martedì, febbraio 26, 2013

GRAZIE ITALIA: ORA SIAMO A CAVALLO !

Ed ecco che a urne chiuse ci ritroviamo un bel pacchetto infiocchettato con il voto strabiliante conseguito dal Movimento Cinque Stelle di Beppe Grillo.
Certamente è stato sottovalutato, ma alla rabbia, magari interessata che stava montando, non c'era più evidentemente modo di porre alcun argine e rimedio.
Le cose fatte, non fatte o fatte male, restano nella storia recente e non potevano essere fatte perdonare con ulteriori promesse che per i protestarari sono giunte fuori tempo massimo.
Parlavo di incantatore di Sepenti rivolgentomi al Cav. Berlusconi ed ecco che  Grillo è risultato invece il pifferaio magico che porta tutti i topini ad annegare.
Il Voto va certamente rispettato ed interpretato per capire che cosa è sato sbagliato dalle altre coalizioni, ma vanno viste anche le prospettive politiche imminenti per il governo dell'Italia.
Una cosa è certa: questo voto di protesta, che pone l' M5S come primo partito di maggioranza relativa, pesca sia nell' elettorato che nel 2008 voto per il Csx che in quello che votò il Cdx.
Gli ex elettori dei due principali schieramenti che li accusano di aver fatto o non fatto determinati atti politici che posso pure non coincidere hanno espresso la loro protesta votando M5S; basti pensare che il Cdx ha perso  circa 7 e 6 milioni di voti rispettivamente a Camera e Senato, mentre il Csx ne ha persi 3,7 alla Camera e   2,8 al Senato.
Il fenomeno è speculare in ogni regione per cui le accuse agli ex schieramenti votati nel 2008 risultano speculari sia nelle regioni dove ha vinto il Csx che in quelli dove ha vinto il Cdx.
La "lucida follia" dei votanti il M5S ha certamente tenuto conto di protestare così contro i propri schieramenti di appartenenza originaria, ma il risultato - un voto su quattro - non ha tenuto minimamento conto delle prospettive e delle conseguenze sulla governabilità dell' Italia, vigendo una simile legge elettorale.
Infatti le prospettive, per effetto dei risulati in termini di parlamentari eletti, ci presenta una situazione ancor più complicata di quella avvenuta nel 2008: il Csx ha maggioranza qualificata alla Camera dei Deputati, ma non ha - pur con percentuali analoghe seppur risicate di voti conseguiti - maggioranza assoluta.
La formazione di un nuovo Governo quindi è operazione assai problematica poichè è sui temi convergenti sui quali questa si può costruire e dalle dichiarazioni del M5S gli elementi che hanno prodotto il voto di protesta hanno uno spettro ampio e assai composito.
Andiamo infatti dal rifiuto della legge sulle pensioni, alla legge che introduce l'Imu; dalla legge elettorale alla abolizione dei rimborsi elettorali, dei finanziamenti regionali ai gruppi consigliari, al dimezzamento dei parlamentari e delle loro retribuzioni, alla abolizione delle pensioni ai parlamentari, alla abolizione delle provincie.
Per non dimenticare una nuova e seria legge sulla corruzione, sul conflitto di interessi, sul falso in bilancio, sul salario minimo garantito, sulla legge svuota carceri e su una efficace rilancio delle politiche industriali .
Tutto questo è però condito dallo slogan del "tutti a casa" per cui l'operazione in teoria possibile si complica se non vi sarà disponibilità di confronto sui temi che possono costituire un minimo comun denominatore.
Se a questo aggiungiamo che il nuovo Parlamento deve per prima cosa affrontare ne nomine dei presidenti dei due rami del Parlamento e della nomina del nuovo Capo dello Sato, ecco che le posizioni attendiste di M5S possono costituire un vero grosso problema per la definizione dei primi assetti istituzionali.
Mi sembra del tutto evidente che il Csx dovrebbe essere quello che, per evvetto dei risultati conseguiti, si dovrà far carico di sondare se esistano o meno le possibilità di minimi accordi ed scluderei in modo tassativo che il Csx tenti approcci con il Centro di Monti che non ha la forza per contribuire a raggiungere la maggioranza al Senato.
Men che meno va ricercata la possibilità di una "grosse coalition" con Centro e Cdx perchè abbiamo visto che la sua efficacia, dal novembre 2011 al dicembre 2012, non ha prodotto quello che avrebbe dovuto produre per effetto dei veti incrociati; peraltro i rispettivi bacini elettorali (residui) non lo accetterebbero assolutamente e sarebbe ulteriore causa di protesta successiva alla prima favorevole occasione.
La situazione non è quindi per nulla facile e le prime avvisaglie le vediamo già oggi in Borsa italiana che scende del 4,45% e non sappiamo ancora quale potrà essere l'orientamento del Mercato rispetto alla economia italiana oltre che alla stabilità dell'euro del quale, ci piaccia o meno, facciamo tuttoa parte.
Il Partiti, tutti, si devono prendere le loro responsabilità una buona volta  ed anche gli elettori si devono prendere le loro visto che con il voto di è espresso un diritto-dovere, ma il risultato che vediamo davanti agli occhi da indicazioni per il futuro assai complicate non facili da attuare.

sabato, febbraio 09, 2013

ATTENTI ALL'INCANTATORE DI SERPENTI !

E' finita l'epoca dei sondaggi elettorali: mancano due settimane alle elezioni politiche nazionali per il rinnovo del Parlamento, ma questi danno segnali veramente preoccupanti che dovrebbero far riflettere l'elettorato, anche quello, uno su cinque elettori secondo i sondaggi, che rivoterebbero il Pdl, presieduto appunto dall'incantatore di serpenti On. Berlusconi.
Ancora una volta assistiamo sbigottiti ad una serie di promesse, dopo averne sentite molte altre, per nulla condivisibili, mai attuate.
L'opinione pubblica si deve render conto che farsi abbagliare dagli interventi e soprattutto dar fiducia con il voto significa essere corresponsabili nell'affossare ancor più l'Italia in una situazione economica, politica e sociale ancor più grave di quella in cui si sta trovando.
Cavalcare proposte assurde ed indecenti significa cioè ritrovarsi poi con gli effetti devastanti dove dopo, naturalmente, non è mai colpa di chi le ha fatte.
L'Ici  prima casa fu abolita nel 2008 con il bel risultato che quel mancato introito ha messo in sofferenza stato e comuni i quali, nonostante il pseudo federalismo fiscale, non sono riusciti a contenere la spesa corrente, se non quella dei servizi ai cittadini.
Il bel risultato è stato che sottoforma di Imu si è ripagata con il sopraconto.
Ora assistere ad una proposta che ripete pari pari quella del 2008 deve essere sdegnosamente rifiutata.
Invocare la sacralità della prima casa è una assurdità che serve solo a sollecitare concenso a basso prezzo, peraltro ingiustificato.
Basti pensare che sul gettito Imu prima casa, circa 4 mld, la metà è stata versata dall'80% dei proprietari, mentre 2 mld solo dal restante 20%.
Molto meglio quindi una Imu progressiva con una detrazione più alta che solleva dal pagamento i proprietari di abitazioni normali rispettando il principio costituzionale del chi più ha, più da !
Sulla tracciabilità la proposta del nostro bell'addormentato è quella di togliere lacci e lacciuoli per non strozzare il commercio soprattutto dei beni di lusso.
Anche questa è una bufala terrificante poichè dà in sostanza dei magliari ai ceti medio-alti ed alti  i quali secondo lui acquisterebbero gioielli, pellicce e Ferrari presentandosi con una valigetta piena di euro o dollari.
Insomma si comporterebbero come un trafficante di droga quanto ritira una partita di coca !
Non parliamo del redditometro che diventerebbe l'occhio indisceto dello Stato nella vita dei cittadini: altra boiata visto che chi non ha nulla da nascondere può, se richiesto, dare le informazioni aggiuntive che l'erario non ha recepito dal Sistema Serpico!
Ne consegue che chi è a posto fa spallucce, ma chi non lo è.... sa come votare !
Aggiungo che Equitalia, costruita dal ministro Tremonti (ricordate ? lo fece per curare diettamente il recupero delle evasioni togliendolo alle banche incaricate) sembra diventata una seconda ghestapo, dimenticando che le procedure di recupero sono troppo stringenti a causa delle disposizioni di legge del Governo Berlusconi, costruite a bella posta perchè è più facile far pagare  100 euro a 50 milioni di cittadini che 50 milioni a 100 cittadini !
Sulla stessa strada stanno le proposte di condoni edilizi e condoni tombali.
Non contento dei danni fatti con iniziative analoghe in passato l'On Berlusconi insiste e persiste nel voler diseducare i cittadini al semplice concetto che le tasse sono un diritto-dovere nei confronti della collettività in cui si vive, per cui chi svicola non può essere premiato con un super sconto che sani le sue malefatte del passato e si predisponga a perpetrarle in funzione di una prossima sanatoria fiscale (nel 2001 Tremonti disse al riguardo che sarebbe stata l'ultima volta, ma poi sìè visto come è andata a finire).
Condoni edilizi perchè? Oltre ai danni di cementificazione condonati in passato, nel 2008 il Governo Berlusconi aveva varato il piano casa per l'ampliamento di un terzo delle potenzialità edificasbili dei fabbricati esistenti. Ed ora  ancora condoni nonostante l'enorme edificato vuoto che esiste, graziosamente esentato, nelle intenzioni dell' ex premier, dal pagamento Imu ?
Quanto ai condoni tombali li abbiamo già visti in passato insieme agli scudi fiscali, con il bel risultato che  che tutti i proventi del malaffare sono riemersi legalmente pagando una pinzillacchera, talmente piccola che nei primi scudi fiscali veniva trattata come una commissione dalle banche incaricate.
Vediamo peraltro anche con gli scandali di questi giorni, (daMps a Eni/Saipem dove le distrazioni di fondi sarebbero state scudate) come queste iniziative fatte per tirar su tasse abbiano favorito in realtà danni ben più grandi.
Sulla corruzione infatti il Governo Monti ha fatto una leggicchia (meglio poco che niente) proprio perchè il malaffare è in Italia talmente alto e generalizzato che le pressioni per produrre leggi edulcorate pongono vincoli inconfessabili.
Il conflitto di interessi infatti con una nuova ed efficace legge deve servire proprio a questo.
Quando si parla del tema tutti pensano che si voglia mettere la museruola all'On. Berlusconi, ma non è proprio cosi: molti lo sanno a che cosa ci si riferisce, mentre a chi non lo sa va spiegato per bene in modo chiaro.
Per paradosso il conflitto d'interesse che potrebbe coinvolgere l'ex premier è marginale rispetto al fenomeno poichè il conflitto si annida in tutti i gangli della vita economica e sociale del nostro paese.
A partitre dai professionisti che una volta eletti in Parlamento o in altre istituzioni continuano bellamente la loro attività, alle doppie o triple cariche politiche, alle cariche incrociate in soggetti economici, ai passaggi da cariche politiche a cariche amministrative e viceversa(da Fondazioni a Banche per esempio), all'intreccio fra politica e società che fanno capo a comuni, provincie, regioni e Stato.
E giu giu fino ad intrecci malsani anche con le associazioni territoriali dove i rivoli dei sussidi e prebende costituiscono in realtà un fiume inarrestabile di risorse pubbliche.
Per non parlare nella depenalizzazione del Falso in bilancio che costituisce una delle fondi del malaffare e delle fatturazioni in nero ( vanno a beccetto con condoni e scudi fiscali); legge che l'on. Berlusconi ha fatto approvare e oggi non ha il coraggio di ammettere l'errore e ne proporne il ripristino.
Della eleggibilità dei politici a tutti i livelli ovviamente non se ne parla; recentemente è' stata messa una mezza pezza, ma non basta; come non basta il giudizio dei probiviri del partito, Pdl in testa.
Chi è soggetto a indagini e processi non può candidarsi ad un bel niente, non per spirito giustizialista, ma per il semplice fatto che se poi venisse condannato deteriorebbe la funzione e l'instituzione alla quale è stato eletto; abbiamo visto quanti imbarazzi in Parlamento ecentemente e anche che votazioni che smentivano l'evidente realtà.
Domando ? Affidereste le chiavi della vostra cassaforte ad un soggetto denunciato per furto ? Penso proprio di no.
Aggiugo ancora che l'ex premier si è dichiarato recentemente, interrogato sul problema del sovraffollamento delle carceri, favorevole ad una amnistia.
Ebbene il fenomeno è grave e umanamente indecente, ma non ha patrocinato nè sostenuto, una iniziativa parlamentare per trasformare le pene detentive di pochi anni in pene alternative.
In Parlamento ce n'era il tempo, ma gli interessi erano ben altri: ci si doveva preoccupare di fa cadere anzitempo il governo Monti per mire elettorali e personali, mentre ora si propone l'amnistia.
Soluzione innanzitutto diseducativa perchè il condannato deve finire la sua pena, per rispetto della società e delle vittime che hanno patito il reato, per cui è troppo comodo, per poblemi di spazio svuotare indiscriminatamente le carceri (peraltro il piano carceri del Ministro Alfano che fine ha fatto ?).
Eppoi non si propone l'amnistia che cancella reato e pena, ma al massimo  si deve proporre l'indulto che calcella solo la pena (residuale).
Ecco: la filosofia è sempre quella (sempre che non ci siano come sopraconto interessi personali del proponente) del lassismo che accontenta i disonesti, mentre per la gente normale ed onesta il tutto si conclude in una grande presa in giro.
Per quanto riguardia poi la Giustizia il tema è buono solo per denunciare la persecuzione da parte dell'ex premier da "certa" giustizia; del fatto che sia stato assolto (anche per decadenza dei termini) che altro è se non Giustizia ?
Insistere a volersi porrre al di sopra della Giustizia umana (per quella divina la vedo un pò dura) affrontandola a male parole mi sembra al quanto diseducativo: basta e conta come ci si sente - non colpevoli naturalmente - per cui questo è elemento sufficiente per sottrarsi in tutti i modi all'istituzione, come in questo periodo dove l'ex premier di è preparato una bella griglia di impegni politici per non presentarsi in tribunale.
Vien da pensar - male al riguardo: non è che ha anticipato la fine della legislatura per svicolare ancora una volta ?
E' come sul tema del lavoro: il nostro incantatore di serpenti per cercare appeal tra la gente imprenditrice  propone di esentare dal pagamento dei contributi - assistenziali e pensionistici - gli imprenditori che assumano a tempo indeterminato nuove maestranze (con un rapido calcolo potrebbero essere 4 milioni di nuovi posti di lavoro contro 2,9 milioni di disoccupati).
Intanto domando: questi contributi chi li paga ? Lo Stato e se si con mezzi ? Oppure sottende che questi contributi passino in cavalleria (li ripaga comunque lo Stato in termini di assistenza e pensioni quando sarà il momento)?
Il sostegno alle imprese va fatto in altro modo visto che a lasciarle fare ci ha portato all'immobilismo e alla stagnazione; infatti non hanno saputo apprifittare assolutamente dell'entrata nell'euro che ha prodotto tassi d'interesse assai bassi per cui questa volta gli aiuti devono essere selettivi e soprattutto ex post, accompagnandole anche nelle riconversioni utilizzando i sostegni specifici messi a disposizione dall'Europa.
Peraltro di piani indistriali non se ne sente parlare, di piani di investimenti strutturali nemmeno, ma si cerca di acchiappar  voti promettendo i soliti sgravi, le solite promesse di meno tasse per tutti.
Come dire ti prometto un vsntaggio o un aiutino, poi per il resto sai tu ome fare !
L'ex premier è buono solo per gli slogan (più grandi sono più fanno effetto),ma andarli ad analizzare poi si rivelano senza costrutto, oppure una bufala se non di peggio.
In quesi giorni un quotidiano nazionale si è preso la briga di quantificare il costo delle promesse da marinaio del "nostro" relative ad Irpef, Irap, Imu, Iva, ecc; ebbene si tratta di oltre 70 miliardi (contro i ben più modesti  30 circa del Csx e del Centro Montiano), ma non ci dice assolutamente in che modo.
Mentre gli antagonisti di centro e centrosinistra si dannano l'anima per trovare una formula credibile che sia equilibrata e spiegare quanto della manovra potrà essere pagata dallo spostamento di tasse ed imposte e quanto da recupero di efficenza e di risparmio, l'ex premier resta sul vago per cui tutto è possibile anche che ritrovi tutte le fonti semplicemente dalle tasse/imposte ed è a questo punto lecito pensare che c'è il rischio che a pagare siano sempre i soliti noti.
Attenzione è già successo: le manovre finanziarie dal 2001 sono state una montagna di soldi, ma la pressione fiscale è aumentata continuamente (insieme allo stock di debito).
La nostra Italia è in equilibrio instabile per cui i miglioramenti vanno meditati con estrema cautela - senza farsi prendere dall'inguaribile ottimismo dell' ex premier - per cui le mnovre devono essere mirate senza esagerazioni quindi e soprattutto con continuità e conseguenza.
Il nostro paese è diventato il paese delle riforme e controriforme e in questo ambito non ne è mai uscito uno stato con caratteristiche fondamentali migliori; anzi è in progressimo avvitamento laddove una riforma non ha creato vantaggi per tutti, ma ha ci spaccato in due parti non certo equivalenti, dove i vantaggi si sono addensati ancor di più dove già c'erano e sottraendoli all'altra parte.
Riforme "rivoluzionarie" non saranno mai possibili se non si rinuncia a privilegi e a rendite di posizione e non si comprendono le ragioni del nostro prossimo;  tant'è che oggi nelle proposte politiche,a fianco dei vecchi populismi, ne emergono di nuovi, mentre non si rafforzano adeguatamente le alternative pur credibili presenti in campo.
C'è chi vuol buttare tutto all'aria per rifondare la nostra Italia (un tutti a casa neanche fossimo all'8 settembre), c'è chi propunga un vero secessionismo forte del fatto che al nord si produce il 70% della ricchezza nazionale (con sprechi, labbiamo visto di recente, conseguenti).
Nel primo caso sembra tanto una scelta di protesta tanto per lavarsi l'anima e nell'altro si pensa in modo stolido al proprio tornaconto non rendendosi conto che senza il centro, il sud e isole che anch'esso consumano,  la ricchezza prodotta rimarrebbe in buona parte in mano di chi la crea.
Attenti quindi alle sirene che incantano: quando si vota - e chi si astiene fa scegliere a chi vota - si deve usare  cervello, impegno e coerenza !

sabato, febbraio 02, 2013

SCANDALO MPS E CAMPAGNA ELETTORALE

Sono stato in dubbio per giorni se scrivere sul tema principale, in quanto, pur non essendo parte in causa, ho trascorso una vita in Mps e per lo scandalo che sta progressivamente emegendo dalle indagini divulgate dai media non c'è che da uscirne tramortiti.
Quello che sta emegendo sono operazioni sia di acquisizione che puramente finanziarie che lasciano allibiti, proprio per la cautela e l'accortezza che ha sempre caratterizzato la Banca, vista dal suo interno.
Anche quando le oppoortunità di affari potevano apparire succulente la cautela era d'obbligo (cio nonostante qualche ciufeca - digeribile - si imbarcava lo stesso) e quindi, andavono poste in essere con parsimonia, senza esagerare e magari cercando partners bancari che condividessero il rischio.
Se poi "l'affare" si ripresenta per la seconda volta anche nel caso dell'acquisto Antonveneta, l'operazione va vista con una speciale lente di ingrandimento, proprio per il fatto che se c'è chi la scarta, ci possono essere motivi di rischio latenti o sapraggiunti che giustificherebbero il disimpegno e quindi il rifiuto da parte di Mps.
Nel caso di Mps sembra proprio che questo non sia avvenuto e che l'operazione si sia conclusa senza le necessarie cautele e procedure, peraltro nemmeno previste dalle normative vigenti.
Intendo dire che qualsiasi società quotata che intende acquistarne un'altra quotata deve essere preceduta da valutazioni di soggetti incaricati, data ampia pubblicità, anche in relazione alle fonti da utilizzare per lo scopo, proprio perchè il Mercato le notizie deve averle prima e non dopo e superare infine i placet di Consob e Bankitalia (nel caso siano banche) nonchè di Borsa Italiana.
Nel caso di Antonveneta, società non quotata, questo non è avvenuto perchè non previsto.
Sulle operazioni in derivati poi la meraviglia rimane perchè sono strumenti collaterali all'attività primaria - il credito a privati e imprese - per cui la Banca si protegge, qualora conceda credito a tassi fissi o in divise extra euro, da aumenti futuri che intacchiono cioè i margini d'interesse o di cambio.
Oppure il cliente chiede di proteggersi tramite banca in caso di tassi variabili o cambi da rialzi eccessivi con assicurazioni sul tasso o con coperture a termine sui cambi.
Usare questi strumenti per mero scopo finanziario e speculativo significa uscire veramente dalla propria funzione istituzionale ed infilarsi in rischiosità che non hanno alcuna logica.
E' avidente anche a a chi scrive, che queste procedure sono state poste in essere a livelli accentrati di management (in effetti l'acquisizione di una banca non è cosa di tutti i giorni) e a quei livelli non è poi così chiaro quale sia la competenza e quali siano le possibili frammistioni che verrebbero a nascere senza alcun controllo.
Vedremo le indagini che novità ci porteranno nei possimi giorni perchè mi pare evidente che qualcuno agli alti livelli della Banca stia vuotando il sacco e forse potremo vedere nei prossimi giorni anche azioni decisamente spiacevoli ed eclatanti.
Ma il punto ancor più grave per chi scrive è l'uso veramente scriteriato che l'opinione pubblica fa di questo scandalo, anche in funzione di propaganda elettorale per le imminenti elezioni politiche.
Non si tratta di metter la sordina a nessuno, ma certamente non ci si rende conto (e se ci si rende conto è ancor peggio) che le parole sono pietre e rischiano di insinuare dubbi inesistenti e certezze inconsistenti.
Bene ha fatto quindi il Capo dello Stato Napolitano a suggerire cautela.
Mi riferisco all'assioma tutto elettorale per cui il sostegno a Mps costerebbe quanto è l'Imu versata per la prima casa: innanzitutto è un prestito retribuito a sostegno delle clientela e implicitamente dei dipendenti (stiamo parlando di oltre 6 milioni di clienti in larghissima  parte privati e olte 30 mila dipendenti) non della banca in se.
Infatti il prestito, trasformabile in capitale sociale, innalza i i valori patrimoniali di Mps  per rispettare i parametri di Balisea II e III e questo serve per consentire l'operatività ordinaria di ogni giorno.
Infatti non è più come un tempo quando si poteva prestare a famiglie e imprese sotto varia forma buona parte della raccolta primaria (depositi, certiicati di deposito, obbligazioni ,ecc), ma occorre avere anche un patrimonio proprio coerente a sostegno (con Basilea III è il 9%) per poterlo fare.
Da Bilancio al settembre 2012 stiamo parlando di oltre 400 miliardi di euro di giro d'affari di cui 135 da raccolta diretta e 145 da prestiti alla clientela (circa metà a medio termine) per cui i discorsi sciagurati potrebbero inceppare - a torto -  il meccanismo creditizio  che travalica lo scandalo scoppiato in Mps.
Peraltro operazioni di questo tipo sono sorte anche in altri paesi come la Spagna dove il sostegno ben più grande di 10 volte è giunto da parte di Fsfs poichè lo stato spagnolo non ne aveva i mezzi.
Quanto al fatto che lo scandalo sia riconducibile esclusivamente alla parte politica presente da sempre a Siena cioè il PD (un tempo PCI e DC) mi semba proprio una operazione strumentale e semplicistica che conviene smaccatamente a chi la sostiene perchè in realtà,  se malaffare c'è stato,  questo ha favorito tanti e di ogni colore a dimostrazione che i meccanismi di privatizzazione impostati dalla Legge Amato e dalla Legge Ciampi non hanno prodotto gli effetti sperati visto che la senesità è rimasta ancora forte a Siena, come lo sono rimaste  quelle di altre città come Verona, Milano, Torino, ecc.
Peraltro sono sorpreso che per Mps oggi si gridi giustamente allo scandalo, ma quando si compì la grande operazione di privatizzare, mantenendola italiana formalmente, Alitalia,  l'opinione pubblica non ha reclamato per il costo dell'operazione (forse perchè l'Ici prima casa era stata tolta) che ammonta a ben oltre i quattro miliardi di Mps; tale costo non ha avuto nessun recupero e da quel che appare la questione non è finita. 
Caso mai tornando a Mps è l'insipenza, se non peggio,  che ha fatto emergere le falle, ma sotto sotto non è che altrove tutto giri come dovrebbe in quanto gli appetiti delle ammnistrazioni locali sono robusti ovunque.
Il punto debole stà proprio nelle formule di privatizzazione (si legga quella in progetto per la Banca Popolare di Milano) dove la reticenza delle Fondazioni è spiegata, ma non giustificata, dall'entrata di soci privati, accompagnati dal loro bel conflitto d'interesse sul quale pochissimi hanno avuto a che ridire.
La finalità delle leggi era quella di creare delle vere e proprie public company e trasformare le Fondazioni in soggetti che sostenessero la ricerca, la cultura, la formazione, mentre invece in generale sono diventate mira di appetiti da parte della Politica (non solo locale con le prebende che esistono purtroppo ovunque), ma nazionale e di Governo; ci ricordiamo il tentativo del Ministro Tremonti di "saccheggiarle" per rimpinguare le casse dello Stato ?
Questo scandalo è propellente utile a certa campagna elettorale, insieme alla serie di annunciazioni che ci sentiamo propinare ancora una volta dai nuovi e dai vecchi politici (a parte il Csx costretto a rispondere per le rime), utili a sollevare il solito polverone per nascondere la verità agli italiani.
Delegittimare quindi gli avversari di Csx e promettere ancora una volta il libro dei sogni (anche Grillo che sa nuotare e tenere il palco, ma lo voglio vedere con i suoi eletti in Parlamento a scardinare il sistema come dice di voler fare): meno tasse, meno Imu, combattere politicamente la Germania e addirittura minacciare l'uscita dall'auro.
Detta chiara e tonda la proposta significherebbe far passare l'idea che chi ha pensione di 500 o mille euro  si arricchisca ritornando ad avere uno o due milioni di lire!
Queste sono idee e proposte veramente folli e destabilizzanti: ancora una volta l'euro dopo aver per anni criticato il concambio a lit. 1936,27 ora minaccia o auspica  il lader di Pdl il ritorno alla lira sapendo ma non dicendo che cosa questo implichi.
Significa una enorme svalutazione, significa bruciare risorse e risparmio in modo mastodontico che a confronto il periodo dell' inflazione galoppante degli anni 73/92 sembrerebbe acqua fresca di fonte.
Certo la comunicazione in Politica è importante, ma poi alle enunciazioni devono seguire i fatti veramente concreti menre questa dell'euro- lo sa anche lui - sarebbe un suicidio per tutti.
Chi invece procede cautamente nelle proposte avanzando quelle realisticamente attuabili, dicendo le verità anche scomode passa per politico di poco polso, poco credibile: a quando la maggiore età ?