giovedì, settembre 30, 2010

L' ISOLA CHE NON C' E'

Seconda stella, a destra, questo è il cammino, e poi dritti fino al mattino.......
Così recita la canzone di Edoardo Bennato e ieri, in Parlamento, si è riscontrato che la maggioranza monolitica che aveva vinto non solo le elezioni del 2008, ma anche le europee del 2009 e le amministrative di quest'anno, solo apparentemente regge, anzi ottiene più voti di quelli ottenuti all'insediamento di questo governo, ma riceve la fiducia da due componenti della maggioranza - Fli e Mpa - che in realtà - anche per i discorsi fatti - è una condanna con la condizionale, insomma con la sospensione della pena, che sarebbe in questo caso il licenziamento in tronco dell'attuale Premier.
A ben seguire sia le argomentazioni - e le affabulazioni - del discorso di apertura, il dibattito conseguente, il discorso conclusivo del Premier, nonchè il dibattito televisivo cui assistiamo da ieri sera hanno un qualche cosa di tragicomico e in qualche caso di esilarante.
Il Premier parla di "teatrino della politica", ma non si accorge di esserne il puparo per tutte le promesse che ci propina un'altra volta e che purtroppo non saranno mantenute.
Per fortuna, dico, perchè quello che serve oggi all'Italia è ben altro a partire da una seria politica industriale che dia fiato alla nostra conomia e che soprattutto ne stimoli il suo cambiamento strutturale, cambiamento che ci faccia tornare ai bei tempi ormai passati; penso al 1960 ed anche alla prima parte degli anni settanta quando la lira era anche più forte del dollaro e quando il debito dello stato era il 40% del Pil.
Gli errori commessi per tanti anni hanno incrementato lo stock del debito che nonostante le sue promesse (ne ricordo una alla fine del 2005 quando disse che avrebbe portato il debito sotto il 100% del Pil) continua innarrestabile a crescere senza che il Premier muova foglia.
Una parte della sua maggioranza - Fli e Mpa - hanno chiaramente detto che cosa andrà fatto per continuare ad avere il loro sostegno, ma con le argomentazioni portate con il documento conclusivo abbiamo assistito alla ripetizione di un vecchio film, tanto che il più valido alleato - la Lega - già parla ora che le elezioni anticipate si avvicinano.
Tutta questa manfrina è servita solo e soltanto a cercare di dimostrare che non ci sarebbero i numeri, nel caso decidesse alla fine di rassegnare le dimissioni, di maggioranze alternative: forse !
La crisi del Pdl l'ha prodotta il premier stesso per la sua pertinacia nel voler perseguire "politiche" che interessavano solo a lui e i suoi manutengoli, disinteressandosi quindi delle reali priorità utili all'Italia; su questo, tante volte, l'ala finiana l'ha messo sul chi va là, ma il premier, cocciuto, a tirato dritto, ingessando il Parlamento per parecchi mesi.
Ricordate alla fine delle elezioni amministrative di privamera ?
Il Premier disse che ora, senza più i "fastidi" elettorali c'erano tra anni di tempo per compiere questa rivoluzione copernicana delle grandi riforme annunciate da anni; ed invece è cominciata una sequela di proposte che contraddicevano le intenzioni.
Ogni legge o emendamento ha cercato, non sempre riuscendoci, di mettere una pezza a problemi che stavano per investire il premier stesso o alcuni suoi uomini; ricordo l'emendamento pro Mondadori, la possibile nomina di Bertolaso a Ministro (poco dopo inquisito per affari poco chiari relativi alla Maddalena e L'Aquila), la nomina di Brancher a sottosegretario (per utilizzare impropriamente "il legittimo impedimento") poi dimessosi e processato in primo grado, il tentativo fatto sul "processo breve" (giusto processo), fallito per la presunzione di inserire - cicero pro domo sua - una norma transitoria per i processi in corso (mandando al macero insieme a suo migliaia d'altri disconoscendo alle vittime il diritto alla giustizia), la legge sulle intercetazione che ha fatto infuocare il periodo pre feriale ed ora arenatasi in Parlamento, come la legge anti corruzione aranatasi sin dall'inizio al Senato.
Esilarante è il tentativo di farsi passare per l'ennesima volta da perseguitato dalla Magistratura, sempre senza fare nomi e cognomi; dimenticando che anche lui quando occorre è ricorso al suo giudizio e dove ne aveva interesse l'ha pure comperata.
Ancora ad insistere sulle differenze tra "potere" ed "ordinamento" con lo scopo attenuarne ruolo, peso e autonomia, con lo scopo di scardinare gli ornanismi di controllo cercando la separazione delle carriere per mettere sotto l'ala protettrice del governo la Magistratura inquirente, oppure cercando di spezzettare il Csm che ricordo ha come presidente il Capo dello Stato in carica.
Gli interventi eccellenti di Tabacci e Casini e quello ottimo di Bersani hanno messo alla frusta e preso pure per il naso il Premier quando fissa la data di completamento della Sa-Rc e ripromette il ponte sullo stretto ( pur sapendo che in commissione la sua maggioranza ne ha tagliato i fondi);hanno affondato nella granitica maggioranza il coltello, come fosse in realtà burro!
Esilarante la difesa del Premier quando nega di aver comprato parlamentari per cercare di smarcarsi dalla componente di Fli e Mpa, contrattaccando su ribaltoni avvenuto con la costituzione del Governo D'Alema (il primo ex comunista al governo); il Presidente fa finta di non capire perchè lui ha tentato di comperare con moneta sonante i parlamentari (dichiarazioni fatte chiaramente da alcuni parlamentari da lui contattati), mentre allora la fluidità delle componenti parlamentari lo permetteva (lo fece pure Bossi nel 2004) ed inoltre è di pessimo gusto tirare in ballo i morti (Presidente Cossiga) che ne furono gli artefici!
Pessimo per modo e merito l'intervento di Di Pietro che poteva benissimo dire le cose che ha detto con più misura (senza imitare Grillo) e senza dimenticare che l'opposizione non si può limitare a fustigare i costumi, ma se vuole diventare maggioranza deve convergere su una strategia e su una politica che dimostri al paese e agli elettori che una alternativa a Berlusconi credibile può esistere e può convincere.
Con suo intervento invece con quegli epiteti sparati a raffica (tranne alcuni provati, tutti gli altri lo saranno se la Magistratura e la Giustizia lo proveranno) ha fatto il cane sciolto creando distanze tra l'opposizione, incertezze tra gli elettori di opposizioni e quindi ha dato un grande aiuto al puparo.
Da ieri sera ed oggi stesso tanti pupi del teatrino della politica appartenenti tutti al Pdl più i vari transfughi, si guardano ben dal riconoscere che quella di ieri è stata la vittoria di Pirro e si stanno comportando esattamente come nei decenni passati, dopo le elezioni politiche o amministrative tanti, tutti tranne quelli del Pci, esponenti politici sostenevano di averle vinte.
Si riprendono imperterriti le stesse argomentazioni di sempre - tutto cambi perchè nulla cambi - a differenza dei Bocchino e Barbareschi che mettono sul tavolo problemi veri ed ipotesi - da verificare - di soluzione per l'interesse di tutta l'Italia.
Barbareschi, per esempio, sottolinea che la Ue vuole imporre un piano di rientro per tutti i paesi il cui debito supera il Pil per portarlo al 60%; ciò significa che a seconda del periodo concordato, occorreranno manovre annuali di diverse decine di miliardi d'euro, ma questo non è, non sembrerebbe un problema di governo del Premier.
Parla di banda larga, parla di internet ed il grande ventaglio di opportunità che può dare sul nuovo modo di lavorare, ma su questo ci ricordiamo solo delle tre "I" finito come aoltro il puro slogan elettorale.
Bocchino parla della corruzione che ci costa 60 miliardi l'anno e dei condi Fas, 13,5 miliardi, utilizzati in due questi anni per tutto fuorchè per il rilancio del Sud.
Tutti zitti ed abbottonati per non disturbare il manovratore, mentre la Lega stessa ammette, anche per suo diretto interesse, che con il risultato di ieri le elezioni si avvicinano!
Bah, come dice Edoardo Bennato con il titolo del suo lp: quelle di ieri pronunciate dal Premier "Sono solo canzonette" !!

lunedì, settembre 27, 2010

SE TUTTI RUBANO, NESSUNO RUBA ?

