mercoledì, ottobre 12, 2011

GOVERNO BOLLITO E SENZA PIU' FIATO: SI RITIRI !

Ieri, nonostante le assenze dei partiti d'opposizione, la Camera dei Deputati ha espresso voto contrario all'approvazione dell' art. 1 della Legge di Bilancio.
Da subito la parola d'ordine che è cominciata a circolare a partire dal Cav. Berlusconi è stata quella d'affermare che si trattava di una pura questione tecnica e pertanto rimediabile.
Minimizzare è stato il pensiero ed il passa parola  espresso di qualsiasi esponente del Governo e dalla maggioranza parlamentare in tutti i casi in cui si sono rivolti ai media, giornali e tv.
In questa logica, rifiutandosi ostinatamente di ammettere che il voto negativo ottenuto e politicamente grave, si stanno ricercando tutti i pertugi, tutti i tecnicismi per non voler ammettere che il Parlamento, deputati in particolare, non ha tenuto in considerazione l'importanza della votazione e pertanto si sta affannosamente ricercando la strada per far rientrare dalla finestra quello che è stato buttato fuori dalla porta.
La logica politica sarebbe invece quella di verificare molto veloce se ci sono ancora i presupposti, per coesione e per azioni politiche comuni, con i partiti della maggioranza e quindi salire al Colle per rassegnare le dimissioni.
Sarà poi il Capo dello Stato a verificare se i termini per una maggioranza, ribadita, esistono effettivamente interpellando i rappresentani dei partiti presenti in Parlamento ed in caso positivo riassegnare al Cav. Berlusconi un nuovo incarico per formare un nuovo governo di centrodestra.
Sarebbe per il Cav. Berlusconi una opportunità ghiotta per ridefinire programmi e mettere, in modo limpido, le varie componenti della maggioranza di fronte alle proprie responsabilità, mettendo pure in riga gli indisciplinati, su temi veri però, non su chiacchiere.
Intendo dire che il Cav. Berlusconi, che si reputa un grande condottiero, ed un vero e moderno politico, inchioderebbe con un programma ben preciso i suoi alleati, che tocchi le cose necessarie ed utili all'Italia
oggi (non domani) visti i problemi che si sono abbattuti sulla economia del nostro paese ormai da qualche anno e visti i pericoli di crisi globale che ci vengono segnalati all'orizzonte da istituzioni sovra nazionali (Trichet).
Le cose da fare non sono molte, ma sono, come segnalato anche dalle opposizioni e dalle parti sociali  azioni di ricostruzione con forte peso specifico che possono essere attuate con la riforma fiscale, la riforma delle pensioni, la riforma del mondo del lavoro, il rilancio dell'economia attraverso liberalizzazioni (anche degli ordini professionali)e privatizzazioni (sulle dismissioni andiamoci auti per non svendere gli ori di famiglia, che sono peraltro a presidio del nostro debito sovrano).
Parlo non a caso di ricostruzione perchè si è ormai visto che le riforme delle forme consentono di schivare i temi scottanti o anti popolari per meri motivi elettoralistici e personalistici, per cui le manovre che ne scaturiscono risultano sempre parziali e necessitano quindi di ulteriori ed infiniti aggiustamenti (saremmo già alla 5 manovra in un anno).
Tra l'altro a questo Governo non è ancora venuto il sospetto, invocando da un lato il contributo delle opposizioni e respingendolo poi puntualmente dall'altro, che reiterare le operazioni parziali che abbiamo visto ormai tante volte, forse non fossero le migliori e le più appropriate possibili; basti osservare le posizioni urticanti assunte di recente anche da Confindustria.
Evidentemente questa mia ipotesi è essenzialmente ingenua poichè il Cav. Berlusconi sa perfettamente che nella sua coalizione - anche se lo vogliono far passare per un chiaro dibattito interno - le idee da proporre sui vari capitoli di intervento sono molto spesso antitetici e funzionali comunque a cercare di mantenere a galla la baracca, non a risolvere alla radice i problemi che ha l'economia e la società italiana.
Di esempi a iosa: se si vuol metter mano, per l'ennesima volta dal 1994 al sistema pensionistico, questo va incrociato saldamente con il sistema dei rapporti di lavoro, compreso quello retributivo poichè se da un lato ai lavoratori in servizio si chiede di allungate il tempo della pensione, dall'altro i rapporti di lavoro con i giovani devono essere adeguati, senza furbizie tra buste paga bianche e nere, poichè è solo su quelle bianche che si accantonano i contributi previdenziali e le future pensioni a regime contributivo.
Oppure si parla di condoni vari, mentre è chiaro a tutti che solo a parlarne questo incita da subito all'evasione, mentre invece si considera un "nosferarur" colui che parla di patrimoniale, modesta, progressiva, da un certo valore in su, calcolata su tutti i valori mobiliari ed immobiliari (sui mobiliari ne esiste già una, recente, subdola e regressiva, cioè la tassazione dei dossier titoli senza che nessuno dei falchi di destra abbia aperto bocca).
Quindi uno "statista" come il Cav. Berlusconi non ha il coraggio che dovrebbe competere al suo ruolo, ovvero assumersi la responsabilià politica di ricercare un consolidamento all'interno della sua maggioranza, su programmi chiari e non su bubbole,  attraverso un percorso chiaro e alla luce del sole, ben sapendo che se questo non fosse possibile deve avere l'onestà intellettuale di passare la mano come è capitato a tanti suoi predecessori (da De Gasperi a Prodi).
Che questa operazione andrebbe contro la volontà popolare, sfornata ad ogni piè sospinto da tantissimi esponenti della maggioranza parlamentare attuale, è una fanfaluca: la maggioranza relativa del popolo italiano ha indicato i parlamentari che devono far coalizione in Parlamento per sostenere il leader indicato alle elezioni; se questa maggioranza parlamentare ha al suo interno la capacità politica di aggiornare ed attuare il suo programma operativo con un altro Capo del Governo, l'elettorato di riferimento non avrebbe proprio nulla dire, purchè questo nuovo governo operi veramente e non tiri a campare come sta facendo ora!
In realtà l'ingessatura alla quale il Cav. Berlusconi costringe la sua maggioranza ha motivazioni molto più prosaiche: la prima è che questo possibile ed eventuale reincarico diventi obbligatorio non perchè si sia rigenerata la maggioranza attuale, e si sia chiarita le idee attorno ad uno nuovo programma, quanto per il fatto che non è dato sapere che cosa potrebbe avvenire dopo o in alternativa.
I parlamentari della maggioranza non sanno ora (anche perchè  non vogliono per spirito di sudditanza pensarci affaccendati in tatticismi autorferenziali) se ci potrà essere un governo di larghe intese che porti la legislatura alla sua fine naturale, oppure si prospetti una crisi politica parlamentare talmente grave da dover andare ad elezioni anticipate.
In entrambi i casi il loro peso politico si annacquerebbe con quelli dei parlamentari dell'opposizione, oppure perderebbero presumibilmente la possibilità di un eventuale reincarico (o rinomina) alle prossime elezioni nazionali, con riflessi pure sugli effetti pensionistici di parlamentari.
Del resto è provato dai fatti che gli interessi a cui tengono sono i propri, non quello dell'Italia.
Il fatto ancor più grave e prosaico poi è quel che vediamo in questi giorni: la maggioranza ed il Governo non si occupano in via strettamente prioritaria alle necessità del paese,(vista la situazione da tempo assai critica) e alle iniziative da intraprendere (tanto che il programma di rilancio è continuamente annunciato, ma mai presentato), ma si preoccupano di parare il fondo schiena del Cav. Berlusconi, con operazioni da battaglia navale sulla legge delle intercettazioni (presentata,ritirata e ripresentata più volte) e sulla legge sulla prescrizione breve, che tra le due è la più urgente, visto che il processo Mills, con imputato il Cav. Berlusconi, non è altro che uno stralcio di processo analogo con condanna non passata in giudicato per la solita scadenza dei termini (condanna su due gradi di iudizio, prescrizione nel termo, ma condanna al risarcimento!).
Tutte norme che non hanno obbiettivamente urgenza, se non quella di tirar fuori dalle peste il Premier, il quale come un bambinello si va ad infilare ripetutamente da anni nei "casini" eppoi pretende che i suoi valvassori lo salvino (per salvar se stessi).
Oppure ordinare al suo Ministro di Giustizia di indagare su tutte le procure in cui compare come imputato o possibile tale il Cav. Berlusconi.
Siamo alla faccia tosta più impudica: il Cav. Berlusconi che continua ad insinuare di essere perseguitato dalla Magistratura, non si rende conto che sono tante e tali le procure che si occupano di lui che lo capisce anche un bimbetto che in realtà a Lui a perseguire la Magistratura.
Può pure essere che anche in questo ulteriore "incidente tecnico" il Cav. Berlusconi trovi il modo per salvarsi in corner, ma che sia a capo di un governo bollito e senza fiato è ormai chiaro a tutti, anche alla sua maggioranza, per cui basterà un nonnulla per farlo andare a gambe all'aria.
Piuttosto invito i parlamentari dei partiti di minoranza ad abbandonare i tatticismi; ovvero imbullonarsi ognuno ai propri seggi in Parlamento per essere sempre e comunque tutti presenti: se ieri non vi fossero stati i 17 assenti il voto contrario sarebbe stato a quota 308 !!
PS: nel frattempo il Capo dello Stato invita il Governo a verificare se ci sono le condizioni per la sua prosecuzione non solo numerica, ma anche per gli impegni ormai divenuti sempre più pressanti per l'Italia !
Domani il Cav. Berlusconi si presenterà alla Camera dei Deputati per chiedere la fiducia che sarà votata venerdì: qui si farà la nobiltade !!

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