domenica, maggio 15, 2011

NON CAMBIERA' COMUNQUE NULLA

Nonostante le continue affermazioni del Premier che sostengono la tesi che questa tornata elettorale è un test nazionale (interessererà 13 milioni di elettori), qualunque sarà il responso delle urne tutto rimarrà immutato e questo malgoverno, questo malvezzo della politica nazionale continuerà imperterrito come nulla fosse.
Abbiamo assistito ad una campagna elettorale ancora più aspra di quelle passate, con una serie di colpi bassi indecenti, che temo non conteranno un bel nulla nelle scelte degli elettori alle urne, mentre conterà molto di più questa "guerra" di posizione che tocca tutti gli schieramenti, polo di cdx, polo di csx e polo di centro.
Intendo dire che non sono i fatti o i misfatti che orienteranno le scelte (nuove) degli elettori, ma saranno forse più le lotte intestine che conteranno, lotte che mirano a ridisegnare gli equilibri interni del cdx dove la Lega cerca di travasare i vecchi consensi dati al Pdl o creare nuovi equilibri, sempre della Lega, su piazze elettorali a lei sconosciute.
Il polo di centro sta cercando il suo spazio proponendo nuove strategie e nuovi equilibri; questo è un fatto di novità politica che può costituire attrazione elettorale alla sua prima uscita.
Mentre nel csx si cerca di farsi ancora del male non convergendo decisamente su programmi, strategie ed alleanze, pur con le esprerienze, positive e negative, del recente passato.
Intendo dire che se in Puglia le scelte del leader regionale Vendola sembrava azzardate, nei fatti poi sono risultate per ben due volte azzeccate; ne discende che anche a Milano la scelta alle primarie di Pisapia poteva risultare o apparire froppo "forte"; ma cammin facendo sta emergendo che questo leader ha una capacità di attrazione a 360° che poteva apparire irraggiungibile.
Peraltro le lotte intestine agli schieramenti possono pure produrre una ulteriore disaffezione dell'elettorato che anziché cambiare con coraggio il proprio orientamento preferirà astenersi perché scontento di tutta l'offerta politica.
Comunque sia conteranno i voti espressi, ma è assolutamente vero che una vittoria o una sconfitta del cdx possa avere alcun riverbero sul piano nazionale.
Se vincerà il cdx non cambierà nulla come non è cambiato nulla in occasione delle passate tornate elettorali del 2008, 2009 e 2010; ricordate il Premier disse l'anno scorso: ora ci restano tre anni per attuare il nostro piano di riforme, ma l'insipienza politica nonostante le maggioranza più o meno ampia è continuata ed è stata sostanzialmene improduttiva, se non su temi che tendono a rivoluzionare l'assetto istituzionale, costituzionale, economico e sociale dell' Italia.
In caso di vittoria quindi questo malgoverno, questa insipienza continuerà senza produrre alcunché; si farà tronfia delle sue maggioranze che possono pure aumentare, ma come un gigante dai piedi d'argilla non riuscirà ad attuare nulla o poco delle tante promesse fatte in questi ultimi 18 anni agli italiani (che fosse forza di governo o d'opposizione).
Le ipotesi di riforme costituzionali sono discutibili e comunque con percorso lungo ed impervio;
lo stesso dicasi per le ipotesi di "novità" istituzionale, sociale ed economica; quindi annunciazioni e nulla più che avranno il solo scopo di tener occupati gli italiani per distoglierli dai problemi ben più urgenti ed importanti che verranno forse risolti in parte autonomamente.
Se invece, al primo o al secondo turno, dovesse vincere il csx con il sostegno anche del polo di centro, sul piano nazionale non cambierà proprio nulla perché le maggioranze sono e saranno quelle che abbiamo oggi, rabberciate con il collante della "riconoscenza politica" (ministeri, vice ministri, sotto segretari e via discorrendo).
Per quanto riguarda due delle principali città che vanno al voto, come Torino e Bologna penso proprio che non ci sarà storia anche ipotizzando un ballottaggio, vedendo vittorioso sostanzialmente il csx.
Per Torino non penso proprio che i torinesi abbiano nulla da ridire sulla amministrazione Chiamparino e Piero Fassino che dovrebbe subentrargli; non penso proprio che i torinesi si facciano influenzare dalle campagne mediatiche del cdx a cui abbiamo assistito precisando che queste invece contarono alle elezioni regionali per incoronare il Governatore Cota con voti provenienti dalle altre provincie della regione.
Anche a Bologna, nonostante lo scivolone di Delbono non dovrebbero esserci problemi per il csx grazie anche alle buffonate sul comunismo (che non ha mai spaventato i bolognesi)o sul cognome del suo capolista (dimenticando il cognome del capolista del Pdl a Torino).
La partita più accesa si svolgerà a Napoli dove i rifiuti sono il solito jolly che il cdx continua a giocare ottenendo consensi, tema sul quale però (trovando come capro espiatorio il Sindaco Jervolino) non si è fatto alcun passo avanti visto che il problema è costituito ancora una volta dalle discariche e dalla fila chilometrica degli autocompattatori fermi.
Giocare sempre la stessa carta quindi può essere controproducente e l'eventuale cambiamento potrebbe forse dipendere dal fatto che esistono due capolista assai forti nel csx.
Su Milano è la storia ed i fatti che dimostrano come 18 anni di governo del cdx hanno fatto declinare sempre di più questa metropoli; i milanesi dovrebbero riacciuffare il loro storico pragmatismo che non si spaventa di fronte a nulla e far cambiare il vento.
Del resto, dalla Liberazione al 1993 molti sindaci furono espressi dalla sinistra e pur con luci ed ombre non si può dire che abbiano affossato la città; anzi!
Dal '93 ad oggi Milano ha preso una china interminabile, con una accellerazione negli ultimi 5 anni: contano i fatti e conta la capacità di proporre alternative credibili, non gli spauracchi guerrafondai sparsi dai vari leaders del cdx.
Milano deve disfarsi delle neo ideologie di questi anni ed investire su uomini nuovi, autonomi, incondizionabili ed incondizionati che sappiano unire le varie anime di questa città, compresa la borghesia "illuminata" che l'ha fatta grande.
Come dicevo nell'ipotesi che il cdx perda non ci sarà nessun sommovimento nella coalizione perché l'unica che lo potrebbe fare è la Lega, ma questa non avrà, credo, il coraggio di staccare la spina perché non si possono tagliare alcuni fili indissolubili tra i due leader, perché farlo significherebbe ritrattare le scelte del passato, ammettendo implicitamente di aver in parte fallito.
L'abbiamo visto in questi giorni in varie occasioni: su temi scottanti sembrava d'essere arrivati al punto di rottura tra Pdl e Lega, ma poi con una soluzione contorta, attorcigliata, ci si è messa la toppa, pur di andare avanti.
Dovessero perdere a Milano avverrà la stessa cosa e la spiegazione sarà costituita dalla necessità di completare l'attuazione degli obbiettivi, bandiere della Lega (come il trasferimenti di alcuni Ministeri) .
In questi giorni il Premier afferma che queste elezioni rappresentano il voto su di lui e sul suo governo; ne consegue che se il cdx dovesse perdere se ne dovrebbero trarre le conseguenze, nelle formule che saranno perseguibili, ma vedrete che non sarà così: troverà qualche ulteriore astuzia mediatica per correggersi clamorosamente!
'L'indicatore positivo - nel caso di vittorie ampie, significative e generalizzate del csx (anche con l'aiuto del polo di centro) - significherebbe che il vento lentamente starebbe cambiando; un vento sul quale continuare a costruire una alternativa valida e credibile che possa, nei fatti, trasformarsi in buon governo che tiri fuori dalle secche la nostra Italia.
Ne ha parecchio bisogno l'Italia , viste e sentite le recenti uscite di Tremonti che sembrano quelle di un commentatore dell'operato del Ministro dell'Economia, come fosse un altro !

Nessun commento: