sabato, maggio 26, 2012

PRESIDENZIALI A DOPPIO TURNO: SIAMO ALLA PURA FOLLIA!

Ma come ?
Siamo in una situazione politica disastrosa, mentre la sitazione economica e sociale  è parecchio critica, per cui ci sono moltissime cose da fare per rimettere in sesto la baracca e il Predisente del Pdl,Berlusconi, tira fuori dal solito cilindro il coniglio bianco per cercare di tornare a galla, proponendosi pure come competitore ?
E' come sostenere l'esame di diritto privato e a domanda specifica sulla materia - che so: che cos'è il lucro cessante e il danno emergente - rispondere sulla invasività della micro chirurgia toracica !
La maggioranza parlamentare ha alzato le mani passando il governo al Prof. Monti e il suo operato  ob torto collo procede, con lo scontento ora degli uni ora degli altri; nelle recenti amministrative parziali abbiamo visto la liquefazione di Pdl e Lega che a Bergamo fischia pure Monti, la staticità del Polo di Cento, l'emersione  qua e là di M5S  e per finire la non completa sostituzione ai perdenti da parte del Csx, Pd in primis.
La bella risposta - come una campana stonata - è quella di cambiamenti costituzionali pesanti, da repubblica parlamentare a presidenziale, come se questo non implicasse mutamenti molto più ampi cioè la ridefinizione di ruoli e compiti, la ridistribuzione dei poteri dello stato insomma che riguardano anche il bicameralismo perfetto che vige tutt'ora.
E' evidente che si tratterebbe di una nuova "Costituente" per la quale occorre certamente tempo, consenso  e molta cautela e soprattutto uno scopo da raggiungere; intendo dire che una tale modifica costituzione e quindi istituzionale deve avere lo scopo, non solo per la politica, m soprattutto per i cittadini, di proporre dei significativi cambiamenti e miglioramenti della stuttura dello stato e per il benessere collettivo .-
Presidenzialismo significa cioè attribuire al Presidente della Repubblica compiti e ruoli, non più di indirizzo, ma di governo, insieme al Parlamento ed al Consiglio dei  Ministri che migliorino la "catena del comando"; significa anche che i poteri del Consiglio dei Ministri e del Premier vengono ridimensionati, ripartiti con la Presidenza della Repubblica e che il ruolo del Parlamento potrebbe essere ridisegnato attriibuendo alcuni ruoli alla Camera dei Deputati ed altri, in forma decentrata regionale alla Senato.
Nella migliore delle ipotesi la proposta del vecchio premier invece appare come un ennesimo tentativo di cercare di costruire una struttura utile alla determinazione e assegnazione del potere piuttosto che ad un miglior governo dello Stato: la Costituzione e le leggi elettorali devono servire a rendere possibile miglior governo dell'Italia, non, come traspare ormai da molti anni, servire ad attribuire poteri impropri a questa o quella parte politica che ipotizza un certo e prossimo risultato elettorale.
Il porcellum ne è la riprova: serve ottimamente a generare una maggioranza, a parole convincente, ma non la governabilità tanto che lo si è ben visto non è servita nè al Csx nè al Cdx per restare in sella per tutta la legislatura.
Ma tornando alla "presidenziale" questa ennesima boutade sembra servire più a generale uno nuovo slogan (ne abbiamo visti tanti in questi anni) per ricreare aggregazioni partitiche in vista di obiettivi , domani, elettorali !
Oppure è l'ennesimo fumo negli occhi posto all'opinione pubblica per nascondere le velleità berlusconiane di diventare il leader maximo, con appropriati poteri nuovi di zecca, mentre gli italiani si trovano in una situazione economica e sociale critica, dove la protesta monta anche in modo sconsiderato e mentre l'atuale legislatura, oltre a quanto sta facendo dolorosamente il Governo Monti, non è capace di metter mano a temi fondamentali per il paese.
