? a sinistra ? non si sa  ! Eppoi su che programmi ?
L'dea non è male: è innovativa anche perchè si stanno prefigurando una sfilza di partiti per cui se non si trovano formule di aggregazione politica rischiano di non raggiungere nemmeno il quorum. 
Il Centro risolverebbe il problema da che leader farsi appresentare (dopo beninteso), lasciando magari opportunità "succose" agli esponenti attuali.
Per carità di patria !
Monti si è rivelato un ottimo statista (anche se si puo non condividere tutto quel che ha fatto sin qui)e per il futuro dell'Italia ha dato la sua disponibilità (anche se cosa implicata ), ma i partiti non devono abdicare al proprio ruolo andando a cercare uomini simbolo.
Pensino come dice il Bersani a ricercare vie politiche di rappresentanza e di governo, predisponendo programmi (cominciando dal disboscamento di tutta la indecenza che sta riemergendo ormai da troppo tempo), selezionando bene i sistemi di elezione e ricercando alleanze coerenti e solide.
Non poniamo laicamente limiti al futurolimiti  poichè l'esimio Presidente Carlo Azelio Ciampi fece il premier, il ministro delle Finanze e poi.... il Presidente della Repubblica !

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