email inviata il 26 dicembre 2007
""Illustre Senatore Dini,
dal suo intervento (ricordando il suo vecchio adagio:" quando la lotta si fa dura...i duri cominciano a giocare!") di oggi su La Stampa può apparire chiaro a tutti che cosa Lei ha in mente: contribuire a cambiare il quadro politico in quanto l'Italia avrebbe bisogno urgentemente di una reale politica economica che il Governo Prodi per sua presunzione non intenderebbe o non vorrebbe attuare.
Ci anticipa pure che la formula sarebbe un governo di larghe intese per fare tutto quello che l'Italia ha bisogno.
Sembrerebbe cioè che la formula migliore sia quella che Lei stesso ha attuato e condotto con maestria dopo la caduta del Governo Berlusconi nel 1994 (se non ricordo male).
Quello che non è per nulla chiaro è quanto ha fatto o non ha fatto in questi ultimi 18 mesi in quanto la sua posizione di dissenso è chiaramente emersa solo dopo la nascita del Partito Democratico ed in occasione delle votazioni di fiducia poste dal Governo in queste ultime settimane.
Lei infatti, ora, attacca a brutto muso Prodi sostenendo che avrebbe la presunzione di essere l'unico a poter governare ora, emettendo nel contempo l'assoluzione sull'operato dell' On. Berlusconi.
Questa posizione infatti non è per nulla chiara all'opinione pubblica perché sostenere, ora, che nell'aprile 2006 avremmo dovuto, senza nemmeno provarci, Lei compreso, accettare la proposta della Cdl di un governo di larghe intese finalizzato a rimettere in sesto lo stato, mi sembra assai azzardato e non tenga in minimo conto di quello che in tutto questo tempo è avvenuto sia sul piano politico che sociale (per carità: errare è umano...).
Berlusconi, da buon oppositore, ha messo sul piatto della politica di tutto e di più: Governo di Larghe intese, elezioni truccare, verifica dei voti, colpo di stato strisciante dei comunisti, pressione fiscale alle stelle, ecc. e nessuno della coalizione dell'Unione ha detto nulla, Lei compreso.
Ribadisco che Berlusconi ha fatto bene l'oppositore, ma attenzione, gridare ogni giorno alla spallate, o al colpo di stato strisciante non ha fatto bene certamente al paese: dire ogni santo giorno che Prodi è alla frutta, che sta per cadere (e questa solfa continua ogni giorno) crea delle percezioni (è di moda ora usare questo termine) nell'opinione pubblica che poi si trasforma nei sondaggi in risultati severi, ma crea anche una attesa sfibrante in tutti,( cambiamenti non se ne vedono) utile ad invelenire soltanto i rapporti.
Le ricordo anche non si governa con i se e i ma e ne nemmeno con i sondaggi (ce lo insegna la Cdl in grave svantaggio nella primavera 2006 e poi si è visto come è finita).
Quanto alla coalizione tutti sapevate che la mediazione all'interno dell'Unione sarebbe stata complessa e defatigante e che comunque qualunque fosse stato il risultato, comunque non avrebbe accontentato tutti anche per la maggioranza al Senato risicata (subito messa ulteriormente in difficoltà con il Sen De Gregorio che, forte del fatto di non avere vincoli di mandato, ha pensato di voltar gabbana) e l'opposizione avrebbe fatto il suo gioco dicendo sempre che qualsiasi soluzione non andava.
Quanto al dissenso interno alla attuale maggioranza nessuno ha avuto mai il coraggio, nemmeno Lei, per senso di responsabilità o per altro mettere il crisi l'attuale governo per cui accusare oggi Prodi di avere retto, di reggere o addirittura di aver spadroneggiato come denuncia ora Lei, mi sembra francamente scorretto politicamente.
Ora Lei si propone, (e ne ha tutto il diritto) di perseguire il progetto di Governo di Larghe intese e se questo è realmente attuabile, non penso proprio che il Prof. Prodi non ne voglia prendere atto; caso mai ho dei riveriti dubbi che questo si possa attuare proprio perché i contenuti che Lei si ripropone di attuare sono molto più distanti dalle opinioni e prospettive politiche della attuale opposizione che da quelle della restante attuale maggioranza.
Lei sostiene che la politica economica si sviluppa meglio attuando rigorose politiche di contenimento della spesa piuttosto che promettere (specchietti per le allodole) la riduzione della pressione Irpef sui redditi dei lavoratori dipendenti sino a 40 mila euro: bene, su questo voglio vedere come i partiti dell'opposizione si atteggerebbero visto che il loro cavallo di battaglia è meno spese=meno tasse (la sua strategia è invece meno spese per ridurre il debito e poi, in futuro, ridisegnare le aliquote irpef, visto che quelle Irpeg sono già al 29%)!
Sulle riforme costituzionali ed istituzionali come pensa di sviluppare l'azione di cambiamento ?
Lei è proprio convinto che in un cotanto governo, Fi in particolare, si vorrebbero modifiche che consentano effettivamente la miglior governabilità del paese, lo snellimento delle procedure di voto con doppio passaggio (la finanziaria occupa ogni anno circa 4 mesi di lavoro) o la modifica dei regolamenti parlamentari ?
Spero, come uomo accorto quale appare, abbia fatto le opportune verifiche perché le aspirazioni del Cavalier Berlusconi sembrano andare in altra direzione cosi riassumibile: " prima Prodi a casa e poi si discute!"
La sua aspirazione (di Berlusconi), del tutto legittima, è quella di ritornare in sella, ma il passato governo, anch'esso, ha preso la situazione economica per congiunturale anziché strutturale, e si è visto il risultato.
Quanto all'andamento economico del paese penso occorra far chiarezza e non giocare sui distinguo o sulle informazioni ad approssimazione successiva; gli italiani oltre che riscontrare l'andamento dell'economia sulle proprie spalle che hanno però sopportabilità riverse non hanno nessuna indicazione chiara di come vanno realmente le cose; si debbono fidare solo delle informazioni dei media, ma sfido Lei a capirci qualche cosa!
Ne vuole un esempio? L'inflazione è più bassa in Italia, ma il pil cresce meno che nel resto d'Europa; l'esport italiano, nonstante l'apprezzamento dell'euro, supera quello del Regno Unito e sopravanza di gran lunga quello spagnolo (mentre il pil pro capite spagnolo supera quello italiano); le famiglie italiane non arrivano alla terza settimana, ma basta lo sciopero degli autotrasportatori ed ecco che vuotano, per precauzione, i negozi, oppure ci informano ben che 15 milioni di italiani sono in viaggio per Natale e tre milioni passeranno le feste all'estero !!
L'ultima chicca è la tirata d'orecchie della Ue alla legge finanziaria 2007 immediatamente smentita dalla Ue stessa !
Si sono proposte liberalizzazioni di tutti i tipi, ma poi tutti si inc....no perché non deve toccare a loro, ma agli altri.
Anche ora che si sta decidendo sul destino di Alitalia ne vedremo delle belle perché ci informeranno solo dei più scontenti, non delle migliori motivazioni che sottendono alla scelta!
A chi credere quindi ?
Egregio Senatore lasci perdere quindi le assoluzioni e le condanne, ma se ha filo tessa la sua tela, con chiarezza però.
Non penso proprio che se Lei ha contributi interessanti ed importanti da proporre, i partiti della coalizione della attuale maggioranza non la stiano ad ascoltare (anche la sinistra a suo tempo non l'ha certo snobbata) ed abbia il coraggio di portarle al vertice di maggioranza il 10 di gennaio per migliorare la sua efficienza ed efficacia (chi si estrania dalla lotta...).
Non è piaciuto a molti il tono dei suoi ultimi interventi con terminologia molto simile a quella giornalmente udita da altri pulpiti, al punto che molta opinione pubblica non ha ancora capito dove vuol andare a parare !
Vedremo gli sviluppi imminenti(?) futuri.
Distinti saluti.
""
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