lunedì, aprile 12, 2010

LE BUBBOLE DEL PRESIDENTE BERLUSCONI

I risultati delle recenti elezioni regionali evidenziano che si allarga in modo preoccupante il partito del non voto, che il Pdl ed il Pd conseguono risultati complessivi analoghi ma non certo confortanti, mentre la Lega consegue risultati consistenti sia in termini di voti che per risultati raggiunti.
Si continua ad aggiungere in questi giorni che, ora, è il tempo di mettere mano alle riforme strutturali del paese, ma a guardar bene i risultati regionali non fanno che confermare sostanzialmente la maggioranza della quale già il centrodestra beneficia dalle elezioni nazionali 2008.
Non si comprende pertanto perchè nei due anni trascorsi non si sia già iniziato ad attuare le eterne promesse che rischiano di diventare perpetue visto come si sta sviluppando l'andazzo.
Il progetto di Berlusconi poggia sia sulla sua grande capacità mediatica di attrarre diretto consenso, sia nella capacità di tenere al guinzaglio i suoi alleati, Lega in primis con la quale, nononstante il maggior peso specifico assegnatole dalla recente tornata elettorale regionale, intenderebbe scambiare le sue ambizioni personali con gli obiettivi dl federalismo ai quali la Lega è appunto particolarmente legata.
Il consenso complessivo comunque deriva anche dalla capacità di collegamento con parte consistente dell'elettorato, cosa che riesce meno bene - nel suo complesso - ai partiti di opposizione.
Mentre gli obiettivi della Lega sul federalismo sono chiari e - con i dovuti modi - comprensibili e condivisibili (senato federale, diminuzione dei componenti la Camaerra dei Deputati, federalismo fiscale, eecc.) quello del Premier appare chiaramente un obiettivo che soddisfi le sue ambizioni personali per cui le riforme di cui tanto parla non sono in funzione di un miglioramento della macchina dello stato e della politica nelle sue varie espressioni, ma sono in funzione del raggiungimento di un suo ruolo ancora più grande sulla scena politica.
Berlusconi ha l'obbiettivo del tutto evidente di diventare il Capo dello Stato, ma con poteri ben più ampi e ben diversi da quelli che l'attuale ruolo gli può dare; non è contento assolutamente di aver concorso per ben cinque volte al ruolo di Presidente del Consiglio, nè si acconteterà di concorrervi una sesta volta (nel 2013) poichè sa benissimo che nell'attuale formazione della nomina a Capo dello Stato, se non si modifiano costituzionalemente i ruoli e le funzioni delle istituzioni, è soggetta a regole di buona convivenza e soprattutto nella scelta di un uomo che, al di là della sua appartenenza originaria, deve saper dimostrare a priori e ragionevolmente di essere in grado di ricoprime il ruolo di garanzia.
Egli punta alla nomina a furor di popolo l'unica che gli darebbe l'autorità e l'autonomia di fare un pò quel che vuole; con l'attuale formazione dell'elezione - che competerebbe comunque al prossimo parlamento - nonostante si ripetessero le maggioranze attuali la sua nomina gli imporrebbe un ruolo da garante ed arbitro, funzioni delle quali non saprebbe che farsene!
Questo è il vero motivo del suo progetto e di questo gli italiani si debbono rendere conto: il suo appeal politico non giustifica assolutamente l' enorme regalo che chiederebbe per se stesso.
Abbiamo avuto Presidenti della Repubblica con caratteristiche del tutto diverse, ma tutti hanno saputo svolgere il ruolo di garante in forma eccellente; nel caso in cui arrivassimo - per soddisfare la sua presunzione infinita - ad una elezione diretta da parte dell'elettorato ecco che questo ruolo non gli sarebbe attribuibile perchè avremmo - e questo tutti gli italiani lo devono sapere assumendosene fino in forno le dirette responsabilità - non un arbitro bensì un primo e più forte contendente!
E le altre funzioni politiche, istituzionali e costituzionali repubblicane li, tutte appecorate !
Per preparare questo terreno - mancano tre anni - ricomincia a sfoderare le sue eterne bubbole sostenendo la tesi che pur con maggioranze bulgare non si può governare per effetto di lacci e lacciuoli che lo impedirebbero.
Cominciano di nuovo gli attacchi a destra e manca incantando pure le platee consenzienti come quelle di Confindustria che non hanno il coraggio di dire a brutto muso che le promesse sono ormai diventate parole al vento.
Troppo comodo attribuire sempre agli altri le proprie incapacità ed inefficienze: questo non avviene mai, in qualsiasi impresa degna di questo nome perchè chi si difende con questi schemi viene sempre considerato un inetto e messo velocemente da parte o alla porta.
Il motivo è semplice: chi accusa il mondo per gli obiettivi che ha mancato, riconosce implicitamente la forza delle cose su di lui e nel contempo la propria inettitudine.
La tecnica del Premier è ormai da tempo chiara: alzare sempre di più il tono ovvero la posta per creare aspettative e speranze nelle quali la gente crede sempre meno visto che anche di recente ha premiato - per il momento - solo la Lega ed ha rinforzato la schiera dei non votanti che non hanno trovato adeguate risposte presso gli altri partiti in competizione.
Ridico bubbole perchè il progetto complessivo di riforma non sta in piedi (andate a vedervi il progetto del Ministro Calderoli e ditemi se non è un porcellum bis!)e vi è il pericolo che passeranno tre anni invano, senza che si muova foglia.
Il progetto, pur discutibile, è assai complesso ed ambizioso per cui occorerebbe il più ampio coinvolgimento del ceto politico parlamentare, istituzionale e sociale per giungere per forza di cose ad un risultato armonico e mediato; invece, come per l'azione ordinaria, si individua la prospettiva di scelte forzate e raffazzonate per cui i referendum confermativi che ne seguiranno, questi faranno piazza pulita di queste bubbole in gestazione.
L'errore del Premier sta proprio qui,nononstante gli accordi di spartizione che trapelano dai comportamenti degli alleati : quello di costruire il cambiamento - come fosse un abito su misura - sulle sue ambizioni di ruolo e non sulle necessità di modernizzazione, di razionalizzazione del funzionamento del paese.
Potrebbe accadergli quanto è occorso a Napoleone Buonaparte che da ufficiale ha ben servito la Francia rivoluzionaria, ma poi da imperatore per ben due volte è stato castigato dal suo popolo (pensate: la Rivoluzione Francese ha decapitato il re, eppoi si è scelta per due volte l'imperatore!).
In questo quadro il Premier pensa di avere alla cavezza i suoi alleati, ma questi sanno quel che vogliono per il loro progetto politico e che cosa non vogliono; mi riferisco non solo alla Lega, ma anche a parte degli ex An, che da politici scafati - checchè ne dicano i vari Bonaiuti, Gasparri e Cicchitto - lavorano per un progetto politico che continui a stare in piedi e non sia appeso al Leader che non può godere dell'immortalità.
Queste quindi sono le bubbole che vanno denunciate all'opinione pubblica non certo come semplice antiberlusconismo, bensì come azione politica non condivisibile, affincandola a proposte alternative o correttive che creino aggragazione nell'elettorato sin da subito perchè diversamente il ritmo, di quel che si parlerà o si dirà in futuro, lo continuerà a dettare il leader di maggioranza.
Va chiarita una cosa innanzitutto: la maggioranza di Governo pensi a governare e a fare le sue proposte (cosa che non ha fatto per anni), ma nel contempo il Parlamento - dove si dovranno formare maggioranze qualificate - si occupi delle riforme strutturali, istituzionali e costituzionali, utili al paese - non all'ego del Premier - poichè diversamente in questo triennio non si raggiungeranno risultati se non quelli pessimi ed inutili al paese.
A ben guardare solo delle bubbole del Presidente del Consiglio si continua a parlare, oppure delle sue esternazioni che offendono le istituzioni a riprova che solo quelle che lui ha in mente sono oggetto di rispetto, nella misura in cui possono essere ricoperte dalla sua persona.
Spero adentemente di sbagliarmi, ma ci aspettano tre anni di fandonie inconcludenti, con leggi avventuristiche - se ci saranno - smontate da referendum o da sentenze inappellabili della Consulta!
Berlusconi avrà perso, ma ancor di più avranno ancora una volta perso gli italiani!

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