mercoledì, marzo 03, 2010

DITTATURA DI MAGGIORANZA

Non penso assolutamente che la politica di questo secolo debba seguire criteri paludati e manierosi che possono aver interessato quella dei secoli scorsi, ma mi diventa sempre più inaccettabile quella che da qualche lustro possiamo riscontrare ogni giorno.
Ritengo infatti che la lotta, lo scontro o il confronto politico debba essere il più chiaro possibile, libero da orpelli di maniera, ma allo stesso tempo debba seguire un logica di coerenza e di rispetto reciproco, principi che, appunto, vengono sempre meno rispettati.
Innanitutto la maggioranza - pro tempore vigente - ha il diritto e dovere di governare, ma non è un vantaggio politico che possa ingessare i rapporti di forza per cui, una legislazione, sia essa nazionale o locale, non può essere cristallizzata per cinque anni senza ch l'opposizione del momento quindi non possa confrontarsi o scontrarsi sulle cose da fare, poihè la maggioranza passa ma il paese e i suoi cittadini restano.
In tal senso le maggioranze di centrosinistra, peraltro non certo solide (sia a livello nazionale che locale), sono state messe molto spesso sulla graticola anche in modo strumentale poichè gli spessi temi sono stati poi rispolverati dal centrodestra trovando delle soluzioni del tutto simili; penso al caso Alitalia risolto comunque con l'entrata di Airfrance/Klm nella sua compagine sociale e al progetto di scorporo della rete telefonica da Telecom alla quale si sta lavorando in questi giorni.
Di questo comunque non mi scandalizzo perchè questa è l'agone politica con tutti i suoi rapporti di forza.
Quel che non mi piace invece è che quando il ruolo istituzionale di "fustigatore" passa al centrosinistra ecco che il centrodestra si strappa le vesti inneggiando al diritto di agire politicamente in forza del consenso ottenuto anzichè delle idee di azione politica che si vogliono mettere in campo.
Inneggiare quindi al fatto che l'opposizione non faccia governare perchè in buona sostanza esercita il suo ruolo è una ammissione di colpa e di debolezza, l'ammissione di non avere idee ed azione politica da trasformare in opere concrete.
Quel che è più grave comunque è che questi atteggiamenti anticipano e giustificano le dichiarazioni della attuale maggioranza, formulate sia dal Premier che da numerosissimi esponenti di governo sia nazionale che locale, che minano alla base le regole principali di una moderna politica entrata ormai dell'uso comune.
Un Premier che per scopi esclusivamente di immagine ed elettorali, continua ad attaccare chiunque possa costituire un intralcio al suo ruolo e alla sua funzione, lascia veramente perplessi ed attoniti; esagerare nei termini come la politica fosse la reclame di un dentifricio significa certamente dissacrarla, ma allo stesso tempo demonizzarla e questo alla lung non porterà giovamento nemmeno a chi pratica queso comportamento.
E' ormai 15 anni che sentiamo sempre gli stessi slogan tanto che questi appaiono sempre più logori da un lato e sempre più cristallizzati dall'altro, ma vantaggi per chi li pratica, alla fine non se ne vedono, se questa maggioranza, pur ampia, prosegue con un certo affanno.
Lo slogan sui comunisti che costuirebbero un gravissimo pericolo, per esempio a ben vedere dovrebbe far sorridere e non preoccupare, intanto perchè con la caduta del muro di Berlino i partiti comunisti si sono squagliati un po dovunque eppoi, con la maggioranza così importante del Centrodestra (Lega inclusa), dovremmo pensare che i tanti elettori del Pci, DC e Psi siano ormai stabilmente migrati proprio al suo interno.
Insomma se il pericolo esiste è principalmente al suo interno !
Stessa cosa si potrebbe dire sullo slogan relativo al brogli elettorali quando il Ministro dell'Interno apparteneva alla maggioranza di Centrodestra, sperano che l'alter ego di Centrosinistra non venga perseguitato per non aver evitato il voto mafioso su un candidato al seggio estero!
Quel che è più grave comunque sono gli attacchi al - nell'ordine - Pesidente della Repubblica, Consulta, Magistratura e via a scendere colpevoli di mettersi di traverso su qualsiasi incidente potesse occorre alla maggioranza in carica, al suo Premier o a suoi Ministri, Sottosegretari, Parlamentari, Commissari, ecc.
Sostenere che contro una maggioranza regolarmente eletta vi sia una "cupola" eversiva che la condiziona e le impedisce di agire appare francamente puerile e soprattutto controproducente.
Infatti sarebbe l'ammissione della propria incapacità (come dire in un incontro di box perso che la colpa è del più forte e non del più debole) perchè se, per paradosso così fosse, queste cose si denunciano, assumendosene la responsabilità, con un bel impeachment contro il Presidente della Repubblica piuttosto che contro la Consulta e via dicendo.
Se invece questo è uno strumento per attrarre consenso o mantenerlo ecco che il gioco veramente sporco rischia di incancrenire la convenza civile e politica sostituendo alle vecchie ideologie ormai morte e sepolte una neo ideologia che potremmo definire la "dittatura di maggioranza".
Non è poi vivamente accettabile - in una repubblica parlamentare perfetta - che una istituzione attacchi - senza cognizione di causa - u'altra istituzione poichè deteriorerebbe ed indebolirebbe tutta la struttura istituzionale costituzionalmente prevista.
Le parole poi sono pietre per cui non è accettabile - nemmeno nella dialettica politica - accusare un'altra istituzione di essere di parte come accaduto troppo ormai troppe volte, quasi a stuzzicare queste istituzioni per farle scendere al livello di scontro appunto istituzionale.
Sarebbe quindi definibile come una azione di destabilizzazione dello stato del quale tutta l'opinione pubblica - anche quella che vota per il centrodestra - si deve rendere conto e trarne le conclusioni e le dovute attenzioni.
Nella realtà poi questo atteggiamento si sta generalizzando anche a ministri della repubblica i quali sempre più seguono il "canovaccio" steso dal Premier, come sta avvenendo anche in queste ore relativamente ai problemi di regolarità sulla presentazione di qualche lista in duev regioni.
Anche qui non esistono errori giustificabili ed errori non giustificabili: esistono errori rimediabili ed errori irrimediabili e questi dipende da li ha commessi, non da chi li ha riscontrati.
Nella sostanza quindi se gli errori commessi sono rimediabili (come una firma mancante purchè non sia di un deceduto, o di un simbolo troppo simile ad altro che va modificato anche nell'interesse di chi lo presenta, ecc) bene se invece gli errori irrimediabili non si può ragliare al cielo - o contro la solita Magistratura divenuta il polo magnetico di tutte le disgrazie del centrodestra - invocando il diritto degli elettori al voto; non è così perchè il diritto al voto nessuno lo tocca, mentre il diritto a presentare la lista dipende dal fatto se questa è stata presentata regolarmente o meno!
Attenzione quindi agli atti ed alle parole: un Premier o un Ministro della Repubblica che parlano di attacco alla democrazia da parte di una istituzione della nostra repubblica che svolge il ruolo datole è un esercizio assai pericoloso che si può trasformare in un sonoro boomerang .
Oppure si può infatti innescare una deregulation generalizzata dove tutti son contro tutti tanto da minare alle fondamenta la convivenza civile ed arrivare, pur di aver potere, a situazioni drammatiche che il nostro paese ha purtroppo già vissuto amaramente in passato.

Nessun commento: