lunedì, settembre 05, 2011

MANOVRA DI GOVERNO: E' UN DRAMMATICO PORTO NELLE NEBBIE


 Si dice che la speranza sia l'ultima a morire, nel senso che questa volta ci si sarebbe aspettatto da parte del Governo una manovra estremamente chiara e semplice per rispondere alle necessità di riequilibrio della nostra situazione finanziaria economica e sociale, ma invece ancora una volta ci troviamo di fronte ad un intervento raffazzonato alla bell'e meglio, pieno di norme, normine e normette che toccano tanti tasti, ma che sembrano non risolvere o raggiungere gli obiettivi dichiarati all'inizio, anzi presentano una sequela di contraddizioni che soprattutto vanno a colpire ripetutamente i soliti soggetti.
Già i Mercati infatti hanno capito che una manovra in continua mutazione, con l'idea geniale di discutere in Commisione Senato il testo ed apporvi continue e ripetitive variazioni, rappresenta sempre di più un enorme polverone, un grande porto delle nebbie, perchè non è chiaro assolutamente quelli che saranno i risultati.
La situazione italiana è quella che è a prescindere dal contesto europeo ed internazionale, nel senso che i nostri punti deboli sono lo stock di debito in continua crescita (sarebbe enorme anche se il Pil lo sopra avanzasse), il deficit di bilancio che non raggiunge il pareggio e alimenta la crescita del debito totale, una crescita della produzione della ricchezza assai blanda (Pil), retribuzioni (garantite o meno) modeste anche per effetto della pressione fiscale, l'occupazione, stiamo parlando di 16 milioni di dipendenti e di 5 milioni di "autonomi", che decresce e quel che è peggio appare sempre più incerta ed un sistema di imprese che non riesce a a riguadagnare produttività, efficenza e maggior valore aggiunto.
Ora le risposte debbono essere chiare e concise individuando le priorità delle priorità, concentrandosi in poche ma super efficaci azioni che segnino una inequivocabile inversione di tendenza dei nostri fondamentali, debito e deficit, ben sapendo che la strada da percorrere non può fare sconti a nessun italiano per cui non ci si può far condizionare dal livello della pressione fiscale per esempio.
La pressione fiscale infatti può apparire eccessivamente alta, ma non dobbiamo dimenticare che questa si applica su una base imponibile che non comprende affatto tutta la ricchezza del paese: tiene conto solo della ricchezza prodotta in anno, ma di quella accumulata e rispamiata l'inicidenza diventa estremamente esigua.
Continuare per questa china significa continuare a sbagliare, ravanando sempre nello spesso "bugliolo", sottraendo risorse a chi ne ha già poche e permettendo vantaggi immensi a chi di risorse - per sua grande capacità, ma anche per l'esistenza dell' altra parte del mondo a basso reddito - nè ha sempre di più.
Questa Manovra ha il grande difetto di essere piena di interessi ideologici ed elettorali e di puntare a gruppi di nemici per cui assistiamo ad interventi ripetuti, fatti e disfatti, conto i dipendenti della P.A., contro i pensionati, contro i lavoratori dipendenti, contro le imprese,contro i risparmiatori, ma poi quando si tratta di presentare il conto agli evasori o alla grande ricchezza ecco che emergono solo dichiarazioni di intenti, promesse che non sappiamo se verranno mantenute, per cui sfido l' Einstein di turno, a far alla fine quadrare i conti: figurarsi se ci riesce il Ministro Tremonti.
Capisco che ritrattare i propri convincimenti, le proprie promesse non è facile, ma realtà ci fa vedere che la credibità dell'Italia scende, come ci dice il differenziale dei nostri Btp decennali rispetto ai Bund tedeschi, per cui persistere ed insistere a non imboccare strade impopolari, significa non fare quel che sarebbe d'obbligo fare, con il risultato finale che comunque non si raggiungerebbero - come la recente storia passata insegna - gli obbiettivi che tanto si dichiara di voler raggiungere.
Non è più tempo delle frottole o delle rosee aspettative visto che la realtà ci segnala giusto l'opposto.
Ora è tempo di metter mano al pareggio di bilancio con economie (tagli non va bene perchè significa una azione calata dall'alto senza il coinvolgimento razionale di chi spende in ultima istanza) vere, senza furbizie e di metter mano alla diminuzione del debito anche qui con una azione strutturale poichè sperare di riuscirci con i futuri avanzi di bilancio signifca non cominciare mai.
Purtoppo o per fortuna questa seconda strada ci porta al riordino del sistema fiscale, il che potrebbe anche consentire una minor tassazione del lavoro (Irpef) e dell'impresa (Irap), sia alla tassazione della ricchezza - progressiva - di tutti gli italiani, siano essere persone fisiche che persone giuridiche.
Così si allargherebbe veramente, con poche azioni, la base imponibile, evitando di fare paragoni poco attendibili con la pressione fiscale di altri stati.
Esempio ? Eccolo: diciamo che la pressione fiscale negli Usa è più bassa - circa 1 punti - da quella italiana,
ma poi ci dimentichiamo di dire che le rendite finanziarie rientrano obbligatoriamente negli imponibili annuali, mentre noi ci stiamo strappando le vesti per l'aumento delle rendite finanziarie dal 12,5% al 20,0% !
Occorre aggiungere che l'introduzione della patrimoniale (già in parte ce l'abbiamo con l'Ici dalla seconda casa in poi) deve avvenire con una struttura fiscale di controllo determinata (o senza quartiere) contro gli evasori e gli elusori.
Quanche anno fa (2008)il Ministro Tremonti chiosò raccontandoci che esistevano in Italia più possessori di auto di grossa cilindrata, che dichiaranti oltre i 100 euro di reddito annuo ed anche nel 2010 sono state immatricolate in Italia circa 200 mila autovetture del valore pari o superiore ai 100 mila euro, quando i dichiaranti oltre i 150 mila euro sono poco più i centomila (rilevato dalle tabelle della abortita tassa di solidarietà); ebbene mi domando: se questa è la realtà perchè sino ad ora nulla si è fatto ?
Certo la Patrimoniale (oltre a tutti i balzelli e tassucce introdotti un po qui un po la anche in questa Manovra) suona sgradevole ed antipopolare, ma la realtà dell'Italia evidenzia che la ricchezza, tra depositi, titoli e proprietà immobiliari, ammonta complessivamente a quasi 10 mila miliardi di euro (cinque volte il nostro debito), mentre il gettito è veramente misero, perchè si pensa a tassare più i redditi accertati.
Ne consegue che riordinando la tassazione di rendite e redditi ed introducendo una seria e progressiva tassazione patrimoniale, ne potrennero uscire flussi importanti per l'estinzione progressiva del debito dello Stato, con il conseguente apprezzamento dei mercati.
E' certamente un tasto scabroso questo, ma anche in questi giorni assistiamo al fenomeno di questa Manovra, che tocca tanti tasti, tanti capitoli di spesa che rischiano da un lato di deprimere ancora una volta l'economia e dall'altra contribuicono a creare ulteriori ed inaccettabili vantaggi, su na nave alla deriva, nave sulla quale,si dichiara, ci saremmo tutti.
Un esempio ? Gli statali: si è attuata la riduzione delle retribuzioni, poi il blocco dei contratti, poi l'aleatorietà delle 13^, il non conteggio del militare e corsi di laurea ai fini dell'anzianità (per ora cassati); come dire che è una categoria di nemici da mettere sul lastrico o quasi.
Ancora ? I Risparmiatori: si aumenta, giustamente l'aliquota delle rendite finanziarie, ma poi si rincara la dose con la tassazione - decrescente - dei depositi titoli eppoi chissà quante altre diavolerie come se fosse una categoria da mungere, poichè non può scappare !
Peraltro si trova il tempo per affrontare la duecentomilionesima riforma delle pensioni, bloccata dal no di Bossi, ed intromettersi nei rapporti contrattuali di lavoro tra imprese elavoratori tramite i sindacati confederali: anche qui l'astuto Sacconi vuol metterci del suo per far vedere che c'è, quasi a volersi cercare merito ideologico per assestare legnate sia ai Sindacati più morbidi sia alla "perfida" Cgil.
Nè più nè meno delle azioni fiscali di Tremonti contro il mondo della cooperazione con l'intento di assestare legnate a quelle "rosse", dimenticando - ma ci ha pensato Monsignor Bagnasco a ricordarglielo- che le coop. bianche e verdi son molte di più !
Del resto se si è pervenuti contro il principio di far pagar più tasse ha chi ha di più, mi sembra evidente che dargli addosso all'untore (o chi paga di meno)sia la (ideo)logica conseguenza !
Tornando alla Commissione Senato che sta lavorando al dl della Manovra: sentendo le varie notizie che si susseguono - un cava e metti all'infinito - si ha, ho la sensazione di trovarmi di fronte ad un alveare d'api o a un nido di formiche che siano improvvisamente impazzite tanto da lavorare alacremente ed in modo sconclusionato, perdendo lo scopo, il ruolo e la funzione per cui si son messe insieme.
Se poi a questo aggiungiamo le varie dichiarazioni di esponenti della Maggioranza (quelli della Minoranza mi sembrano, poveretti, scombussolati da affermazioni, correzioni, accordi, disaccordi e contro accordi) l'impressione si fa ancor più nitida: insomma se la cantano e se la suonano come voglion loro, ribadendo che comunque i saldi sono invariati e che l'approvazione avverrà in un batti baleno: entro sabato al Senato e entro quello successivo alla Camera.
Di confronto complessivo in Parlamento non se ne parla: non vorrei che andasse a finire nel nulla come la precedente Manovra approvata in soli tre giorni, ma subito bocciata dalla Ue e soprattuttodai "vituperati Mercati.
Mentre pubblico la Borsa Italiana chiude con una forte flessione, meno 4,8%, ma di queso la "grande" maggioranza che governa dal 2008 sembra non darsene pena, preferendo esternazioni discutibili nei consessi internazionalic !

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