lunedì, ottobre 25, 2010

MARCHIONNE E LA FIAT

L'intervento di ieri del' AD di Fiat, Marchionne, ha sollevato un coro di proteste, particolarmente accese, anche da parte di uomini politici di primo piano che hanno assunto posizioni inaspettate.
Come le argomentazioni di Marchionne anche quelle di questi leaders, sembrano però ancora una volta una grande gioco delle parti, che non affrontano in realtà i veri problemi e sopratutto il modo per affrontarli e risolverli.
Il problema non è costituito dal fatto che eccezzioni non possono essere sollevate da Fiat perchè ha avuto per molte volte aiuti sotto varia forma da parte dello Stato e quindi dagli italiani poichè i vantaggi, hanno certamente riverberato ricchezza anche agli italiani in termini di sviluppo industriale, tecnologico, di miglior comunicazione viabilità (forse troppo eccesiva) se guardiamo a come eravamo soltanto negli anni sessanta.
E' un pò come affermare che il movimenti politici di sinistra oppure i Sindacati hanno creato danni all'Italia, mentre invece, in realtà, proprio questi movimenti hanno contruibuito alla crescita economica del paese, confrontandosi con l'impresa al fine di distribuire la maggior ricchezza ed evitando cosi' che al grande latifondismo si sostituisse una industria d'elite, ma con una classe operaiadi poveracci.
Marchionne dice certamente delle verità, ma semplifica un pò troppo per arrivare ad una sola conclusione, mentre invece le spiegazioni alla nostra minor produttività ed efficenza sono molte di più di quelle sinteticamente espresse.
Intendo dire che non pò essere solo colpa della difficoltà a ridurre le pause nei turni di lavoro o dai cattivi comportamenti delle maestranze in qualche stabilimento, che possono giudstificare i dati messi giù, così come espressi.
Paragonare il numero di autovetture prodotte fuori d'Italia per dipendente,bel più alto di quanto avviene nel nostro paese, può certamente allarmare, ma forse questo dipende dal tipo di modelli prodotti e nel caso degli stabilimenti italiani, forse gli impianti sono troppo sotto utilizzati per precise scelte produttive, visto il calo delle vendite; come dire: la domanda cala ed allora dove c'è maggior margine di contribuzione come in Brasile, Serbia o Polonia la produzione viaggia spedita, mentre in Italia si produce meno perchè si ricorre agli ammortizzatori sociali come la cassa integrazione.
Infatti l'assetto produttivo della Fiat consente consistenti margini operativi (2 miliardi nel 2010) nonostante la flessione delle vendite.
Sul piano dei rapporti sindacali poi va precisato che l' Italia e l'Europa non sono gli Stati Uniti dove l'iscrizione sindacale serve per avere diritti contrattuali; da noi il Sindacato è la controparte
e rappresenta tutti, iscritti e non, perchè ancora permangono vecchi retaggi che negli Usa sono stati liquidati da parecchi anni.
Quindi calcolare il peso specificio delle singole rappresentanze può diventare una operazione fuorviante, una leva insomma da usare per misurare la disponibilità o meno delle rappresentanze, cercando implicitamente di dividerle.
Per la verità la Triplice - per responsabilità di tutti e tre indistintamente - c'è caduta come un pollo: chi a resistere anche su tematiche indifendibili, chi a voler cercare a tutti i costi mediazioni occupandosi molto di più dell'attualità (difesa dei posti di lavoro) e molto meno delle prospettive
(sviluppo del lavoro e dell'ccupazione).
Cigliegina sulla torna l'intervento a gamba tesa del Ministro del lavoro che si guarda bene dal svolgere un ruolo di equidistanza e di mediazione perchè cerca qualsiasi opportunità per rafforzare la posizione politica della maggioranza cui appartiene.
Nella Triplice quindi accuse di politicizzazione reciproca e cosi' facendo prestano proprio il fianco a possibili condizionamenti (circordate gli accordi su Alitalia ?).
Per evitare quindi che i punti di debolezza possano diventare elementi per avere mano libera da parte di tutta l'imprenditoria bisogna avere invece il coraggio di lasciare da parte i antagonismi e tentare alla prima favorevole occasione ad un nuovo patto come quello del luglio 1993.
Non è infatti condizione sufficiente riuscire a trovare un buon punto di mediazione con Fiat perchè gli eventuali nuovi equilibri ne potessero sortire potranno fare certamente scuola, ma non è detto assolutamente che in tutti gli altri casi (e l'Italia è la patria delle PMI) possano scaturire non eccellenti soluzioni, ma forti disequilibri che potrebbero aggravare la struttura industriale ed economica dell' Italia.
Marchionne dice insostanza che a fronte di maggior produttività la Fiat è disposta a dare maggior salario e questo implica comunque il mantenimento di eccellenti livelli di sicurezza nei posti di lavoro, ma questo modello se accettato farà scuola, ma dovrà presupporre il rispetto di tutte le sue componenti.
Troppo spesso infatti possono nascere zone "grigie" perchè si innestano furbizie da parte delle imprese per cui si raggiunge si maggior efficenza, ma occorre vedere poi a che reale prezzo.
Questo accade anche nei settori dove la concorrenza è sostanzialmente interna - come nell'edilizia - o nell'agricoltura dove si registrano bassi salari e sicurezza che fa spesso acqua da tutte le parti.
Tornando quindi agli intereventi autorevoli come quelli di Calderoli o Fini, penso sia più opportuno che entrino nel merito, delle tematiche espresse da Marchionne, perchè e su queste - proprio perchè manca da tempo una vera politica industriale - che occorre discutere e trovare possibili soluzioni.
Con il gioco delle parti non si raggiunge ne maggior produttività nè maggior efficenza.

domenica, ottobre 24, 2010

INNTERCETTAZIONI E RIFORMA DELLA GIUSTIZIA

Intercettazioni

Da molti mesi il Parlamento è interessato ad una nuova legge che regoli l'utilizzo delle intercettazioni perchè si vorrebbe far intendere che queste vengono utilizzate dagli organi inquirenti in modo improprio, addirittura "a strascico" per cercare prove per inguaiare questo o quel politico.
Tra l'altro ho sempre più l'impressione che questa iniziativa parlamentare - ripresa ed abbandonata più volte anche per effetto della poca o scarsa convergenza anche all'interno della maggioranza - ritorni alla ribalta precedendo di poco fatti che vengono poi posti all'attenzione dell'opinione pubblica dai vari media.
Come se in sostanza si sapesse di una nuova presunta malefatta scoperta appunto con l'inercettazione e poi pubblicizzata, per mettere nei guai questo o quel politico o questo o quell'imprenditore.
Comunque sia lo slogan che sostiene questa iniziativa si riassume in dati fantasmagorici come quando si parla di centinaia di migliaia - se non milioni - di intercettazioni o come quando si afferma - sinteticamente - che siamo tutti spiati; il che non va certo bene.
Ma in realtà molti forse non si rendono conto che intanto i meccanismi per attuare una intercetazione devono seguire una rigida procedura eppoi, che si dimostano estremamente efficaci per la scoperta dei veri colpevoli di fatti criminosi.
Per quanto riguarda la procedura il Pubblico Ministero quando viene a conoscenza di fatti penalmente rilevanti NON si può esimere dall'obbligo di indagare e pertanto se ritiene di dover utilizzare questo strumento, ne dispone motivandola, tramite gli uffici di polizia giudiziaria (Carabinieri, Polizia o Guardia di Finanza), dietro autorizzazione del Giudice incaricato.
Per quanto riguarda i fatti segnalo non certo quelli scoperti che hanno rilevanza politica, ma come esempio fatti delittuosi che occupano ore di tv e le prime pagine dei quotidiani in questi ultimi giorni.
Ad esempio l'omicidio di Avetrana che sarebbe stato commesso da zio e cugina.
Ebbene dalla documentazione raccolta dal Pm e Carabinieri che giustifica davanti al Gip l'arresto dei presunti colpevoli si può dedurre che il Pm sin da subito ha percepito che i colpevoli potevano essere molto vicini alla vittima ed ha ottenuto l'autorizzazione alle intercettazioni e messo in caccia L'Arma; questa azione si è dimostrata molto utile per costruire il castello accusatorio.
Accuse e confessioni hanno poi completato il quadro delittuoso, ma va riconosciuto al Pm e all'Arma una notevole bravura e un fiuto non comune tanto che, se le accuse verranno confermate al processo, tutti noi pensiamo che sono stati veramente bravi, per tenacia e pazienza, visto che dal delitto sono passati più di quaranta giorni.
Per inciso la procedura penale prevede che si possa ricorrere contro la decisione di carcerazione e così ha fatto la cugina accusata del delitto.
Pensate un pò se le procedure di intercettazione fossero state modificate tanto da limitare ulteriormente l'azione del Pm: siamo proprio sicuri, per quanto ne sappiamo, che le confessioni fossero poi emerse come è accaduto?
Saremmo forse ancora in ansia, i genitori in particolare, per sapere la fine di quella povera ragazza e magari ci troveremmo a vedere scoperto questo delitto fra non so quanti anni come sta accadendo per l'omidicio di Elisa Claps.
E' certo vero che il regolamento di questa materia deve poggiare su principi di giustizia e di tutela della privacy, ma non bisogna mai dimenticare gli effetti materiali che questi possono avere nei fatti concreti.
E' quindi una grande forzatura vagheggiare il pericolo che siamo tutti spiati, perchè la stragrande maggioranza degli italiani non lo è in realtà assolutamente, mentre una piccolissima parte invece lo è per il semplice fatto che è per lo meno sfiorata da fatti delittuosi, il che non dipende certamente nè dalla vittima, nè dall'inquisitore.

Riforma della Giustizia


Anche se non sembra tra i due temi c'è una strettissima correlazione intanto perchè l'intercettazione è uno degli strumenti di indagine del Pm eppoi perchè questa benedetta riforma della giustizia si occupa del modus operandi di questo giudice, oltre alla separazione delle carriere, due Csm e via discorrendo.
Insomma (lo spiega certamente molto meglio Giuseppe D'aanzo in un recente articolo su Repubblica ) ci si preoccupa molto di più di circoscrivere e regolamentare i poteri dell'Ordinamento Giudiziario, piuttosto che preoccuparsi delle reali cause da cui è afflitto, cause che appunto determinano le lungaggini di giudizio con il risultato di ottoenere una Giustizia tardiva e quindi ingiusta.
Non serve poi ad un bel nulla predeterminare i tempi perchè è assurdo pensare che limitando il tempo del processo, questo produca al suo interno una sorta di automatismo per cui si fa prima e meglio.
Al di la della solita mancanza di mezzi (qui sì, si può dire che con poco si fa di più perchè l'abbondanza porta spesso più spreco che efficenza) sono le procedure che allungano i tempi processuali, sono le opportunità cavillose del tutto lecite, che portano a svolgere prima un processo alla procedura di incriminazione e poi si passa al vero processo.
Tornando all'esempio di Avetrana il Pm ha disposto le indagini avvalendosi dei Carabinieri, il Gip ha confermato l'arresto considerando sufficienti le prove raccolte e dovrebbe finire li (completamento delle indagini e rinvio a giudizio), ma ecco che si può ricorrere contro la decisione di carcerazione per cui un altro livello dell'ordine giudiziario viene occupato sul tema posto; se poi non si otterrà l'obbiettivo vi sarà una ulteriore opportunità .
Non sono certo anti garantista, ma certamente non sono ipergarantista per sui sostengo che la vera riforma di giustizia deve necessariamente occuparsi prima di queste tematiche, e non occuparsi del fatto se sia meglio che l'Ordinamento debba avere più o meno autonomia o debba sottostare a questo o quel potere.
Su questa strada si corre il serio pericolo di seguire linee ed obbiettivi auto referenziali, ma del tutto inutili se non dannosi e contrari all'interesse dei cittadini cioè quella di avere una Giustizia veloce e giusta.
Sempre seguendo le procedure assistiamo poi di frequente a fatti "strani" come quelli dei decessi in carcere per motivi inspiegabili; due giovani, uno in Francia ed uno in Italia, arrestati per reati non particolarmente gravi (truffa con carta di credito e piccolo spaccio di stupefacenti) che in poco tempo muoiono in carcere in modo sospetto.
A parte il fatto che non si sa nulla di quel che è successo, mi domando perchè per reati di questo genere ci possa essere la carcerazione preventiva anche assai lunga (ricordate quel vecchio Film di Alberto Sordi " Detenuto in attesa di giudizio" ?) che guarda caso riguada i poveracci, mentre per gli altri basta un buon avvocato per stare ai domiciliari.
Una Giustizia giusta non può acconsentire a disparità di trattamento del genere perchè verrebbe da pensare che ve ne sono due: una per i ricchi ed una per i poveri cristi.
Anche su questo tema è vero che non ci si può legare a fatti concreti che potrebbero essere fuorvianti, ma è proprio perseguendo una riforma che poggi sulla efficenza e sulla giustizia appunto che si può svolgere bene il ruolo legislativo, non pensando a come il potere politico possa meglio controllare tutto e tutti, magari in funione di protezione del potere stesso, di volta in volta esercitato dalla maggioranza di turno.
Due per tutte: la prima è la cosiddetta "separazione delle carriere" che non vuol assolutamente dire che chi "nasce" Pm "morirà" Pm, ma significa sottoporre al controllo politico di turno la parte della Magistratura che indaga (Pm), mentre la parte che giudica (dal Gip in su) si autoregolamenta da se con il suo Csm.
La seconda riguarda il Pm che non avrebbe più al suo servizio la polizia giudiziaria, ma dovrebbe farne espressamente richiesta.
E' evidente che la prima espone a pressioni una funzione accusatoria da parte del Ministro della Giustizia (che è carica politica) e per sopraconto si aggiunge la seconda dove anche qui non è il Pm che decide se usare per le indagini i Carabinieri.
Con buona pace di chi vorrebbe ina Giustizia efficente ed efficace !!


















giovedì, ottobre 21, 2010

CAMBIAMENTI STRISCIANTI DELLA COSTITUZIONE ITALIANA

Non c'è nulla da fare: la maggioranza di Parlamento sbandierando una presunta modernizzazione dello Stato vuole piegare la Costituzione italiana alle esigenze di un solo uomo, per effetto di presunte incriminazioni prodotte da una persecuzione giudiziaria che gli impedirebbe di governare.
La realtà dimostra che il Premier in carica ha ottenuto per ben tre volte maggioranze solide e se ha dimostrato incapacità nell'attuare il suo programma, questo dipende soltano dal suo operato, che non ha prodotto se non miseri risultati, oppure da divergenze politiche interne poichè il mandato elettorale è senza vincolo e quindi non può essere ingessato per una intera legislatura.
Ora, con la preparazione del cosiddetto " Lodo Alfano Costituzionale " ci si appresta a discutere su un vero e proprio abominio giuridico, nel momento in cui si vuol sospedere qualsiasi giudizio derivante da fatti privati contestati, avvenuti prima e durante il mandato, sia del Capo dello Stato che del Capo del Governo.
Parlo di fatti privati, perchè innanzitutto la Costituzione repubblicana e parlamentare, prevede all' articolo 90 che il Capo dello Stato sia irresponsabile solo per gli atti compiuti nell'esercizio delle sue funzioni.
Il Capo dello Stato può essere messo sotto accusa solo per alto tradimento e per attentato alla Costituzione.
Per i fatti privati commessi prima e per i quali vi sia stata sentenza, questa impedisce al candidato Presidente della Repubblica a concorrervi (ricordo che il Presidente della Repubblica deve essere cittadino italiano, almeno 50 anni non avere la fedina penale sporca, quindipotrebbe essere eletto dal parlamento anche un cittadino non parlamentare).
Il Capo del Governo invece è responsabile degli atti commessi nell'esercizio delle sue funzioni e può essere sottoposto a giudizio ordinario sia durante che dopo il mandato, sempre con il placet del Parlamento.
Tirare in ballo quindi il Capo dello Stato è una vera e propria forzatura giuridica perchè gia la Costituzione ora prevede se e come eventualmente processarlo; quindi non si capisce per quale motivo debba godere di questo privilegio, visto che ha solo funzioni di rappresentanza dello Stato e non quelle di governo sulle quali sarebbe impedito invece il Capo del Governo.
Intendo dire che se il Capo dello Stato avesse cause civili dipenderebbe dal tipo di causa che adombra la sua funzione (può non contare se ha una causa di sfratto o morosità, oppure ocontae non poco sul suo ruolo e funzione una causa per evasione fiscale), mentre se è una causa penale ecco che il suo ruolo può venir incrinato irrimediabilmente sino a dover dimettersi.
Nel Caso del Capo del Governo invece è veramente singolare che la sua responsabilità politica permanga prima e dopo il mandato, mentre quella personale - prima e dopo il mandato - resti sospesa!
Se ci pensate, anche questo è un abominio giuridico,perchè sarebbe responsabile per gli atti politici ed sarebbe irresponsabile, temporaneamente, per quelli personali, sia civili che penali.
Inoltre se i fatti personali riguardano temi come una lite con il vicino per motivi di confini questi sono politicamente irrilevanti, ma se riguardano contestazioni fiscali ecco che qualche riflesso negativo su ruolo e sulla funzione politica lo possono avere.
Non parliamo poi dei fatti penali (come la corruzione) la cui sospensione, minerebbe - proprio perchè non giudicato - ancora di più la sua credibilità.
Inoltre c'è un pericolo di degenerazione di tipo sociale e morale perchè passerebbe il principio che i fatti personali contestati siano comunque irrilevanti tanto da consentire la propria azione politica come se nulla fosse, disinteressandosi di fatti potenzialmente gravi (un pò, insomma , come quando si dice che siccome la tassazione è elevata, in fondo è pur lecito evadere !).
Sui fatti contestati al Premier attuale, se veri, si tratta molto spesso di questioni che riguardano sovente sia persone private che uomini pubblici e nel nostro caso, molti dei fatti contestati al Premier non sono certo cervellotici perchè capita che altri impreditori (non passati alla politica) si trovino ad essere giudicati sugli stessi temi.
La persecuzione è quindi una favola perchè di contestazioni fiscali ce ne sono a migliaia (tra piccole e grandi), di evasioni fiscali altrettanto per non parlare di corruzioni o collusioni.
La realtà è bel altra: l'obbiettivo è quello di programmare una immunità temporanea che potrà, secondo le aspirazioni del Premier, durare i prossimi 10 anni.
Su queso fatto sono responsabili politicamente e moralmente di fronte agli italiani e di fronte alla storia tutti coloro che dovessero sostenere ed approvare una smile indecenza giuridica; sempre che la Corte Costituzionale o il referendum confermativo, obbligatorio visto il tipo di maggioranza a sostegno chesembra prefigurarsi, la aboliscano.
Dico 10 anni perchè tre riguardano la restante legislatura e 7 la durata del del mandato del prossimo Capo dell Stato !
Ecco perchè il Lodo parla delle due cariche dell stato per cui se l'obbiettivo viene raggiunto, durata regolare della legislatura e prossimo mandato presidenziale all'attuale Premier, poi alla bella età di 84 anni si starà a vedere.
Nel frattempo siamo proprio convinti che ci aspetta un futuro radioso, pieno di soddisfazioni e ricchezza per tutti gli italiani ?
Guardando il recente passato ho i miei riveriti dubbi che una simile norma entrata in vigore elimini i problemi politici (e non giudiziari) che affliggono l'attuale maggioranza parlamentare perchè non vedo costrutto nell'attuale azione politica di governo nemmeno per una politica conservatrice e modernissatrice; ho sempre più il timore che l'Italia ritorni ai tempi in bianco e nero dei primi anni 60, da dove riparire anzichè sfruttare i 40 anni di crescita economica a cui siamo arrivati, pur con tante contraddizioni e lati oscuri.
Mi domando infine: ma tutti gli italiani queste cose le sanno e se si che peso gli danno ?
Oppure preferiscono, sull'onda dell' innamoramento che dura da anni , fare come lo struzzo ?
Non condivido affatto il comportamento di disinteressarsi comunque di queste tematiche, come non fosse affar nostro; molti si dichiarano non interessati ai vari affari che riguardano questo o quel politico perchè vogliono che ci si interessi dei problemi reali e urgenti, quando proprio perchè ci si occupa e preoccupa di mantenere i privilegi della casta, questi sono prorogati sine die.

lunedì, ottobre 18, 2010

ETICA E OPPORTUNITA'

L'affaire Montecarlo sembra definitivamente sopito perchè di altro ci si deve occupare secondo la "grande regia" che indirizza l'attrenzione dell'opinione pubblica.
La strumentalità è apparsa evidente perchè utilizzando un possibile favoritismo avvenuto nel 2008 da parte del Presidente Fini (del quale tutti in An erano a conoscenza - anche chi oggi si strappa le vesti - e pertanto consenzienti) si voleva in buona sostanza affermare il principio che poichè nessuno è al riparo da "peccatucci", nessuno può cercare di fare il pierino della situazione.
In realtà quindi vi è una reale ragnatela di affari - sotto traccia - poco chiari e quidi inopportuni o peggio ancora contrari all'etica che la politica deve in realtà sempre rispettare.
Il fatto di Montecarlo quindi, se vero, rappresenta un fatto del tutto inopportuno, come appare inoppotuno questo delirio di onnipotenza economica che avvolge l'azione personale del Premier in carica (si è recentemente vantato di avere 20 residenze a sua disposizione) che procede di pari passo con il delirio di onnipotenza politica, peraltro decisamente poco produttivo ed utile all'Italia.
L'esempio lampante ed ulteriore riguarda il fatto che tutti oggi parlano di quanto raccontatoci ieri sera da Report, ma si guardano bene dal parlare dalle restanti notizie forniteci dal medesimo programma.
Intendo dire che se la proprietà di Antigua è stata acquistata in modo limpido e regolarmente denunciata ai fini fiscali resta solo il fatto che siamo di fronte ad un investimento personale del Premier veramente singolare, che stona non poco con le problematiche economiche e di crescita che aggravano il nostro paese.
Non è comunque cosa da poco perchè occuparsi di 1oo mila cose, tra pubbliche e private, in miscellanea, fa sorgere il sospetto che l'attenzione del Premier sia attratta più dai fatti personali e familiari, che da quelli pubblici per il quale è stato eletto a maggioranza relativa dei votanti.
Altra stoffa riguarda gli uomini politici di mezzo mondo che per il loro incarico si sono spogliati delle occupazioni e delle preoccupazioni personali per svolgere al meglio il proprio ruolo.
Penso a solo titolo d'esempio al Sindaco di New York o - buon ultimo - al Presidente del Cile - conservatore - che ha venduto - come promesso - la sua Tv privata ad una company nordamericana.
Quanto all'etica - che è il tema ancora pù importante - non ci siamo proprio.
Anche la denuncia di Report ieri sera evidenzia un andazzo - storico - in cui gli amici degli amici, i familiari dei familiari, sono presenti progressiamente come la gramigna in tutti i gangli vitali dell'economia e della politica.
Vogliamo insomma fare gli americani introducendo lo spoil system, ma poi adattarlo all'italiana, perchè non vorremmo che mai nessuno mettesse becco sull'operato conseguente; oppure preferendo minimizzare e far spallucce.
E no, egregi signori, così non va !
Perchè lo spoil system è una forte e trasparente assunzione di responsabilità della maggioranza vigente ed è automatico che gli eletti, o meglio i prescelti, vengano messi sotto la lente di ingrandimento sia da chi ha dato loro incarico sia da parte dell'opinione pubblica che intende vigilare.
Nella nostra repubblica non è così perchè queste assegnazioni rispondono alla logica di ricompensare chi ha favorito in vario modo o di premiare chi magari è stato "trombato" in una precedente elezione.
E' vero che ci si possa fidare di più di chi si conosce bene, ma la qualità del prescelto deve essere sempre la migliore possibile e non deve mai rispondere a logiche sparitorie alle quali poi si agganciano, molto più facilmente, azioni di malaffare e di corruzione.
Ieri sera Report questo ha denunciato, anche se in minima parte per spazio di tempo, perchè questo meccanismo è generalizzato a tutti i livelli creando una selva di intoccabili, con tripli, quatrupli o ennesimi incarichi che lasciano parecchio perplessi sulla reale efficacia della azione di questi "eletti".
La stessa cosa vale per gli incarichi prettamente politici - in taluni casi mantenuti con incarichi meramente economici - dove la somma delle cariche raggiunge livelli impensabili (abbiamo vicesindaci, che fanno i sindaci altrove e buon ultimo pure i parlamentari, ma anche altri che di incarichi ne hanno 5 o 6)) e questa anomalia ci viene passata, come una sorta di alta poliedricità di questi politici, dimenticando che questi "supermen" non hanno il dono dell'ubiquità ed è e lecito pensare troppi incarichi, portano perlomeno troppa confusione e di conseguenza poca efficacia nei risultati.
Per finire la familiarità è una grave abitudine che viene da lontano ed anche in questa seconda repubblica, mai eliminata.
Ricordo che nell'ambiente bancario il figlio/a di un dipendente può essere assunto dalla stessa azienda solo quando il padre/madre se ne va in pensione o passa a miglior vita; nel caso due colleghi si sposino, l'azienda evita che gli stessi lavorino nello stesso ufficio se la filiale è grande o nella stessa filiale se questa è piccola.
Ebbene in tutti gli enti, associazioni o società controllate da enti pubblici, questa accortezza
viene largamente disattesa e ci troviamo quindi di fronte, oltre che agli amici degli amici, ai familiari dei familiari, con una improntitudine che non ha limiti.
Si badi bene: non si tratta di invidia (ci viene risposto: anche questi signori devono pur campare!), ma del fatto che l'indipendenza degli incarichi può essere inquinata dai rapporti ben più forti quali quelli amicali e/o familiari, per cui i risultati di efficenza ed efficacia possono essere largamente disattesi.
Se poi si estende questo alle singole azioni, ecco che può emergere ad ogni pie sospinto un continuo conflitto di interesse, perchè l'opinione pubblica non si può acconterare della speranza che tutto, per onestà intellettuale, vada o proceda correttamente.
Quando i buoi sono scappati, ormai il danno è fatto!
Veniamo da decenni di malgoverno che tanto danno ha prodotto al nostro paese, ma con tenacia continuiamo a mantenere questo andazzo, mentre, a parole, si promette di voler modernizzare l'Italia.
E' una storia già vista nel recente passato in varie parti del mondo che tanto danno ha prodotto a numerosi stati sino a farli cadere in un abisso, in una regressione politica, economica e sociale che solo dopo moltissimi anni sono riusciti a recuperare.
Pensate per esempio al ricco Brasile di fine 800 che ha preso, per fenomeni simili, una china inarrestabile e solo recentemente - dopo dittature varie - è ritornata a diventare una delle potenze economiche del pianeta; o al Cile,all'Argentina o alla Romania che negli anni trenta - florida - accoglieva emigranti italiani e poi è caduta nella situazione economica che tutti sappiamo per effetto sia della struttura politica, ma soprattutto della corruzione e del malgoverno.
L'etica quindi non è una carabattola filosofica che non vale per noi, ma vale sempre per gli altri; è un principio di giusto ed oggettivo comportamento che avvolge sia il nostro divenire ed operare odierno, anche nel nostro privato, sia l'operato di qualsiasi uomo pubblico nello svolgimento della sua funzione (possibilmente una alla volta)!

domenica, ottobre 17, 2010

LA GRANDE SCENEGGIATA CONTINUA

Sono sempre più convinto che per ogni giorno che il Padreterno mette in Terra oltre agli innumerevoli fatti che avvengono ineluttabilmente nel nostro paese e nel mondo, vi sia anche il risultato pogrammato e predetermionato comunque delle azioni degli uomini.
Quando dico ineluttabile mi riferisco in particolar modo ad eventi naturali e straordinari come quelli atmosferici, pioggia, neve e terremoti compresi, mentre per il resto c'entra sempra l'azione più o meno premeditata dell'uomo.
Focalizzando su quanto avviene nel nostro paese e limitando ancor di più lo spettro sulla azione politica è fuor di dubbio che la siatuazione è giustamente fluida per effetto del pensiero, dell'azione e della genialità umana, ma mi rode sempre più, come un tarlo, il sospetto che una parte dell'azione rientri in un canovaccio scenografico preordinato, canovaccio che viene esposto e sviluppato secondo un preciso programma, giorno dopo giorno.
Anzi, poichè ogni azione produce - come in fisica - una forza identica e contraria, molto spesso le iniziative che sentiamo attraverso i media preludono ad altre azioni che vediamo comparire di li a pochi giorni.
Focalizzando ancora più da vicino in questi mesi abbiamo assistito in Parlamento e tra le forze politiche ad un forte ed aspro confronto per esempio sulla legge sulle intercettazioni, anzi ad una accellerazione per la sua definizione ed ecco che di li a poco sono cominciate ad uscire, più o meno lecitamente, intercettazioni che scoprivano potenziali corruzioni o malaffare sulla casa acquistata "a sconto" da un Ministro della Repubblica, sui presunti favori fatti dalla Protezione Civile ad aziende che si sono occupate della ristrutturazione della Maddalena, degli Europei di nuoto, di emergenza rifiuti in Campania , del primo intervento a L'Aquila.
Poi abbiamo assistito ad un repentino cambio di cavallo pe cui l'attenzione del Parlamento e partiti di maggioranza si è trasferita su altre tematiche importanti come "il lodo Alfano Costituzionale" che dovrebbe interessare le quattro più alte cariche dello Stato, ma in realtà riguardano nell'imminenza solo e soltanto il Premier ora in sella !
Premeditazione direte ?
Forse. Comunque sia è emerso da un lato che il "Legittimo Impedimento" potrebbe giungere di qui a poco a scadenza anticipata e poco dopo è giunta l'ennesima inchiesta giudiziaria - ben inteso tutta da dimostrare -a carico del Premier, del figliolo e del suo braccio destro sin dalla gioventù !
Poichè non credo alle capacità taumaturgiche in politica, ancor di più con queste premesse, mi si arrovella come un tarlo sempre più l'idea che oltre ad un grande stratega, ad un grande regista e scenografo ci sia qualcuno che riesce ad avere le notizie di prima mano, molto, ma molto prima di tutti gli altri !
Si dice che pensar male è peccato, ma che spesso ci si azzecca.
La conferma è data dalla recente disposizione data dal Ministero di Grazia e Giustizia impartita a tutte le Procure italiane, con la quale, per motivi "meramente" statisti viene attivata la possibilità di accedere ai registri dei magistrati (dove annotano tutte le loro iniziative) per conoscere il livello degli iter giudiziari, ma non sarebbe esclusa la possibilità di accedere pure a quei registri che riguardano procedure in corso e quindi ancora segretate !
Per carità la fantasia non a limiti per ben governare, ma conoscere così anticipatamente le eventuali mosse che dovessero apparire, poi, sulla scena ufficiale mi sembra un tantino azzardato.
Accanto a questa "prevenzione", che il Governo in carica si guarda bene dall'applicare quanto, per esempio l'Italia vede aprirsi a suo carico una procedura d'infrazione da parte della Ue, tanto che aspetta la sentenza eppoi continua a traccheggiare e a non prendere decisioni conseguenti, esite per me anche una grande " programmazione".
Infatti se ci fate caso sembra quasi ci sia una grande e omnicomprensiva regia che detta i temi su cui attrarre l'opinione pubblica, quando manca materiale interessante su cui parlare, o sul quale porre la nostra attenzione; oppure quando è necessario sviare l'attenzione del pubblico italiano dai temi salienti, urgenti o più utili agli italiani.
Un esempio clamoroso riguarda "la storia infinita" dell'appartameno di Montecarlo per cui tutti, anche chi ne farebbe volentieri a meno, se ne deve occupare, mentre il nocciolo del problema è costituito dal fatto che una grande maggioranza coesa di governo si stà in realtà sbriciolando come un grissini tra l'indifferenza di sostenitori ed oppositori.
Ma non è finita qui: il ruolo del Ministro del Lavoro dovrebbe essere quella di curare questo delicato tema, affrontando anche le situazioni critiche per risolverle in forza della sua propria terzietà ; ma non è così, non è stato così.
La storia recente dimostra che accordi parziali con le organizzazioni sindacali non hanno nè vita lunga nè facile; nel 2001 avvenne con il Ministro Maroni e Cisl e Uil, ma fallì(a differenza di quella con la Triplice che curò il Presidente Carlo Azelio Ciampi) se non nell'obbiettivo recondito di rafforzare e far sentire potente il governo di quel tempo; la cosa si è ripetuta nuovamente oggi con il Ministro Sacconi, con il risultato che la spaccatura nella Triplice (l'Ugl ha esaurito la sua funzione ora che il suo segretario è diventato Governatore del Lazio) rafforza politicamente soltanto il Ministro stesso; il che se ci pensate non vuol dire proprio un bel nulla perchè la crisi tra le parti - che è la cosa più importante e centrale - permane.
Anzi, questo Ministro dopo aver sostenuto che sabato 16 ottobre con la tensione che lui sentiva, alla manifestazione di Roma, ci sarebbe potuto scappare anche il morto, oggi sostiene, che quella gente ha in mente solo l'azione politica che si rifà ad ideologie dello scorso secolo (si riferisce al 900 o all' 800 ?).
In sostanza l'analisi sul fatto - che è la cosa più importante - viene fatta in modo sbrigativo, minimizzata, non si pensa nemmeno lontanamente di cercare di coinvolgere e convincere di ricostruire le divisioni con una azione opportuna, e in questo ci cade pure il Segretario Cisl, Bonanni, che taccia quella della Cgil come azione politica, non rendendosi conto che dicendo questo, la sta facendo pure lui.
Ma non è finita, per cui le preoccupazioni (e la sempre maggior convinzione) che esista una grande regia, permangono e si ampliano.
Il Ministro dell Difesa La Russa applica (o esegue) il solito canovaccio, in occasione della dramma per la morte dei quattro militari italiani in Afghanistan, quando pone al Parlamento il problema di un maggior armamento dei mezzi volanti in quella missione.
In realtà, secondo un recente reportage di un noto settimanale italiano, il reale utilizzo delle truppe italiane in Afghanistan sarebbe ben più impegnativo di quello che appare, poichè i nostri militari si muoverebbero con una certa decisione sia per i compiti assegnati che per difesa,ma anche per offesa.
I mezzi volanti sarebbero già ben armati tanto che avrebbero colpito più volte con precisione obiettivi pericolosi per le comunità e per le truppe (non solo italiane).
Emerge pure la notizia che gli attacchi che hanno prodotto morte fra i nostri militari non sono frutto di estemporanee ed incidentali ribellioni o attacchi militari di talebani ed altro, ma sarebbero la punta di un iceberg, ovvero di una azione ben più articolata in risposta ad una altrettanto imponente e contrapposta delle truppe di intervento.
Sull'onda del dramma che ha colpito i nostri quattro militari il Ministro La Russa propone appunto di armare ulteriormente i mezzi volanti cercando l'imprimatur del Parlamento (ma affermando che comunque farà a modo suo).
Ma dove vuol andare a parare ?
La realtà che ci raccontano è ben più complessa e complicata, ma molto difficile da spiegare al Parlamento e all'opinione pubblica perchè forse presenta aspetti incoffessabili, nel senso che le nostre azioni militari non corrispondono propriamente al mandato assegnato dal Parlamento.
La situazione non è certo semplice, ma è certo che una escalation che comporti un incremento dei mezzi volanti e delle truppe può produrre maggiori rischi in termini di vite umane (dei nostri militari), mentre un potenziamento di fuoco dei nostri mezzi volanti ridurrebbe i nostri rischi, ma aumenterebbe notevolmente i rischi della popolazione civile.

Ecco che anche qui il fatto principale viene superato prontamente da iniziative o fatti che spostano l'attenzione sulle azioni successive, influenzate, magari, dagli effetti del dramma occorso ai nostri militari e alle loro famiglie(perchè un familiare ha detto:Ministro, si goda lo spettacolo! ).
Altra novità,nell'imminenza dei festeggiamenti per il 150 dell' Unità d'Italia nella prossima primavera, è la proposta, sempre del Ministro La Russa, di far rientrare in Italia le salme dgli ultimi due re d'Italia, morti in esilio dopo la fine della II Guerra Mondiale.
Dunque l'evento principale è l'unità d'Italia e su questo non mi sembra proprio che ci sia un gran fermento per questo prossimo evento, a partire dal Premier; anzi, una forza di governo come la Lega continua a fare del secessionismo spicciolo partento dai sui simboli, dalla bandiera italiana, dall'Inno di Mameli, ma non mi sembra che ci sia nessuno o quasi che cerca di ricondurre a più miti consigli questa forza politica.
La sua azione politica sta facendo non pochi proseliti, ma sta nel contempo contribuendo alla disgregazione dell'unità nazionale, della cittadinanza, dell'italianità, mentre invece l'iniziativa del Ministro avrebbe la presunzione di aggirare l'ostacolo, di avviluppare nella coesione nazionale la Lega, proponendo la taslazione delle salme degli ultimi Re d' Italia al Phanteon di Roma ?
Molto più realisticamente questa proposta potrebbe cercare di coprire divergenze più profonde ed ulteriori nella coalozione di maggioranza, cercando di imbrigliarle in qualche modo; comunque rimane quella di attirare l'attenzione ed il dibattito su questa tematica e non su altre.
Per finire, a sostegno della mia tesi secondo la quale se non c'è evento che attragga l'opinione pubblica bisogna crearselo, faccio notare che alcuni Ministri della Repubblica non si sentono parlare ormai da troppo tempo; quando toccherà scendere sul palco ai vari Brunetta, Meloni, ecc ?

mercoledì, ottobre 06, 2010

SALDI DI .... INIZIO STAGIONE

Dopo le montagne russe che ci ha fatto vedere questo Governo e la sua maggioranza parlamentare (si può sostanziare - a parte la Legge Tremonti - in un sostanziale immobilismo ed inconcludenza) ecco che ci viene somministrata una sorta di doccia scozzese visto che un giorno le esternazioni del Premier e dei suoi collaboratori appaiono di alto livello e spessore, ma il giorno dopo si convertono ad una sorta di esternazioni barricadiere, che possono avvincere e convincere, ma che nella sotanza sono un vero e proprio abominio giuridico.
Mi riferisco alla accuse lanciare dissennatamente contro qualche giudice o alla intenzione i promuovere una commissione d'inchiesta contro certa magistratura che perseguirebbe il Premier per non farlo governare.
La separazione dei poteri e degli ordinamenti dello Stato è un principio che la Costituzione sancisce senza dare adito ad interpretazioni: infatti se accuse o denuncie intentate ad un parlamentare o ad un ministro fossero dichiarate ammissibili dalla Magistratura è il Parlamento e non altri che decide se dare o meno il luogo a procedere, anche contro la volontà del parlamentare o del ministro stesso.
Nel caso - eventuale - del Capo dello Stato è solo e soltanto il Parlamento che ne determina l'impeachment; la stessa cosa riguarda il Capo del Governo.
Nel caso di magistrati questo avviene dietro regolare denuncia e l'esame spetta solo e soltanto al Consiglio Superiore della Magistratura e non ad altri proprio in rispetto alla separazione dei ruoli delle autonomie e dei poteri o ordinamenti.
Nel caso di irregolarità - presunte - di tipo amministrativo può intervenire l'ispettorato del Ministero di Grazia e Giustizia.
Altre formule estrose o inventate li per lì non ce ne sono !
La fase "buonista" è costituita da tanti fatterelli che se fossero avvenuti in un clima ben più disteso, ben diverso da quello vissuto nel periodo della "montagne russe", rientrerebbero nella normalità; mentre invece fatti come l'accordo odierno del vertice di Maggioranza sul rinnovo di tutte le presidenze delle commissioni parlamentari sembra quasi dare il segnale che tutta la maggioranza va d'amore e d'accordo, mentre nella realtà ci sta cercando spasmodicamente di dare all'opinione pubblica di iper efficenza, di produttività, visto che - ormai ne siamo ben certi - questa legislatura sta velocemente andando alla sua prematura fine.
La riprova ?
La repentina conclusione odierna dell'inter legislativo relativo all'Università ed anche la legge sulla tracciabilità alimentare.
Per carità si tratta di interventi legislativi importanti che hanno recepito anche il contributo della minoranza, ma ripeto sembra proprio un inizio di iper attivismo per precostituirsi un monte di cose promesse e fatte, utili soprattutto per portarle in palmo di mano nella prossima campagna elettorale a sostegno dello slogan "governo del fare".
Tra l'altro questa iniziativa torna comoda (non so fino a quando) per spostare su questi prossimi temi l'attenzione dell'opinione pubblica, quasi a dimostrare che gli attriti del recentissimo passato sono spariti e per cercare di evitare iniziative sulla attuale legge elettorale, legge che ha dimostrato chiaramente che una solida maggioranza non produce automaticamente un solido governo.
L'opposizione, le opposizioni (il PD in particolare), hanno una grande opportunità in questo momento perchè c'è la ragionevole speranza che i suoi contributi siano ben più ascoltati che in passato sulle leggi che potranno essere affrontate nell'interesse - una buona volta - del paese nel prossimo futoro.
Implicitamente contribuiranno a sostenere la tesi che le contro proposte, se accettate, sono un buon risultato proprio per le opposizioni stesse.
Quel che è certo però è che, di fronte all'abilità comunicativa del leader di maggioranza, non si può scendere sullo stesso piano pensando di batterlo, ma va pazientemente (e velocemente) costruito programma e coalizione relativa e conseguente.
Non va fatto certo l'errore del 2006 con un programma pletorico, ma vanno fatte proposte sintetiche e qualificanti, con esempi che tutti possano rapidamente capire e comprendere anche le ricadute in termini di quei risultati che tutti ci aspettiamo; mi riferisco ad un corretto e chiaro programma di politica industriale ed economica, a relazioni tra le parti sociali più moderne (ma senza furberie ), ad progamma di sviluppo della occupazione stabile, soprattutto al Sud, alla politica di sostegno della famiglia (attenzione che il quoziente familiare va bene SOLO per le famiglie veramente numerose), alla politica di bilancio e fiscale che favorisca una robusta crescita della ricchezza e quindi dell'economia, alla politica adeguata al rispetto del nuovo patto di stabilità europeo che si prospetta importante (nonostante le minimizzazione del Ministro Tremonti).
L'attuale maggioranza si fregia da anni di grandi capacità modernizzatrici che la realtà dei fatti non ha dimostrato perchè nella realtà ha bloccato i processi di reale privatizzazione già avviati in precedenza dalle maggioranze opposte (penso in particolare alla occupazione "militare" di tante municipalizzate i cui servizi prestati crescono senza limiti).
E su questo quindi che occorrerà velocemente porre la massima attenzione visto che i saldi sono già iniziati.

lunedì, ottobre 04, 2010

LA CAMPAGNA ELETTORALE E' COMINCIATA

L'intervento del Premier ieri a Milano sancisce, per modi e temi espressi, l'apertura della campagna elettorale, ammesso che le precedenti fossero effettivamente chiuse.
Da buon affabulatore ha posto all'attenzione dell'assemblea dei sostenitori pochi concetti sui quali cercare di creare una forte aggregazione, denunciando un uso strumentale contro di lui di certa parte della Magistratura, proponendo soluzioni (commissione d'inchiesta) e ricercando sempre più consenti sino ad arrivare al 51% dei voti validi ottenuti per poter governare (o forse regnare) senza alcun vincolo di coalizione, anche nei confronti della Lega.
Al di là delle sue proposizioni molto più barricadiere che pragmatiche ha sostenuto delle grandi e solenni bugie piegando la realtà dei fatti alle sue affermazioni, per costruire poi su questo un possibile consenso e cercando nel contempo di appioppare ad altri, come sempre del resto, la responsabilità della caduta del suo governo e del disfacimento della sua maggioranza.
Ma andando con ordine mi preme evidenziare che quando scoppiò "mani pulite" tutta l'opinione pubblica sostenne che alla fine il vaso di Pandora era stato scoperchiato, erano emersi migliaia di esempi di malgoverno, corruzione e clientelismo (che avevano rallentato la crescita del paese appesantendo il livello del debito dello Stato) e che, finalmente, la Magistratura si era riappropriata appieno del suo ruolo, visto che i sistemi di auto potezione che la casta si era data, si stavano progressivamente dissolvendo.
Di questo fatto se ne compiacque non poco anche il Premier Berlusconi che come molti sostenne che i corrotti dovevano andare puniti e che chi aveva pagato mazzette in realtà non era un corruttore, bensì un ricattato e pertanto non doveva essere perseguito.
Il fatto che nel panorama politico italiano l'unica forza che sembrava avere ampiezza di consensi tali da poter governare l' Italia era allora Il Pds, Berlusconi pensò bene di scendere in campo per aggregare forze antagoniste sotto la bandiera di promesse politiche lierali, che avrebbero dovuto anche impedire che quella scellerata stagione di malgoverno, corruzione e clientelismo non dovesse più ricomparire nella nostra società.
Il Premier Berlusconi si dimentica clamorosamente di tutto questo, e si dimentica soprattutto che probabilmente in molti casi di quel passato lui stesso non fu un ricattato, ma fu un corruttore, viste le inquisizioni che a distanza di anni sono via via emerse; anzi ve ne sono alcune che si sono ripetute dopo la sua scesa in campo.
E comunque, dalla sua discesa in campo, va evidenziato che ha governato su 16 almeno 8 anni, ma che in questo periodo non ha fatto di nulla per combattere il crescente fenomeno di malgoverno, corruzione e clientelismo che rileviamo ormai da troppi anni.
Passare quindi per tenero e bianco giglio accusando la Magistratura di persecuzione oggi nei suoi confronti, mi sempra un tantino azzardato e contraddittorio perchè se a suo tempo, come molta tanta altra gente, applaudì alla Magistratura senza più lacci e lacciuoli e senza più condizionamenti ed ora non può venirci a raccontare che è deviata perchè inquisisce anche lui o il suo entourage.
O vuole sostenere - cicero pro domo sua - che le sue affermazioni nel 1994 erano sbagliate perchè , ora, non gli fanno più comodo ?
Le bugie poi hanno come sempre le gambe corte perchè NON è vero che nel 1994 il suo Governo cadde per colpa della Magistratura che gli aveva inviato un mandato di comparizione, ma perchè la Lega su ben altri temi gli voltò le spalle e decise di sostenere un altro governo (per mandar avanti la legislatura)promosso da Lamberto Dini, e difronte a questa opportunità bene fece il Presidente Scalfaro a dargli l'incarico.
Altra bugia è quella sul giudiceDi Pasquale (che per il suo ruolo non si può difendere) il quale non è assolutamente responsabile della tragica morte di Gagliari, perchè ben prima del suo gesto questi lo manifestò con scritti alla sua famiglia; peraltro questo giudice fu messo sotto inchiesta e proprio per questo fu scagionato.
E' vero che nei comizi il tono, il volume, il modo di esprimersi è sempre più acceso e platealmente studiato, ma occorre essere ben attenti a non dire baggianate o peggio ancora bugie; forse su certi temi ed argomenti è meglio glissare e star zitti.
Ma tant'è tutto aiuta, come dovrebbe aiutare anche la grande promessa e speranza di superare il 51% dei voti, quando i fatti dimostrano che è la qualità di aggregazione più o meno eterogenea che da maggior o minor solidità; così pure sono i temi ed il modo di affrontarli che fanno la reale solidità di una maggioranza (è successo pari pari anche al secondo Governo Prodi).
Per due volte la maggioranza che ha eletto il Premier ha vinto con ampio margine, ma è proprio questa volta che la maggioranza si è dimostrata fpiù ragile proprio perchè si è insistito sino alla nausea ad affrontare in modo "improprio" i temi promessi agli elettori.
E' evidente che gli alleati di Berlusconi non sono tonti e quando si perdono anni per non risolvere i problemi ma a crearne di nuovi, a non rispettare gli impegni (il federalismo fiscale è un coacervo di deleghe che produrranno altre deleghe, prima di arrivare alle formulazioni compiute e realmente applicabili) è evidente che le forze centrifughe e centripete cominciano a produrre collassi.
Il rilancio delle intenzioni dichiarate in quest avvio di campagna elettorale non sono assolutamente collegate alle dichirazioni fatte recentemente dal Premier alle Camere e sperare che la recentente maggioranza riconfermatagli lo metta al riparo di eventuali governi alternativi, è una pia illusione.
Su tematiche concordate la maggioranza reggerà, ma diversamente già si sentono rumors per cui, prima di passare eventualmente a nuove elezioni, parecchi partiti intendono, con ampia maggioranza, mettere invece mano alla legge elettorale perchè i fatti dimostrano che l'obbiettivo che si era data l'attuale legge elettorale è miseramente fallito.
Le affermazioni di ieri del Premier cozzano infine con le sue intenzioni formulate sino all'altro ieri di voler governare per il bene dell'Italia perchè puntano diritto alle elezioni anticipate (ammesso che ci siano), cioè l'opposto.
In una situazione critica sul piano sociale ed economico come l'attuale, qualsiasi potrà essere la maggioranza vincente, chi perderà senza ombra di dubbio sarà l'Italia.

sabato, ottobre 02, 2010

CHI E'CAUSA DEL SUO MAL...

Tra i vari interventi del 29 settembre alla Camera dei Deputati riunita per votare la fiducia al Governo in carica, evidenzio un concetto molto lineare - fra i tanti dei partiti di opposizione - formulato dal Presidente Casini; con questo spronava il Premier Berlusconi a darsi una bella mossa, perchè la pluriennale tecnica di dare la colpa agli altri, o al mondo intero, ormai non incantava più nessuno.
Inoltre sollecitava il Premier ad abbandonare la politica delle promesse, perchè queste starebbero ormai diventando logore visto che sono, come quelle della Lega, riproposte da oltre 15 anni.
In effetti accanto alla indubbia capacità del Premier di saper riunire attorno a sè partiti e uomini politici (di lungo o neo corso) e alle elezioni di saper attrarre tanti consensi tanto da raggiungere ampie maggioranze (rammento relative, che diventano assolute per effetto della legge elettorale che attribuisce il premio di maggioranza alla coalizione più ampia e non al partito con più ampi consensi), emerge sempre di più la sua incapacità ad utilizzare - con tutti i suoi ministri - compiutamente questa forza, che soddisfi le principali esigenze di tutti gli italiani.
A mio modo di vedere la causa sta principalmente nel modo in cui queste coalizioni si sono negli anni via via formate perchè pur traendo vantaggio da una legge elettorale "porcata" (definizione del Ministro Calderoli che la confezionò) non riesce per questo a convertirla in una coalizione ferrea e produttiva.
Questo perchè con il fatto che non vengono date preferenze ai candidati proposti nelle liste elettorali - pur avvenendo una elezione senza vincolo di mandato - in questo modo si sancisce l'irresponsabilità del parlamentare eletto rispetto al suo collegio elettorale e relativi elettori e lo si pone sotto la tutela del partito per il quale ha concorso.
Sarebbe centomila volte meglio che un partito patrocinasse una serie di candidati (scartando i nomi chiacchierati)sui quali esprimere le preferenze per cui la cartina di tornasole sarà costituita dai voti ottenuti; state pur certi poi che in caso di cambio di casacca questo potrà comportare non pochi rischi nei rapporti con l'elettorato del proprio collegio.
Quanto al premio di maggioranza questo - per creare stabilità oltre agli sbarramenti - andrà dato al partito che otterà più voti e non come ora alla coalizione perchè si è visto che numerosi sono i casi di antropofagismo!
L'altro cancro che mina la efficenza di questa maggioranza e quindi il Governo che esprime è proprio nei contenuti, perchè accanto alle promesse o alle enunciazioni di principio (meno tasse per tutti, oppure - a fine 2005 - il debito dello Stato scenderà sotto il 100%), a parte una certa azione da parte del Minstro dell'Economia parzialmente efficace, tanto tempo del lavoro parlamentare è stato utilizzato (e sembra continuare ancora viste le iniziative anticipate il primo ottobre) per inseguire norme o leggi che erano più utili a mettere una bella pezza ai problemi del Premier che rispondere alle necessità collettive o generali dei cittadini italiani.
Mi riferisco al tema Giustizia e alle innumerevoli iniziative che sono state prese, ma poi molto spesso clamorosamente (o meglio logicamente) bocciate, perchè non stavano assolutamente in piedi.
La Legge Cirielli del 2005 , la Legge sul falso in bilancio del 2001, I lodo Schifani del 2003, la Legge Gasparri del 2004, il Lodo Alfano del 2008, Legge sul Legittimo Impedimento del 2010, l'emendamento sulla risoluzione forfettaria e bonaria delle cause civili in materia fiscale con due gradi di giudizio favorevoli al convenuto, sono tutte leggi, alcune in essere ed altre abolite per incostituzionalità, che possono forse essere state utilizzate anche da qualche cittadino, ma comunque la loro formulazione e la loro attuazione è servita per risolvere numerose problematiche che interessavano il Premier ed il suo entourage.
Ma la lista non è finita perchè si vorrebbe reintrodurre il Lodo Alfano con legge costituzionale, proporre una legge sul "giusto processo" ovvero processo breve e nicchiare spudoratamente sulla emanazione di una legge Anti Corruzione, sempre per tutelare il ruolo e la posizione del Premier.
E questo scopo viene oggi spudoratamente ammesso in pubblico, per cui tutta questa sequela di inziative, più o meno riuscite, proposte a suo tempo come leva per migliorare l'azione della Giustizia, serve per difendere in realtà il Premier dalla - presunta - persecuzione della Magistratura, anzi di una parte di essa.
Non ci siamo proprio perchè non è assolutamente ammissible che, in forza di un consenso elettorale ottenuto, sin dal 2001 (tranne il biennio 2006-2008)le principali azioni di governo, di questa maggioranza, siano servite solo e soltanto per difendere il Premier da azioni penali o civili che sono sorte molto prima della scesa in campo del Premier.
E' evidente che la persecuzione giudiziaria è una profonda balla perchè l'azione della Magistratura parte sempre dal riscontro di prove plausibili che non sempre la Magistratura va a cercare autonomamente, ma molto spesso derivano da denuncie circostanziate di terzi (sia reati penali che civili come quelli contro l'Erario); è noto pure Al Premier poi che la Magistratura ha l'obbligo istituzionale di perseguire eventuali reati e colpevoli perchè contrariamente abdicherebbe a un suo preciso compito istituzionale e costituzionale.
C'è poi da dire che colpevolizzare sempre lo stesso avversario come la Magistratura per 16 anni diventa, è diventata, un'arma spuntata ed inoltre balza all'occhio che buona parte delle iniziative sono state mal costruite giuridicamente e pertanto cassate costituzionalmente; pertanto ciò fa emerge la notevole incapacità di formularle.
Come dicevo questa lunga "tela di Penelope" non ha fine e questa maggioranza, ma soprattutto il suo Premier persiste ed insiste su questa strada, a testa bassa, per cercare di raggiungere l'obbiettivo, ma non si rende conto di quanta incapacità stia dimostrando, perchè per risolversi questi problemi, purtroppo per lui, non c'è assolutamente nessun sistema.
La dimostrazione più lampante sta nel fatto che la strada percorsa con tante iniziative non aveva nessuna logica, trasformandosi in una serie interminabile di rattoppi.
Personalmente non penso proprio che l'esigenza del Premier di non farsi processare sino a che sarà in carica possa trovare risposta con il progetto di Lodo Alfano per via costituzionale perchè il principio della eguaglianza di tutti i cittadini difronte alla legge è costituzionalmente immo-di-fi-ca-bi-le !"
Comunque qualora invece lo fosse - solo per le due più alte cariche dello Stato e soltanto per contestazioni avvenute dopo la attribuzione del potere istituzionale, ma relativa a fatti avvenuti prima - il tempo sarebbe molto poco e necessiterebbe comunque di una ampia convergenza parlamentare c he travalica la maggioranza.
Il fatto che questa iniziativa sarebbe comunque strumentale dipende dal fatto che è dal 2008 che il Parlamento e Governo continuano ad interessarsene con tentativi falliti (il primo Lodo Alfano è stato bocciato un anno fà) e quindi senza risultati definitivi poichè non vi è stata una convergenza e condivisione ampia all'interno della maggioranza stessa.
In sostanta se l'attuale proposta è quella giusta perchè non è stata proposta ancora nel 2008 ?
Semplice, perchè occorreva una maggioranza dei 2/3 per evitare il deferendum confermativo.
La strumentalità è confermata anche da tutto quel corollario di iniziative legislative che hanno lo stesso scopo sostanziale, come il processo breve (nella sua clausola transitoria) che cerca di raggiungere lo stesso scopo per altra via, inserendo surrettiziamente la riduzione dei tempi di prescrizione.
Quanto alla Legge che regola le intercettazioni lo slogan è la tutela della privacy, ma le lungaggini del suo esame e della sua approvazione (mai avvenuta perchè è parcheggiata su un binario morto in Parlamento) hanno progressivamente scoperto la sua reale finalità, visti gli scandali che stanno progressivamente emergendo con questo strumento e relativi a fatti avvenuti in tempi assai recenti ( i vizietti insomma si moltiplicano nel tempo).
Sulla legge anti corruzione invece non c'è alcuna fretta perchè evidentemente di scheletri negli armadi (o di cadaveri ancora caldi) ce ne sono più di quanti si possa pensare, per cui se da un lato questa maggioranza non ha mai affrontato organicamente la riforma della Giustizia, dall'altra si guarda bene dall'affrontare la "questione morale" che potrebbe intasare ulteriormente la macchina della Giustizia !
Tornando ai concetti in premessa è evidente che tutti questi espressi sono errori della maggioranza parlamentare e di governo che si protraggono da parecchi anni è che gli insuccessi reali ed effettivi sono di loro esclusiva responsabilità !!