domenica, aprile 07, 2013

COSA VUOLE L' OPINIONE PUBBLICA ?

Quanto all'opinione pubblica internazionale è del tutto evidente che si attende dal Parlamento italiano la nascita di un nuovo governo che assicuri governbilità e politiche economiche caute sotto il profilo della spesa e mirate per il rilancio della nostra economia.
Richieste del tutto logiche a prescindere dalle formule che si andrebbero ad applicare nello sviluppo della XVII legislatura, poichè poco importa chi sarà i selezionato, ma importa molto la sua credibilità e le sue capacità.
Quel che si attende l'opinione pubblica italiana è la stessa identica cosa poichè è chiaro che l'immobilismo non piaccia a nessuno, ma chi cavalca questa esigenza e ncessità, fa finta di non sapere che non è cosa semplice sia per le formule che vanno ricercate sia per le soluzioni ai problemi numerosi e delicati che giacciono sul tappeto.
Infatti la stessa opinione pubblica che esige l'avvio a pieno delle legislatura è la stessa che ha manifestato la sua volontà con un voto che ha creato tre blocci (e mezzo) conrapposti per i quali l'inconcialiabilità è la caratteristica più evidente, pronta peraltro a giudicare severamente tutti i passi falsi commessi, ancorchè auspicati.
Una opinione pubblica quindi che a gran voce dite "fate qualcosa" anche tra avversari politici, pronta però a rinfacciarlo alla prossima occasione, come se non fosse la fonte inconsapevole della situazione di ingovernabilità che stiamo riscontrando.
Chi ha votato per il Cdx non ha certo preso in considerazione l'eventualità che si rendessero necessarie intese imprevedibili con gruppi contrapposti.
Chi ha votato per il Csx ha dato certamente mandato per far da soli o al più cercare eventuali, successive e necessarie alleanze con il Centro montiano.
Per chi ha votato il terzo blocco, l'M5S, ha dato mandato di applicare un principio analogo agli altri in forma perentoria: se vinciamo si farà da soli, altrimenti opposizione dura sino a scoprire le contraddizioni, con vizi e virtù, dei partiti esistenti per favorirne l'auto distruzione, la loro liquefazione ai quali sostituirsi alla prossima tornata elettorale.
Porcellum o non porcellum non c'è stato un chiaro vincitore alle elezioni con maggioranza tale da essere in grado di proporre un nuovo Governo che si regga sulle sole forze dei partiti che lo compongono ed ecco la situazione di stallo dalla quale non si riesce ad uscire.
Non tanto perchè non esistano in teoria possibili formule che gli consentano di nascere, quanto per il fatto che, chi più chi meno, ha il terrore di dover pagare alla prima occasione formule non concordate con il proprio elettorato.
Ciò vale per il M5S che rispetta l'impegno "mai con questi partiti" divertendosi con supponenza e prosopopea a minacciare strali contro eventuali accordi Pdl e Pd (la gente protesterà con i bastoni); oppure usando sapientemente le consultazioni in diretta  streaming, alternandole con riunioni parlamentari segrete, selezione del prossimo PdR via internet, voto di delega al Governo uscente per il pagamento dei debiti della P.A., pretendendo l'incarico a formare il Governo per dire solo poi chi cercherà di formarlo (procedure mai viste visto che non si tratta di giocare a monopoli).
Un gioco di rimessa vecchio come il mondo perchè cercare (o favorire) contraddizioni negli altri competitori politici poi rende facile l'obiettivo di sparare a palle incatenate contro tutte le possibili soluzioni in cui il M5S non vuol essere presente.
Il Grillo parlante non si pone assolutamente il problema di poter essere accusato di poco senso di responsabilità perchè beneficia di un voto datogli al buio (con coraggio folle se volete) e a chi fa nontare che si attende che il voto dato venga ora usato con più profitto immediato risponde: "se pensavate questo, vuol dire che avete sbagliato a votarci" !!
Lo stesso vale per il Cdx che si è visto sottrarre milioni di voti per aver sostenuto il Governo Monti, ma ciò non di meno il suo Leader - che ha abituato il suoi sostenitori alle promesse incompiute (sostenitori incuranti del fatto che l'azione del Cdx curi più gli interessi del suo Leader e i loro) - insiste in una "santa allenza" negli interessi del paese (e quindi dell'opinione pubblica divisa in tre) .
Sa perfettamente che se riuscisse la sua mossa di proposta di otto disegni di legge per far ripartire l'Italia, gli perdonerebbe anche l'alleanza con il diavolo, anche se l'operazione, come tante altre in passato, si dimostrasse improduttiva (per lo meno c'ha provato direbbero).
Peraltro con questa mossa (non è campagna elettorale futura perchè per il Pdl questa è invece perennemente aperta) spiazza tutti: Grillo, Bersani ed anche il Renzi ,con le loro velleità più o meno apprezzabili.
Questo vale infine e ancor di più per il Csx che rimane soto il fuoco incrociato del Cdx che lo vuole attirare in un abbraccio mortale e il M5S che lo vuole impallinare sia per gli errori commessi in passato, sia allo scopo di distruggerlo, quale ultimo baluardo della vecchia politica, sulle cui ceneri fumanti poter poi costruire la nuova politica.
E certamente comprensibile la sua reticenza ad alleanze di governo, seppur circostritte a pochi titoli, non solo per le reazioni susccessive dell'elettorato (evento già verificato nel febbraio scorso) quanto per il fatto che esiste il ragionevole rischio che i punti concordati non vengano affrontati adeguatamente.
Basti pensare all'esenzione e rimborso Imu prim casa (operazione da 8 miliardi di euro non facilmente reperibili), alla riforma fiscale e all'incompiuta riforma della giustizia sulla quale pende - che sia penale o civile - come la spada di Damocle il classico conflitto di interessi.
Per di più, davanti ad un attonito Vendola, assistiamo agli sgambetti reciproci che registriamo nel Pd dove le varie anime vagano secondo il loro sentire  che non è quello di ricercare la soluzione più accettabile e proficua, ma quello di tutelare interessi sia imminenti che di prospettiva.
Non mi riferisco a Franceschini che comincia ad elaborare ipotesi di alleanze complicate e scabrose, bensi a Renzi il quale pretenderebbe di fare il battitore libero, sollecitando gli altri a far qualche cosa, ma tenendosi a debita distanza per non contaminarsi e restare puro come un giglio.
Nei suoi interventi (o non interventi come le sue partecipazioni mute alle riunioni Centrali) parla si al plurale, ma usa il "voi", mai il "noi" come se la situazione di stallo e le possibili soluzioni non fosse anche affar suo.
Come dire: non mi avete dato la maggioranza per la leaderschip di coalizione ed ora arrangiatevi, pronto però a criticare senza ritegno alcuno.
E' nel partito, è Sindaco Pd a Firenze, ha partecipato alle Primarie di coalizione, ha partecipato con suoi rappresentanti alla Primarie di selezione e poi anche alle elezioni  ed ora passa a far l'attendista azichè confrontarsi, discutere, proporre all'interno del Pd per contribuire a cercare possibili soluzioni.
Se pensa che per uscire da questo cul de sac non possa sevire anche il suo contributo penso proprio si sbagli di grosso.
Peraltro se avesse vinto le Primarie ed il risultato elettorale, nonostante questo, fosse lo stesso, si troverebbe anche Renzi di fornte al dilemma di doversi alleare con "diavolo" dopo aver fatto campagna elettorale sul "corriamo da soli"!
Se l'obiettivo è quello di fare comunque qualche cosa di efficace per mettere in moto la legislatura ed occorra trovare soluzioni anche "fantasiose" non penso proprio si possa permettere il lusso di attendere il suo turno.
Deve esser chiaro a tutti, quindi anche al Renzi, che se salta il banco, oggi, domani o dopo domani, rendite di posizione non ne ha nessuno perchè  si ricomincia tutto d'accapo.
Nel Pd si cercherà il nuovo segretario e sul piano elettorale si ricercheranno - o si scarteranno - alleanze e leadership, si confezioneranno i programmi, nè più nè meno di quel che è successo a partire dal settembre 2012.
Il Pd si cercherà il suo leader nuovo, ma certo non potrà diventare, un partito personale come accade al Pdl o al M5S !

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