martedì, dicembre 15, 2009

MALA TEMPORA CURRUNT !

Sono rimasto a lungo incerto se postare queste mie considerazioni, ma, alla fine, ho ben pensato che i recenti fatti di Milano, la contestazione indegna alla commemorazione dei 40 anni dalla strage di Piazza Fontana e l'aggresione altrettanto grave al Premier Berlusconi il giorno dopo, obbligano a serene considerazioni sulla situazione sociale più che politica che l'Italia sta correndo.
Sul primo fatto non esiste alcuna logica possibile che li possano giustificare nemmeno nel caso in cui si intendesse distinguersi politicamente dal Sindaco Moratti: i morti di quell'eccidio sono di tutti, tanto più che in 40 anni non si sono trovati i responsabili ed obbiettivamente non si può imputare al ceto politico d'oggi alcuna responsabilità.
Quanto alla aggressione al Presidente del Consiglio Berlusconi è ancora più grave che sia stata commessa da un singolo personaggio - ancorchè disturbato mentalmente - perchè questo potrebbe significare un indice di degrado della convivenza civile veramente preoccupante, degrado che portroppo più volte l'Italia ha patito nel passato e dalle quali è uscita con lo sforzo congiunto della società e delle forze politiche.
Se il grave fatto è frutto di un caso individuale quindi va prontamente circoscritto, ma comunque è veramente opportuno che TUTTI si fermino un momento a riflettere sui propri comportamenti, atteggamenti ed argomentazioni dialettiche perchè comunque il livello, più volte denunciato dal Presidente della Repubblica Napolitano, ha raggiunto livelli preoccupanti tanto da influenzare molto spesso anche i rapporti oltre che politici anche interpersonali nello stato civile.
Ha poca importanza individuare come e da chi questa escalation sia incominciata perchè è il livello raggiunto che preoccupa e se non si frenano gli animi questa interminabile salita rischia di non finire mai.
Sarebbe, anche nei giorni scorsi è avvenuto ripetutamente, sentie la mistificazione storica che attribuisce al "68" la paternità degli anni di piombo; in realtà è una interpretazione di comodo perchè tutti ci siamo dimenticati di quei tempi e della escalation che l'ha caratterizzata a partire appunto dagli attentati dell'agosto '69, passando per Piazza Fontana, la strage del'Italius e di Brescia, il sequesto ed uccisione di Aldo Moro, sino alla strage di Bologna .
In questi giorni, purtroppo, sono pochissimi gli esponenti del ceto politico che preferiscono riflettere e misurare attentamente le parole dette perchè al di la là della stigmatizzazione del grave fatto e delle solidarietà espresse, prevalgono chi più chi meno, i soliti lanci e rilanci d'accuse, per cui poi non ci si può meravigliare se questi atteggiamenti dilagano in modo preoccupante.
Dobbiamo, TUTTI, una buona volta scindere le posizioni politiche che hanno TUTTE diritto di cittadinanza a prescindere dal consenso ottenuto o ottenibile, dai comportamenti che debbono sottostare a regole di buona etica e buona educazione.
Da troppi anni assistiamo ai reciproci dileggiamenti e ancor più pericolose delegittimazioni che ripeto nulla hanno a che fare con il sostegno elettorale più o meno ampio: chi - pro tempore - ha la maggioranza parlamentare ha il diritto dovere di governare e chi non ce l'ha faccia l'opposizione, ovvero controproponga cambiamenti, correzioni che possano migliorare l'azione di chi governa o possano far sorgere contraddizioni al suo interno .
Altri metodi e comportamenti che i questi 15 anni abbiamo invece visto una escalation crescente per cui chi governava o governa era costretto a farlo più CONTRO gli avversari politici che PER attuare la propria politica poposta alle varie tornate elettorali.
Per converso le opposizioni si sono molto spesso mosse cercando di mettere in difficoltà le maggioranze non già con temi politici argomentati (peraltro spesso spazzati via dal ricorso ai vari voti di fiducia come accaduto anche di recente per qualche emendamento alla finanziaria), ma criminalizzando le maggioranze stesse.
Molto spesso invece questo non è accaduto e su molti temi abbiamo assistito a scene veramente singolari e curiose: uno stesso tema aveva significati diversi a seconda dei punti di vista come se una rosa bianca per la maggioranza di urno fosse gialla e per l'opposizione rosa!
E' comunque evidente che su qualsiasi tema politico vi possano essere pensieri diversi per svilupparlo per cui una politica di centrodestra è diversa da una di centrosinistra, ma non è più accettabile - non essendo una partita di rugby o di football - la legge del più forte.
La realtà politica italiana degli ultimi 15 anni ha portato a novità importanti con la scesa in campo di nuove formazioni che aggregano chi più chi meno il consenso elettorale, ma quel che è tragico purtroppo è che questa "lotta continua" ha prodotto soltanto ingovernabilità a prescindere dalle maggioranze - più o meno ampie - via via createsi nel tempo.
La seconda repubblica avrebbe dovuto veramente modernizzare il paese mentre invece, a parte l'entrata nell'euro, il nuovo ceto politico ha prodotto veramente poco, tutto occupato a pararsi la schiena dagli oppositori.
Abbiamo visto governi fragili per maggioranze risicate arabattarsi in qualche modo sviluppando un decimo delle proprie idee e governi con maggioranze ben più solide che anch' essi hanno vivacchiato conseguendo risultati modesti che - per entrambi - non hanno prodotto una crescita adeguata dell' Italia.
Quanto alla buona educazione poi è forse proprio questa che esacerba gli animi e fa perdere di vista il tema principale che via via si pone: toni quindi e criminalizzazioni producono l'escalation e soprattutto argomentazioni che a mente fredda, TUTTI, dovrebbero considerare paradossali.
In realtà la verbosità, che anima la politica da sempre, ha subito una escalation di cui nessuno o molto pochi si sono preoccupati di controllare, tanto che questo comportamento è letteralmente esondato nella società ed anche nei mezzi di comunicazione, sia cartacei sia soprattutto televisivi dove i fatti molto spesso vengono "caricati" di significati che superano appunto ilimiti dei fatti stessi (andatevi a vedere com'erano i toni delle informazioni al TG 30 o 40 anni fa); questo inoltre avviene ormai quasi 24 ore su 24 doveil tema del giorno viene sviscerato e drammatizzato oltre il dovuto dalla prima mattina vino a notte fonda, non già per dovere d'informazione, quando di campagna elettorale permanente !
La verbosità appunto viene dilatata, esagerata quasi che qualsiasi tema riguardasse la fine del mondo ed è di questi comportamenti di cui ci dobbiamo preoccupare, non quello di voler individuare il dissenso come paradigma dell'odio che non politica non esiste (mentre esiste talvolta nei rapporti sociali).
L'uso della esgerazione nella verbosità ci ha fatto - a TUTTI - perdere di vista un grande pericolo cioè quello che - quando questa viene espressa, inplicitamente forniamo a chi ci ascolta una rappresentazione dei fatti esercerbata quasi a voler sollecitare una rivoluzione permanente, una resistenza continua non rendendoci conto che siamo i primi responsabili se poi avvengono atti inconsulti.
A titolo d'esempio in queste ore - dopo che il bon ton sorto nelle primissime ore successive alla aggressione del Premier si disciolto come neve al sole ritornando in buona sostanza alla situazione quo ante - si fa cronaca sugli attentati dinamitardi, falliti e incruenti, avvenuti ipozizzando che in caso contrario avrebbero prodoto strage: ecco amplificare questo aspetto per ricollegarlo alla verbosità estrema nei rapporti politici e sociali (ed in funzione nemmeno tanto nascosta di sostenere uno schieramento politico piuttosto che un altro) intanto può significare un messaggio di eccessiva allerta (il controllo della sicurezza si fa non si proclama) che può peoccupare l'opinione pubblica, ma soprattutto può contribuire a produrre, involontariamente, una dilatazione del fenomeno.
Stessa cosa è fantasticare sul comunismo italiano molto è sepolto da almeno 20 anni che nulla comunque ha avuto a che fare con i regimi comunisti liquidati dalla storia nè quelli che invece prosperano vivi e vegeti in vari continenti.
In questi giorni, dopo l'aggressione al Premier ci sono due tipi di comportamenti che non condivido assolutamente e che devono essere prontamente rimossi se vogliamo, TUTTI, chetare gli animi e ricondurre l'agone politico entro ambiti più pacati anche se ben differenziati:
il primo è sbarazzarci sia della criminalizzazione che del complottismo sbandierati da decenni dove appunto sono i decenni passati che dimostrano la loro inconsistenza; la seconda è la verbosità esasperata che è riapparsa sia nel fronte delle maggioranze di governo che in quelle di opposizione.
Anche nelle interviste tv fatte alla gente comune emergono posizioni vecchie di parecchi decenni assai preoccupanti, dal pericolo rosso al culto della personalità, e di tutto questo è responsabile il ceto politico che non ha avuto alcun ritegno ad usare modi e metodi di comunicazione senza preoccuparsi dei danni stava implicitamente provocando nei rapporti sociali della collettività.
Gli stessi concetti si possono efficacemente esprimere benissimo in altro modo senza - la dialettica non ci manca certamente - sminuire o infragilire le proprie argomentazioni e posizioni.
L'altra cosa infine è ricominciare ad ascoltarsi: non è affatto comprensibile infatti che quando gli schieramenti politici erano - in passato - molto più frastagliati ed anche contrapposti alla fine si tenessero in considerazione reciprocamente, mentre oggi con due schieramenti e una manciata di partiti la contrapposizione è molto più elevata ed i risultati utili per la comunità sono veramente pochi, troppo preoccupati, tutti, a compiacere la propria azione e a denigrare quella degli altri.
La situazione quindi a mio parere, non soltanto per l'aggressione al Premier, ma soprattutto per la sordità assordante che vediamo ogni giorno su giornali e tv, appare preoccupante perchè di irresponsabili ce ne sono un pò ovunque e vedo il reale pericolo che possano nascere derive pericolose per la democrazia e per il nostro futuro.

Nessun commento: