sabato, aprile 16, 2011

AFFERMAZIONI INDECENTI DEL PREMIER

Le recenti affermazioni riportate dalla stampa che sarebbero attribuite al Premier (""è in atto una guerra d è quella con la Magistratura"", "" paragona certa Magistratura alle BR"", ""certa magistratura è un cancro e una metastasi"") sono affermazioni oltre che indecenti pure eversive perchè attaccano uno dei poteri costituiti della Repubblica.
L'aggravante è costituita dal fatto che questo attacco avviene da un altro corpo dello stato repubblicano che è appunto il suo ruolo di capo dell'esecutivo.
Queste affermazioni sono pure responsabili, perlomeno morali, dei grandi manifesti (a lettere in bianco su fondo rosso) apparsi ieri a Milano " via le Br dalle Procure".
Quanto alle prime affermazioni, come sempre il Premier cerca di rivoltare la frittata accusando certa Magistratura di perseguitarlo, mentre invece è lui ad aggredire la Magistratura ogni qual volta questa assume posizioni o decisioni che non gli piacciono.
Peraltro, poichè è un pavido, se l'asciuga con il termine "certa", mentre se fosse veramente perseguitato dovrebbe avere il coraggio di fare nomi e cognomi con relative denunce; invece genericamente - a seconda dei casi - ora attacca la Magistratura ordinaria - Pm e Giudici - ora il Consiglio di Stato, ora Il Csm, ora il Capo dello Stato ("cosa volete mai, sappiamo tutti da chi è stato eletto").
Se poi fosse vero che certa Magistratura, come dice, è l'arma segreta della Sinistra per prendere il potere che non è capace di raggiungere per via elettorale, come mai non attacca anche i magistrati dei tribunali di Firenze, Genova, Roma, Napoli, Reggio, Palermo che metto sotto processo altri politici del suo schieramento ?
Se esiste questo disegno è evidente che non può riguardar solo lui che è certo importante, ma non è certamente il centro del mondo, ma deve riguardare anche molti altri i quali invece si fanno pocessare e condannare (Cuffaro e Brancher) o assolvere.
Questo atteggiamento poi autorizza tutti coloro che soccombono a strapparsi le vesti anche di fronte all'evidenza dei fatti, sovvertendo quindi le certezze delle regole di convivenza civile.
Bruttissima affermazione, stampata sui muri, della quale il Premier è moralmente responsabile è paragonare le Br alle Procure; innanzitutto perchè proprio la Magistratura ha dato un importante tributo di sangue proprio agli attentati delle Br (e della Mafia).
Oppure il Premier condivide il manifesto perché considera quei fatti un regolamento di conti all'interno della sinistra (D'Antona)?
Inoltre uscire con questi manifesti farneticanti cozza con quello che il potere giudiziario compie ogni giorno indagando, giudicando e condannando, come ieri a Torino per il disastro Tyssen; in questo caso i difensori, non i condannati, si sono dichiarati sorpresi della sentenza e già questo se lo potevano risparmiare, visto che i morti in modo atroce sono una certezza e non ipotesi campate per aria.
Non c'è nulla da fare: il Premier che pretende di essere uno statista (perchè ieri non ha applaudito alla condanna per il disastro Tyssen? O alla cattura di 19 mafiosi in Lombardia da parte della Procura di Milano ?) non ha ritegno per nulla e per nessuno, ma la giustizia della storia o prima o poi arriverà e lo lascerà nudo perchè anche i suoi sostenitori si renderanno conto che è tutto un glande fluff.
Ho di recente visto un film - Died zone - che racconta la storia di un professore che al risveglio da un coma durato 5 anni, scopre di avere poteri preveggenti, solo toccando la mano di qualche interlocutore; prevede pertanto incidenti o fatti di sangue che avrebbero coinvolto i suoi interlucutori e scopre anche che, se messi sull'avviso, si possono evitare danni, incidenti e morte future.
Direte: che centra ?
Ebbene in quel periodo c'è la campagna elettorale negli Usa e il protagonista continua ad incrociare un Senatore che si ricandida alle elezioni, il quale si presenta in tutte le assise elettorali, in tutte le convention con una studiata grinta, con il suo caschetto anti infortunistica, proponendosi come l'uomo del destino, per raccogliere voti e denaro per la sua rielezione.
Sembra divedere insomma il Premier dei giorni nostri che si presenta in tutte le assise, come uomo della provvidenza, che santifica e pontifica, utilizzando tutti i canali mediatici, toccando tutte le sensibilità del pubblico per cercare appeal e consenso, gridando ai quattro venti che lui è l'eletto del popolo e per questo devono valere la sua parola e i suoi atti.
Il protagonista un giorno incontra il senatore e con una stretta di mano ecco che prevede che questi diventerà presidente degli Usa ed in frangente, con la sua solita decisione anche assai rude, costringerà - tra minacce e blandizie - un alto generale dell'esercito a far scattare, insieme a lui, la procedura per far nascere una grande guerra.
Il protagonista sa di poter modificare il futuro e non trovando altre strade per evitare quella tragedia futura, decide di assassinare il senatore: l'attentato non riesce perché la scorta del senatore è più veloce di lui nel ferirlo mortalmente, ma il senatore visto il pericolo si difende facendosi scudo del corpo di un figlioletto strappando dalle mani di una signora e questo atto viene immortalato da un onnipresente fotoreporter che evidenza la sua pavidità.
Conclusione: il protagonista muore, ma il Senatore finirà in modo inverecondo la sua carriera per effetto della sua pavidità immortalata e pubblicata con una fotografia su tutti i media !
Fatte le debite proporzioni ecco che il nostro Premier usa, incurante degli effetti, qualsiasi metodo, qualsiasi uomo, qualsiasi storia drammatica del nostro passato, per proseguire in quella che sembrerebbe essere una carica, una avanzata interminabile, senza fine verso un glorioso, non si sa per chi, avvenire, non rendendosi conto (o forse si ma non gliene può fregare di meno) dei danni che sta creando nel tessuto sociale e politico del nostro paese, e del tempo che occorrerà per rimediavi.!

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