sabato, aprile 17, 2010

RUMORS DI MAGGIORANZA

E ancora una volta il premier riesce a tenere la scena aggiungendo alle tematiche delle grandi riforme ora possibili perchè per tre anni non ci saranno elezioni, i grandi risultati della lotta contro la mafia e buon ultimo i "problemucci" tutti interni al suo partito di maggioranza relativa.
Non c'è niente da fare da buon guitto sa tenere la scena minimizzando comunque temi che sono di grande importanza sia per la collettività che per il suo partito che ne è l'espressione di una parte (maggioranza relativa).
I temi sulle riforme istituzionali e costituzionali, il processo breve (parcheggiato) il legittimo impedimento (oggetto di esame alla consulta), la legge elettorale(abbattuta) son già spazzati via da impellenti tematiche sulla lotta alla mafia dove effettivamente il Ministro Maroni ha portato a casa risultati consistenti; i risultati parlano da soli sia per i beni sequestrati sia per i personaggi arrestati e se i processi conseguanti li puniranno il risultato sarà assai importante.
Che centra quindi attaccare chi anche nel recentissimo passato ha denunciato le mafie proseguendo l'opera di tanti scrittori, giornalisti, registi, ecc ?
Attaccare Saviano per la sua Gomorra (peraltro per questo da anni sotto scorta) è come attaccare chi per queste denuncie ci ha rimesso la pelle; oppure significa attaccare tutti quelli che organizzano una "resistenza" contro le mafie, come la Confindustria siciliana, gli studenti calabresi, ed altre singole o collettive azioni di protesta e denuncia.
Forse lo scopo non tanto recondito è semplicemente quello di magnificare l'operato del suo operato e per farlo in modo più ampio possibile si usa l'arma di mettere in cattiva luce tutto quel mondo che comunque contribuisce a lottare contro le mafie.
Buon ultima, ma non certo non meno importante, è la crisi di vertice all'interno del Pdl.
Ancora una volta, dopo numerosi atti e fatti "commessi" dal Presidente Fini nel passato ecco che riemerge ancora più forte il segnale di dissenso sulla conduzione del partito, sul modo di conduzione dei rapporti con gli alleati e sulla costruzione della linea politica e attuazione del programma.
Premetto che sin dalle prime notizie sull'incontro assai critico tra i due leader di centrodestra dell'altro giorno, ho espresso forti perplessità che questa crisi possa assumere connotati di rottura grave sino alla costituzione di un gruppo autonomo degli ex An alle due Camere.
Il motivo sta nel fatto che una scelta del genere non conviene assolutamente a nessuno dei due contendenti e nemmeno alla Lega perchè il punto di forza sta nella robustezza di questa alleanza per cui una scissione indebolirebbero la maggioranza attuale, nonostante le promesse di sostegno preventivate da Fini stesso.
Da buon scafato politico Berlusconi fa apparire dichiarzioni di fuoco contro le ipotesi avanzate da Fini, ma nello stesso tempo con la riunione di ieri e con quella ben più ampia di giovedì prossimo cercherà di avvolgere in un abbraccio soffocante le tendenze scissioniste di Fini.
Ritengo infatti che non accadrà nulla:verranno fatte promesse sulle richieste avanzate, rientrà il dissenso eppoi tutto continuerà come prima dove il deus ex machina continuerà a fare il bello e cattivo tempo, a mano libera sia all'intyerno del partito che nello sviluppo della politica di governo con l'alleata Lega.
Ipotizzando invece che questa mia previsione non venga centrata, i numeri attribuibili alla componente di Fini sarebbero parecchio importanti tanto da togliere la robusta maggioranza di cui questo governo gode sin dalla nascita; è vero che Fini prometterebbe di mantenere la fiducia a questa coalizione, ma standone fuori avrebbe mano libera su quei temi che non lo convincono e sui quali ha già evidenziato più volte il suo dissenso.
E' vero che in realtà il Pdl è sorto dopo le elezioni del 2008, dove Fi e An si sono presentate unite, per cui con questa scissione si ritornerebbe alla situazione di alleanza politica di quel tempo; ne consegue che sarebbe necessario quanto meno un rimpasto perchè non sappiamo se vi saranno Ministri in carica che decideranno da che parte stare (visti i soggetti penso preferiranno seguire il presidente di partito) con la richiesta in Parlamento di una nuova fiducia.
Il fatto che questa scelta prospettata da Fini porti alla creazione di uno nuovo schieramento questo non significa che debba rinunciare alla nomina avuta a presidente della Camera dei Deputati proprio perchè trova origine da uno schieramento che solo dopo è stato semplificato dalla nascita del Pdl; caso mai questa scisione può produrre un riverbero sulle amministrazioni locali dove per forza di cose occorrerà ricostituire adeguate alleanze se non si vuol ritornare nuovamente e velocemente al voto con elezioni amministrative.
Nonostante le dichiarazioni riscontrate non c'è nemmeno interesse a ritornare a elezioni politiche anticipate perchè non è automatico che il risultato sia quello ottenuto di recente con le politiche del 2008 e con le regionali del marzo scorso.
Se si tengono utili i risultati di queste ultime il Pdl ha ottenuto complessivamente il 27% dei voti espressi (un punto in più di quanto ottenuto dal Pd) e non è facile ipotizzare quanti di questi andranno al Pdl "dimagrito" e quanto al Pdl Italia; certo è che non ci troveremmo più difronte al primo partito italiano e questo creerebbe certo problemi nella definizione dell'alleanza di governo oltre che un ulteriore maggior peso specifico da attribuire alla Lega.
Comunque si risolva questa crisi è evidente che emerge un gigante dai piedi d'agilla, forte di maggioranze bulgare e inaffondabili, ma allo stesso tempo incapace di svolgere una politica ficcante.
Questo è già successo nella legislatura 2001-2006 dove alle enunciazioni non hanno fatto seguito fatti adeguati; allora fu messo su un piedistallo -per renderlo inoffensivo - il presidente Casini ed il risultato produsse la sua uscita dalla coalizione, con conseguente azione politica e parlamentare del tutto autonoma nelle legislature successive.
Questa volta è stato messo sullo stesso piedistallo il presidente Fini e se alle sue enunciazioni e pretese dovessero far seguito i fatti si sgretolerebbe questa coalizione a tutto vantaggio della Lega che, unica, ha mantenuto l'alleanza, ma contemporaneamente la sua autonomia tranendone vantaggi sempre più ampi.
Sono del tutto convinto che per questi motivi alla prossima riunione plenaria del Pdl l'ampia partecipazione degli esponenti stempererà gli attriti, verranno confermate le promesse che non saranno mantenute e si prometterà il congresso da tenersi nel 2011/2012.
La componente An insomma non avrà il coraggio di pretendere impegni con effetti anche immediati perchè obiettivamente sarebbe un vero salto nel buio che avvantaggerebbenon solo la Lega, ma anche i partiti di opposizione i quali debbono fare assoluta esperienza da queste crisi interne del centrodestra dove il dominus riuscirà a serrare le fila su aspetti utilitaristici, mentre nel caso del centrosinistra l'eccessiva purezza di ideali ha sovente buttato alle ortiche esperimenti che andavano sostenuti e sviluppati.

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