martedì, febbraio 26, 2013

GRAZIE ITALIA: ORA SIAMO A CAVALLO !

Ed ecco che a urne chiuse ci ritroviamo un bel pacchetto infiocchettato con il voto strabiliante conseguito dal Movimento Cinque Stelle di Beppe Grillo.
Certamente è stato sottovalutato, ma alla rabbia, magari interessata che stava montando, non c'era più evidentemente modo di porre alcun argine e rimedio.
Le cose fatte, non fatte o fatte male, restano nella storia recente e non potevano essere fatte perdonare con ulteriori promesse che per i protestarari sono giunte fuori tempo massimo.
Parlavo di incantatore di Sepenti rivolgentomi al Cav. Berlusconi ed ecco che  Grillo è risultato invece il pifferaio magico che porta tutti i topini ad annegare.
Il Voto va certamente rispettato ed interpretato per capire che cosa è sato sbagliato dalle altre coalizioni, ma vanno viste anche le prospettive politiche imminenti per il governo dell'Italia.
Una cosa è certa: questo voto di protesta, che pone l' M5S come primo partito di maggioranza relativa, pesca sia nell' elettorato che nel 2008 voto per il Csx che in quello che votò il Cdx.
Gli ex elettori dei due principali schieramenti che li accusano di aver fatto o non fatto determinati atti politici che posso pure non coincidere hanno espresso la loro protesta votando M5S; basti pensare che il Cdx ha perso  circa 7 e 6 milioni di voti rispettivamente a Camera e Senato, mentre il Csx ne ha persi 3,7 alla Camera e   2,8 al Senato.
Il fenomeno è speculare in ogni regione per cui le accuse agli ex schieramenti votati nel 2008 risultano speculari sia nelle regioni dove ha vinto il Csx che in quelli dove ha vinto il Cdx.
La "lucida follia" dei votanti il M5S ha certamente tenuto conto di protestare così contro i propri schieramenti di appartenenza originaria, ma il risultato - un voto su quattro - non ha tenuto minimamento conto delle prospettive e delle conseguenze sulla governabilità dell' Italia, vigendo una simile legge elettorale.
Infatti le prospettive, per effetto dei risulati in termini di parlamentari eletti, ci presenta una situazione ancor più complicata di quella avvenuta nel 2008: il Csx ha maggioranza qualificata alla Camera dei Deputati, ma non ha - pur con percentuali analoghe seppur risicate di voti conseguiti - maggioranza assoluta.
La formazione di un nuovo Governo quindi è operazione assai problematica poichè è sui temi convergenti sui quali questa si può costruire e dalle dichiarazioni del M5S gli elementi che hanno prodotto il voto di protesta hanno uno spettro ampio e assai composito.
Andiamo infatti dal rifiuto della legge sulle pensioni, alla legge che introduce l'Imu; dalla legge elettorale alla abolizione dei rimborsi elettorali, dei finanziamenti regionali ai gruppi consigliari, al dimezzamento dei parlamentari e delle loro retribuzioni, alla abolizione delle pensioni ai parlamentari, alla abolizione delle provincie.
Per non dimenticare una nuova e seria legge sulla corruzione, sul conflitto di interessi, sul falso in bilancio, sul salario minimo garantito, sulla legge svuota carceri e su una efficace rilancio delle politiche industriali .
Tutto questo è però condito dallo slogan del "tutti a casa" per cui l'operazione in teoria possibile si complica se non vi sarà disponibilità di confronto sui temi che possono costituire un minimo comun denominatore.
Se a questo aggiungiamo che il nuovo Parlamento deve per prima cosa affrontare ne nomine dei presidenti dei due rami del Parlamento e della nomina del nuovo Capo dello Sato, ecco che le posizioni attendiste di M5S possono costituire un vero grosso problema per la definizione dei primi assetti istituzionali.
Mi sembra del tutto evidente che il Csx dovrebbe essere quello che, per evvetto dei risultati conseguiti, si dovrà far carico di sondare se esistano o meno le possibilità di minimi accordi ed scluderei in modo tassativo che il Csx tenti approcci con il Centro di Monti che non ha la forza per contribuire a raggiungere la maggioranza al Senato.
Men che meno va ricercata la possibilità di una "grosse coalition" con Centro e Cdx perchè abbiamo visto che la sua efficacia, dal novembre 2011 al dicembre 2012, non ha prodotto quello che avrebbe dovuto produre per effetto dei veti incrociati; peraltro i rispettivi bacini elettorali (residui) non lo accetterebbero assolutamente e sarebbe ulteriore causa di protesta successiva alla prima favorevole occasione.
La situazione non è quindi per nulla facile e le prime avvisaglie le vediamo già oggi in Borsa italiana che scende del 4,45% e non sappiamo ancora quale potrà essere l'orientamento del Mercato rispetto alla economia italiana oltre che alla stabilità dell'euro del quale, ci piaccia o meno, facciamo tuttoa parte.
Il Partiti, tutti, si devono prendere le loro responsabilità una buona volta  ed anche gli elettori si devono prendere le loro visto che con il voto di è espresso un diritto-dovere, ma il risultato che vediamo davanti agli occhi da indicazioni per il futuro assai complicate non facili da attuare.

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