Si dice che la speranza sia l'ultima
a morire, nel senso che questa volta ci si sarebbe aspettatto da parte del
Governo una manovra estremamente chiara e semplice per rispondere alle
necessità di riequilibrio della nostra situazione finanziaria economica e
sociale, ma invece ancora una volta ci troviamo di fronte ad un intervento
raffazzonato alla bell'e meglio, pieno di norme, normine e normette che toccano
tanti tasti, ma che sembrano non risolvere o raggiungere gli obiettivi
dichiarati all'inizio, anzi presentano una sequela di contraddizioni che
soprattutto vanno a colpire ripetutamente i soliti soggetti.
Già i Mercati infatti hanno capito che una manovra in continua mutazione,
con l'idea geniale di discutere in Commisione Senato il testo ed apporvi
continue e ripetitive variazioni, rappresenta sempre di più un enorme
polverone, un grande porto delle nebbie, perchè non è chiaro assolutamente
quelli che saranno i risultati.
La situazione italiana è quella che è a prescindere dal contesto europeo ed
internazionale, nel senso che i nostri punti deboli sono lo stock di debito in
continua crescita (sarebbe enorme anche se il Pil lo sopra avanzasse), il
deficit di bilancio che non raggiunge il pareggio e alimenta la crescita del
debito totale, una crescita della produzione della ricchezza assai blanda
(Pil), retribuzioni (garantite o meno) modeste anche per effetto della
pressione fiscale, l'occupazione, stiamo parlando di 16 milioni di dipendenti e
di 5 milioni di "autonomi", che decresce e quel che è peggio appare
sempre più incerta ed un sistema di imprese che non riesce a a riguadagnare
produttività, efficenza e maggior valore aggiunto.
Ora le risposte debbono essere chiare e concise individuando le priorità delle
priorità, concentrandosi in poche ma super efficaci azioni che segnino una
inequivocabile inversione di tendenza dei nostri fondamentali, debito e
deficit, ben sapendo che la strada da percorrere non può fare sconti a nessun
italiano per cui non ci si può far condizionare dal livello della pressione
fiscale per esempio.
La pressione fiscale infatti può apparire eccessivamente alta, ma non
dobbiamo dimenticare che questa si applica su una base imponibile che non
comprende affatto tutta la ricchezza del paese: tiene conto solo della
ricchezza prodotta in anno, ma di quella accumulata e rispamiata l'inicidenza
diventa estremamente esigua.
Continuare per questa china significa continuare a sbagliare, ravanando
sempre nello spesso "bugliolo", sottraendo risorse a chi ne ha già
poche e permettendo vantaggi immensi a chi di risorse - per sua grande
capacità, ma anche per l'esistenza dell' altra parte del mondo a basso reddito -
nè ha sempre di più.
Questa Manovra ha il grande difetto di essere piena di interessi ideologici
ed elettorali e di puntare a gruppi di nemici per cui assistiamo ad interventi
ripetuti, fatti e disfatti, conto i dipendenti della P.A., contro i pensionati,
contro i lavoratori dipendenti, contro le imprese,contro i risparmiatori, ma
poi quando si tratta di presentare il conto agli evasori o alla grande
ricchezza ecco che emergono solo dichiarazioni di intenti, promesse che non
sappiamo se verranno mantenute, per cui sfido l' Einstein di turno, a far alla
fine quadrare i conti: figurarsi se ci riesce il Ministro Tremonti.
Capisco che ritrattare i propri convincimenti, le proprie promesse non è
facile, ma realtà ci fa vedere che la credibità dell'Italia scende, come ci
dice il differenziale dei nostri Btp decennali rispetto ai Bund tedeschi, per
cui persistere ed insistere a non imboccare strade impopolari, significa non
fare quel che sarebbe d'obbligo fare, con il risultato finale che comunque non
si raggiungerebbero - come la recente storia passata insegna - gli obbiettivi
che tanto si dichiara di voler raggiungere.
Non è più tempo delle frottole o delle rosee aspettative visto che la realtà
ci segnala giusto l'opposto.
Ora è tempo di metter mano al pareggio di bilancio con economie (tagli non
va bene perchè significa una azione calata dall'alto senza il coinvolgimento
razionale di chi spende in ultima istanza) vere, senza furbizie e di metter
mano alla diminuzione del debito anche qui con una azione strutturale poichè
sperare di riuscirci con i futuri avanzi di bilancio signifca non cominciare
mai.
Purtoppo o per fortuna questa seconda strada ci porta al riordino del
sistema fiscale, il che potrebbe anche consentire una minor tassazione del
lavoro (Irpef) e dell'impresa (Irap), sia alla tassazione della ricchezza -
progressiva - di tutti gli italiani, siano essere persone fisiche che persone
giuridiche.
Così si allargherebbe veramente, con poche azioni, la base imponibile,
evitando di fare paragoni poco attendibili con la pressione fiscale di altri
stati.
Esempio ? Eccolo: diciamo che la pressione fiscale negli Usa è più bassa -
circa 1 punti - da quella italiana,
ma poi ci dimentichiamo di dire che le rendite finanziarie rientrano
obbligatoriamente negli imponibili annuali, mentre noi ci stiamo strappando le
vesti per l'aumento delle rendite finanziarie dal 12,5% al 20,0% !
Occorre aggiungere che l'introduzione della patrimoniale (già in parte ce
l'abbiamo con l'Ici dalla seconda casa in poi) deve avvenire con una struttura
fiscale di controllo determinata (o senza quartiere) contro gli evasori e gli elusori.
Quanche anno fa (2008)il Ministro Tremonti chiosò raccontandoci che
esistevano in Italia più possessori di auto di grossa cilindrata, che
dichiaranti oltre i 100 euro di reddito annuo ed anche nel 2010 sono state
immatricolate in Italia circa 200 mila autovetture del valore pari o superiore
ai 100 mila euro, quando i dichiaranti oltre i 150 mila euro sono poco più i
centomila (rilevato dalle tabelle della abortita tassa di solidarietà); ebbene
mi domando: se questa è la realtà perchè sino ad ora nulla si è fatto ?
Certo la Patrimoniale (oltre a tutti i balzelli e tassucce introdotti un po
qui un po la anche in questa Manovra) suona sgradevole ed antipopolare, ma la
realtà dell'Italia evidenzia che la ricchezza, tra depositi, titoli e proprietà
immobiliari, ammonta complessivamente a quasi 10 mila miliardi di euro (cinque
volte il nostro debito), mentre il gettito è veramente misero, perchè si pensa
a tassare più i redditi accertati.
Ne consegue che riordinando la tassazione di rendite e redditi ed introducendo
una seria e progressiva tassazione patrimoniale, ne potrennero uscire flussi
importanti per l'estinzione progressiva del debito dello Stato, con il
conseguente apprezzamento dei mercati.
E' certamente un tasto scabroso questo, ma anche in questi giorni assistiamo
al fenomeno di questa Manovra, che tocca tanti tasti, tanti capitoli di spesa
che rischiano da un lato di deprimere ancora una volta l'economia e dall'altra
contribuicono a creare ulteriori ed inaccettabili vantaggi, su na nave alla
deriva, nave sulla quale,si dichiara, ci saremmo tutti.
Un esempio ? Gli statali: si è attuata la riduzione delle retribuzioni, poi
il blocco dei contratti, poi l'aleatorietà delle 13^, il non conteggio del
militare e corsi di laurea ai fini dell'anzianità (per ora cassati); come dire
che è una categoria di nemici da mettere sul lastrico o quasi.
Ancora ? I Risparmiatori: si aumenta, giustamente l'aliquota delle rendite
finanziarie, ma poi si rincara la dose con la tassazione - decrescente - dei
depositi titoli eppoi chissà quante altre diavolerie come se fosse una
categoria da mungere, poichè non può scappare !
Peraltro si trova il tempo per affrontare la duecentomilionesima riforma
delle pensioni, bloccata dal no di Bossi, ed intromettersi nei rapporti
contrattuali di lavoro tra imprese elavoratori tramite i sindacati confederali:
anche qui l'astuto Sacconi vuol metterci del suo per far vedere che c'è, quasi
a volersi cercare merito ideologico per assestare legnate sia ai Sindacati più
morbidi sia alla "perfida" Cgil.
Nè più nè meno delle azioni fiscali di Tremonti contro il mondo della
cooperazione con l'intento di assestare legnate a quelle "rosse",
dimenticando - ma ci ha pensato Monsignor Bagnasco a ricordarglielo- che le coop. bianche e
verdi son molte di più !
Del resto se si è pervenuti contro il principio di far pagar più tasse ha
chi ha di più, mi sembra evidente che dargli addosso all'untore (o chi paga di
meno)sia la (ideo)logica conseguenza !
Tornando alla Commissione Senato che sta lavorando al dl della Manovra:
sentendo le varie notizie che si susseguono - un cava e metti all'infinito - si
ha, ho la sensazione di trovarmi di fronte ad un alveare d'api o a un nido di
formiche che siano improvvisamente impazzite tanto da lavorare alacremente ed
in modo sconclusionato, perdendo lo scopo, il ruolo e la funzione per cui si
son messe insieme.
Se poi a questo aggiungiamo le varie dichiarazioni di esponenti della
Maggioranza (quelli della Minoranza mi sembrano, poveretti, scombussolati da
affermazioni, correzioni, accordi, disaccordi e contro accordi) l'impressione
si fa ancor più nitida: insomma se la cantano e se la suonano come voglion
loro, ribadendo che comunque i saldi sono invariati e che l'approvazione
avverrà in un batti baleno: entro sabato al Senato e entro quello successivo
alla Camera.
Di confronto complessivo in Parlamento non se ne parla: non vorrei che
andasse a finire nel nulla come la precedente Manovra approvata in soli tre
giorni, ma subito bocciata dalla Ue e soprattuttodai "vituperati Mercati.
Mentre pubblico la Borsa Italiana chiude con una forte flessione, meno 4,8%, ma di queso la "grande" maggioranza che governa dal 2008 sembra non darsene pena, preferendo esternazioni discutibili nei consessi internazionalic !
lunedì, settembre 05, 2011
MANOVRA DI GOVERNO: E' UN DRAMMATICO PORTO NELLE NEBBIE
alle 6:46 PM
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