Si dice che l'attuale maggioranza di governo ed in particolare il Pdl, goda ancora di ampi consensi, nonostante i fatti e gli atti che da mesi avvelenano la vita politica italiana e che sono sintomo pure di un malaffare generalizzato che bloccano la crescita del nostro paese.
Ciò significherebbe che per la maggioranza relativa dei cari connazionali italiani questi fatti ed atti sono ininfluenti per sostenere o meno una coalizione di governo perchè il fine giustificherebbe i mezzi.
Ed ecco che emergono giustificazioni abberranti come quando si parla di evasione fiscale perchè ci si giustifica con il fatto che la pressione fiscale è troppo alta e che quindi in qualche modo ci si deve difendere, oppure che l'Erario spende troppo e male e si inventano soluzioni che appaiono la risoluzione di tutti i mali, mentre invece si riveleranno come un grande specchietto delle allodole perchè le soluzioni appunto affronteranno solo apparentemente il tema, ma non lo risolveranno.
Il Federalismo Fiscale infatti, se dovessere essere applicato come ci viene preannunciato dalla Lega, si sostanzierebbe nel principio che "ognuno spende le tasse che raccoglie" per cui i consumatori del centro sud si vedrebbero sempre più impoveriti e non potranno trovare che due soluzioni: o salire sulle barricate oppure migrare al nord dove troveranno lavoro e risorse per campare (e voglio vedere come gli attuali ministri penserebbero di regolare la migrazione interna).
Se invece si volesse usare uno strumento perequativo che producesse una soluzione ibrida consistente nell'aiuto alle regioni meno forti economicamente ne risulterebbe che il gettito locale aumenterebbe ulteriormente (già avviene con balzelli a ripetizione che ci troviamo nelle tasse e tariffe locali)perchè poco conta sapere che faccia abbia chi spende localmente se questo non mette mano, con coraggio alla eliminazione di spreghi che sono delle vere e proprie voragini.
Un tempo infatti tanti servizi erano gestiti direttamente dai comuni mentre ora solo alloccati presso apposite società solo formalmente private, ma ben ci si guarda di ricercare economie di scala che rendano i servizi migliori e meno cari; a parte i consorzi acque provinciali (l'acqua è un bene pubblico il cui costo deve essere contenuto poichè la maggior spesa in bolletta è quella del trattamento delle acque reflue), abbiamo la gestione del gas e della elettricità, quella dei rifiuti, quella dei trasporti, qurella dei cimiteri, ecc. i cui CdA sono ottimo pascolo per le rappresentanze politiche e per tenere in mano pacchi di consensi.
Ma di temi scottanti ce ne sono altri ben più gravi la cui risoluzione si starebbe, sembrerebbe, completando in questi giorni, tema direttamente comnesso con il malgoverno e con la corruzione.
Con l'affaire Fini-Tulliani-Montecarlo si vorrebbe dimostrare che nessuno ha la coscienza pulita per cui nessuno si può permettere di criticare o sconsigliare di usare politiche personalistiche o smaccatamente di parte.
Il fatto ha certamente dei contorni poco chiari ed è un classico esempio dal quale non ci si può discolpare perchè, per come è nato, solo il vero proprietario di quell'appartamento può dichiarare, dimostrandolo inequivocabilmente, di esserlo e visto che ha utilizzato una società off shore se ne guarderà bene dal farlo (anche fosse il signor Tulliani).
Sta di fatto che se, per ipotesi, fosse vero che Fini ha favorito il "cognato", di questo tutti, all' interno della Direzione di An, lo sapevano, ma nessuno ha aparto dal 2008 bocca.
Perchè ?
Perchè Fini poteva fare come segretario quel che voleva ?
Non credo proprio visto che era attorniato da politici di primo piano che ora hanno preferito seguire il Premier; evidentemente la cosa è stata registrata e tenuta in caldo per ogni futura eventuale evenienza ed anche perchè tirarla fuori nel 2008 avrebbe significato "spararsi" sui piedi visto che la vendita è avvenuta a ridosso della campagna vittoriosa di quell'anno e poco prima della nascita del Pdl.
Ribadisco quindi che se favoritismo c'è stato tutti nella direzione di AN ne erano al corrente quindi tutti ne sono corresponsabili, mentre tirare fuori questo fatto oggi serve semplicemente a dimostrare che Fini non può permettersi di bloccare eventuali porcherie legislative perchè anche lui non sarebbe di specchiata virtù.
C'è da domandare caso mai a Fini come mai solo oggi si oppunga al perpetrarsi di una serie lunghissima di nefandezze sancite da leggi ad personam o ad aziendam; con i governi da lui sostenuti abbiamo avuto la depenalizzasione del falso in bilancio, una ridicola legge sul conflitti di interessi, una curiosa legge sulle trasmissioni tv, una serie interminabile di Lodi, il legittimo impedimento e il processo breve -ancora in gestazione - che hanno assorbito tanto tempo del lavoro parlamentare, non certo per modernizzare il paese, ma per parare la schiena al "più grande leader " dalla Unità d' Italia.
Tra le ultime chicche: accanto alla tanto sbandierata lotta all'evasione, alla confisca dei beni dei mafiosi ecco che esce un codicillo che consente alla Mondadori (ed altri) uno sconticino del 95% su tasse contestate perchè non pagate: ma se si son vinti due gradi di giudizio che cosa lascia pensare di poter perdere il terzo ed ultimo ?
Il fatto poi il Premier in carica si dichiari un perseguitato della Magistratura è una colossale fandonia che la maggioranza dei cari connazionali tente a minimizzare, sostenendo che bisogna difendersi dallo strapotere dello Stato.
In realtà il Premier è un abituè dei Tribunali sia come accusatore che come accusato (ma a seconda dei casi la Magistratura gli è "amica o nemica"); storica la causa da lui vinta contro Panorama e Mondadori che lo tacciavano negli anni 80 di collusione con la mafia, quando governava la Edilnord e lanciava la sua televisione commerciale.
Tanti fatti per i quali oggi dovrebbe essere processato risalgono a qualche decennio fa e da questo cerca di ciamarsene fuori cercandosi, con l'aiuto di avvocati, ministri e parlamentari, nuove leggi, non accorgendosi che più ravana su questi temi più obbiettivamente si insabbia sul piano morale ed etico(peso el tacon del buso!).
Salta in effetti come un grillo - insieme ai suoi "collaboratori" -da un tema all'altro per metterci un bel tappo che gli impedisca di venir processato o di venir condannato al pagamento di grandi penali e grandi conguagli fiscali.
La dimostrazione della strumentalità della sua cosiddetta politica legislativa sta nelle affermazioni di oggi, dopo aver rinchiuso - per il momento - in un vicolo cieco Fini: "Ghedini e Alfano: basta trattative, i processi si Berlusconi vanno fermati".
Allora è chiaro a tutti, anche ai cari connazionali che continuano a sostenerlo, che la legge, che queste leggi, non servono ai cittadini italiani, magari possono forse servir loro indicentalmente, ma servono al Premier per potergli consentire di governare.
E qui casca l'asino: se fosse vero mi si dovrebbe spiegare perchè quando nel 2008 fu velocemente approvato il Lodo Alfano, il governo da lui diretto non abbia fatto, fino all'anno successivo quando il Lodo fu bocciato dalla Consulta, un beneamato accidente !
Si diceva in campagna elettorale che gli italiani non arrivavano alla terza settimana a causa del governo Prodi (ora non se ne parla più perchè siamo diventativ tutti ricchi o tutti rassegnati ?) ed è nata la "tremonti card", i conti dello stato sono stati messi in sicurezza (non si è ancora capito di che sicurezza si parla visto che il debito - crisi o non crisi - continua a salire ogni mese), si sono tassate maggiormente le banche che in autunno sono andate in crisi per i noti eventi mondiali, previsti da Tremonti (dice lui), ma mai affrontati strutturalmente.
E potrei continuare all'infinito e son certo che ognuno di noi ne ricorda di fatti annunciati, ma mai attuati, visto che la crisi economica conseguente morde non poco, mentre questa maggioranza di governo ancora oggi è tutta occupata sulle proprie faccende personali o di bottega, senza intravvedere un chiaro segnale di risalita.
Certo la tecnica di trovare un capro espiatorio per tutte le situazione è la strada più comoda, ma quel che è grave che tanti, troppi ci credono: se il Premier non governa una volta è colpa della Magistratura, un altro della Consulta, poi è del Capo dello Stato, poi è di Fini che si mette di traverso, eppoi sarà delle opposizioni perchè non fanno troppa opposizione o perchè non si appecorano alla maggioranza vigente.
Troppo comodo caro Premier: i suoi fatti personali (processi) se li deve sorbire Lei, non noi; non deve piagnucolare per le presunte persecuzioni, ma scenda in campo e si difenda presto e bene come quando le cause le intentava Lei.
Se dovesse risultare vittorioso (senza trucchi) ce ne compiaccieremo, ma se fosse il contrario non Le resta che mollare l'asso.
Il Premier che dice di volere il bene del paese, non si sta rendendo conto (o forse si, ma non gliene frega nulla perchè altre sono le sue mire) che la sua grande presunzione sta avvelenando questa nostra "povera" Italia!

martedì, settembre 21, 2010

UN NUOVO SCANDALO PROFUMO ?

Stiamo assistendo - tra l'indifferenza pressochè totale della gente - ad una delle più sporche operazioni di defenestrazione (annunciata ma non ancora consumata) di uno dei più importanti manager di cui si può vantare l'Italia: il Marchionne del Credito Alessandro Profumo.
Le motivazioni sono le più paradossali che possano esistere perchè altri manager e soci di vaglia lo accuserebbero di non aver impedito l'entrata nella compagine sociale di Unicredit del fondo sovrano della Libia condotta dal presidente Gheddafi.
Il paradosso sta proprio qui perchè in una public company come Unicredit è contro natura che il management controlli l'entrata e l'uscita dei soci, comedire che il delegato deve controllare il delegante.
Inoltre in una società con un così ampio flottante quotato in Borsa l'unico sistema per attuare questa operazione sarebbe quello di attingere alle risorse interne per acquistare azioni proprie, operazione che non può competere ad un Amministratore Delegato e che comunque sottrarrebbe risorse delegate istituzionalmente alla gestione del credito e quindi quale contributo alla economia e alla crescita, in questo caso, di ben 20 stati europei.
C'è da aggiungere poi una grande contraddizione che continua a caratterizzare molte public company o società italiane quotate in borsa, dove apparentemente le società sono della pletora dei soci indistinta, ma nella realtà è governata con noccioli o nocciolini di uno sparuto gruppo di soci che tenterebbero di controllarle come fosse cosa loro personale.
I patti di sindacato, in una economia globalizzata, sono una istituzione assurda perchè sono i fatti e gli atti del management che rafforzano la società e non viceversa.
Nel caso di Unicredit poi la contraddizione balza ancora più agli occhi, poichè i principali soci sono costituiti dal fondazioni bancarie, che secondo legge (Amato prima e Tremonti poi) dovrebbero progressivamente allontanarsi dalla governance della banca, mentre in realtà si contraddice ai principi tanto sbandierati, considerando la banca un terreno di pascolo per le maggioranze politiche che controllano le fondazioni stesse.
Insomma c'è stata la stagione per me giusta della privatizzazione del sistema bancario sia degli enti di diritto pubblico che delle banche di interesse nazionale, ed ora, surrettiziamente, senza darlo tanto a vedere, si vorrebbe tornare indietro, inventando fandonie.
Profumo quindi è assalito da un lato da vecchi manager che esercitano il loro potere non in base alle loro capacità di innovare e migliorare un settore vitale dell'economia come quello bancario, ma riproponento vecchi modelli di banchieri che dovrebbero essere morti e sepolti perchè legati ad una funzione del sistema bancario del tutto funzionale al sistema politico vigente.
Mi riferisco ai Geronzi o ai Palenzona: il primo estremamente abile a mandare al rogo grandi manager come è stato per Matteo Arpe o il secondo che avvinghiato come un' edera all'establishment politico del Pdl e della Lega ed in funzione di questo galleggia ormai da parecchi anni.
Dall'altro è assalito dalla Lega in particolare che sta applicando una " normalizzazione" a tappeto in tutti i gangli vitali del paese (del nord per il momento perchè al resto ci starebbe pensando il Pdl) partendo dagli incarichi degli addetti agli uffici comunali e per finire nel controllo, ognuno per la sua parte, di strutture finanziarie che vanno certo controllate - ma per questo c'è la Bankitalia e la Bce - ma non utilizzate come fossero bancomat al servizio ed al sostegno del consenso politico locale.
Ne è un esempio La fondazione Cariverona, con un presidente inquisito per bancarotta preferenziale, utilizzata dalla maggioranza leghista guidata da Tosi come sponda a tutte le operazioni immibiliari della città, operanzioni che poi non trovano sviluppo e costrutto, dimostrando che sono strumento in realtà per ottenere e mantenere consenso, alla stessa stregua di come vengono controllate le risorse delle municipalizzate che fanno capo sempre al Comune di Verona (mi risulta che l'andazzo sia del tutto simile anche nelle altre regioni e città del nord in particolare).
Altra contraddizione poi legata alle accuse ufficiali formulate a carico di Alessandro Profumo è la presenza della Libia nella compagine sociale: la stessa Libia grande amica dell' Italia il cui presidente è grande amico del nostro Premier Berlusconi e del suo ministri degli Esteri Frattini, lo stesso presidente accolto recentemente come un re in Italia, lo stesso presidente le cui motovedette sparano sui nostri pescherecci (ma tanto sono pescatori siciliani), situazione critica gestita in modo ad dir poco impacciato dal nostro Governo in carica.
Le cause dell'attacco ad Alessandro Profumo sono in realtà (ma nessuno - o pochi - lo dicono) una semplice resta dei conti: Profumo è certamente un uomo scomodo per il suo decisionismo (vorrei ben vedere che non lo fosse visto che è in sella da 13 anni e mezzo) che può aver anche commesso errori, ma in realtà non ci dobbiamo dimenticare che a suo tempo si dichiarò insieme altri manager illuminati ben contento della nascita del Pd ed oggi chi non porta la casacca verde o celeste va, secondo una politica altamente liberale, eliminato e reso inoffensivo.
Se questo è un sempio ulteriore della vicinanza della politica alle varie comunità e della applicazione concreta dei più moderni principi liberali, stiamo freschi!!

giovedì, settembre 16, 2010

LA MORALITA' DELLA LEGA E DEI LEGHISTI CHE LA VOTANO!

Assistiamo sempre più frequentemente a fatti e atti delle amminsitrazioni locali a conduzione leghista che presentano caratteristiche sempre più raccapriccianti, senza che le varire comunità abbiano alcunchè da eccepire, anzi, minimizzano, come se fosse tutto regolare.
Sentiamo tanti slogan contro la Roma Ladrona, a favore della gestione diretta del gettito fiscale e dell proprietà pubbliche (federalismo fiscale e demaniale) mentre assistiamo ad una spartizione senza alcuna impudicizia della grande torta, moltiplicando i componenti dei consigli di amministrazione delle varie municipalizzate, i dirigenti delle divisioni dei comuni, delle provincie e delle regioni, oppure istituende consulenze (fenomeno che assistiamo anche a livello centrale).
Sembrava un qualche cosa di folcloristico quando un Gentilini eliminava le panchine a Treviso o quando ad Andro il sindaco costruisce la nuova scuola marchiandola con i simboli della Lega (non ci racconti balle sulle origini secolari del simbolo), ma ora siamo ad un sistema che si sta sempre più raffinando per occupare il potere e per soddisfare con prebende a tutti i livelli il lopolo leghista.
Si accusa, in parte a ragione, la macchina elefantiaca dell'ammnistrazione statale o della scuola e quindi si plaude alle iniziative senza costrutto e senza risultati del ministro Brunetta, o della "epocale" riforma della scuola del Ministro Gelmini (accusando decenni di assunzioni per dar lavoro agli italiani) eppoi, quando si tratta di applicare seri ed efficaci sistemi di risparmio questo non conta più quando si tratta di determinare nuovi incarichi creando nuove funzioni nella amnistrazione locale o raddoppiando i consigli di amministrazione delle società municipalizzate locali.
Sulla scuola poi è preferibile applicare percentualmente una riduzione dei costi per cui a cascata ne discendono conseguenze incontrollabili (e forse nemmeno quella di ridurre effettivamente i costi), anzichè fare una seria analisi, certosina, coinvolgendo provveditorati e amministrazioni locali per attivare una seria razionalizzazione dei vari livelli scolastici nel quale la centralità è certamente il corpo studentesco, ma dove il corpo insegnante, per qualità e quantità, è la leva per sviluppare razionalmente la cultura nel nostro paese.
E' un vecchio sistema della vecchia politica che si è trasferito su quella sopposta nuova (il teatrino della politica caro onorevole Lupi c'era prima di tangentopoli e sta continuando imperterrito anche ora con responsabilità maggiori per chi da più tempo ha governato in questo ultimi 16 anni) dove da un lato ci si lamenta per i minori trasferimenti agli enti locali da parte dello stato, ma nello stesso tempo nulla si fa per economizzare, anzi per effetto degli ampi consensi elettorali si usa la macchina amministrativa locale per ripagare tutticoloro che hanno contribuito alla vittoria elettorale.
Sistema ovviamente fatto alla luce del sole, sistema che tutti vedono, ma che nessuno, se non sparute opposizioni, denuncia e rifiuta.
Quale sarà mai il motivo ? Come mai le comunità locali che hanno contribuito alla vittoria nulla dicono ?
Perchè si voltano dall'altra parte o fanno spalluccie ?
Forse sperano che dal nuovo grasso che cola arrivino un pò di gocce un pò dovunque oppure, sostenendo che son tutti eguali, è meglio che siano questi che altri signori a continuare il sacco del territorio d'Italia ?
Se si pensa è veramente raccapricciante sentire semplici dipendenti di una fabbrica, di una fonderia e di una conceria giustificare imprenditori presi con le mani nel sacco perchè accusati di evasione fiscale; la risposta, come una filastrocca, è sempre quella: fanno bene a non dare i soldi all'erario che li usa per il Sud fannullone !
Siamo alla follia (senza certo togliere le responsabilità del malgoverno che imperversa anche nelle altre regioni) e al contro senso perchè se si evadono le tasse, queste non vanno certo all'erario !
Ci dimentichiamo - la Lega si dimentica - poi che siamo un popolo di ex emigrati e che la emigrazione interna continua imperterrita da decenni (prima e dopo la seconda guerra mondiale)
e che quindi la ricchezza del nord è contributo anche del popolo del sud.
Ma continuando sulle porcherie che emergono ogni giorno un pò dovunque assistiamo ai giochi delle tre carte tra comuni e municipalizzate buone per esser munte come un bancomat per sostenere i bilanci comunali che vengono rimpinguati così con tasse ed imposte indirette tramite le tariffe i cui livelli crescono senza arrestarsi mai; oppure buone per trasferire il personale comunale delle scuole materne o gli addetti alle mense per far calare apparentemente i costi del personale (per non var vedere la lievitazione delle brebende denunciate in precedenza).
La "monnezza" grande business delle varie amministrazioni comunali, grandi e piccole, dove da un lato ci si fregia di enormi risultati sulla raccolta differenziata, mentre le tariffe non accennano a scendere per effetto dei conferimenti del riciclato che le società -della carta, del vetro, della plastica o dell'umido/verde - dovrebbero pagare profumatamente !!
Ma su queste due semplici denuncie non vola assolutamente una mosca o forse quache borbottio: tutto va bene anche per quei lavoratori che vengono spostati come pedine su una scacchiera perchè evidentemente non hanno nemmeno il coraggio di ammettere i propri errori elettorali.
Di moralità quindi continua a vedersene molto poca: tutto è cambiato ma nulla è cambiato perchè ai vecchi "capibastone" di un tempo (pensando alla vecchia Dc riguardo al Veneto e al Psi di Craxi per la Lombardia) se ne sono sostituiti di nuovi, tutti belli tronfi pieni di sè, che continuano a sostenersi e a sostenere amici degli amici!
A livello nazionale la musica certo non cambia anche se gli accordi possono essere diversi e assistiamo ad un deterioramento dell'economia e della spesa pubblica inarrestabile, a fenomeni di corruzione magari più macata e sfacciata, ma anche qui i sentimenti dell'elettorato non hanno assolutamente nessuna radicale inversione di tendenza !
I gravi fenomeni ed eventi che da mesi vengono sollevati senza soluzione di continuità dovrebbero far riflettere l'elettorato che ha portato alla maggioranza - parlamentare - il dentrodestra, ma in realtà sembra che tutto sia rimasto sostanzialmente cristallizzato.
Tutti o molti fan spallucce, come dire che sono cose poco interessanti o poco utili, attendento un futuro migliore che mai non sembra arrivare !!