martedì, giugno 28, 2011

GOVERNO DI IRRESPONSABILI

Si parla tanto di responsabilità, ma l'unica che riscontriamo è quella, tutta per evidente tornaconto personale, del gruppetto di parlamentati alla Camera che si sono associati per sostenere questo governo che invece è chiaramente irresponsabile.
Da quando è sorto nel 2008 si èoccupato di tutto fuorché di quello che occorreva all'Italia, fatta eccezione per il mantenimento in rotta dei conti pubblici.
Ma di interventi strutturali per il rilancio dell'economia e per crescita della ricchezza dello stato, nemmeno l'ombra perchè di politiche industriali, energetiche e del lavoro non si è visto proprio nulla.
E' quindi evidente che per un paese che non cresce in modo robusto non si possono fare politiche nemmeno di contenimento della spesa o della riduzione del deficit a prescindere dagli obblighi che ci impongono gli accordi Ue; intendo dire che la riduzione del deficit va curata e seguita con determinazione, come in qualsiasi grande famiglia, dove l'equilibrio economico è la regola e dove i debiti debbono essere assunti con cognizione di causa, predeterminando quindi la strada per redimerlo, prevedendo quindi anche i necessari sacrifici.
La situazione è quella che tutti conosciamo: pensioni, nonostante le tante manovre, misere (non si può dire certo che siano tutte baby pensioni quelle che conosciamo), redditi da lavoro modesti e per di più incerti soprattutto per chi è la spina dorsale del paese come i nostri giovani, imprese che crescono poco e per di più le più grandi sono diventate spesso proprietà di stranieri, investimenti dello stato sempre più miseri.
E' evidente che queste cose come le vediamo noi, le vedono anche gli altri e su questo ci valutano e valutano il rischio del nostro futuro economico.
Un Governo responsabile e convincente innanzitutto si occupa di queste cose e lascia perdere tanti temi che non servono agli italiani, ma servono alla autoconservazione del potere della maggioranza soprattutto, come la nuova carica sul regolamento delle intercettazioni oppure l' introduzione della prescrizione breve( mentre migliaia di detenuti marciscono in galera).
Tremonti è forse l'unico che ha capito la gravità e cerca di porvi rimedio, ma alla base delle scelte deve essere assolutamente accantonata l'idea di voler mantenere il consenso elettorale attraverso scelte parziali e contraddittorie che rischiano di essere inefficaci o di produrre pure ulteriori danni.
Cosa deve fare questo Governo se vuol essere veramente responsablie ?
Cogliere l'occasione per sistemare un pò di cose facendo capire a tutti gli elettori - di tutti gli schieramenti - che a fronte di un sacrificio oggi sarà ragionevole aspettarsi vantaggi nel prossimo futuro (come fece Prodi e Ciampi per l'entrata nell'Euro) perchè sono i dati strutturali che vanno modificati e non certo soltanto quelli correnti; lo dimostra il fatto che la spesa corrente è sotto controllo, gli introiti erariali pure, ma lo stock di debito continua a correre imperterrito !
Sull' IRPEF/IVA va mantenuta la progressività dell' Irpef perchè attenuarla fa diventare del tutto proporzionale la pressione fiscale e questo va conto il dettato costituzionale che impone giusto il contrario; significa che può andar bene la riduzione delle cinque aliquote, ma non la riduzione a tre perchè ciò potrebbe significare dover incrementare il regime delle deduzioni/detrazioni (che si vorrebbero ridurre)che servono a compenzare le sperequazioni fiscali.
Quanto all' Iva, semmai va introdotta una nuova aliquota su beni di lusso o di un certo valore (penso alle cilindrate delle autovetture), ma non l'aumento di quelle esistenti perchè produrrebbero una flessione più che proporzionale dei consumi oltre che produrre inflazione e come sopraconto evasione fiscale.
Sulle RENDITE FINANZIARIE va decisamente accantonata la demagogia perchè se è giusto tassare le rendite finanziarie queste vanno tassate in toto, comprese quelle da titoli di stato;infatti le differenziazioni (lo si spiegò in vari modi al governo Craxi quando intrudusse la tassazione dei titoli di stato prima al 6,25% e poi al 12,50%) producono speculazione nonchè possibili terremoti economici sugli altri emittenti.
La demagogia riguarda sue aspetti: il primo è che gran parte del debito dello stato (bot,cct,bpt, ctz ecc) non sono sottoscritti dai risparmiatori italiani ma dai fondi comuni di investimento le cui quote sono poi sottoscritte dai riasparmiatori e tassate al 20% !
Il secondo riguarda il fatto che con i tassi che - per fortuna - ci ritroviamo, tassare la rendita al 20% significa togliere quasi niente ai piccoli rispamiatori e poco ai risparmiatori più "robusti".
Per quanto riguarda gli altri emittenti, cioè il sistema bancario che trova nella sottoscrizione dei suoi titoli buona parte della raccolta primaria, tassarne le rendite in questo modo differenziato significa contribuire o a ridurre questo tipo di provvista o ad aumentarne il tasso nominale con il bel risultato che verrebbe a mancare denaro da prestare ad imprese e privati oppure ad aumentarne il costo, con il risultato di tarpare le ali ad una economia che stenta a crescere.
Dulcin in fundo questa differenziazione andrebbe contro il principio di omogeneità visto che il lavoro è tassato con almeno il 23%, l'impresa almeno con il 29% e la rendita immobiliare almeno con il 23% (cedolare secca).
Quanto all' IMPOSTA SUI GRANDI PATRIMONI c'è poco da strapparsi le vesti con affermazioni demagogiche: come esiste la tassazione sulle eredità, superiore ad un certo quid (legge 2006/286), si possono tassare i grandi patrimoni con la stesso criterio, ma con aliquota ovviamente ridotta del tutto simile all' Ici sulla seconda casa (se non di meno).
Qui non si tratta di perseguitare chi ha avuto più fortuna nella sua vita, ma rispettare il principio sacrosanto che si contribuisce alla cosa pubblica, alla collettività in proporzione alla propria forza economica.
Del resto chi fa fortuna l'ha fatto non certo per grazia divina, ma anche, se pur più bravo di altri, perchè ha avuto il suo prossimo accanto che glielo ha permesso.
Diceva un vecchio imprenditore veneto, passato a miglior vita l'anno scorso: "i clienti, nostri datori di lavoro,......."
Tocco certamente un nervo scoperto, ma non ci si può certo trincerare dietro al fatto che il soldi dati all'erario possono essere mal spesi, perché dipende proprio da tutti noi se questo malvezzo è permesso o meno (cosa dovrebbe poi dire tutti quei poveretti che pagano fino all'ultima lira?).
Quanto alle PENSIONI se si vuol procedere all'aumento progressivo dell'età pensionabile al 67
anni (a partire dal 2020), mi si dovrebbe spiegare come mai, con tutte le riforme fatte nel passato, il bel risultato è che buona parte dei pensionati in circolazione ha pensioni da fame.
Comunque sia se è proprio necessario lo si faccia, ma questo valga per tutti, dico tutti nessuno escluso a cominciare dai parlamentari in servizio.
In contributi versati come parlamentari devono fare quindi cumulo con i contributi versati come lavoratori auonomi o dipendenti e quando sarà la scadenza con il sistema contributivo o retributivo (per chi ha iniziato i contributi prima del 1994) si prenderà la sua bella pensione calcolata come tutti i comuni mortali.
So perfettamente che è un boccone amaro, ma non è certo giusto che quando si chiedono sacrifici al prossimo si faccia bel belli il "pesce in barile".
Va pure rivista l'entità degli emolumenti a parlamentari e consiglieri di enti locali e soprattutto va sganciata dai parametri retributivi di altri servitori dello stato come la Magistratura.
Si parla poi di fusione nell' Ice nell' Enit: può essere una buona idea, ma aggiungo perchè non anche la fusione dell' Aci (tanto gradita al famigliari dei parlamentari e politici vari) nella Motorizzazione Civile ?
E meglio ancora: perchè non fondere in Inps anche l'Inail ?
Nervo scoperto ? Sarà ,ma vi immaginate che economia di scala, ch filiera stretta, ne uscirebbe ?
Quanto ai COSTI DELLA POLITICA occorre anche qui usare senza ritegno la scimitarra, non tanto per motivi di rivalsa, quanto per il fatto che la misura è ormai colma; non basta la riduzione delle auto blu o degli aerei blu (sarei curioso di sapere quanto si spende per ministri e sottosegretari che disdegnano i voli di linea o un bel treno tav), ma vanno ridotti o eliminati tutti quei rivoli e rivoletti che funzionano più di una sanguisuga a cominciare dalle consulenze esterne che sono frutto pure di sottobosco politico e sono uno schiaffo in faccia ai tanti "commis in pectore" delle nostre amministrazioni (che il Ministro Brunetta accusa di stare con le mani in mano).
Così pure i porta borse dei parlamentari: questi ultimi non sono capaci di portarsi da soli il computer o quattro carte? Non sono capaci di cercarsi da soli o con l'aiuto dei dipendenti di Parlamento, Regioni, Comuni e Provincie quel che serve per espletare le loro funzioni ?
Ma se pure le banche, tranne le direzioni generali, hanno "eliminato" i commessi di sala !
Il tasto dolente riguarda poi i contributi ai partiti eletti in Parlamento: innanzitutto ampliare i contributi pubblici ai partiti da parte dei privati, con controlli serrati ovviamente, altrimenti ci potremmo trovare di fronte a semplici fantocci; inoltre, ancorchè rateizzati, questi vanno interrotti se la legislatura finisce anzitempo per il semplice fatto che la fine anticipata dipende proprio dai parlamentari non certo dagli elettori che sono coloro che pagano il tutto.
Si romperebbe quindi il concetto del "tutto è dovuto" per cui ci si muoverebbe certamente con l'assoluta libertà politica, ma ricondando sempre sia del mandato avuto sia del fatto che il denaro corrisposto a parlamentari ed amministratori locali vari è corrisponso proprio in funzione del ruolo svolto.
Lo stessa cosa vale per le municipalizzate, per i vari enti intercomunali, dove abbiamo visto che privatizzare non risulta essere una panacea ai suoi mali endemici; allora si può tentare con accorpamenti e fusioni per raggiungere masse critiche che consentano economie di scala, come già avviene in qualche consorzio provinciale che gestisce le acque pubbliche.
Non si abbia paura, qui non si pensa di lasciare per strada i dipendenti degli enti vari, ma di eliminare doppie e triple funzioni che guarda caso non riguardano alti dirigenti degli enti spessi, ma esterni che il loro lavoro ce l'hanno comunque per cui non morranno certo di fame (a Verona tra Amt - trasporti municipali - e Apt - trasporti provinciali - è nato un terzo ente che raggruppa gli altri due, con il risultato che i dipendenti son sempre quelli, ma i consigli di amministrazione da due son diventati tre, non uno !)
Altro tema riguarda la SPESA SANITARIA che continua a crescere in modo esagerato, ma non ci possiamo trincerare dietro al fatto che campiamo tutti di più per cui i nostri acciacchi durano più tempo rispetto al passato.
Non basta allienarsi al costo medio (rispetto al costo storico), perchè qui, con l'aiuto dell'informatica e dei processi di "produzione" sempre più nuovi (peraltro applicati già nei sistemi di intervento sempre meno invasivi che consentono minori tempi di degenza)occorrono anche forti economie di scala cominciando a ridurre il numero delle Asl soprattutto nelle provincie di media e piccola "taglia" (andatevi a vedere cosa costa un direttore sanitario e relativo staff) ben sapendo che ci potranno essere degli scontenti fra il personale, ma eliminando quello enorme scandalo dei tempi d'attesa o della ricerca (neanche fosse il gioco del risiko) dell'ambulatorio o dello studio specialistico che fa prima (per una "specialistica" in studio convenzionato si va da settembre a maggio 2012 a ticket di 36,15 euro, e a 50 euro fra due giorni !).
Altra cosa le prescrizioni mediche di farmaci per cui, vuoi il medico curante, vuoi il farmacista, deve rilasciare obbligatoriamente il farmaco equivalente perchè anche qui avviene un arrembaggio, da parte delle case farmaceutiche con la differenziazione dei prezzi che consente lauti guadagni, nelle casse del SSN.
Dulcis in fundo il tema principale riguarda sia la RIDUZIONE DEL NUMERO DEL 50% DI DEPUTATI E SENATORI, sia della ABOLIZIONE DELLE PROVINCIE.
Anche qui non è certo operazione da poco, ma se messa in piedi con il più ampio consenso parlamentare (che garantisce la continuità del progetto anche con il cambio di maggioranza) è una operazione, costituzionale, che può dare risparmio ed efficenza sia a livello centrale che periferico, con miglior gestione delle risorse.
Certo è un boccone amaro soprattutto per la Politica e per i suoi rappresentanti, ma non ci possiamo permettere strutture pletoriche perchè, proprio come tali, acconsentono a spese incomprimibili (se non addirittura crescenti).
Ed anche qui non si tratta di metter sulla strada nessuno, poichè normalmente l'eletto ha già un mestiere di suo (a meno che non si pensi al ricollocamento dei trombati in altre elezioni).
Le Provincie, tanto care alla Lega perchè sono una forma di rappresentanza anche se improduttiva, sono compresse tra l'espansione dei poteri decentrati alle Regioni e quelli decentrati ai Comuni a tal punto che su certi temi come i trasporti locali assistiamo ad una sovrapposizione di ruoli che creano doppioni e proprio per questo inefficienze.
Abbiamo assistito, sull' onda del decentramento a nuove nascite di provincie che sono veramente ridicole che aumentano le barriere tra istituzioni e cittadini anzichè abbatterle (l'ultima riguarda Monza rispetto a Milano).
Certo tutto questo è un amaro calice, ma se si vogliono veramente fare delle manovre sensate e veramente efficaci, tanto da modernizzare veramente l'Italia, la strada è quella delle manovre impopolari, che vanno comunque spiegate senza furbizie (nei sacrifici e nei vantaggi): gli italiani le
capiranno !!

venerdì, giugno 24, 2011

LA SINDROME DELLE 48 ORE (O DEL RAFFREDDORE) !

Se non ci avete fatto caso, vi segnalo che sulla scena politica italiana, non appena avviene qualche evento politico di una certa rilevanza, state pur certi che nel giro di 48 il tema sollevato diventa già vecchio e stantio perchè soppiantatodDa un nuovo travolgente tema che mette in soffitta quanto proclamato a gran voce poche ore prima.
Recentemente è successo a Pontida dove tanti bei proclami sono stati lanciati a gran voce, ma subito dopo, martedi, in Parlamento di tutti questi temi non è comparsa nemmeno l'ombra; soltanto un "bel discorso, ma vedremo i fatti" e tutto è finito li, con una maggioranza eterogenea che raccoglie il plenum accontentandosi di tante promesse, delle quali vedremo forse a malapena un centesimo.
Ha cercato Di Pietro con un intervento preparato nei giorni scorsi(quando ha cominciato a fare l'agnellino a modo) di dare un pò di verve al dibattito parlamentare, ma la sortita contro il Pd, in aula, per spronare alla ricerca di una controproposta politica convincente, ha fatto solo incavolare per il merito e per il metodo i suoi alleati d'opposizione e far gongolare la maggioranza, che poggia su una maggioranza numerica, ma non politica.
Son passate 48 ore e dopo questa sortita non se ne sa più nulla.
Nel frattempo scoppia in caso "Bisignani" che sembra scoperchiare una sistema di relazioni tra affari e politica, ma come sempre due sono le linee guida: la prima quella di sostenere che questo lobbista aveva contatti con tutti, per cui "se tutti rubano nessuno ruba" e la seconda ci si arrampica sugli specchi per riprendere in mano la legge sulle intecettazioni.
Non si è sentito un cane domandarsi di che cosa campi questo signore !
Questo infatti infastidisce il potere di maggioranza che queste, divenute pubbliche perchè pubbliche sono diventate le accuse della magistratura, circolino liberamente tra l'opinione pubblica e scoperchino soprattutto i vizi privati di questa maggioranza che appare monolitica soltanto per restare in sella, mentre in realtà vi è un intrico di interessi e correnti che nulla hanno da invidiare al malcostume della prima repubblica.
Anche qui insomma a cercare di mettere un tappo al vaso scoperchiato dalle indagini della Magistratura, compresa l'affermazione del Ministro Alfano che fa la parte dell'avvocato difensore dimenticando il suo ruolo istituzionale e dimenticando appunto che è la Magistratura che decide se perseguire e se c'è qualche cosa di penalmente rilevante o meno.
Ma tornando alla Lega che domenica appariva monolitica, martedi accondiscendente al volere del Premier, oggi appare invece investita da tendenze politiche interne contrastanti, visto che poco meno del 50% non è d'accordo nel continuare a sostenere questa maggioranza.
La maggioranza riottenuta in Parlamento dovrebbe costituire un rilancio della sua azione, ma come sempre nel suo passato non sa che pesci pigliare; non sa se occuparsi soltanto della manovra da 40 miliardi richiesta dagli accordi Ue (sta già lievitando a 50) o occuparsi anche della rivoluzione epocale del Fisco.
Si parla insomma di imbastire il progetto di riforma a tre aliquote, ma si dice anche che comunque denaro non ce n'è, ma intanto si sprecano le congetture: forse introdurre le tre aliquote il cui minor gettito verrebbe compensato dalle minori deduzioni/detrazioni, si parla di maggior pressione iva, si aggiunge anche l'introduzione di una maggior pressione fiscale sulle rendite finanziare escludendo i titoli di stato.
