sabato, gennaio 26, 2008

L'ETICA NELLA STATISTICA (E NON SOLO)

mi è capitato recentemente di leggere la pubblicazione, italiana, di “Mentire con le statistiche” del giornalista americano Darrel Huff, edita e commetanta da Giancarlo Livraghi e Riccardo Pugliesi.

E’ una pubblicazione del 1954, ma nonostante sia stata scritta oltre 50 fa è ancora oggi di notevole attualità; si legge molto velocemente perché scritto in forma narrativa e vengono riportati moltissimi esempi assai gustosi nei quali cui i risultati della ricerca statistica molto spesso sono stati utilizzati per sostenere interessi di mera convenienza.

Tutto questo mi ha fatto ritornare in mente vecchie dispense ed appunti relativi al mio professore di statistica il quale – specificatamente – ci relazionò proprio sull’etica che doveva sostenere il ricercatore.

In sintesi , ben sapendo la nostra passione per i numeri e i modelli matematici, ci raccomandava e nel contempo ci metteva in guardia sul possibile pericolo di costruire analisi parziali e nello stesso tempo di dare letture anch’esse parziali.

Sosteneva a ragione che il rigore doveva essere utilizzato sia nella determinazione del modello statistico, sia nella definizione dei campioni, sia, non ultima, nella lettura dei risultati ottenuti.

Tutto questo perché se non vi fosse stato rigore si sarebbero avuti risultati falsati in modo evidente e, nella lettura dei dati ottenuti, conclusioni manipolabili e addomesticabili.

Chi legge si domanderà: è allora ?

Bene, ieri Eurispes ha pubblicato il Rapporto Italia 2008 ed ecco che escono dati in gran quantità che i media si apprestano a divulgare utilizzandoli in modo smaccatamente interessato sino a formulare affermazioni del tutto campate in aria.

Beninteso, sappiamo tutti che la situazione economica è quella che conosciamo e cioè che il pil è cresciuto del 2% nel 2007 mentre nel 2008 dovrebbe crescere solo dell’1 %; i consumi interni sono in calo sia nel 2007 sia, si prevede, nel 2008 per cui la maggior produzione di riferisce a beni e servizi esportati; l’inflazione ha percentuali modeste (2%) e la pressione fiscale si è assestata intorno al 42%.

Dai dati Eurispes invece, e soprattutto dalle interpretazioni arbitrarie escono letture che rasentano il paradossale.

Il quotidiano L’Arena “spara” questo dato in prima pagina: “20 milioni di lavoratori sono sottopagati, 1,5 sono precari e 6 milioni hanno il doppio lavoro”; bene, innanzitutto vorrei capire se il milione e mezzo e i 6 milioni vanno aggiunti ai 20 oppure ne fanno parte; in entrambi i casi comunque i conti non tornano perché gli occupati ufficiali in Italia (fonte Istat 2003) sono poco più di 22 milioni quindi sostenere che il 90% è sottopagato sembra sinceramente un po’ esagerato.

Infatti sostenere che le retribuzioni in Italia non sempre consentono una vita serena (non agiata) è certamente vero, ma sostenere che quasi tutti i lavoratori sono in situazione di indigenza è obbiettivamente una forzatura che se utilizzata lo è per scopi reconditi e non per una corretta informazione al lettore.

Anche Reuter Italia magari per “frettolosità” ne spara di altrettanto grosse: ebbene, riporta il dato Eurispes secondo il quale l’economia sommersa in Italia varrebbe circa 549 miliardi di euro, di cui 175,6 imputati all’economia criminale.

La bufala sta nel passaggio successivo quando, affermando che questa ricchezza corrisponde al pil di Finlandia, Portogallo, Romania ed Ungheria, si lascerebbe intendere, anche se non lo si dice a chiare lettere, che il pil effettivo del nostro paese andrebbe aumentato di questa enorme cifra.

In realtà non è vero perchè la ricchezza sommersa trova comunque sbocco, molto spesso, in consumi di beni e servizi anche durevoli che vengono rilevati insieme a quelli di derivazione lecita per la determinazione del Pil italiano !

Se poi tutta questa ricchezza confluisse, in parte, in risparmio ecco che questo costituirebbe ulteriore provvista per il sistema bancario italiano che potrebbe aumentare il sostegno alle imprese e alle famiglie contribuendo quindi indirettamente a generare nuovo pil del tutto ufficiale.

Con questo non intendo certamente minimizzare sia i redditi nascosti sia quelli illeciti, ma l’effetto non prodotto da questo fenomeno è il mancato gettito di imposte dirette (quelle indirette, consumando, le paga sia il lavoratore in nero che il mafioso) che, questo si, è determinante per la gestione dello stato: infatti se la ricchezza sommersa è quella rilevata mancherebbe alle casse dell’erario oltre 190 miliardi di entrate.

E’ di questo che si dovrebbe parlare più concretamente perché corrisponderebbe al totale del valore di ben 5 leggi finanziarie "pesanti"!

Sul valore espresso ho comunque - che faccia parte del pil rilevato o vada aumentato ottenendo cisì un pil reale superiore ai i 2 milardi di euro – più di un dubbio pur riconoscendo che il fenomeno dell’evasione fiscale esiste ed è grave; sostenere per esempio che il sommerso, nel primo caso – sia sostanzialmente 1/3 del pil totale vorrebbe dire che se portato ad emergere la contribuzione fiscale aumenterebbe (lo direbbe l’Eurispes) di quasi 200 miliardi e la pressione fiscale (rapporto tra il totale delle entrate ed il pil) schizzerebbe ad oltre il 60% in palese contraddizione con le aliquote delle imposte dirette che sono molto più basse (Irpeg 29% e Irpef massima 43%).

Se poi questo valore Eurispes andasse ad aumentare il pil ufficiale peggio che andar di notte: significherebbe che la pressione fiscale reale diminiorebbe drasticamente e non si comprenderebbero sia le lamentele generalizzate degli italiani ne, soprattutto, i dati riportati nel Rapporto Eurispes, circa la working poors che graverebbe come una maledizione sugli italiani.

Infatti se su 20 milioni di italiani lavoratori dipendenti ve ne sono ben 6 (giusto 1/3) con doppio lavoro (il secondo in nero) non si può sostenere che tutti e 20 siano sottopagati a meno che dall’indagine statistica si tenga conto solo di quanto dichiarato che, appunto, non corrisponderebbe ai redditi reali.

Ritornando quindi velocemente alle premesse vediamo bene che l’etica insegnatami parecchi decenni or sono potrà oggi, forse, essere ancora seguita nell’indagine statistica, ma è fuor di dubbio che la lettura e soprattutto l’utilizzo fatto è smaccatamente pilotato per scopi non di cronaca, bensì per divulgare notizie nel migliore dei casi scandalistiche.

Contestualizzando questo comportamento nel particolare momento di crisi politica scaturita dalla recente caduta del Governo Prodi balza subito agli occhi che il Rapporto Eurispes viene “piluccato” qua e la con il chiaro scopo – anche se non dichiarato –di mestare nel torbido unendo verità a fatti e dati stiracchiati o fasulli; si buttano li notizie e dati con nonscalance che ad una prima analisi possono apparire convincenti, ma nella realtà hanno il solo scopo di amplificare sensazioni più o meno reali, rafforzando le proprie convinzioni o intuizioni sul momento economico e politico del paese.

In sostanza i media ci dicono molto spesso quello che vogliamo sentirci dire perché vogliamo ricercare una conferma nelle nostre sensazioni e convinzioni ottenendo informazioni sui dati sfornati da fonti autorevoli, meglio se relative ad una indagine il più ampia possibile (si parla di milioni di italiani e miliardi di euro come fossero noccioline) che ci garantirebbe sulla sua attendibilità.

In realtà le notizie così formulate e divulgate tenderebbero – una volta manipolare ed elaborate – a far coincidere un fenomeno statistico rilevato in questo caso da Eurispes ad ogni singola situazione personale che in realtà presenta necessità ed esigenze individuali del tutto uniche (anche la sfera dei bisogni primari è diversa per sesso, età, luogo,ecc.).

Concludendo, queste mie considerazioni non intendono certamente minimizzare la situazione economica e quindi sociale in Italia e le sue prospettive, ma evidenziare che le analisi devo essere depurate dalle “interferenze” affinché le scelte conseguenti siano le migliori possibili; in questo contesto molto si dice di quanto il quadro politico abbi fatto o meno, ma non si comprende come mai in questi ultimi due anni alcuni indicatori fondamentali abbiano mostrato indubbi miglioramenti (diminuzione ulteriore della disoccupazione, aumento di immigrazione, aumento del Pil, aumento delle entrate, diminuzione del debito, crescita dell’avanzo primario, crescita modesta dell’inflazione), mentre dall’altro si sostenga l’esistenza un rapido deterioramento economico (per effetto dell'aumento dei prezzi e della pressione fiscale per circa 1 punto) così forte quasi a voler sostenere che l’aumento di ricchezza (pil) produce in realtà povertà !

L’errore a cui saremo indotti non è tanto e soltanto di fare scelte poco opportune – anche in sede di voto – quanto non vedere altri imminenti e reali pericoli di cui nessuno ci da opportuna informazione e soprattutto alcuna analisi e progetto di risoluzione (penso per esempio alla recessione nord americana che se imboccata avrebbe ripercussioni enormi sia sugli stati “emergenti” che su tutta Europa).

7 commenti:

Lucio Sorge ha detto...

Errata corrige: non 2 mliardi di euro bensì 2 mila miliardi...

Anonimo ha detto...

Qui non siamo più neanche all'uso della statistica del pollo di trilussa: siamo all'equivoco da ignoranza crassa o da malafede (molto più probabile l seconda versione)

Anonimo ha detto...

OFF TOPICS

Gentili amici del network, apprendo e pubblico la notizia che la Moratti, alla vigilia della Giornata della Memoria, ha avuto la brillante idea di dare lo sfratto all'ANED, sezione di Milano (L'Associazione Nazionale Ex Deportati). Ho fatto sul mio blog un post tratto dal sito dell'ANED, con un invito a partecipare alla manifestazione di solidarietà che si terrà al Teatro San Fedele il 3 Febbraio, e con delle mie conclusioni piuttosto incazzate, che potete condidivere o meno.

Vi sarei grato se voleste leggere il post, e farmi sapere se qualcuno è disponibile a pubblicarlo come iniziativa del network, ovviamente depurando il testo secondo il proprio metro di giudizio. Se ci saranno delle adesioni, metterò sul post il logo del network.

http://iltafano.typepad.com/il_tafano/2008/01/giorno-della-me.html

Tafanus

Anonimo ha detto...

quello che stavo cercando, grazie

Anonimo ha detto...

Perche non:)

Anonimo ha detto...

leggere l'intero blog, pretty good

Anonimo ha detto...

necessita di verificare:)