venerdì, settembre 21, 2012

"MANI PULITE" ATTO SECONDO

Dopo i fatti giudiziari del 1992 si diceva che "Mani Pulite" non era stata spazzata via dagli interventi della Magistratura, ma che il malaffare era semplicemente diventato molto più caro di prima.
Niente di più vero: infatti anche i recenti fatti avvenuti alla Regione Lazio sono l'ennesima riprova di quanto sta ancora accadendo.
Eventi indecenti che fanno incavolare non poco gli italiani (e inorridire l'opinione pubblica e politica internazionale) perchè tutto questo deriva dal fatto che le politiche applicate in questi ultimi venti anni si sono rivelate inefficaci ed anzi hanno costituito un propellente prodigioso per creare malaffare e situazioni indecenti ed inacettabili.
A livello regionale oggi avviene nel Lazio, ma ieri è avvenuto in Sicilia, Calabria, Abruzzo, Lombardia (da Penati a Formigoni) e chi sa dove e quando ne potremo, purtroppo, riscontrare ancora.
Per non parlare dei Comuni grandi e piccoli dove da un lato tutti questi nuovi politici si credono dei vicerè e dall'altro il loro intervento ha favorito la screscita esponenziale della corruzione, del malaffare e dei comportamenti da ricchi parvenu.
No parliamo poi dei partiti, anche se non tutti, dove abbiamo riscontrato nei mesi scorsi comportamenti indecenti come nella Lega dove i privilegi risiedevano addirittura nel suo vertice (per quanto ne sappiamo), nella Margherita con il caso Lusi, nell' Udc (con  Cuffaro in Sicilia),ma poi anche seppure con casi sporadici nel Pd (Penati) e soprattutto nel Pdl dove l'elenco si fa veramente lungo sia a livello comunale (Roma fra tutti), sia a livello complessivo, comprese le leggi ad personam.
Il primo errore della politica, di certi schieramenti in particolare, ma non gli unici purtroppo, è stato quello di premiare in modo indecente tutti i managers di stato, o gran commis, ricoprendoli di privilegi e ricchezza, in modo esponenziale rispetto a quanto non avvenisse nella cosiddetta prima repubblica (dove il fatto di essere un gran commis costituiva di per se un privilegio).
La seconda, del tutto analoga, è stata quella di mettere a disposizione dei politici risorse smisurate in tutte le forme, dagli assegni connessi alla loro elezione, sia nazionale che locale, al funzionamento dei gruppi consigliari locali e parlamentari allo scopo di spingerli a fare bene il loro dovere.
Queste due grandi scelte si sono rivelate fallimentari intanto perchè non è assolutamente vero che dare più sicurezza e tranquillità economica, non significa produrre miglior lavoro o migliori risultati.
I fatti stanno dimostrando proprio il contrario e cioè che la tranquillità economia ha invece favorito sia a livello di managers di stato, sia a livello di politici a tutti livelli (anche nei comuni più piccoli) comportamenti e malaffare molto diffusi, fatti di cui forse non percepiamo l'entità complessiva, perchè ne veniamo a conoscenza a poco a poco.
Anzi i politici si sono inventati sistemi ancora più sosfisticati, moltiplicando gli esistenti, per drenare ricchezza a proprio favore per scopi che si sono rivelati poi del tutto fittizi ed impropri.
Nella Margherita i fondi per aver partecipato alle elezioni del 2006 sono stato versati in 4 annualità (la quinta per tutti i partiti è stata annullata in Parlamento con apposita legge) e quese risorse sono rimaste inutilizzate poichè questo partito ha contribuito alla nascita del Pd, fino a chè il tesoriere Sen. Lusi ha pensato bene di spenderne per fatti personali circa 25 milioni  ed oggi è in grado di ritornarne solo 15 milioni perchè sul denaro trafugato ci ha pagato le tasse sia sul trasferimento (fatture fittizie a carico della Margherita) sia sul loro investimento (iva ed altre tasse) !
Alla Regione Lazio si è scoperto che il finanziamento al gruppo consigliare del Pdl, che aveva lo scopo, come per gli altri, di sostenere sia l'attività consigliare che quella politica dei vari cosiglieri, è stato utilizzato soprattutto per feste e sperperi vari sotto forma di un rivolo inarresabile a favore dei vari esponenti grandi e piccoli del Pdl.