Nel frattempo affilano le armi le agenzie di rating non solo sul debito sovrano italiano, ma comincia a mettere sotto osservazione anche l'emissione di obbligazioni da parte di grandi enti e banche italiane,obbligazioni che costituiscono una forma alternativa di risparmio delle famiglie rispetto alla sottoscrizione di titoli pubblici.
Il Governatore di Bankitalia Mario Draghi è finalmente nominato prossimo governatore della Banca Europea, con la promessa che l'altro componente del board, Bini Smaghi, lasci l'incarico entro fine anno (per meri motivi di rappresentanza nazionale).
Proprio un bel bel tema intricato quello economico: è già bello complicato di suo, ma questa maggioranza ci mette la sua brava diligenza per complicarlo ancora di più!
A questa maggioranza infatti non interessa soltanto governare, ma sta parecchio attenta con la coda dell'occhio ai risvolti di consenso che torneranno utili al massimo nel 2013 !
Afferma a gran voce, anche tramite la Lega, che le problematiche che rallentano la crescita dell'Italia sono stutturali (alla buon ora), ma anzichè ripartire i tagli selezionati con molta cura su tutta la pletora della spesa pubblica, fanno presagire che andranno a toccare sempre i soliti temi come quello del sistema pensionistico che innalzerebbe letà a 67 anni già nel 2020.
Di riduzione del costo della politica ( che peraltro esiste da molti anni) non se ne fa cenno, non si vede all'orizzonte nessun tentativo, complicato e lungo certamente, per rendere l'apparato amministrativo e legislativo più snello (penso alla eliminazione delle provincie e alla riduzione componenti dei due rami del parlamento, che produrrebbero anche minor utilizzo di auto o aerei blu).
E' vero che abbiamo bisogno di risultati, ancorchè spalmati da qui al 2014, pressochè immediati, ma così facendo si rischia di manovrare su capitoli che possono dare risultati, ma nello stesso tempo si tolgono disponibilità per aumentare la crescita della ricchezza prodotta dal paese.
Sulla tassazione delle rendite finanziarie poi si rischia ancora una volta di creare ulteriori danni perchè in finanza quel che conta è la omogeneità di trattamento dei vari capitoli poichè, diversamente si alimenterebbero ulteriormente le speculazioni che sono la causa del danno prodotto all'Italia.
Ricordate la diversa tassazione tra i titoli italiani e quelli (esenti) emessi da enti sovra nazionali ?
Ebbene questo provocò un massiccio trasferimento di capitali all'estero (o sull'estero) e questo causò l'indebolimento della lira sino alla svalutazione nel settembre 1992, nonostante i tentativi drammatici del Presidente Amato.
Oggi quindi sarebbe un errore distinguere la tassazione tra titoli di emessione pubblica da quelli emessi da privati; certo si rafforzerebbero le casse dell'Erario, ma che danno ne potrebbe derivare alle banche che sono le prime emittenti ?
I sottoscrittori sono sempre risparmiatori italiani e questo provocherebbe un impoverimento della raccolta primaria del sistema bancario, proprio nel momento in cui le principali banche sono sotto osservazione, anche che sono peraltro lo strumento per finanziare la crescita economica delle imprese..
Quindi se si vuol affrontare questo capitolo con rigore, la tassazione deve essere indistinta (chi ha poco risparmio avrà ben poco sacrificio) su tutti i tipi di rendite finanziarie; peraltro non penso sia regolare tassare diversamente i titoli già emessi e distinguere pure fra gli emittenti, per cui si tratterebbe di una operazione di aumento della tassazione progressiva che nel giro i almeno un lustro potrà giugere a regime.
Non vale nemmeno la tesi che per i titoli di stato si tratti di una partita di giro: i tassi si creano al lordo con il confronto sugli orientamenti di Mercato, per cui non è assoltamente vero che questa operazione possa creare trambusti o pressioni sul debito dello stato e sul suo costo.
Su questo tema ci vuole coraggio e chiarezza perchè gli italiani comprendono bene (al di là degli interessi individuali) che non si può tassare la rendita immobiliare quasi al doppio di quella finanziaria !
Sul sistema di tassazione dei redditi va salvaguardato il principio della progressività per cui "le tre aliquote" sono un bello slogan, ma non è vero che rendano giustizia ai contribuenti, soprattutto se si pensa di compensare la minor pressione diretta, con la riduzione di deduzioni/detrazioni.
Con poche aliquote rischia di accadere proprio il contrario: occorre ampliare questo sistema di detrazioni/deduzioni per compensare le diseguaglianze prodotte dalla minor progressività.
Se questo comparto è veramente pletorico (mi domando perchè soltanto ora ci si accorge del fatto nonostante le numerose eminenze grigie che calcano la scena politica italiana) è preferibile attuare prima un "disboscamento" del fenomeno eliminando i doppi o tripli vantaggi (all'invalido servità l'assegno, l'assistenza anche tecnica da parte dell'Asl, ma non certo l'iva agevolata sul mezzo che non conduce) e poi se c'è spazio abbassare le aliquote (ma non ridurle di numero).
Quanto all'iva e al trasferimento della tassazione dai redditi alle cose non mi convince per nulla: se si tratta di introdurre - dopo attena selezione - nuove aliquote su beni costosi o di lusso potrebbe andar bene visto che farebbe pagare un pò di più a chi ha mezzi adeguati, ma se si tratta di ravanare semple nello stesso pentolone, ecco che il gettito iva anzichè aumentare diminuirà poichè le disponibilità dei consumatori sono quelle che sono: a maggior prezzo è scritto che i consumi diminuiscono più che proporzionalmente e per di più si può sollecitare il fattore dell'evasione fiscale nonchè il fattore inflattivo, del quale non abbiamo proprio alcun bisogno.
Dicevo che sembra risolto il problema dell'elezione a capo bella Bce del Governatore Draghi, ma anche qui le nostre grandi teste d'uovo pensanti hanno progettato gli accorti di vertice - Sarkosy/Baerlusconi - per una nomina pensando di utilizzare, come fosse una caccola, l'altro rappresentante al board Bini Smagi chiedendogli le dimissioni; mi domando a che titolo ?
Perchè non ci possono stare due italiani in Bce ?
Cose da pazzi: quando la politica - certa politica - mette il naso in questo modo raffazzonato in tematiche che non conosce ecco che sortiscono queste figuracce e questi risultati, neanche fossero frutto di qualche intelligentone di bisignana memoria:è evidente che questo manager andava avvicinato con riservatezza e delicatezza, prospettando magari nuovi, e più importanti incarichi, utili a presidiare magari poltrone rimase vacanti, evitando queste clamorose figure da cioccolattai !
Stiamo a vedere che altre astute mosse si riserverà il prossimo futuro, per vedere se la mia sindrome continuerà a rivelarsi azzeccata !

lunedì, giugno 20, 2011

C.V. D.: COME VOLEVASI DIMOSTRARE !

Tutto secondo copione e secondo le previsioni: Bossi e la Lega a Pontida lanciano l'ennesimo penultimatum a Berlusconi e al Pdl, ammettendo candidamente che andare alle elezioni nei prossimi mesi, significa con molta probabilità perderle a favore del Centrosinistra !
Bossi ha rilanciato quanto era prevedibile sulla manovra fiscale e sulla riforma (che per mancanza fondi non si può fare oggi; come corollario aggiunge la richiesta di spostamenti di quattro Ministeri da Roma a Monza (tre) e a Napoli (uno ?).
Insiste sui respingimenti e propone al prossimo Consiglio dei Ministri una legge costituzionale che dimezzi i parlamentari ed istituisca il Senato Federale; aggiunge la richiesta di ritirare le truppe all'estero (per recuperare risorse) e la modifica del pato di stabilità a favore dei comuni virtuosi (impossibilitati a spendere nonostante i mezzi a disposizione), taglio dei costi della politica, finanziamento del trasporto pubblico locale, abolizione delle "ganasce fiscali" e le misure vessatorie di Equitalia, riduzione delle bollette energetiche, delle quote latte.
Non c'è che dire: è proprio un contro progamma visto che sono tematiche non nate ieri, ma reintrodotte nel programma del 2008, per di più con l'implicita ammissione che non sono mai state prese in considerazione sino ad oggi..
Bossi si dato il tempo di sei mesi per attuarle facendo intendere che in caso contrario si ritirerebbe dalla alleanza facendo pure intendere che alle prossime elezioni non è detto che il Leader sia ancora Berlusconi (Maroni ?).
Nonostante la logica imporrebbe che se in tre anni passati non si è fatto quel che Bossi oggi richiede, non è ragionevole pensare che si possa recuperare in soli sei mesi, La Lega persiste ed insiste anche su temi irrilevanti come lo spostamento dei Ministeri (anzi non può che risultare più costoso) o demagogici come il ritiro delle truppe all'estero, l'abolizione delle "ganasce", le quote latte.
Quanto alle truppe all'estero ci sono impegni assai complessi da sciogliere poichè non ci troviamo di fronte all'intervento in Iraq fatto per pavoneggiarsi in sostanza con il Presidente Bush (costatoci parecchie vite umane come quelle di Nassyria); occorrerebbe invece un intervento sul piano internazionale per ridurre a più miti consigli Gheddafi che se ne sta, nonostante gli interventi aerei, asserragliato a Tripoli, rimuovendo insomma le cause di questo stallo che pare poter durare parecchio tempo.
Non si esce dal possibile pantano tornando a casa, ma accerchiando con leva efficace condotta da tutta la diplomazia Ue e Onu..
Le "ganasce" invece vanno casomai strette attorno a quel marasma di evasione nel quale si incide molto poco ed in modo estemporaneo.
L' Agenzia delle Entrate, assistita da Equitalia continua infatti a ravanare spesso presso gli stessi contribuenti noti (è più facile fare le pulci a chi denuncia i propri redditi che a chi fiscalmente non esiste nemmeno), mentre con l'aiuto della Guardia di Finanza riesce poco ad incidere su tutta la ricchezza esentasse sotterranea.
Gli strumenti ci sono anche induttivi, ma vanno applicati con intelligenza e continuità (la Gdf ha riscontrato l'evasione di un ristoratore che dichiarava il lavaggio di tovaglie quattro volte il numero dei coperti incassati!).
Quanto ai penultimatum che fanno tirare un sospiro di sollievo al Premier, la Lega non comprende che rilanciare ancora una volta sposta in la le elezioni, ma impoverirà ancora di più il sostegno sin qui avuto.
Bossi non comprende il pericolo che corre, nonostante l'esperienza negativa che, con questa tecnica, ha patito recentemente Fini e i suoi sostenitori.
Se ricordate Fini cominciò il distacco nella primavera 2010, ma a tappe successive giunse a passare all'opposizione solo a fine 2010 con il risultato che fece trascorrere troppo tempo, visto che gli ex AN valevano circa un terzo del Pdl, ma dal riscontro elettorale recente, l'elettorato che oggi si è "trasferito" a Fli è soltanto un terzo.
La Lega quindi ha visto in questi tre lustri raggiungere dapprima il 10% è poi scesa al 4% nel 1996 perchè non aveva trovato una precisa collocazione nè una alleanza organica e convincente (Bossi disse: si conta più con il 4% in alleanza che con il 10% da soli).
Con l'alleanza di cdx del 2001 ha ripreso a risalire la china fino a toccare nel 2010 il 15% poichè l'elettorato si è convinto della utilità dell'alleanza con il Pdl, ma già oggi il consenso elettorale si è ridotto di un terzo (almeno nei comuni soggetti ad elezioni) ed il pericolo è che se lascia correre troppo tempo quello con il Pdl diventerà un abbraccio asfissiante che le toglierà ancora consenso.
Il tempo quindi non gioca a suo favore, ma proprio il contrario!
L'opposizione comunque non si deve soltanto preoccupare di queste problematiche dalle quali potrebbe trarre ulteriore vantaggio, ma seriamente si deve mettere al lavoro su programmi convergenti e sulle alleanze possibili e credibili.
Già ora la stampa, certa stampa, evidenzia differenze di vedute quasi a significare che se dal un lato c'è un bel marasma, dall'altro sembra non venga trovato il bandolo della matassa, un filo conduttore aggregante che faccia intendere che esiste una alternativa assai credibile.
Le formule non sono poi tante, ma è certo che la conduzione di uno paese come l'Italia non assomiglia alla conduzione di un ente locale per cui programmi, strategie ed alleanze non necessariamente debbono essere le stesse.
Intendo dire che, anche per effetto della legge elettorale, modelli vincenti come quelli di Milano, Cagliari, Napoli, Trieste, Novara o Puglia non sono direttamente sovrapponibili perchè quelli si poggiavano su una "griglia" elettorale parziale e cercoscritta, mentre per le elezioni politiche la griglia è totale e l'elettorato presenta un più ampio ventaglio di caratteristiche e di peculiarià !
L'opposizione ha due componenti: PD+IDV+SEL e UDC+FLI+API che non necessariamente debbono unirsi se non ci sono chiare ed ampie convergenze programmatiche; si rischierebbe cioè un rassamblement tipo Unione che ha dimostrato con i fatti la sua fragilità anche perchè il voto può avere effetti moltiplicatori solo tra gruppi omogenei (ricordate nel 2006? PD e Margherita da soli alla Camera presero meno di Pd+Margherita uniti al Senato).
Ne consegue che se le coalizioni in campo saranno tre, nulla esclude che nel caso della vittoria del Centrosinistra nello svolgimento del programma vi possa comunque essere il sostegno del Polo di Centro sui temi condivisi .
Com già detto la Lega ha perso, anche per il suo stretto interesse l'ennesima occasione, coprendo il suo coraggio da coniglio, con la grande manifestazione di Pontida che può servire a serrare le fila, per darsi una spinta, mentre in realtà rilancia una politica d'attese che potranno forse esserle utili, ma che non saranno certamente utili alle necessità e ai bisogni dell'Italia!!

sabato, giugno 18, 2011

PONTIDA: UNA WATERLOO PER BERLUSCONI ?

La situazione politica, sociale ed soprattutto economica italiana segna sempre più il passo, nonostante i segnali inequivocabili arrivati sia dai risultati delle elezioni parziali amministrative, sia dai 4 Referendum che la maggioranza di governo a cercato di snobbare e minimizzare, durante la breve campagna referendaria ed ora a risultati chiusi.
Come nei tre anni precedenti (ed anche nel quinquennio di inizio secolo) questa maggioranza continua imperterrita a non combinare un bel nulla, continua anche ora nelle reiterate promesse, nei reiterati accordi di coalizione, per poi come sempre non dar corso ai fatti.
Ricordo che nella primavera 2010 dopo le elezioni europee il Premier disse che ci aspettavano tre anni di riforme, ma è passato già un anno senza nulla vedere, e ci stiamo apprestando a vedere i successivi anni di legislatura con la stessa identica sceneggiatura, con la stessa identica insipienza, se si toglie quanto il Ministro Tremonti sarà costretto a fare per rispettare gli accordi Ue entro il 2014.
Sta riemergendo la riforma della giustizia (ma in realtà di questa interessa soltanto la prescrizione breve) e la riforma fiscale tanto agognata, ma che lo stesso Tremonti afferma essere impossibile attuare nei termini sbandierati dal Premier da 17 anni a questa parte.
E' evidente l'incapacità di questo Governo a porre in essere le sue tante promesse, ma ciò non di meno questa maggioranza non ha nemmeno la capacità di ristrutturarsi politicamente perchè il leader maximo è intoccabile ed inamovibile.
E' ora di finirla poi con le solite fanfaluche: nella legislatura 2001-2006 il cdx ha giustificato la sua insipienza sostenendo che in fase di stagnazione non si poteva far di più; dal 2008 in poi ecco che la colpa è stata prima colpa della crisi finanziaria, poi di quella economica, corredata dalla necessità del Premier di difendersi dai processi dimenticando che le problematiche economiche, sociali o giuridiche sono certamente un vincolo, ma anche una grossa opportunità (sono come il tempo limitato per definizione).
Basti guardare la sola Germania che nella legislatura precedente (2001-2006) cresceva meno di noi, che dal 2008 è dapprima regredita più dell'Italia, ma ora con il vento in poppa va come un siluro.
Con tante cose che ci son da fare poi , questa maggioranza non trova di meglio che bloccare la gestione dei rifiuti per mettere ancor più in difficoltà la nuova amministrazione di Napoli e addirittura per ammantarsi di partito democratico il Pdl ha visto nominare dal Premier il Segretario e presentare - da parte degli On. Cicchitto e Quagliariello una legge per la regolamentazione delle primarie !
Insomma tutto fa brodo per sollevare polveroni e quella dello primarie è la cosa meno necessaria ed urgente di questi tempi (se non inutile perchè ogni partito o coalizione s'organizza come meglio crede), visto che Ue e società di rating cominciano ad avere qualche dubbio sulla capacità di questo Governo di rispettare gli impegni presi per rilanciare la nostra economia.
Istituzionalizzare le primarie è un tentativo di addomesticare sin dalle origini non tanto la formazione di eletti quanto irreggimentare parte degli elettori; perdipiù per le sole elezioni provinciali, comunali e regionali!
E' evidente a tutti che questo governo avrà pure la maggioranza parlamentare per pochi voti alla Camera dei Deputati, ma è ormai da troppo tempo in stallo perchè non ha il coraggio di fare ciò che deve essere fatto e quando ci si trova in questa situazione occorre il coraggio politico di fermarsi per ricercare e far ricercare soluzioni alternative, anche con il voto anticipato, che possano rimettere in funzione questo complesso macchinario.
Se stiamo al Pdl s'è già capito che è terrorizzato dalla possibilità di cambiare alcunché e per questo lancia proclami sulla riforma fiscale che Tremonti non può fare perchè prima deve programmare il rientro di 40 miliardi di euro entro il 2014 (sempre chè il debito non aumenti e il Pil cresca); al Pdl interessa la sua conservazione anche se le necessità economiche del paese sono concrete e reali: occupazione, lavoro, pressione fiscale, investimenti, crescita robusta del Pil.
La Lega inspiegabilmente continua ad appoggiare questa maggioranza e questo Governo pur consapevole che non si intravedono nemmeno lontanamente le possibilità di un rilancio, di una ripartenza.
Dico inspiegabilmente perchè sembra tradire la sua stessa origine, digerendo all'inverosimile anche i sassi e pagandone politicamente, per questo, già le prime conseguenze.
Non è senso di responsabilità questo, ma la ricerca di motivi plausibili per continuare a sostenere la maggioranza, accontentandosi di promesse che anche in questo caso sanno che non venrranno mantenute.
Non mi aspetto nulla di nuova quindi da Pontida, domenica possima: sarebbe auspicabile che si trasformasse in una "waterloo" per il Premier, ma assisteremo ad una serie, magari nuova, di slogan su fisco, respingimenti, pressione fiscale, delocalizzazione di alcuni ministeri, ritiro della missione dalla Libia, ecc. per ottenere quindi dal leader Berlusconi le scontate assicurazioni che poi non si concretizzeranno mai.
Il popolo leghista, che già scalpita è sa perfettamente qual'è la strada da seguire (elezioni anticipate), si infurierà e si accalorerà alle parole e promesse del Bossi, con il risultato che questi otterrà una altra cambiale in bianco per prender tempo ancora una volta.
Non conteranno nemmeno gli inviti dell'opposizione (Bersani) ad assumersi le proprie responsabilità politiche, perchè il coraggio della Lega è diventato quello di un coniglio.
Dopo domenica 19 giugno si passerà alla assemblea parlamentare del 22 e23 dove il Premier darà assicurazioni alla Lega, riproporrà la riforma fiscale con tre aliquote e 5 imposte, più qualche altra roboante riforma già promessa in passato, tanto per ottenere una fiducia parlamentare che poggia sul terrore di andare tutti a casa (ed il pericolo di non metter più piede a Roma).
Intanto, la strategia è chiara ormai a tutti, il tempo passa, si arriva a fine giugno, poi ci sarà luglio, mese propetedeutico alle ferie d'agosto ed in un lampo s'arriverà all'autunno, con tutte le problematiche li sul tavolo ben in evidenza, ma giammai trattate.
Lo scopo della Lega non è quindi quello di far presto e bene, ma tirare a campare almeno a fine anno, per poi andare in primavera al voto anticipato con la speranza di rivincere, facendo finta di non rendersi conto dei danni che l'Italia per questo patirà.
Se invece decidesse di piantarla li, si potrebbe trovare il modo per fare le cose necessarie e più utili per urgenza, per andare alle elezioni anticipate in autunno e ripartire prima della fine dell'anno con la nuova maggioranza che gli italiani si voranno dare con il voto.
Purtroppo sono pessimista perchè non credo in alcun sussulto, in alcun di senso di responsabilità da parte dei partiti e dei parlamentari e della Lega in particolare, poichè è una fandonia sostenere che non ci possiamo permettere una crisi politica che porti ad una nuova coalizione o a elezioni anticipate.
Le cose urgenti ed utili possono essere fatte comunque, anche con un governo dimissionario, mentre sostenere il contrario significa in realtà cercare di guadagnare quei tempi utili ad allontanare la resa dei conti e cercare di risalire la china!

martedì, giugno 14, 2011

NON E' SUCCESSO NULLA ?!

Capisco che ammettere, anche se a denti stretti, che si è persa anche questa partita (sulla quale da novella "cassandra" temevo non si raggiungesse il quorum) non sia facile, ma mai come di questi tempi (nemmeno ai tempi della prima repubblica dove le coalizioni di governo sempre alla guida avevano sempre vinto comunque le elezioni, contro le opposizioni di Destra e di Sinistra) vediamo recitare lo stesso identico copione, in tutte le salse, in tutti i giornali e in tutte le televisioni.
Il mantra è comunque negare l'evidenza e anziché colpevolizzare questa volta il prossimo (non più tardi di una settimana fa la perdita delle elezioni amministrative dipendeva - secondo il Premier Berlusconi - dalle tv di stato e da trasmissioni come "Anno zero") questa volta si vuol minimizzare con argomentazioni veramente singolari.
Innanzitutto si afferma che il PD non ha vinto (quando peraltro si è adoperato per la riuscita dei referendum riconoscendo però il merito a chi li ha proposti), ma avrebbe addirittura perso a favore di IDV e SEL!
Se c'è poi una colpa nel cdx questa è della Lega (dice il Ministro Galan)!
Dapprima, come nelle amministrative parziali di maggio, si sosteneva il ruolo politico delle elezioni, per poi, una volta perso, sostenere che è un test con portata limitata; stessa cosa con i quattro referendum abrogativi che hanno certamente una valenza universale, ma che riguardano l'abbattimento di leggi costruite e votate dal legislatore (la maggioranza del Parlamento riconducibile alla coalizione di cdx).
Dopo aver snobbato il diritto dei cittadini elettori italiani, il cdx ha cercato di farlo naufragare in tutti i modi; da ultimo incitando più o meno larvatamente a non votare.
Questo è l'errore alla radice del cdx perché si è puntato a far fallire i referendum cercando di far mancare il quorum con il bel risultato che il Governo ha perso 94 a 6 con quorum al 57 mentre invece se si fossero impegnati (come fece tutto l'arco costituzionale al primo referendum del 1974), magari avrebbero perso molto meno ma con un quorum molto più alto !
L'ordine comunque d'oggi è minimizzare e cercare eventuali crepe negli schieramenti che hanno tifato per i quattro SI ! (conta più la posizione del Prof. Veronesi che la posizione di tutto il PD); oppure sfoderare come un coniglio dal cilindro la esilarante posizione del Ministro Romani che sostiene che il referendum sul nucleare rafforza la posizione del Governo che ha già espresso la sua con apposita legge "moratoria".
Il Ministro ci vuol prendere per i fondelli oppure ci prende per ritardati mentali: quando avvenne il dramma di Fukushima, sostenne - o qualcuno gli disse di sostenere - che la legge sulle centrali nucleari rimaneva e che il Governo avrebbe proseguito per la sua strada; poi avvene il giochetto delle tre carte con la modifica della "fase interlocutoria" nel piano energetico nazionale, ma questo non significava assolutamente una marcia indietro, visto che Cassazione e Consulta hanno ribadito la regolarità del referendum specifico !
Ma non è finita perché, nonostante la tramvata costituita dalla abrogazione della legge sul "legittimo impedimento" il Premier Berlusconi sembra non volersi dar per vinto visto che ha in animo di far esaminare dal Parlamento la cosiddetta "prescrizione breve" per gli incensurati: non ci siamo proprio perché ciò significa che il Premier non ha capito un bel nulla !
Il suo delirio di onnipotenza lo parta a trovare strade legislative per difendersi comunque, mentre la maggioranza assoluta degli elettori italiana ha fatto capire a chiare lettere che NON vuole favoritismi per nessuno; anzi, aggiungo io, l'incriminazione di un politico è una aggravante non una attenuante e se per caso è un mascalzone lo vogliamo sapere prima non dopo !
Sui referendum sull'acqua poi escono i più grandi sortilegi, che risalgono pure a qualche lustro or sono per cercare di insinuare il sospetto che chi ha corso per il SI! (guarda caso sempre il PD) un tempo non la pensava proprio come adesso: e allora?
La gente seria sa eventualmente riconoscere i propri errori senza addossarne la colpa agli altri come fa il Cavaliere Berlusconi; insomma sbagliare è umano ma perseverare è diabolico !
Per completare l'analisi va riconosciuto a questo cdx la sua decisione assoluta a non mollare, poiché temo che andremo avanti con le solite e reiterate promesse (che chiamo pippe!) fino al 2013.
Infatti questa coalizione non ha nemmeno l'umiltà di correggersi concretamente proprio perchè ha alla radice un vincolo di struttura che la ingessa da un decennio (rammento sempre che nel periodo 2001-2006 ebbe grande maggioranza ma non combinò un bel fico secco, a parte un paio di sanatorie e due scuri fiscali !): One men, One Party (Show)!
Il punto debole della sua efficacia politica è proprio il suo punto forte sul piano della comunicazione: Berlusconi che, lo sappiamo tutti ( anche lui nonostante tutto lo sa), non può essere immortale.
Se questa coalizione tiene veramente a se stessa e al suo ruolo, che ritiene il migliore per l'Italia, deve avere la capacità di autoriformarsi, anche con una crisi extra parlamentare, presentarsi - Berlusconi ovviamente - al Colle e vedere se qualche altro uomo della coalizione, per programmi e strategie, è in grado di riottenere la fiducia, ma soprattutto è in grado di fare le cose che veramente servono al paese !
Invece no: la produzione di bubbole continua, con l'idea di una legge sulla prescrizione breve, con una riforma fiscale che non può poggiare sulla diminuzione della sua pressione; addirittura una legge sullo strumento delle primarie per evitare che i cinesi vadano a votare !
Quanto alle "primarie" è veramente singolare l'dea di scomodare una legge dello stato (proprio di questi tempi che non s'ha nulla da fare !) per su un sistema usato dal csx, dimendicando di averlo sbeffeggiato sino a ieri (sia quelli del partito PD che quelli di coalizione)e per di più aver preso in giro il PD che vi partecipava, ma che talvolta riscontrava che il "meglio fico del bigoncio" scelto dai proprio sostenitori proveniva da un partito alleato !
Capito ? Lor signori partecipano se hanno la certezza di vincere, altrimenti... non vale !
Ad abundantiam, vorrebbero, da questi primi accenni intercettati in questi giorni, usarlo addirittura come sistema di selezione della classe dirigente dei vari partiti:non ci siamo proprio !
Ogni partito s'organizza come crede e normalmente ha un Segretario nazionale, Un Presidente e un Consiglio Nazionale; la stessa struttura si ripete a livello regionale, provinciale e circoscrizionale; nel caso del Pdl la struttura di base sono i "circoli" e a livello nazionale c'è il Presidente/Padrone Berlusconi che nomina addirittura il Segretario !
Bah ! Sarà, ma che ci vogliamo aspettare da un partito che ha creato con l'aiuto della Lega una legge elettorale che nomina tramite i partiti i parlamentari ?
Quanto alla Lega (buon ultima, ma non meno importante) la sua posizione è da "in mezzo al guado" visto che ha perso la sua determinazione storica ed anche in questa fase, dove dovrebbe avere il coraggio di buttare tutto all'aria per cercare di fare nei restanti due anni quel che avrebbero dovuto e voluto fare in cinque, sembra preferire di negoziare con il gran capo Berlusconi impegni che sa perfettamente non verranno mantenuti (come lo sanno anche tutti i loro ex sostenitori delusi), tante per prender tempo e cercare di arrivare all'estate o in autunno per poi tentare ad acque magari più calme una rimonta anticipando la scadenza della legislatura a fine inverno, all'inizio del 2012, oppure se il trantran sarà consentito sino al 2013 (ha da passà a' nuttata) !
Ci vuole una gran bella faccia di tolla prendersi questa responsabilità storica di mantenere in vita il più grande bluff politico del dopoguerra e di avallare tutte le mancare decisioni utili agli italiani !
Centrosinistra e Polo di Centro devono necessariamente cominciare a scaldare i motori e verificare se ci sono convergenze utili ad una grande coalizione, ma soprattutto utili alla nostra cara Italia!
I cari concittadini italiani che hanno dimostrato di sapersi assumere nel male, ma anche nel bene le loro responsabilità, stiano accorti e memori: il momento di far valere il proprio pensiero potrebbe (spero) essere più vicino di quanto si possa pensare!
Ps: piuttosto dei ballottaggi comunali in Sicilia Acqua in bocca : nessuno parla, nonostante l'aout Pd - Udc habbia fatto una strage !!