martedì, marzo 08, 2011

RIFORMA DELLA GIUSTIZIA: BLUFF EPOCALE !

Partendo dall'aggettivo "epocale" già qui si evidenzia il bluff di questa iniziativa, perchè una riforma, lo dice il nome stesso, riforma, innova appunto un tema già esistente, per cui se si riforma è del tutto evidente che si tratta di una novità importante ed innovativa.
Quanto innovativa ed importante lo si vedrà poi nei termini nuovi in cui sarà sviluppata e soprattutto lo si vedrà negli effetti che devono per forza di cose essere più soddisfacenti per i cittadini - presunti colpevoli e vittime - di quanto non lo siano stati con i regolamenti, appunti riformati.
Usare quindi questo termine roboante significa attrarre sin da subito l'attenzione ed il plauso dell'opinione pubblica, ancor prima di verificare i risultati; come dire basta lo slogan in se per dimostrare efficenza e efficacia.
Il secondo bluff è costituito dal fatto che quando si parla di Giustizia ognuno di noi pensa ai casi della vita con cui viene a contatto, anche quelli per effetto diretto, ma quando si parla di lunghezza dei processi molti di noi pensano ai processi civili che più coinvolgono i cittadini, mentre il progetto di cui si sta parlando è La Riforma del Processo nella Giustizia penale che sono intentati, per obbligo, verso coloro che commettono reati penali di qualsiasi genere, dal reato di mafia al reato di evasione fiscale.
Quindi quando in questi giorni (per la verità da anni) si parla di "giusto processo" e di "ragionevole durata" dello stesso si parla di reati penali (che si estinguono con il decesso del presunto colpevole) e quindi di processi penali, mentre quelli civili - che vengono portati ad esempio - hanno durate ben più lunghe (possono essere proseguiti dagli eredi dei litiganti).
Quel che costituisce il principale e fondamentale bluff è costituito dal fatto che per ottenere giusti processi e ragionevoli durate, si pensa bene di metter mano alla struttura della Magistratura di modo che con una organizzazione diversa possano venir rimosse le cause che producono la lunghezza del giusto processo.
Ora già per i reati, per non tutti per la verità, viene introdotto il principio dell prescrizione mentre per il processo vengono introdotti i tempi in cui debbano svolgersi i tre gradi di giudizio, ma ciò non basta evidentemente perchè noscondendosi dietro al sacrosanto principio dell'eguaglianza dinanzi alla legge della accusa e della difesa, si è avuta la bella pensata di dividere in modo draconiano la Magistratura inquirente da quella giudicante, tagliando in due pure gli istituto di antogoverno (Csm), ma soprattutto i sistemi di elezione di questi istituti.
La cosa è estremamente delicata perchè oltre alle implicazioni di carattere costutizionale che questa decisione impongono, mentre ora l'ordinamento giuridico ha una sua autonomia ed indipendenza, con questa bella novità la Magistratura inquirente verrebbe sottoposta ai "venti" politici dominanti al momento con evidente pericolo che questo ramo di Magistratura veda ridursi la sua autonomia ed indipendenza.
Il potere politico avrebbe quindi una forza non da poco nel determinare l'indirizzo e l'azione della magistratura inquirente, sia attraverso la scelta predominante del suo organo di autogoverno (csm) sia individuando le priorità - da parte del Parlamento - in ordine ai reati perseguibili; a questa verrebbe anche sottratta una delle leve principali delle indagini costituita dagli organi preposti come Arma, Ps, Gdf e Cfs.
Appare del tutto evidente che a questo punto anche la perseguibilità obbligatoria dei reati penali verrebbe estremamente affievolita, senza la necessità di abolirla.
Inoltre tutto questo sommovimento sembra più orientato e pensato in funzione dei possibili colpevoli, ma sembra pensare molto poco alle vittime che sono per assioma certe.
Un sistema insomma questo utile a depotenziare questa parte dell' Ordinamento Giudiziario al quale va aggiunto pure il fatto che le carriere sono separate per cui un magistrato assunto come inquirente, non potrà mai diventare giudicante, e viceversa.
Questa proprio non la comprendo perchè l'azione dell'inquirente deve essere speculare a quella giudicante per cui non vedo che pericoli possano esserci con la intercambiabilità di questi ruoli.
Oppure si vuole ridurre nei fatti il perimetro degli addetti alla Magistratura, riducendo i magistrati inquirenti a mero strumento funzionale al Ministero di Grazia e Giustizia ?
Gli istituti di indagine sarebbero del tutto autonomi e già con l'esperienza del nostro passato, ben sappiamo invece come si siano ottenuto importantissimi risultati proprio, invece, con la simbiosi tra Magistratura inquirente e istituti inquirenti.
Il bluff ulteriore è proprio questo: non è assolutamente comprensibile sapere che cosa possa centrare tutto questo sul raggiungimento dell'obbietivo del giusto processo e dei suoi tempi ragionevoli; anzi, mentre oggi la "filiera" è ben organizzata, dal riscontro del reato, all'indagine, alla richiesta di processo, al rinvio al processo, al processo ed alla eventuale e relativa condanna, con questa affettatura dei procedimenti si rischia di creare dei compartimenti stagni che protrarrebbero nei fatti i tempi superando quelli prescritti, con sollievo degli eventuali colpevoli e la disperazione delle vittime.
Forse si vuole attuare la classica tecnica di questa maggioranza già usata per contenere la spesa dello stato: come in quel caso anzichè praticare un lavoro certosino per eliminare sprechi e selezionare attentamente la spesa, si preferisce effettuare tagli "lineari" sperando che poi vi sia l'auto capacità di selezionale al proprio interno le varie spese, nel caso della Giustizia si vuol cercare di eliminare a monte le cause penali rendento più complicati i processi del rinvio a giudizio, sottraendo conseguentemente materiale per i processi riducendoli quindi sin dalla nascita (reato a parte perchè la vittima comunque esiste).
Peraltro se la spiegazione di tutta questa riforma è voler imitare gli ordinamenti giudiziari di altri stati (penso agli Usa), così come impostata diventa una vera brutta copia (uno scimmiottamento) perchè non è assolutamente previsto il potenziamento del peso del magistrato giudicante e delle giurie popolari che appunto negli Usa hanno addirittura potere di vita e di morte.
Intendo dire che i giudici americani sono certamente terzi rispetto alla accusa, alla difesa e al pubblico ministero, ma sono per di più considerati a tutti gli effetti come dio in terra (avendo poteri assai ampi), ed i loro ruoli, pur sottoposti ad elezione periodica, durano una vita.
Le leve su cui operare sono ben altre perchè sono da un lato le procedure che arrugginiscono i processi penali (per la verità troppi sono i cavilli che allungano anche i tempi dei processi civili) e dall'altro sono le strutture che vanno rioganizzate ed accompagnate da investimenti mirati.
Non ultimo il fatto di depenalizzare i reati minori, ovvero intrudurre pene alternative che accompagnino procedure semplificate.
Se fate caso si impiega lo stesso tempo e gli stessi gradi di giudizio per un reato fino a due anni, rispetto a quelli che comportano pene più severe sino all'ergastolo o ai trentanni di carcere.
E' evidente che in questo caso, come lo è quello in cui si ricorre al rito abbreviato, si impiegherebbe meno tempo e meno denaro anche da parte delle vittime.
Fluff finale è costituito dal fatto che tutta questa bella pensata va a toccare le disposizioni della nostra Costituzione il che significa che proporre a questo punto della legislatura questa riforma, visti i tempi obbligatoriamente necessari per attuarli (doppio passaggio nei due rami del Parlamento con distanza di almeno 6 mesi, più referendum confermativo), significa ragionevolmente dubitare nella sua approvazione definitiva entro il maggio 2013.
E' vero che se non si comincia mai s'arriva, ma una iniziativa su questo tema non è nata ieri (se ne parla da più legislature) per cui oggi è regionevole pensare che ci troveremo di fronte al mancato raggiungimento dell'obbiettivo.
Ma tant'è; tutto fa brodo per sostenere la ferraginosità delle procedure di modifiche costituzionali, del fatto che ci sono troppi lacci e laccioli che impediscono la lunga marcia del Premier in carica e comunque, questa iniziativa costituisce sin da ora un buon esempio di efficentismo effimero del Governo a una buona promessa per la prossima campagna elettorale e relativa futura legislatura.
Faccio notare che l'efficentismo governativo vorrebbe metter pure mano ai sistemi di votazione del Consiglio di Stato (che riguarda la costituzionalità delle leggi confezionate dal Governo ed approvate dal Parlamento) laddove si propone la maggioranza dei 2/3: sembra non centrare nulla con la riforma della Giustizia (dove si vorrebbe contenere pure l'indagine costituita dalle intercettazioni), ma la Consulta è Magistratura giudicante speciale che deve sempre esprimersi in un senso o nell'altro per cui eliminare la maggioranza semplice significa impedire di eseguire il suo dovere di giudice.
Staremo a vedere che cosa, nel dettaglio, ci riserverà il progetto di riforma che verrà posto al voto nel Cdm di giovedì prossimo, ma temo ancora una volta, al di là dei contenuti, che si risolverà in un' ennesima fumata nera !

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