Penso alla nuova legge elettorale, alla legge contro la corruzione, la riforma del lavoro (anche pubblico ?) e alla leggicchia del contributo ai partiti che faticosamente sembra arrivare ad un dimezzamento che lascia sempre amaro in bocca agli italiani .
Per non parlare a delle numerose manovre per rilanciare l'economia del paese, per ridurre la spesa pubblica e per difendere insieme all'Europa l'euro.
Oppure infine questa boutade seve semplicemente a tirare a campare, inacidendo ancor di più gli animi degli italiani, già duramente provati dalla situazione generale.
Il che è ancor peggio di tutto quanto pemesso perchè significherebbe che al Cavaliere non gli interessa assolutamente un bel nulla dell'Italia e degli Italiani, ma gli interessa solo il suo personale potere.
Se ne faccia una ragione: le sue scanches le ha avute per quasi vent'anni per rivoluzionare in senso liberale l'Italia e non ci è assolutamente riuscito (per fortuna); a questo punto lasci perdere !! 





martedì, maggio 22, 2012

BALLOTTAGGI ALLE ELEZIONI AMMINISTRATIVE DI MAGGIO 2012

E' fuor di dubbio che con la fase due, quella dei balottaggi, il risultato vede un capovolgimento dei risultati rispetto a quelli di cinque anni fa, con risultati importanti un pò dovunque del Centrosinistra, e del Partito Democratico in particolare, il quale però si ferma a 15 sindaci delle città più importanti  (97 su 45 nei capoluoghi olte 15 mila abitanti) quando, per effetto dei risultati pessimi di Lega, Pdl e Polo di Centro, avrebbe potuto raggiungere i 20.
In sostanza deve far riflettere non poco perchè a un sommovimento degli schieramenti uscenti, al di là di avvicendamenti che possono stare nelle cose, non si sia raggiunto un risultato speculare.
In alcune realtà, e non mi riferisco solo a Parma, si sono avuti risultati certo "rivoluzionari" come a Palermo, ma evidentemente, per programmi e per candidati, oltre che per alleanze, non completamente soddisfacenti che debbono far riflettere.
A Parma, dove il candidato di Centrosinistra Bernazzoli, evidentemente non ha convinto fino in fondo e l'elettorato ha preferito Pizzarotti come uomo veramente nuovo.
Troppo semplicistico dire che è stato votato dalla destra perchè quel elettorato ha si votato per il Cdx per 10 anni, ma ben prima votava il Csx; non si può nemmeno invocate la scasa affluenza (cica 3 mila voti im meno) poichè Bernazzoli ha ripreso i voti avuti al pimo turno mentre Pizzarotti è volato ad oltre 51 mila voti.
Forse, pur egregio, il candidato di csx era uomo già politicamente noto come Presidente in carica della Provincia per cui si può aver dato l'impressione di non aver altri uomini da mettere in campo e la maggioranza degli elettori ha preferito veramente scommettere su un corso novo di trinca, vista la situazione critica in cui si trova la città.
A Palermo il dato cetamente spettacolare è che la contesa si sia disputata tra due uomini del Centrosinistra, spazzando via olte 10 anni e più diabolici del Cdx e penso non sia poi finità li, viste le recenti dimissioni del Governatore Lombardo.
C'è da domandarsi caso mai che stia accadento in Sicilia tra i partiti di csx che appaiono agli "stranieri" come sordi che non si parlano; alle primarie si son proposti la Borsellino e Ferrandelli, ne è uscito vincente il secondo il quale a contronto con l'ex sindaco Orlando entrato di rincorsa è stato per due volte surclassato dal voto - di minoranza elettorale peraltro.
Orlando rinfaccia al Pd in particolare di aver sostenuto il governatore Lombardo sino all'altro giorno e questa può essere una argomentazione ben valida che spiega anche la preferenza elettorale ottenuta; forse quindi scarso coraggio nel non aver lascianto andare alla deriva la prima amministrazione Lombardo può spiegare la vittoria netta di Orlando (in questocaso non vale nemmeno il nuovo che avanza sull'usato sicuro vista l'età dei contendenti e la vittoria, per la quarta volta, di Orlando).
E qui, e non solo qui, si innesta un fenomeno non certo usuale per qualsiasi tipo di elezioni cioè la scarsa affluenza alle urne quasi genealizzata che deve far riflettere per bene.
I capovolgimenti delle scelte di gran parte dell'elettorato (quaqnto parliamo del 75/80 % dei votanti)sono facilmente interpretabili, ma quando questi livelli scendono come nel primo turno e precipitano come nel secondo, ecco che la scelta del non voto diventa molto più complicata nella sua lettura.
Chi non vota può aver alzano bandiera bianca rinunciando a scegliere anche uomini nuovi o schieramenti mai votati in passato, oppure scontenta della proprie scelte precedenti si è rifiutata di cambiar cavallo aspettando tempi migliori.
Certo è che la fetta del non voto è un potenziale dirompende perchè non sappiamo come effettivamente la pensi su programmi e amministratori e ciò non di meno vivendo nella collettività abituale può assumere posizioni difficilmente pevedibili durante la vita di un mandato elettorale.
A Parma stessa la forte contestazione alla amministrazione di cdx poi dimessasi proveniva anche e soprattutto dal suo stesso elettorato che al momento del voto ha presentato un conto salatissimo.
A Genova certo il csx si è riconfermato alla guida della città, ma dopo una scelta complicata del candidato sindaco che ha dovuto ricorrere al secondo turno per essere eletto per effetto dell'altissima astensione che evidentemente non ha matrici di destra, visto pure il risultato eccellente del M5S.
Nel Csx quindi c'è da essere soddisfatti, ma non si può certo ballare di gioia considerata la forte astensione e soprattutto l'emergere prepotente, anche se a macchia di leopardo, dell' M5S che ha raccolto anche voti che altrimenti sarebbero scomparsi nel calderone del non voto.
Se a questo poi aggiungiamo l'innumerevole sequenza delle Liste Civiche è evidente che questi son tutti voti, per così dire in libera uscita, poichè non è facile comprendere dove queste espressioni di voto andranno a collocarsi nel caso delle prossime elezioni politiche.
Non è infatti così automatico che tutti questi voti, oggi espressi per un governo locale, si ricollochino sui partiti classici a livello nazionale che hanno promosso o sostenuto quelle liste civiche.
Quali le cause di tutto questo ?
Non certo quel che dice il Cdx, cioè che ha pagato per sostegno obbligato ed impopolare al governo Monti; il Cdx e la Lega hanno pagato per le loro politiche dissennate, oltre che per gli scandali a ripetizione,  sia a livello locale che nazionale.
Dove sono rimasti credibili sono riusciti a rimanere a galla (Verona per tutte) o a conquistare il governo di città governate dal centrosinitra.
Il progetto del Polo di Centro sembra proprio, tranne alcuni  casi, non aver fatto breccia quasi a significare che una terza via, come polo di aggregazione, ha convinto molto poco, soprattutto in una situazione di struttura politica dove, almeno a livello nazionale, la legge elettorale impone ancora il bipolarismo muscolare, ma inconcludente.
Per converso il Centrosinistra non ha stravinto proprio perchè non ha saputo sostituirsi in modo generalizzato e deciso con proposte credibili e vicine alle esigenze e necessità della gente, non certo, come mai peraltro affermato, per il sostegno al governo Monti vista la situazione in cui si trova l'Italia.
Nel Centrosinistra c'è stato cambiamento, ma evidentemente non quello radicale che l'opinione pubblica e l'elettorato si aspettava; un mezzo passo insomma, non una falcata ampia in avanti che scavalchi decisamente peccatti e paccetucci, li metta alle spalle e proponga programmi e uomini che diano un forte segno di discontinuità.
Ecco il perchè delle innumerevoli liste civiche e soprattutto l'emergere dell' M5S che dove si è presentato con uomini credibili, lasciando da parte le sceneggiate paradossali di Grillo, è riuscito a dimostrare che alternative nuove e credibili possono esistere.
In questo quadro il Csx deve avere l'intelligenza e l'acume politico di sapersi rigenerare scegliendo proposte sin da ora che diano il chiaro segnale di volontà al cambiamento, tanto atteso dall'elettorato.
Innanzi tutto una nuova legge elettorale copiando  il modello elettorale delle elezioni comunali che si stanno dimostrando da tempo efficaci per la governabilità che è quel che serve all'Italia.
Le altre forze politiche, tutte le forze politiche,  quindi vanno inchiodate alle loro responsabilità perchè l'attuale legge si è dimostrata buona, si e no, per costruire soltanto maggioranze ingovernabili.
E' vero che occorrono maggioranze parlamentari adeguate per modificarla, ma è pur vero che l'informazione agli elettori va data comunque al di fuori del "palazzo" per cui sarà chiaro a tutti chi vuol cambiare nell'interesse dell' Italia e chi vuol vivacchiare sperando nello stellone che ormai, l'abbiamo visto, mai non arriva.
Va spiegato in tutte le forme di comunicazione possibile che una legge elettorale uninominale a doppio turno è la più utile per trovare governabilità e la proposta può essere anche contro gli interessi di uno schieramento se questo non ha uomini e programmi convincenti da metere in campo.
Intendo dire che questo tipo di nuova legge elettorale è una scommessa per tutti i partiti che devono trovare i migliori uomini e i migliori progammi per vincere, non precostituendo invece quei vantaggi inutili che produce, l'abbiamo visto tutti, questa legge porcellum.
La seconda iniziativa (anche se non in ordine cronologico) riguarda la legge contro la corruzione che deve avere caratteristiche ediventi a tutti nel voler eliminare tutto quel sottobosco che inquina l'mbiente politico ed economico dell'Italia.
La corruzione fa il paio con l'evasione e costituisce ricchezza sperperata a piene mani, ricchezza che potrebbe invece essere meglio utilizzata contenendo la spesa, la pressione fiscale, riducendo il debito oppure investendo in uno spettro di più ampie iniziative, anzichè gonfiare quelle che vediamo, magari incompiute, un pò ovunque.
Terza, ma non ultima, la riduzione drastica del sostegno ai partiti, perchè, l'abbiamo visto tutti, anche in questo caso abbiamo visto spesso sperperi e ladocini del tutto simil a corruzione ed evasione.
Anche qui è questione di maggioranze parlamentari, ma una sana e costante informazione dell'opinione pubblica può servire ad inchiodare i recalcitranti, che solo a parole dicono di voler cambiare, ma poi nei fatti tirano a campare sperando che la bufera passi.
Il Pd ha già detto che rifiuterà sin dal prossimo luglio gli aiuti che superino i termini della sua proposta avanzata  e non ancora accettata: ebbene lo faccia e soprattutto lo faccia sapere al mondo !
Solo da qui si potrà dare ed avere la ragionevole convinzione che Csx e Pd in particolare vogliono cambiare veramente il loro modo di porsi e di proporsi, certo portando avanti le proprie idee nell'interesse comunque generalizzato dell'Italia.
Manca poco e il tempo stringe, quindi avanti con i veri e reali cambiamenti !

martedì, maggio 08, 2012

ELEZIONI AMMINISTRATIVE MAGGIO 2012

Penso che sia doveroso per tutti i competitori alle recenti parziali elezioni amministrative analizzare criticamente i risultati compreso l'incemento preccupante delle astensioni.
Intendo dire che sia chi ha vinto che chi ha perso deve fare autocitica, far tesoro dell'analisi, utile per il prossimo futuro che è dietro l'angolo, comprese le motivazioni di distacco - incrementate -  che possono consentire di mantenere i risultati raggiunti o capovolgere quelli negativi ottenuti.
Certo è che lo sfaldamento iniziato con le amministrative della pimavera 2011 prosegue incessante penalizzando in particolare il Pdl che presenta aspetti di liquefazione ovunque, ridimensionando la Lega - a parte eccezzioni importanti come a Verona - e non facendo decollare il progetto del Polo di Centro.
Gli schieramenti di centro sinistra, pur con fenomeni forse imprevisti come a Palermo, hanno tenuto ed in alcuni casi raggiunto risultati insperati, mentre il new entry Movimento 5 Stelle ha segnato un exploit  importante sottovalutato, pur in presenza di proiezioni di voto che potevano apparire esagerate.
Resta di fatto che cogliendo solo i risultati dei 26 capoluoghi di provincia, il Centrosinistra nelle sue varie formule, con i ballottaggi del prossimo 20/21 maggio, si appresterebbe a vincere su 20 città contro gli 8 del 2007; questo esame è peraltro del tutto propozionale alle elezioni in centri minori.
Partendo dalla Lega  va evidenziato che,  per i fatti recenti di malaffare comunque da chiarire, questa esce ridimensionata ad eccezione di Verona dove FlavioTosi, la cui azione politica non condivido, ha rivelato un acume politico eccellente visto che ha ripetuto sostanzialmente (pochi punti in meno) il risultato di 5 anni fa.
Tutto si può dire, ma è chiaro che ha amministrato per 5 anni costruendo la sua candidatura per  questa tornata elettorale, pendendo le distanze sia dalla azione del Ldl che da certi uomini della Lega lombarda stessa.
Ha costruito la sua riproposta contribuendo anche alla liquidazione del Ldl locale che ha ottenuto percentuali da tracollo.
Il fatto che lo si accusi di furbizia, di aver curato la sua immagine e la sua presenza sui media televisivi e meno sui risultati ottenuti (che ritengo più contenuti di quelli annunciati) non è una attenuante, ma una aggravante per chi avrebbe potuto contrastarlo più efficacemente oggi ed anche, forse, in futuro.
Certo è che la sua levatura  politica non è più quella di 20 anni fa, ma è cresciuta a dismisura tanto da oscurare quella di Bossi e forse anche di Maroni. 
Qualo al Pdl  la liquefazione è pressochè generalizzata, ma quel che preoccupa è che vive ancora la teoria del colpevolizzare il prossimo, anzichè, almeno in segreto, recitare un gande mea culpa.
Mi riferisco alle dichiarzioni o alle deduzioni che emergono sui media del Presidente Berlusconi - scappato a Mosca da Putin per evitare la pioggia acida in Italia - che sembra attaccare il segretario Alfano reo di aver mal perso a Palermo.
Come non è l'ultimo bicchier di vino che porta alla ebbrezza, bensì tutti quelli numerosi bevuti prima, Alfano indicato - non nominato - da Berlusconi segretario del Pdl ha cercato di gestire una situazione fallimentare la cui responsabilità ricade appunto sul Premier uscente.
A Palermo, dopo una serie di mandati fallimentari a guida Pdl che hanno messo in ginocchio la città, l'elettorato ha dato il bensevito senza alcun equivoco, per cui non dipende solo da Alfano questo risultato negativo.
Ma anche a Verona nel Pdl non si è capito della ulteriore opportunità di larga vittoria offerta dal progetto di Tosi (che resta sempre un esponente di Lega) e per questo è stato duramente punito.
Quando al Movimento 5 stelle questo è un evento emergente e crescente da non sottovalutare sia per i risulati importanti ottenuti, alncuni pure eclatanti, suggeriti anche dalle indagini demoscopiche sia perchè lo stesso Beppe Grillo non parla già più di anti politica, ma di movimento politico a tutti gli effetti che ha in programma di proporre alle prossime elezioni politiche uomini totalmente nuovi provenienti dall'elettorato stesso.
Per di più questo risultato evidente e generalizzato ci indica che la provenienze dei nuovi uomini e del loro elettorato e circoscrivibile pevalentemente all'area di centrosinistra per cui, questo è un fattore di cui deve assolutamente tenere in debito contro lo schieramento storico del Centrosinistra.
