martedì, febbraio 10, 2009

L'IRRITAZIONE DEI SEPOLCRI IMBIANCATI

Il dibattito che sta emergendo in queste ore, le dichiarazioni, le interviste anche accese a cui sitamo assistendo mi convincono sempre più che sul dramma umano della signora Englaro - aggravato dalla sua repentina morte - sta montando, e non è la prima volta, una speculazione vergognosa.
Sul tema più ampio della "buona morte" se ne parla almeno da 20 anni e diversi sono stati i disgegni di legge che per effetto dei veti incrociati sono sembre abortiti; anche questa volta esiste un testo legislativo, frutto della fusione di due disegno di legge, che giace in commissione nonostante l'impegno del presentatore di portarla all'esame dell'aula entro la fine del 2008 !
Ci saranno state delle buone regioni su questo ritardo facilmente intuibili vista la delicatezza del tema e non è detto che le aule parlamentari avrebbero sciolto i nodi per una pronta approvazione.
Quel che è certo è che su questi temi non si può progredire o raggiungere risultati a colpi di anatema: è un tema sensibile che divide le coscenze e le menti e radicalizzare il confronto non porta e non porterà a nulla.
L'escamotage del decreto legge abortito dal diniego del Presidente della Repubblica - del tutto legittimo - e la predisposizione di un disegno con procedura accellerata avevano la presunzione di voler sciogliere i dubbi, le perplessità ed i timori emersi nella predisposizione di un disegno di legge ben più ampio ed articolato sul tema stessa, quasi a voler dire: cari parlamentari non sapete decidere, state li a traccheggiare mentre non dobbiamo perder tempo per cui ci pensa il Governo a togliervi le castagne dal fuoco !
Il disegno di legge "urgente" consta di un solo articolo ed è un abominio giuridico se ben ci pensate: in sostanza si dice e si approverebbe a maggioranza - ovviamente - in attesa che ci si decida a fare questa benedetta legge, decidiamo di prender tempo introducendo comunque un elemento cardine del progetto di legge più ampio !
C'è poi l'utilità implicita, ben più importante del fatto in se, che riguarda la coalizione di governo ed in primis il suo leader maximo, perchè intervenendo con decisione sul tema si è cercato di scombinare l'assetto istituzionale e costituzionale della repubblica cercando di proporre uno schema diverso più confacente alle mire di potere che animano il Presidente del Consiglio.
La conclusione è che del fatto drammatico di Eluana Enmglaro e della sua Famiglia non è importato un bel niente a nessuno - soprattutto nella coalizione di Governo e al suo Leader - sino a che (e nella misura in cui) interessarsi al tema poteva portare riconoscimento sociale, politico e visibilità mediatica.
E' sempre più così: ci si interessa ad uno specifico tema non tanto per la sua importanza, quanto per l'efficacia che può avere sull'opinione pubblica e sugli elettorati.
Nel nostro caso l'obiettivo era quello di riuscire ad approvare un disegno di legge a velocità siderale per accontentare l'opinione pubblica, la Chiesa, parte dell'elettorato, lavarsi la coscienza, ma soprattutto dividere le opposizioni, perchè questo sarebbe stato l'interesse recondito di cui si sarebbe parlato a lungo.
Invece, la morte - purtroppo - repentiva della signora Englaro, ha allineato tutti, ma le irritazioni stanno montando in modo vergognoso per cui si sta vedendo una accesa offensiva contro la famiglia Englaro, contro il Presidente della Repubblica, contro i partiti che a detta del Premier sarebbero contro la vita, un irritazione insomma che sta assumendo toni sguaiati e che sta dimostrando sempre più quali fossero gli obiettivi reali di questa iniziativa parlamentare avventuristica.
Il Centro destra ed il suo leader dimostra in queste ore sempre di più di essere altamento irritato per non essere riuscito nel suo progetto principale, ovvero quello di rafforzare il suo potere e tenere alto il suo grado di appeal elettorale.
La dimostrazione ? Sta nel fatto che si vorrebbe continuare la veloce approvazione di un disegno di legge striminzito ed oggi inutile, mentre molto meglio sarebbe prendere precisi impegni per un esame completo ed esaustivo del disegno di legge già giacente in Parlamento.
Qual'è il fine ? Quello di arrivare a veloce approvazione per poter accusare di omicidio chi interessa politicamente denigrare essendo giunti ad una decisione troppo tardi !
Sepolcri imbiancati appunto: dapprima poco interesse, poi si è cavalcata l'emozione (come fosse la presentazione di un film in prima visione) e poi a strapparsi le vesti, accusando il mondo !

sabato, febbraio 07, 2009

LA SITUAZIONE CRITICA CHE GLI ITALIANI DEVONO CONOSCERE

Gli ultimi fatti relativi al dramma che Eluana Englaro e la sua famiglia stanno vivendo si stanno rivelando estremamente preoccupanti non soltanto per i riflessi che hanno o possono avere sul fatto stesso, ma per i temi ben più generali che questi fatti implicano.

Sul dramma è evidente che al di la degli indirizzi sanciti dalla Corte di Cassazione, i risvolti sono estremamente delicati perché se da un lato viene ribadito un diritto individuale di un uomo o una donna alla sua scelta di vita, surrogata in sua vece dagli stretti familiari, dall’altro la sua attuazione solleva invece molte perplessità,dubbi e timori perché è ragionevole pensare che per chi si trova in una simile situazione non è facile giungere a scelte irreversibili.

Nel fatto in specie 17 anni di vita vegetativa possono ragionevolmente far pensare che le possibilità di ritorno ad una vita vigile siano del tutto teoriche e ciò non di meno decidere per la morte non sia una scelta e decisione facile.

Peraltro situazioni del genere non sono rare anche perché lo sviluppo della medicina riesce a dare risultati che un tempo nemmeno ci sognavamo: intendo dire che le alte capacità raggiunte dalla medicina consentono risultati che ci possono porre davani a questi drammatici dilemmi.

In questo contesto è evidente che una regolamentazione per legge di queste tematiche non è per nulla facile e semplice perchè è soggetta al cambiamento e allo sviluppo della vita e della medicina: alcuni anni fa di accanimento terapeutico non se ne parlava assolutamente perché la medicina non era in grado di contrastare in modo così determinante la malattia e quindi la morte.

In questo contesto anche la religione prevalente in Italia (ma anche nel mondo) si è adattata allo sviluppo della tecnologia e delle scienze (già nel passato sosteneva accanitamente la teoria geocentrica contro la teoria eliocentrica sviluppata da Galileo) ed anche a quella degli usi e costumi, come all’uso della cremazione un tempo vietata.

Ma tornando alla produzione di regole legislative sulla materia, visti appunto i dubbi, le perplessità ,i timori che situazioni del genere ragionevolmente impongono, appare del tutto evidente che vi occorre assoluta pazienza, cautela e serenità per affrontare il tema e giungere norme ampiamente condivise.

Nella realtà invece, a prescindere dal fatto che periodicamente vi siano avvicendamenti nella conduzione e nella rappresentanza politica, il tema non è mai stato affrontato con continuità e correttezza perché hanno prevalso sempre posizioni che poco hanno a che fare con i dubbi e le perplessità, ma molto di più con gli schieramenti politici, ideologici o religiosi.

La situazione si è progressivamente aggravata in questi giorni perché sul tema e il suo trattamento ha prevalso il senso del potere ideologico, strumentale e politico che è sceso in campo per difendere la vita ad ogni costo, perchè tanto non ci si trova nella situazione critica che si vuol governare.

Di casi Englaro nel recente passato ce ne sono stati molti altri, ma mai la politica ha saputo affrontare il tema compiutamente ed oggi è giunta una improvvisa accelerazione che appare del tutto strumentale con risvolti assai pericolosi per la democrazia perché è evidente che non si vuol cercare di superare una situazione d’empasse, ma sancire surrettiziamente principi nuovi e per nulla accettabili sul piano costituzionale.

Se parliamo in termini di rappresentanza, il ceto politico, sul tema, è perfettamente diviso a metà,come a metà è divisa l’opinione pubblica (ma badate bene orizontalmente) per cui è evidente che una legislazione articolata ed esaustiva non è facile e semplice per cui vale forse la pena affrontare il tema caso per caso, senza tanti clamori e spade sguainate.

Intervenire invece come ha fatto Il presidente del Consiglio Berlusconi dimostra innanzitutto la delicatezza del Premier sul tema paragonabile a quella di un elefante in una cristalleria.

In secondo luogo sta, irresponsabilmente, creando uno scontro istituzionale per mettere le premesse ad un suo disegno ormai chiaro a tutti: quello di puntare alla Presidenza della Repubblica, non prima però di aver modificato la Costutizione in senso presidenzialista.

E’ evidente che se questa analisi è corretta, nessuno in Italia, nemmeno i suoi elettori e sostenitori, la può avallare perché è sbagliata alla radice.

Gli italiani devono sapere che – pur disgustati dai “giochi” della politica – non si può accettare il principio che le modifiche costituzionali seguano la coalizione pro tempore vigente, proprio perché si acuirebbero i difetti della politica, diminuirebbe la governabilità del paese e soprattutto perché potrebbero dare adito a derive totalitariste.

Sembra una parola grossa, ma soffermiamoci sull’iter che si potrebbe o vorrebbe innescare: se si procede a cambiamenti costituzionali a colpi di maggioranza si perderebbe la garanzia innanzitutto della stabilità perchè ad ogni cambiar di governo vedremmo cambiamenti costituzionali; poi non avremmo continuità nell’architettura che regge la struttura repubblicana ed inoltre si perderebbe la garanzia che possano essere introdotte – inopinatamente – regole che diventino successivamente non più immodificabili perchè si sancirebbe il principio che la costituzione non è più la base della repubblica, a è al servizio del governo in carica.

E' come insomma se ad ogni nuova partita di calcio si cambiassero le regole del gioco e quelle dei comportamenti del pubblico !

Questo percorso non è per nulla cervellotico perché già l’Italia lo visse - sotto il Regno dei Savoia - con l’avvento del Fascismo !

Ieri Berlusconi ha commesso gravissimi errori, non tanto e soltanto politici, bensì costituzionali e per di più li sta perpetrando irresponsabilmente.

I poteri dello stato sono quelli costituzionali e vanno rispettati per cui “sparare” un decreto legge per modificare sostanzialmente la decisione della Corte di Cassazione significa alterare questo equilibrio; inoltre utilizzare uno “strumento d’urgenza” per proprio uso e consumo, non volendo e potendo confrontarsi con il Parlamento che detiene il potere legislativo, significa prevaricare la situazione istituzionale e costituzionale; infine, ma non ultimo, forzare il ruolo ed il potere del Capo dello Stato, presentando dapprima il decreto legge e subito dopo un disegno di legge a percorso parlamentare a “linea dedicata” rappresenta un'altra azione assai pericolosa e, a mio vedere, oltraggiosa, passabile di azione giuridica.

Il Cavalier Berlusconi si deve mettere ben in testa che nella Repubblica Italiana i ruoli sono, partendo dall’alto: Il Presidente della Repubblica, il Parlamento, il Governo con il suo Presidente e i ministri relativi (potere esecutivo), la Magistratura per cui le regole che governano quesi pesi e contrappesi non possono essere di volta in volta forzati per perseguire il proprio agire politico.

Su questo tema le sue affermazioni sono estremamente gravi ed anche false alla radice:
dichiarare che non intende farsi commissariale da nessuno significa attaccare il ruolo del Presidente della Repubblica, a prescindere dalla persona in carica; coinvolgere il Presidente del Senato – Schifani si ricordi che è la seconda carica dello stato – per organizzare un percorso privilegiato per l’approvazione del disegno di legge, forte della maggioranza che lo regge, significa esautorare il ruolo del Senato; affermare che il suo governo è per la vita mentre l’opposizione no, non è vero perché il tema divide orizzontalmente i componenti di tutto il Parlamento e casomai, è Berlusconi che riaggrega sotto il suo governo l’azione politica minacciando qualche componente del suo Governo (Prestigiacomo).

Certo governare non è facile per nessuno, ma è troppo semplice e facile superare le difficoltà sommovendo la struttura istituzionale del paese, peraltro usata a proprio comodo in tante ormai innumerevoli situazioni; anche l’uso continuo della richiesta di fiducia su proprie leggi non è assolutamente un bel vedere: ormai il Parlamento si occupa solo e soltanto dell’analisi di legge di iniziativa governativa e credo che ciò sia umiliante anche per coloro che sostengono il governo Berlusconi .

Il disegno di legge in proposta intenderebbe sancire che la alimentazione forzata nel caso Englaro non rientra nelle terapie mediche, ma allora nel caso Concioni o Welby perché invece non ha preso posizioni diverse da quella che intende, oggi, prendere strumentalmente ?

Certo, la vita è una cosa seria, e pertanto va presa non estrema delicatezza e serietà, non come in questo caso mostrando i muscoli per dimostrare il proprio decisionismo e sancire il proprio potere.

E’ in questo caso una azione pure sproporzionata viste le maggioranze su cui poggia questo governo; oppure ci troviamo di fronte ad un re repubblicano che non ammette punti di vista diversi, nemmeno all’interno della sua maggioranza ?

Gli italiani riflettano bene su questi comportamenti da me denunciati: l’azione politica che pretendiamo e ci attendiamo è quella efficace, efficiente e tempestiva, ma questa deve coinvolgere e non stravolgere, deve aver le capacità di misurarsi con chiunque perché questa è la democrazia; se tutto questo non avviene è dittatura !