Su Alitalia ho scritto e detto più volte ed oggi, dopo il ritiro dalla trattativa da parte di Airfrance-Klm, il problema della compagnia di bandiera rimane sul tavolo, drammatico più che mai.
Non possiamo sapere se quella con Air France poteva essere la migliore soluzione, ma certamente era la più realizzabile, con qualche amara rinuncia, ma obiettivamente realizzabile.
In questo senso il Governo Prodi tanto vituperato da tutti aveva faticosamente percorso l'unica strada possibile per preservare la compagnia di bandiera (si trattava di una fusione che se fatta molti anni prima avrebbe dato rapporti di concambio ben più alti) e mantenere comunque un buon livello di occupazione, con ammortizzatori sociali per chi non rientrava nel perimetro della piena occupazione.
Prodi e Padoa Schioppa hanno dimostrato alta professionalità perchè i criteri per la fusione di aziende sono sempre quelli, anche quando si tratta di una compagnia di stato, ed i problemi occupazionali che possono emergere sono sempre quelli e le formule, gira e rigira, sono analoghe a tante altre operazioni di accorpamento.
Queste operazioni devono essere sempre improntate alla ragionevolezza che anche in questo caso è mancata in modo evidente.
Su questa vicenta tutti non hanno avuto ritegno di giocare le proprie carte, vere o false, per stiracchiare una coperta troppo corta per scopi che nulla avevano a che fare con quello principale di mantenere, con un nuovo assetto societario, l'Alitalia in Italia.
I sindacati hanno abusato nella trattativa per tutelare all'inverosimile posizioni contrattuali insostenibili o processi produttivi ed industriali che vacevano acqua da tutte le parti: accusavano Prodi di aver mal gestito, accusavano la classe politica di aver utilizzato la leva occupazionale per creare consenso politico, ma nascondendo che, anch'essi, più che tutelare, difendevano posizioni insostenibili (equipaggi per totali 137 addetti per cinque aerei cargo, personale regolarmente in trasferta per i voli che partivano fuori Roma, servizi manuntenzione di aerei vicini alla dismissione, ecc).
I grandi uomini di stato dei grandi partiti dell'era moderna italiana - Forza Italia, Allanza Nazionale e Lega - hanno cavalcato la trattativa per promettere soluzioni di pura fantasia, promettendo sotto sotto, il mantenimento di privilegi, di diseconomie, di prebende.
Il Cav. Berlusconi (gli ricordo che uno statista pensa al domani del proprio paese, mentre il politico si limita a pensare alle prossime elezioni) ha vagheggiato, promettendo cordate alternative ad Air France del tutto improbabili, ha sollecitato l'imprenditoria nostrana a proporsi
ben sapendo che se non l'aveva fatto prima qualche ragione ci doveva pur essere.
Ha insistito dopo le elezioni preannunciando un possibile ritorno alla trattativa di Aerflot, sgonfiatasi a velocità supersonica, dimenticando, fra l'altro che insisteva per l'italianità della compagnia di bandiera !
E tutto questo, fregandose della compagnia e delle maestranze, solo per dare l'illusione - votandolo - che qualsiasi problema arebbe stato da lui affrontato senza sprezzo del pericolo e risolto in un batti baleno.
La Lega e An (un pò meno) si sono strappati le vesti per la riduzione dei voli Alitalia a Malpensa preoccupati, a parole, dei livelli occupazionali delle scalo, ma in realtà tutto serviva per tener tesa la corda con il loro elettorato, anche loro per cercare di dimostrare che solo loro potevano affrontare i problemi e risolverli a tambur battente; oggi Maroni se ne esce (riconfermando quanto detto da Bossi e cioè che se ne fregava di Alitalia, ma gli interessava il futuro di Malpensa, governata d un suo uomo) affermando che Malpensa ce la farà da sola.
Dal vecchio adagio veneto indicato nel titolo, la conclusione è oggi che tutti hanno voluto tutto, senza pensare a soluzioni ragionevoli, mentre oggi il problema è sempre più drammatico per la compagnia e i suoi dipendenti che dovrebbero sentirsi presi in giro.
Che cosa accadrà ora ?
Ora, presumibilmente, si fomerà, forse, una cordata organizzata da qualche grande banca tirata per il bavero da Berlusconi (alla quale fino a ieri sputava addosso dichiarando i suo management colluso o collaterale alla sinistra) che chiamerà vettori del settore italiani e stranieri. ma non sarà più sulle basi su cui si trattava con Air France.
Il business è sempre il business e l'operazione si farà sulle ceneri di Alitalia che andrà commissariata; ciò significa che tutte le posizioni contrattuali andranno azzerate e se prima il balletto riduardava l'esubero di 2500 dipendenti, ora sulla corda ci andranno tutti e 18000.
Magari Tremonti tirerà fuori dal suo cilindro il suo nuovo coniglio, la nazionalizzazione, che dovrà essere per forza di cose sviluppata sotto traccia, ma che significherà mantenere ancora privilegi e vantaggi di consenso: si gagheggia sul nuovo che avanza, ma in realtà è ...ilvecchio che ha fatto il giro!
A parole quindi tutti mercatisti, tutti contro al centralismo, tutti a favore della difesa dei posti di lavoro e degli interessi del proprio elettorato,ma poi quando si tratta di mantenere le proprie convenienze tutti a calvalcare il buon vecchio carrozzone italiano.
Tanto un alibi di riserva ce l'avranno sempre: accusare sempre e comunque chi li ha preceduti, anche se in questo momento na nuova maggioranza chiede sponda alla vecchia per un puntello che eviti l'immediato commissariamento!
Infine, incuranti di aver giocato veramente sulla pelle della gente e sul patromonio dello stato, la campagna elettorale a Roma e Provincia di An gioca ancora una volta spudoratamente le stesse carte, vagheggiando pericoli su Fiumicino simili a quelli paventati su Malpensa.
martedì, aprile 22, 2008
ALITALIA: " OVO, GALINA E CUL CALDO" !
alle 11:40 AM
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1 commento:
Apprendo in questo istante che prima ancora di nascere B. mi ha RUBATO ca. 25 euri (300.000.000 / 60.000.000 x 5 [quanti siamo in famiglia]). Come faceva dire il buon Collodi a Geppetto:
Birba d'un figliuolo! Non sei ancora finito di fare, e già cominci a mancar di rispetto a tuo padre! Male, ragazzo mio, male! ... Quando Geppetto ebbe finito di fargli i piedi, sentì arrivarsi un calcio sulla punta del naso. - Me lo merito! - disse allora fra sé. - Dovevo pensarci prima! Ormai è tardi!
(cfr. http://www.liberliber.it/biblioteca/c/collodi/pinocchio/html/testo_01.htm)
L'unica differenza fra me e Geppetto e che io e molti altri ci avevamo pensato ma la maggioranza ha rinunciato a pensare. E in democrazia, si sa, la maggioranza vince: ergo ... siamo un paese di decerebrati (almeno in maggioranza).
f.to Asimov
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