Infine il Centrosinistra compreso il suo capofila Partito Democratico va riconosciuta la sua sostanziale tenuta pur con particolarità importanti che vanno tenute in debito conto.
Alcuni esempi sono riscontrabili a Verona dove il Pd ha perso ancora voti, mentre il suo leader di coalizione, Michele Bertucco, ha conseguito un buon risultato (22%), ma visto il risultato ottenuto dal Movimento 5 Stelle (10%) c'è da chiedersi se il progetto costruito attorno ad un esponente della società civile non sia nato  troppo tardi.
Intendo dire che se il progetto fosse stato costruito ben prima (almeno autunno 2010 - primavera 2011) forse i risultati sarebbero stati più soddifsfacenti, pur non riuscendo forse a ribaltare i risultati arrivando a ripetere l'esperienza Zanotto.
La scelta dei leaders di coalizione pealtro ha mostrato criticità anche altrove; come a Genova, dove mi auguro senz'altro riuscirà vittorioso al ballottaggio Marco Doria, ma dove l'alchimia laboriosa e fumosa della scelta  del leader di coalizione, peraltro risultato un uomo non di partito, ha dato oltremodo fiato al secondo classificato Paolo Putti del M5S.
Per non parlare di Palermo dove, anche qui, l'alchimia per la scelta del leader di coalizione Ferrandelli (18,2%) ha rischiato un pateracchio, per fortuna salvato dalla ricandidatura di Leoluca Orlando, apprezzato largamente dall'elettorato palarmitato (49,2%). 
A Palermo peraltro questi due competitori hanno ottenuto, nonostante tutto, un risultato complessivo eclatante, ben superiore ai risultati ottenuti dal centrodestra nelle scorse elezioni.
Occorreva forse più coraggio nelle  scelte di coalizione a livello regionale, anche con passi in dieto, come denunciato da Orlando lunedì sera, nel sostegno alla giunta regionale di Lombardo.
Insisto su queste tematiche all quali tengo particolarmente, poichè ritengo giusto che dopo le elezioni si debba sia pensare a governare, che ai prossimi impegni elettorali: le politiche sono dietro l'angolo e poichè, diversamente dal passato, le amministrative ancorchè paziali sono un test estremamente attendibile per le politiche, occorre far rapidamente tesono dell'esperianza appena conclusa per rilanciare e correggere quella successiva.
Se da un lato è lecito pensare che il centrodestra non possa risollevarsi velocemente dalla situazione di frastagliamento in cui si trova, occorre tener conto dall'altro che la situazione politica sia locale che nazionale continua a presentare delle forti criticità delle quali l'elettorato tiene debito conto per cui le prospettive e gli obiettivi prossimi vanno ben individuati.

Ritengo infatti che si potrebbe raggiungere l' obiettivo di un risultato simile a quello di Hollande in Francia (vedremo là come andranno le imminenti elezioni politiche) se si raggiungesse un maggior addensamento ed irrobustimento della coalizione di Centrosinistra, mentre lasciar correre sia sulle politiche nazionali che sulle prossime alleanze, questo porterebbe al frastagliamento anche di questo schieramento e a pericolosi risultati complessivi di tipo panellenico.
Altri competitori sembrano non aver capito la situazione in cui ci troviamo sostenendo tesi assurde: Lega e Pdl sostengo la testi, mistificatoria, che l'incremento della pressione fiscale sarebbe tutta di responsabilità montiana ,emtre in realtà tutti sanno che per 20 milardi ci ha pensato il Governo Monti, ma pe gli altri 50 l'uscente Governo Berlusconi !
Il Centrosinistra non deve cadere in questo gioco assurdo revisionando ed affinando la propria strategia, il programma e le nuove alleanze se sono realisaticamente possibili; soprattutto selezionando per tempo i propri  uomini da utilizzare in campagn elettorale e, spero, nel prossimo governo.

lunedì, maggio 07, 2012

"REPORT" SU BANCA MONTE PASCHI

Il "Report" di Milena Gabanelli di ieri sera nel quale si denuncia la situazione in cui si trova la Banca Monte dei Paschi di Siena, mi ha fatto accapponare drammaticamente la pelle poichè nello sviluppo del programma emergono i connotati attuali della Fodazione e della Banca Monte che non ho mai conosciuto in tanti anni di lavoro in azienda.
Parlo di un periodo, iniziato da giovane - ancora universitario - moltissimi anni fa fino a fine carriera, conclusasi otto anni or sono, durante il quale ho appreso che certamente gli equilibri politici e sociali (Università, Diocesi e Sindacati), anche riservati (Grande Oriente d'Italia) potevano apparire complicati e non facilmente intelleggibili da parte dei non senesi come me, ma che il filo conduttore di banca e fondazione, allora un tutt'uno come ente di diritto pubblico, era il miglioramento della potenza del Monte nel'interesse sia di se spessa che della città e dei clienti.
Intendo dire che il meccanismo di governo mirava all'incremento della potenza della Banca e della Città, che l'ha portata a crescere incessantemente, assegnando peraltro ai suoi uomini di spicco tangibili, ma non esagerati, riconoscimenti.
Inoltre ho visto la "presunione" professionale di crescita al servizio sempre prima della Banca e della Città e solo conseguentemente a favore del manager stesso.
Nella denuncia di Report emerge invece una situazione in cui i riconoscimenti autoreferenziali agli uomini di governo vengono prima del raggiungimento degli obiettivi ed emergono operazioni finanziarie in Italia e all'estero di rischio assurdo, in netto contrasto con la filosofia storica di attenzione, cautela e cura del rischio.
Certamente nel passato ci possono esser state operazioni risultate pù costose e rischiose del previsto, ma circoscritte e quindi tutto sommato digeribili sotto il profilo patrimoniale in poco tempo.
Mi riferisco ad impegni nel Sistema bancario richiesti/suggeriti dalla Autorità per sanare situazioni bancarie esterne drammatiche non solo in Campania, Sicilia, ma nella stessa Lobardia; ma poi le acquisizioni volontarie più recenti  hanno mostrato qualche crepa; mi riferisco non a Banca Agricola Mantovana, ma a Banca 121 e qualche anno fa a Banca Antonveneta che ha oggi fortemente influenzato il risultato negativo sul bilancio, economico e patrimonale.
Cosa ha cambiato l'atteggiamento e l'approccio del Monte ?
Certamente l'evoluzione in banca "mista" consentito, ma non obbligatorio e l'apertura concomitante al capitale privato possono essere le origini, ma nel contempo si è rivoluzionato l'equilibrio politico e sociale che, stando alla denuncia di Report, ha invertito gli obiettivi storici del suo passato.
Anche l'estromissione di una larga fascia direttiva intermedia ha certamente favorito gli impegni ed impieghi dei giovani managers, ma ha evidentemente resa più fragile la struttura, mentre i pochi hold managers hanno tralasciato la etica storica.
Intendo dire che se sono giunti alla ribalta giovani dirigenti quarantenni, apparentemente si poteva pensare che forze giovani, avrebbero avuto più impegno per una sana crescita, ma poi in questi tempi recenti assistiamo  alla loro sostituzione con uomini più anziani (il change da Parlangeli a Pieri lo evidenzia).
Direttamente connesso è l'equilibrio instabile tra politici e dirigenti, tra Comune, Provincia e Banca e Fondazione, che con il passar degli anni si è rivelato sempre più di scarsa qualità.
Queste sono le cose emerse nella denuncia di ieri sera e questo fa ancor più male perchè sono in grande contraddizione con la genilità,l'intelligenza politica ed economica dimostrata dagli esponenti della cultura e della società senese nel tempo.
Non è stato il macchiavellismo di Siena (città di torri, di campane e di figli di.........) che mi ha sconvolto, nè la capacità di far carriera agrappandosi a più cordate, ma l'insipenza - oggi - anche di uomini insospettabili che ha infragilito la banca nata 20 anni prima della scoperta dell'America.