A differenza del Parlamento in Regione Lazio per fare gruppo consigliare basta un consigliere con tutte le prebende che ne derivano ( i circa 4 mila euro in aggiunta servono pe la segreteria personale del consigliere)per cui le somme messe a disposizione si dilatano in modo indecente; peraltro la loro inutilità pressochè totale è giustificata daloro utilizzo appunto molto spesso indecente.
Questo che cosa ci insegna ?
Fa capire a tutti che non sono sufficenti le punizioni politiche 8oltre a quelle giudiziarie) che volta volta, ma solo sui casi che si scoprono mano mano, i partiti somministrano ai politici del malaffare.
Le risorse copiose oltre che ad essere improduttive e pesare sempre di più sul bilancio dello Stato (vale per i politici ma anche per i managers di stato) costituiscono una sorta di vademecum per operare in grande sul malaffare, favorendo anche la corruzione più generale.
Certificano il fatto che sono sproporzionate agli scopi per cui sono state istituite; un molto di più insomma che porta a scialaquare risorse senza alcuna forma di controllo da parte delle istituzioni.
Il denaro derivante dai finanziamenti alla politica costituisce una sorta di anestetico, di una droga che può sollecitare ( i casi noti si presentano sempre più numerosi)  la ricerca di ulteriori risorse a tutti i costi per soddisfare necessità crescenti; dall'acquisto di ville hollywoodiane, ai panfili, alle vacanze da nababbi, per politici nababbi, che nababbi non sono.
L'assioma che il ricco politico non può essere portato a rubare  (ha già del suo) è quindi fasullo, visto che un parlamentare o un consigliere locale ricco continua la sua professione tranquillamente incrementandola con gli effetti derivanti dal suo ruolo, e chi ricco non è cerca di trovare il modo per diventarlo velocemente approfittando del proprio status.

Per quanto riguarda i managers di stato il Governo Monti ci ha messo già un bello stop, introducendo la soglia dei 300 mila euro di retribuzione annua lorda (mancherebberono ancora una ventina di gran commis da far rientrare sotto questa soglia).
Ha inoltre introdotto la non cumulabilità delle retribuzioni alla quale nessuno in passato ha avuto il coraggio di metter mano; cioè ad alti dirigenti assegnati ad altri incarichi (fuori ruolo) percepivano due retribuzioni per un lavoro solo ! 
Tocca ora alla Politica ad attuare una vera e propria rivoluzione con decisione selezionando tutte le anomalie indecenti che sono emerse progressivamente in tutti questi anni.
I primi timidi interventi non sono sufficienti quindi; costituiscono una linea certo positiva, ma che va percorsa, accellerando, con grande coraggio.
Il Parlamento ha già stoppato il finanziamento pubblico ai partiti esistente, bloccando l'erogazione della quinta rata annuale, modificando entità e termini di erogazione futura; per i gruppi parlamentari ha introdotto la certificazione dei bilanci da parte di agenzie specializzate esterne.
La Regione Lazio su proposta della Polverini sta rivedendo la sovvenzione ai gruppi parlamentari, mentre il Pdl starebbe cacciando  i consiglieri "indecenti".
Ma tutto questo non basta assolutamente per altri casi, come la Lombardia, dove l'operazione di pulizia non è stata completata assolutamente.
Sono le regole che vanno rivoluzionate riscrivendole e in questo senso i partiti, ed il Pd in particolare, ne possono fare tema centrale nella imminente campagna elettorale, olte che con iniziative da mettere in cantiere sin da subito.
Non si tratta grillescamente di puntare ad una vita del sistema politico che viva d'aria, ma per prima cosa occorre rivedere le entità delle sovvenzioni che si stanno rivelando, proprio perchè sempre più copiosamente sperperate, veramente eccessive e saproporzionate rompendo il principio della comparazione che ci ha portato a questi livelli, con una rincorsa all crescita del tutto proporzionale alla crescita del debito dello Stato.
Che cosa centra parificare il compenso di un parlamentare - e via discendendo di un consigliere regionale, provinciale, comunale, ecc - con u magistrato di altro grado ?
Noi ci dobbiamo domandare quanto denaro si può permettere di spendere lo Stato (cioè tutti noi)per sostenere la vita personale degli eletti che si devono dedicare esclusivamente al loro compito e al loro collegio di appartenenza.
Se non si fa così ci troviamo di fronte al fatto che emergono cifre assegnate individualmente mastodontiche (tra una cosa e l'altra parliamo di 13/15 mila euro il mese !), alle quali si accompagnano le risorse assegnate ai gruppi parlamentari o consigliari.
Si dica quel che si vuole, ma cifre del genere sono per l'opinione pubblica incomprensibili ed inaccettabili.
Le proporzioni sono in grado di farle tutti per cui qualsiasi lavoratore fa i suoi conti per compiere il suo ruolo in famiglia, sul lavoro e nella società e l proporzioni devono per forza esistere quando si parla del sostegno agli eletti.
Il giochetto poi che queste sovvenzioni servano al sostentamento, alla attività politica istituzionale e a quella di eletto nel proprio collegio, costituisce elemento per giustificare il livello del finanziamento, ma è evidente che questo si somma a quello attribuito ai partiti e quindi molto spesso per le stesse funzioni arrivano più aiuti da parte delle casse dello Stato; sempre sulle stesse persone che ovviamente risultato freddamente ubriacate da tanta ricchezza.
Il finanziamento dei partiti serve quale contributo alla campagna elettorale sostenuta e queste somme vanno quindi spalmate sulle loro strutture territoriali in aggiunta alla logica dell'autofinanziamento da parte degli iscritti e degli eletti, logica  che con questo sistema molto spesso è divenuto infinitesimale.
Poi ci sono i gruppi consigliari, parlamentari o degli enti locali ed anche qui la musica non cambia con situazioni paradossali come nel Lazio.
Ne consegue che gli eletti ricevono invece denaro da varie fonti per lo stesso identico scopo e a tutta questa montagna di denaro si aggiungono le spese di funzionamento delle strutture amministrative e legislative.
Districarsi da questo ginepraio e mettervi ordine diventa un lavoro improbo che va a toccare interesi diretti da parte degli interessati per cui ci troviamo di fronte ad una situazione paradossale per cui il Governo in varie forme punta al risparmio della spesa; il che significa che le strutture locali in particolari ricevono meno contribuzioni, ma questo trova un tappo perchè la prima cosa che si fa è bloccare i servizi, evitando virtuosisti sul fronte di disparmio delle spese di funzionamento e del sistema di governo locale.
Ora che questo marciume sta emergendo prepotentemente solo i partiti che hanno  la posizione diaciamo così più virtuosa, possono avere l'opprtunità di metter mano ad una riforma veramente rivoluzionaria.
In particolare il Pd ed altri partiti di centro-sinistra hanno la possibilità di trovare molti meno ostacoli al loro interno per utilizzare soluzioni draconiane costringendo i meno virtuosi al cambiamento, pena lo svergognamento ufficiale nell' opinione pubblica.
Addirittura può costituire un terreno formidabile in campagna elettorare per la moralizzazione della vita politica, ma nello stesso tempo per sottrarre a malaffare e alla corruzione una montagna di denaro che si può alloccare sia per diminuie il debito sia per rilanciare la nostra economia incidendo su poche ma determinanti leve che la possono far ricrescere in modo significativo.
Qui le idee dei giovani o dei "vecchi" hanno la più ampia cittadinanza: sta a loro trovare la formula migliore per proposrle e soprattutto per attuarle.
Si tratta di operare per linee "verticali" cioè Parlamento, Regioni, Provincie (quelle che restano) e Comuni con regolamenti dalle caratteristiche analoghe, che seguano pertanto la stessa filosofia strutturale.
E' vero che il coinvolgimento a tutti i livelli territoriali di uomini e partiti non casà certo semplice, ma è
evidente che le attribuzioni delle risorse ricostituite in modo razionale ed economico produrrà una disponibilità di risorse impensabile.
Si pensi che l'intervento della Polverini sul regolamento della Regione Lazio dovrebbe produrre risparmi per   circa 25 milioni di euro l'anno; questo solo per questa regione per cui pensando a tutte le altre regioni è ragionevole pensare che spazi di contenimento della spesa ce ne siano parecchi.
Se poi pensiamo a tutte le altre strutture territoriali e centrali è presumibile pensare che i recuperi risulterebbero veramente importanti, anche da parte dei "virtuosi" come la Lombardia dove però il malaffare è dilagato a dimostrazione che questo virtuosismo è del tutto relativo (non c'è meglio, al meglio).
Diversamente "mani pulite" parte seconda scoppierà inesorabilmente, ma è certo comunque che non potrà essere la Magistratura a risolvere malaffare e orruzione: potrà solo perseguirle, ma poi .....?

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