giovedì, dicembre 16, 2010

C'E' POCO DA FESTEGGIARE

In attesa della resa dei conti del 14 dicembre scrivevo ("ride bene chi ride... per ultimo") e mi domandavo a quando la resa del Governo Berlusconi.
E' fuori di dubbio che la tenacia del Premier e dei suoi sodali è tata decisamente efficace, capace di tutte le astuzie - queste si - di palazzo per cercare di non farsi sfiduciare, riuscendoci e se Fli in particolare ha deciso di sfilarsi dalla maggioranza confidando in una riuscita della sfiducia c'è da pensare che l'abbia fatto con la ragionevole convinzione di riuscirci.
Fli avrà certamente messo in conto anche di non riuscirci ed ha, a detta dei suoi esponenti, ipotizzato anche questi negativo risultato, prevedendo - nell' ipotesi - comunque distacchi assai contenuti.
Così è stato: nonostante l'esagono irregolare costituito dai sei lati, PD, IDV,UdC, FLI, MPA e LIB, i saltafossi (una volta, a voto segreto, si chiamavano franchi tiratori) hanno favorito il galleggiamento della coalizione che ha raggiunto una maggioranza relativa(314), ma non quella assoluta (317).
Tutto questo il Premier lo sa benissimo e continua nella sua azione politica: delle annunciazioni da un lato e delle acquisizioni a qualsiasi costo dal'altra.
Nel suo discorso ha aperto ai partiti di centro, ma avuto il diniego, afferma "candidamente" di procedere alle acquisizioni singole prospettando, per il lavoro che da fare, posti di governo ai vari livelli.
Non c'è che dire: è una macchina schiaccia sassi che procede inarrestabile per cercare di mantenere il potere.
Parlo di potere e non di governo proprio perchè di cose da fare per l'Italia ce ne sono parecchie ed urgenti, ma quel che interessa al Premier è restare in sella il più a lungo possibile; cerca di resistere in qualsiasi modo perchè i timori che lo minacciano non saranno sciolti prima di metà gennaio quando la Consulta si pronuncerà sulla regolarità della legge sul legittimo impedimento.
Se la Consulta sancirà che è tutto regolare potrà tirare un sospiro di sollievo (dovendo comunque pensare a sostituire la legge con un lodo costituzionale) su un tema che lo ha mandato in affanno dall'ottobre 2009, affanno che ha imposto al Parlamento e all'Italia di preoccuparsene incessantemente per tutto questo tempo.
Se la Consulta dovesse dichiarare che la legge va cassata ecco che dovrà pensare, inventarsi, qualche cosa di nuovo per cercare di non andare davanti al giudice.
In entrambi i casi la sua campagna "acquisti" dichiarata ha chiaramente il senso di precostituirgli una maggioranza ben più ampia di quella ottenuta il 14 dicembre perchè senza quella non gli sarà possibile predisporre contro mosse e significherà quindi elezioni anticipate in una campagna avvelenata dalla situazione giudiziaria critica in cui si verrà a trovare.
Gli eventi di questi giorni comunque dimostrano un fatto del tutto evidente: qualsiasi situazione personale e politica scabrosa in cui si è venuto a trovare il Premier è ininfluente sul livello di apprezzamento da parte dei parlamentari che lo continuano a votare.
Intendo dire che degli scandali emersi, delle azioni di disinformazione, delle annunciazioni mai seguite dai fatti relative alla sua azione di governo il suo schieramento non è nemmeno sfiorato dal dubbio se sia etico o meno sostenerlo; il suo schieramento se ne fa un largo baffo, anzi a chi, folgorato sulla via di Damasco si sfila ecco che ci sono altri uomini pronti a rinnegare il voto ottenuto ed andargli in soccorso, attendendo ovviamente adeguata gratitudine.
Questo fenomeno accade anche nella società civile, nell'opinione pubblica, perchè i sondaggi certamente severi rispetto alla sola primavera scorsa riconoscono al Pdl e alla Lega ancora un forte riconoscimento, come se quanto è accaduto e quanto sta accadendo non avesse alcun significato alcun peso.
Forse ciò dipende dal fatto che non si intravedono alternative all'orizzonte per cui qualsiasi peccatuccio o nefandezza viene trangugiato in attesa di tempi migliori.
Il modello proposto dal centrodestra è decisamente logoro ed inconcludente, ma ciò nonostante, pur riproposto, viene accettato o tollerato.
Le forze di Centro e quelle di Centrosinistra si devono rendere conto una buona volta che se intendono fare una azione politica nell'interesse dell'Italia e degli Italiani si devono mettere al lavoro per cominciare ad elaborare un modello convincente e compatibile fra i due poli perchè altrimenti il pericolo è che che questa maggioranza di centrodestra continui all'infinito, per di più non combinando un bel fico secco.
Se non si è capito il Premier agisce per concretizzare mire personali e la sua politica, mai confessata, è proprio quella di far credere che la eserciti, che amministri, mentre in realtà il suo scopo è proprio quello di non far nulla.
Quindi apprezzo la nascita di questa aggregazione di centro che dovrà avere l'accortezza di elaborare una strategia compatibile con quella del centrosinistra; cercare insomma un modello aggregante evitando i temi di conflitto (sappiamo che Casini e Fini la vedono in modo diverso su tempi molto delicati come quelli legati alla vita) ed evitando altresì le conventio ad escludendum.
Non mi piacciono infatti le affermazioni (sulle quali gli esponenti Pdl/Lega gongolano) con il Pd si, ma non con l'Idv o il Sel perchè se si tratta di modus operandi o di strategie, sarà bene parlarne a quattrocchi studiandole insieme (su queste il Cdx è abilissimo); se invece si tratta di temi delicati (che guarda caso sono importanti ma non urgenti e generalizzanti) sarà bene prendersi tempo ed occuparsi invece di temi ampi ed urgenti su cui trovare più facilmente convergenza.
Sia chiaro che l'atteggiamento deve essere reciproco ed in questo senso il PD, che è il partito più ampio, ha il compito più complesso ed impegnativo per cercare nel Cdx aggregazione compatibile con il Gruppo di Centro.
Mi spiego meglio: l'urgenza oggi è metter mano a tutti i fattori economici (e sociali conseguenti) per cui urge una riforma fiscale ed una politica industriale ed economica che favorisca il rilancio del paese; andare ad arenarsi come avvenuto in passato per esempio sui Dico e magari arrivare ad una spaccatura sarebbe una follia che l'elettorato non capirebbe mai.
Non si tratta certamente di riproporre una nuova Unione o un nuovo Ulivo: si tratta da parte di Pd+Idv+Sel da un lato e di Udc+Fli,Mpa dall'altro di definire proposte compatibili che possano aggregare la maggioranza dell'elettorato perchè con questi chiari di luna non è assolutamente prevedibile poter modificare la legge elettorale eliminando l'anomalia del premio di maggioranza assegnabile alla coalizione e non al partito che ha preso più voti (il Cdx sta pensando addirittura di introdurlo anche al Senato: sono curioso nel vedere come ciò sia possibile poichè la nomina dei senatori è su base regionale!).
Certo se fosse possibile cambiare la legge elettorale sarebbe più facile proporre progammi da "incrociare" poi con le alleanze successive (non scandalizziamoci poichè è successo di recente anche nel Regno Unito patria del bipolarismo), visto che l'attuale favorisce ampie maggioranze (fin che durano), ma non automaticamente ampia governabilità.
Concludendo: c'è poco da festeggiare sia per il Centrodestra che per il Centro e il Centro sinistra.
Il primo ha ottenuto una vittoria di Pirro, mentre gli altri hanno la possibilità di rimontare pur con le differenze che li possono caratterizzare.

Nessun commento: