giovedì, gennaio 20, 2011

L' ITALIA ALLA DERIVA SI AVVICINA ALLA TUNISIA

Il problema che si ripresenta con estrema gravità è costituito dal fatto che purtroppo si è generata nel nostro paese una assuefazione inaccettabile - come fossimo tutti o quasi vaccinati - ai comportamenti indecenti della politica maggioritaria, per cui di fronte alla corruzione, come di fronte ai comportamenti indecenti del premier - perseguibili penalmente o meno - non scatta la repulsione logica e conseguente.
I politici di maggioranza infatti tengono il sacco al premier che accusa tutto e tutti, ma soprattutto l'opinione pubblica, i sostenitori stessi della attuale maggioranza preferiscono ancora una volta, molto spesso giustificare, che condannare.
Vediamo infatti uomini politici della maggioranza, su vari mass media, sostenere con assoluta sfacciataggine le tesi del premier ed anche la gente intervistata qua e la molto spesso la butta in burla o minimizza, sostenendo che è tutta una montatura e che comunque ognuno in casa propria fa quel che vuole.
E per di più molto spesso si tratta o di politici di estrazione cattolica e rigorista (penso ad uomini come Formigoni o come Lupi) oppure di persone di media età ed anziane.
La deriva è pericolosa perché le tante iniziative delle opposizioni per far dibattito ed aggregazione non ci attirano più, anzi ci sentiamo molto spesso ci sentiamo inermi e poco coinvolti per cui stenta a crescere una alternativa che ci sbarazzi di simili porcherie !
Gli italiani dimenticano che negli anni ottanta, quando Berlinguer parlò di "questione morale" fecero spallucce pur sapendo della corruzione che dilagava anche per effetto della impossibilità alla alternanza; la divisione in blocchi non poteva permettere che partiti ed elettori figli di in dio minore assumessero responsabilità di governo a livello nazionale.
Allora la Magistratura era inerme e bloccata a perseguire quella corruzione per effetto delle protezioni che tutelavano i politici di allora.
L'eliminazione dell'immunità parlamentare scoprì il vaso di Pandora e la Magistratura cominciò
a perseguire e giudicare. con soddisfazione apparente dell'opinione pubblica.
Mentre prima la Magistratura di fronte a fatti penalmente rilevanti si doveva fermare, accadde che con la caduta delle protezioni poté attuare la sua funzione istituzionale.
Oggi invece si ha la sfacciataggine di sostenere che fu una persecuzione che si potrebbe riaccendere come sostiene il Premier e i suoi sostenitori politici.
Si vorrebbe infatti rimettere le briglie alla Magistratura utilizzando il lecito e l'illecito per poter perpetrare il mal governo di un tempo quasi a dire che allora fu tutto un errore che oggi non va ricommesso.
Il Premier è figlio di quei tempi visti gli inequivocabili rapporti con quella politica per cui in tutti questi anni sono emerse sue gravi responsabilità che vorrebbe trasformare in persecuzione.
La degenerazione è evidente per quanto dicevo in premessa perchè larga parte dell'opinione pubblica è stata vaccinata e quindi è assuefatta giustificando modi di vita e comportamenti come se fossero frutto della evoluzione della società.
Nacque il neo liberismo che ci veniva presentato come un grande processo democratico, mentre invece ci fa arretrare di secoli.
L'altra parte dell'opinione pubblica si trova invece inerme ed incapace a reagire.
Siamo nella situazione paradossale che un potere costituzionale come quello del Governo e del Presidente del Consiglio pretende di controllare e governare nuovamente il potere o ordinamento Giudiziario, con affermazioni gravissime che rasentano l'attentato alle istituzioni, visto che la nostra struttura repubblicana prevede vari poteri istituzionali che sono del tutto autonomi e posti sullo stesso piano.
Ogni potere - per mantene una democrazia di fatto - deve svolgere il libertà il suo ruolo rispettando, proprio perché eguali, quello degli altri, evitando quindi qualsiasi conflitto strumentale.
Il Premier si lamenta di essere perseguitato, ma l'azione giudiziaria nei suoi confronti non è una causa, ma un effetto, e non può assolutamente utilizzare la sua maggioranza parlamentare per modellare la legge a suo uso e consumo (facendola passare magari come un contributo alla modernizzazione del paese).
Rifletta piuttosto (ma questo lo sa benissimo) sui suoi comportamenti ed abbia il coraggio di difendersi nelle sedi previste, non certo con questi discorsi alla nazione che mi ricondano tanto, le adunate oceaniche del ventennio.
In una democrazia normale, fatti di questo genere vanno affrontati e non elusi, mentre i comportamenti personali, che per chi si presume statista, sono sempre assolutamente pubblici per cui se hanno come hanno effetti negativi ne deve trarre le conclusioni, senza arrampicarsi sugli specchi perché nella sua azione politica conta il ruolo della sua coalizione e le conseguenti azioni politiche.
Altri uomini nel passato anche recente di fronte a loro comportamenti riprovevoli hanno lasciato l'osso per non inquinare la loro coalizione e la conseguente azione politica (anche se poi governi, partiti e coalizioni sono stati duramente puniti); nel suo caso, se è un uomo e non un quaquaraqua, abbia il coraggio di farsi giudicare, abbia il coraggio di farsi da parte per lasciar il suo posto a qualche altro rappresentante della maggioranza attuale.

Forse la mia è una richiesta ingenua oppure in realtà il fulcro della sua maggioranza da lui costituito serve a mantenere un castello di carte, per cui non intende lasciare per non farlo crollare.
Invocare poi il consenso elettorale è una assurdità assoluta perché l'alternanza non significa un sistema ingessato, ma uno stato di assetto politico che esiste fin che esistono le convergenze.
Il premier non deve dimenticare che è a capo di un partito del 37%, entità rispettabile, ma non sufficiente a mantenere lo status quo per cinque anni; anzi pure se fosse di più, di fronte a corruzione, azioni giudiziarie e comportamenti indecenti, non c'è maggioranza che tenga.
Peraltro non è assolutamente vero che l'elettorato ha votato la scelta di un premier per cinque anni; lo riprova il fatto che se l'attuale Premier venisse eletto a Capo dello Stato, non si tornerebbe, sempre se c'è una maggioranza parlamentare a sostegno, alle elezioni anticipate.
Peraltro con questa situazione bloccata che si sta venendo a creare da tempo, visto che queste coalizioni di centrodestra hanno promesso tanto, ma poco mantenuto, sta ingessando il paese e sta favorendo il suo dissesto.
Il Premier non comprende (o forse lo capisce ma non gli importa nulla) che si stanno ammassando e stratificando una serie di difficoltà degli italiani che vedono sempre meno un futuro ed una prospettiva migliore ed una serie sempre più grande di malaffare e corruzione per cui se non ci si mette mano ben presto ci potremo trovare in situazioni di rottura con risvolti incontrollabili.
Guardi la Tunisia: è una repubblica di regime tollerata ed anche accettata per decenni (come la precedente di Bourghiba), ma l'ingessatuta del paese (anche lì percentuali indecenti di giovani scolarizzati senza lavoro)da un lato e la corruzione dilagante dall'altro (manovrata dal presidente fuggiasco e dal suo entourage) ha fatto giungere il paese al punto di rottura: quando si insiste con le malefatte poi la misura è colma e non si sa mai quali potranno essere le reazioni.
Mediti Presidente: l'Italia è la 7 potenza mondiale da tanti decenni, ma ci vuole poco a scendere la china inesorabilmente per cui se è un vero italiano, si faccia da parte !!

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