lunedì, ottobre 18, 2010

ETICA E OPPORTUNITA'

L'affaire Montecarlo sembra definitivamente sopito perchè di altro ci si deve occupare secondo la "grande regia" che indirizza l'attrenzione dell'opinione pubblica.
La strumentalità è apparsa evidente perchè utilizzando un possibile favoritismo avvenuto nel 2008 da parte del Presidente Fini (del quale tutti in An erano a conoscenza - anche chi oggi si strappa le vesti - e pertanto consenzienti) si voleva in buona sostanza affermare il principio che poichè nessuno è al riparo da "peccatucci", nessuno può cercare di fare il pierino della situazione.
In realtà quindi vi è una reale ragnatela di affari - sotto traccia - poco chiari e quidi inopportuni o peggio ancora contrari all'etica che la politica deve in realtà sempre rispettare.
Il fatto di Montecarlo quindi, se vero, rappresenta un fatto del tutto inopportuno, come appare inoppotuno questo delirio di onnipotenza economica che avvolge l'azione personale del Premier in carica (si è recentemente vantato di avere 20 residenze a sua disposizione) che procede di pari passo con il delirio di onnipotenza politica, peraltro decisamente poco produttivo ed utile all'Italia.
L'esempio lampante ed ulteriore riguarda il fatto che tutti oggi parlano di quanto raccontatoci ieri sera da Report, ma si guardano bene dal parlare dalle restanti notizie forniteci dal medesimo programma.
Intendo dire che se la proprietà di Antigua è stata acquistata in modo limpido e regolarmente denunciata ai fini fiscali resta solo il fatto che siamo di fronte ad un investimento personale del Premier veramente singolare, che stona non poco con le problematiche economiche e di crescita che aggravano il nostro paese.
Non è comunque cosa da poco perchè occuparsi di 1oo mila cose, tra pubbliche e private, in miscellanea, fa sorgere il sospetto che l'attenzione del Premier sia attratta più dai fatti personali e familiari, che da quelli pubblici per il quale è stato eletto a maggioranza relativa dei votanti.
Altra stoffa riguarda gli uomini politici di mezzo mondo che per il loro incarico si sono spogliati delle occupazioni e delle preoccupazioni personali per svolgere al meglio il proprio ruolo.
Penso a solo titolo d'esempio al Sindaco di New York o - buon ultimo - al Presidente del Cile - conservatore - che ha venduto - come promesso - la sua Tv privata ad una company nordamericana.
Quanto all'etica - che è il tema ancora pù importante - non ci siamo proprio.
Anche la denuncia di Report ieri sera evidenzia un andazzo - storico - in cui gli amici degli amici, i familiari dei familiari, sono presenti progressiamente come la gramigna in tutti i gangli vitali dell'economia e della politica.
Vogliamo insomma fare gli americani introducendo lo spoil system, ma poi adattarlo all'italiana, perchè non vorremmo che mai nessuno mettesse becco sull'operato conseguente; oppure preferendo minimizzare e far spallucce.
E no, egregi signori, così non va !
Perchè lo spoil system è una forte e trasparente assunzione di responsabilità della maggioranza vigente ed è automatico che gli eletti, o meglio i prescelti, vengano messi sotto la lente di ingrandimento sia da chi ha dato loro incarico sia da parte dell'opinione pubblica che intende vigilare.
Nella nostra repubblica non è così perchè queste assegnazioni rispondono alla logica di ricompensare chi ha favorito in vario modo o di premiare chi magari è stato "trombato" in una precedente elezione.
E' vero che ci si possa fidare di più di chi si conosce bene, ma la qualità del prescelto deve essere sempre la migliore possibile e non deve mai rispondere a logiche sparitorie alle quali poi si agganciano, molto più facilmente, azioni di malaffare e di corruzione.
Ieri sera Report questo ha denunciato, anche se in minima parte per spazio di tempo, perchè questo meccanismo è generalizzato a tutti i livelli creando una selva di intoccabili, con tripli, quatrupli o ennesimi incarichi che lasciano parecchio perplessi sulla reale efficacia della azione di questi "eletti".
La stessa cosa vale per gli incarichi prettamente politici - in taluni casi mantenuti con incarichi meramente economici - dove la somma delle cariche raggiunge livelli impensabili (abbiamo vicesindaci, che fanno i sindaci altrove e buon ultimo pure i parlamentari, ma anche altri che di incarichi ne hanno 5 o 6)) e questa anomalia ci viene passata, come una sorta di alta poliedricità di questi politici, dimenticando che questi "supermen" non hanno il dono dell'ubiquità ed è e lecito pensare troppi incarichi, portano perlomeno troppa confusione e di conseguenza poca efficacia nei risultati.
Per finire la familiarità è una grave abitudine che viene da lontano ed anche in questa seconda repubblica, mai eliminata.
Ricordo che nell'ambiente bancario il figlio/a di un dipendente può essere assunto dalla stessa azienda solo quando il padre/madre se ne va in pensione o passa a miglior vita; nel caso due colleghi si sposino, l'azienda evita che gli stessi lavorino nello stesso ufficio se la filiale è grande o nella stessa filiale se questa è piccola.
Ebbene in tutti gli enti, associazioni o società controllate da enti pubblici, questa accortezza
viene largamente disattesa e ci troviamo quindi di fronte, oltre che agli amici degli amici, ai familiari dei familiari, con una improntitudine che non ha limiti.
Si badi bene: non si tratta di invidia (ci viene risposto: anche questi signori devono pur campare!), ma del fatto che l'indipendenza degli incarichi può essere inquinata dai rapporti ben più forti quali quelli amicali e/o familiari, per cui i risultati di efficenza ed efficacia possono essere largamente disattesi.
Se poi si estende questo alle singole azioni, ecco che può emergere ad ogni pie sospinto un continuo conflitto di interesse, perchè l'opinione pubblica non si può acconterare della speranza che tutto, per onestà intellettuale, vada o proceda correttamente.
Quando i buoi sono scappati, ormai il danno è fatto!
Veniamo da decenni di malgoverno che tanto danno ha prodotto al nostro paese, ma con tenacia continuiamo a mantenere questo andazzo, mentre, a parole, si promette di voler modernizzare l'Italia.
E' una storia già vista nel recente passato in varie parti del mondo che tanto danno ha prodotto a numerosi stati sino a farli cadere in un abisso, in una regressione politica, economica e sociale che solo dopo moltissimi anni sono riusciti a recuperare.
Pensate per esempio al ricco Brasile di fine 800 che ha preso, per fenomeni simili, una china inarrestabile e solo recentemente - dopo dittature varie - è ritornata a diventare una delle potenze economiche del pianeta; o al Cile,all'Argentina o alla Romania che negli anni trenta - florida - accoglieva emigranti italiani e poi è caduta nella situazione economica che tutti sappiamo per effetto sia della struttura politica, ma soprattutto della corruzione e del malgoverno.
L'etica quindi non è una carabattola filosofica che non vale per noi, ma vale sempre per gli altri; è un principio di giusto ed oggettivo comportamento che avvolge sia il nostro divenire ed operare odierno, anche nel nostro privato, sia l'operato di qualsiasi uomo pubblico nello svolgimento della sua funzione (possibilmente una alla volta)!

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