mercoledì, aprile 28, 2010

ABBRACCIO SOPORIFERO O ASFISSIANTE

Quello che mi fa infuriare sempre più è il fatto che qualsiasi cosa accada in Italia o nel mondo, i temi di discussione o di attenzione del pubblico attaverso i media siano del tutto distonici a ciò che di preoccupante o importante appunto sta avvenendo.
Il canovaccio dello spettacolo, guarda caso, è dettato dalla maggioranza parlamentare e di governo attraverso il suo premier insieme ai suoi vari comprimari per cui l'attenzione è calamitata su ciò che questi signori decidono di mettere in onda a prescindere dal fatto che siano le cose più importanti e utili al paese.
Basta vedere gli ultimi mesi (ma anche prima era la stessa solfa) dove in campagna elettorale - per esempio - il tema non erano i programmi e le proposte da offrire all'elettorato, ma per ben due settimane la storia infinita sui problemi o incidenti occorsi al Pdl nella presentazione di alcune sue liste.
Ma non è finita; in questi giorni, successivi alle elezioni regionali, dopo un breve accenno alla grande stagione di riforme che si vorrebbero fare sino al 2013 (mi domando che hanno fatto nei due anni precedenti: nulla o quasi ?), la scena è tenuta invece dalle liti interne al Pdl, liti che innervosiscono non poco la Lega che vede trascorrere il tempo, senza nulla concludere, senza nessun avanzamento degli obiettivi di programma.
Ancora: la situazione finanziaria ed economica della Gracia comincia ha presentare segnali sempre più preoccupanti, segnali che cominciano a riverberarsi su un pò tutti i mercati finanziari, ma l'unica cosa che sentiamo dire sono le battutine del ministro Tremonti, per spiegare l'opportunità che porterebbero al sostegno di questo nostro partner, mentre la Germania punta per bene i piedi perchè il tema dell'intervento significa sborsare un bel pò di denaro in un momento "inopportuno" visto che questo paese è sotto elezioni.
Il nostro Premier si guarda bene da usare la sua tanto sbandierata influenza internazionale e non trova di meglio, per far vedere che non sta con le mani in mano, di siglare accordi futuristici sulle centrali nucleari, quando nel tempo da lui indicato, si e no, si riusce a decidere l'installazione di un rigassificatore.
Anzi, la crisi si fa più aspra, e il Pdl con la sua maggioranza non ha di meglio che pensare alla rielezione dei capigruppo alla Camera dei Deputati, oppure a riproporre,ancora una volta il Lodo Alfano costituzionale, ben sapendo che non è una urgenza se non per uno solo Signore e che comunque i tempi per queste procedure ci porteranno alla fine della legislatura.
Questa maggioranza non sa nemmeno dove stiano di casa le priorità interne ed esterne: la priorità esterna - oggi - è tirare fuori dal guano la Grecia perchè non si sa che effetti a catena si potranno innescare; o meglio già si vedono visto che sta andando sotto scacco il Portogallo e si vede all'orizzonte non tanto lontano l'Irlanda.
Eppoi, chi viene dopo ? La Spagna? O l'Italia con i suoi conti in ordine sbandierati dal Ministro Tremont ? Se così fosse, mi domando che cosa sperano Germania e Francia: di pavoneggiarsi con un mercato finanziario, economico e sociale disastrato, pensando di tener fuori la testa dalla mota?
Con le dovute garanzie qui ci vuole qualcuno con i controfiocchi che si prenda la briga, senza tanti minuetti, di chiamare alla ragione i reticenti perchè la nascita della moneta unica è avvenuta con il sacrificio di milioni di europei e non penso proprio che questi possano accettare passi indietro.
La Merkel prende tempo, Sarkosy traccheggia e a chi tocca se non al "nostro" Berlusconi ?
Oppure molto subdolamente non è problema di questa maggioranza visto che l'entrata nell'euro l'ha gestita il centrosinistra ?
Quanto alle priorità interne anche qui l'abbraccio soporifero della maggioranza porta a ragionare su temi secondari , non valutando nemmeno gli effetti delle priorità esterne, effetti che si potrebbero assummare a quelli già severi imposti dalla nostra stentata ripresa economica.
Si parla di federalismo fiscale come priorità ma non c'è nessuno degli alleati di maggioranza che cominci a mettere in campo uno straccio di proposta per ben vedere quali possano essere le prosettive finali, essendo una operazione assai complessa e lunga.
Si parla come priorità della legge sulla intercettazioni, della riforma della giustizia, ovvero il trasferimento del controllo di parte della Magistratura al potere politico , ma di serie politiche industriali nemmeno l'ombra; la Fiat annuncia investimenti per 20 miliardi di euro nei prossimi 5 anni pretendendo giustamente un accordo politico con le rappresentanze dei lavoratori ed il governo stà li sull'albero a cantare, come se fosse solo problema fra le parti, come se lo Stato, con le sue articolazioni territoriali, non dovesse sentirsi coinvolto in termini di infrastutture, di servizi, di ambiente e di sostegno sociale.
La scena è ancor più tenuta dai problemi interni del partito di maggioranza relativa e si parla anche troppo di ipotetiche elezioni anticipate.
Il fronte dell'opposizione, ed il Pd in particolare, non deve cadere in questa trappola mortale innanzitutto perchè il ritmo dettato dalla maggioranza potrebbe portare per qualsiasi strada, anche alle elezioni anticipate, ma questa sarebbe una operazione tutta interna al centrodestra per riequilibrare i rapporti di alleanza e per epurare le voci critiche (l'opposizione rischierebbe di venir snobbata proprio perchè si sente ben poco).
L'alternativa va creata da subito su pochi ma chiari obiettivi ai quali dare la più ampia e dettagliata informazione con tutti i mezzi, partecipando in modo veramente organizzato a tutte le trasmissioni possibili ed immaginabili , su tutti i quotidiani, su tutti i sistemi di informazione.
Va innanzitutto smontato il principio che l'iniziativa spetti alla maggioranza per il semplice fatto che sarebbe un semplice gioco fra le parti che la gente non capirebbe, soprattutto perchè questa maggioranza per ben due legislature, pur con il consenso ottenuto, non ha fatto nulla di importante.
Continuare per questa strada significa da un lato essere corresponsabili morali della inefficenza della maggioranza per non averla sbugiardata adeguatamente e dall'altro per non aver proposto valide alternative ricercando adeguati sostegni politici e consensi.
Le alleanze si fanno sui programmi e non viceversa per cui chi parte per primo ha il vantaggio di aggregare consensi politici; se il Pd ha un suo progetto per affrontare il problema fiscale, il welfare, la giustizia, il federalismo lo presenti e lo illustri per bene senza perder tempo e su questo costringa al confronto chi ci vuol stare.
Rincorrere tra le nuvole le proposte sempre in gestazione di questa maggioranza che, ormai s'è capito, è bravissima a promettere a e alttrettanto a non mantenere, significa farsi strangolare da un abbraccio asfissiante, creando comunque le condizioni affichè il capro espiatorio sia già bello che pronto al sacrificio alla prossima tornata elettorale.
Si faccia tesoro - dove ci son state - delle cause di vittoria del centrosinistra (facendo tesoro pure delle cause di dove s'è perso) perchè i modelli vincenti forse non si possono esportare, ma le modalità di approccio, i temi trattati, le proposte formulate, gli orpelli politicanti liquidati, quelli si possono essere di grande aiuto per riproporsi a livello nazionale.
Si guardi non solo alle vittorie della Liguria, della Toscana, della Emilia-Romagna,dell' Umbria-Marche, ma anche alla Puglia dove per ben due volte la proposta vincente di Vendola è stata sottovalutata a torto; oppure a Firenze dove la sostituzione del "vecchio sindaco" con un autsider come Renzi sembrava un azzardo, mentre invece questa scelta sta facendo scintille come il suo predecessore Dominici.
Sul federalismo fiscale il centrodestra non ha presentato ancora un bel niente, mentre risulta che il Pd l'abbia già fatto; ebbene lo spieghi a chiare lettere, lo sbandieri senza timori, disponibili alle contribuzioni degli altri perchè solo così si può dimostrare la propria capacità di proposta e l'insipienza degli avversari.
Nella semplificazione dell'apparato di governo - nazionale e territoriale - si facciano sin da subito le proposte che si rimuginato da tempo: l'abolizione delle provincie (non solo quelle inutili), la riduzione della metà dei parlamentari, anche del Senato federale, la diminuzione delle prebende parlamentari, regionali e territoriali, l'eliminazione di spese superflue come le consulenze estere (sono 60 miliardi all'anno), una seria e credibile riforma fiscale, la riforma del lavoro mettendo la Confindustria e le altre associazioni imprenditoriali difronte alle proprie responsabilità (anzichè applaudire in modo considerato agli show del Premier), e chi più ne ha più ne metta.
Si vedrà quindi che l'opinione pubblica comincerà a drizzare le orecchie, a farsi qualche conto e si vedrà una buona volta chi è effettivamente il partito (o la coalizione) "del fare".
Anche la Lega si sente il fiato al collo perchè la tanto sbandierata efficenza amministrativa è in realtà molto spesso un grande bluff che si attacca sulle paure o i timori della gente, ma quando questi cominciano a sparire autonomamente, ecco che, per evitare d'essere sbugiardati, ha la necessità di mettere in campo altri temi ed altri obbiettivi per tener desta l'attenzione sul futuro e non sul quotidiano che continua a mordere.
Quanto agli uomini si faccia con ciò che si ha, senza attuare tanto la fronda o andando a cercare elucubrazioni incomprensibili: di uomini preparati ce ne sono ed altri stanno crescendo velocemente per cui il "meglio fico del bigoncio" se c'è uscirà senza tanti sforzi.
L'opposizione sostiene di agire nell'interesse del paese e non per interessi individuali o personali: lo dimostri una buona volta e lasci la maggioranza a crogiolarsi nel suo brodo!

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