Appare sempre più chiara la strategia avventuristica che il Premier vuole perseguire, nel momento in cui, come avviene oggi, si strappa le vesti per le dichiarazioni e precisazioni formulate dal Colle sull'incontro di venerdì scorso.
La premessa è che il Premier per la seconda volta gode di una solida maggioranza parlamentare, m non è in grado assolutamente di mettere in campo iniziative a sostegno della sua tanto decantata rivoluzione liberare che scandisce al popolo italiano da oltre 16 anni.
E' evidente che il fatto che non sia in grado di mantenere le promesse elettorali fatte dipendende solo e soltanto da lui e dal fatto che, in fondo, pur con tutta questa forza parlamentare, non riesce per esclusivi motivi interni ad utilizzarla compiuta mente, se non con dei contentini e prebende che distribuisce tra il suo entourage e la società civile (scudi fiscali ).
Poiché sa perfettamente che questa mancanza di promesse attuate dipende da lui ha da anni imbastito un teorema folle per cui La Magistratura, certa Magistratura, l'ha preso di mira per estrometterlo dalla scena politica secondo un disegno che non si capisce bene come e da chi sia messo in atto,
Sostenere la tesi che ci sia una macchina condotta da non chi sa chi ci pare assai cervellotica perché non ci ha mai detto di che cosa si sta parlando.
Secondo il Premier esisterebbe qualche giudice, o qualche gruppetto di giudici (staremmo parlando forse di un manipolo al massimo di una dozzina di persone)che si è orgnizzato per fargli la forca, ma non ci dice chi ne sia o ne possa essere il regista; un solo giudice ? Un partito politico ? O una coalizione di partiti ?
Bah ! Mi sembra una cosa parecchio campata in aria ipotizzare che vi sia un giudice o dei giudici che hanno deciso di fargliela pagare non si sa bene per quale motivo.
Per convinzione politica ? Per collegamenti a partiti ? A quale partito ? Al Pd ? All' Idv ? alla Sinistra ?
Stiamo parlando di partiti che, anche a suo dire, navigano in cattive acque o perché continuano a cambiare il loro segretario e perdono consensi, o perché più i tanto non riescono a crescere oppure perché sono addirittura spariti dalle rappresentanze parlamentari.
E secondo il Premier, pur con queste problematiche che sono innegabili, questi partiti avrebbero il buon tempo e la capacità di scavargli la fossa per altre vie, mentre sono in grado soltanto di riuscire a galleggiare e faticosamente cercare di risalire la china ?
Ma tant'è: la strategia di recitare da attore consumato la parte del perseguitato gli riesce bene (grazie ai tanti supporter non ultimi Giuliano Ferrara e Lanfranco Pace) visto che convince ancora il 30% degli elettori, ma per tener calda la piazza occorre rincarare la dose ogni giorno di più, per tener viva l'attenzione e la tensione.
Sparare sempre più alto come da tempo fa contro qualsiasi struttura di Giustizia come giudici, pubblici ministeri, Procuratori della repubblica, Consulta, Presidente della Repubblica e Csm che manifestino posizioni a lui non gradite si sta rivelando un gioco assai pericoloso del quale ne è comunque convinto.
Intendo dire che sa perfettamente - non fa mai una mossa non sapendo quale sarà la successiva - che sta cercando lo scontro istituzionale e non gliene frega assolutamente nulla dei segnali che provengono dal Colle.
Infatti i termini e i temi dell'incontro con il Presidente Napolitano di venerdì sono come d'incanto apparsi sulla stampa e sui media in modo assai esaustivo ed è evidente che la loro divulgazione apocrifa è stata decisa dal suo entourage poiché La Presidenza della Repubblica ha dovuto rettificare alcuni termini dell'incontro perché non veri !
Soprattutto quando si parla di minacce formulate dal Premier al Presidente: invitato a difendersi nel processo e non dal processo ha pensato, ma non detto, se mi ritiro accadrà una sollevazione popolare (forse si, ma per la gioia, come è avvenuto sempre venerdì a Il Cairo!).
In sostanza le informazioni date ai media riguardavano sia cose dette sia soprattutto cose pensate nelle segrete stanze (o nei cervelli) della delegazione governativa.
Tutto questo non è comunque frutto di una svista o di un errore, ma rientra invece in una precisa strategia di attacco e di scontro.
La riprova sta nel fatto che il Capo dello Stato ha precisamente affermato che devono cadere le liti e con questi il Presidente si riferisce esclusivamente a Berlusconi che le monta, non già ai Giudici che fanno il loro dovere.
Il rischio è evidente: nel caso in cui lo scontro istituzionale aumenti sempre di più il Capo dello Stato, maggioranza o non maggioranza, dovrà prendere qualche iniziativa forte (peraltro prevista dalla costituzione repubblicana) perché non potrà permettere la paralisi delle istituzioni (soprattutto Governo e Parlamento) a causa dei progetti folli del Premier.
Quest'ultimo comunque - conscio del pericolo - già mette le mani avanti per propinare all'opinione pubblica di essere un perseguitato da tutti e su queste tesi costruirci la prossima campagna elettorale !
La gente, l'opinione pubblica e i suoi incomprensibili sostenitori non si rendono conto che sta approntando un vero e proprio gioco al massacro, un gioco irresponsabile finalizzato solo al mantenimento fino all'ultimo del suo potere inconcludente!
domenica, febbraio 13, 2011
BERLUSCONI: GIOCO AL MASSACRO
alle 10:19 AM
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento