venerdì, maggio 08, 2009

E QUESTA SAREBBE MODERNIZZAZIONE ?

In Italia, ancora una volta è tornato al potere il centrodestra (ieri era il primo anniversario del quarto mandato dl Governo Berlusconi) e nonostante i proclami di modernizzazione, di difesa della sicurezza, del rinnovo del welfare, ecc. la macchina non si avvia per nulla, anzi permangono comportamenti e politiche antiche che non si svecchiano e modernizzano democraticamente per nulla (a parte la pretesa di svecchiare il ceto politico con scelte individualistiche).
Non c'è tema dove i nuovi proclami non facciano a pugni con comportamenti che lasciano allibiti non solo molti italiani, ma anche istituzioni sovranazionali .
La migrazione è diventata una fobia con iniziative legislative razziste e di polizia etnica tenute in piedi ricorrendo anche ai voti di fiducia per poterle varare ( tra le proteste di molti, anche di chi milita ad alto livello in questa coalizione di governo) dimostrando idee da medio evo.
Questa povera gente viene da paesi di fame e guerra, passano per le forche caudine di paesi nord africani e noi ci rendiamo responsabili della ripresa delle loro indicibile sofferenze.
Non si tratta, caro Ministro Maroni, di essere contro gli italiani e a favore degli immigrati, si tratta di essere civili e non incivili.
E' una abberrazione introdurre il reato di immigrazione clandestina come se fosse un reato - che so - di stupro; se si segue questa china il prossimo sarà il reato di opinione e pensiero !
Si fanno accordi con paesi mediterranei per il controllo delle coste rispedendo al mittente questi poveri diavoli, mentre a Milano si vorrebbe introdurre la regola che sui mezzi pubblici si deve dare preferenza ai lombardi.
Roba da segregazione razziale non solo nei confronti di stranieri, ma anche di italiani che lavorano in Lombardia 5 giorni la settimana e risiedono in altre regioni.
Roba da paesetto di frontiera non di una metropoli - capitale economica del paese - multi razziale, multinazionale e multiregionale.
Se il motivo vero è che gli stranieri, soprattutto, tendono a non pagare il biglietto - senza tanti schiamazzi - bastano più controlli, non posti riservati come si fa giustamente per i ciechi ed invalidi di guerra !
Sul fronte delle imprese abbiamo da un lato quelle che direttamente o indirettamente si internazionalizzano, mentre dall'altra ci sono quelle che cercano protezione per avvitarsi su se stesse, magari con accordi protezionistici.
La Fiat approfitta della situazione economica per internazionalizzarsi, lascia gli ormeggi all'ombra della Mole e naviga in mare aperto in America e forse nel prossimo futuro in Europa; Alitalia si è internazionalizzata dopo essere passate in mani private per accontentare il Sultano ed ora stenta, purtroppo, a risalire la china.
Se si fosse ciurlato meno nel manico un anno fa il livello strutturale sarebbe stato lo stesso, ma con un anno d'anticipo e forse Malpensa non sarebbe apparso come un Desterto dei Tartari.
Non parliamo della telefonia dove i privati hanno fatto peggio del pubblico, dove iniziative condotte dal Governo in carica d'allora hanno fatto gridare allo scandalo ed oggi l'italianità è in mezzo al guado e la compagni naviga solo per la bravura del suo management.
L'opportunità però di modernizzare con decisione sviluppando non solo la tv digitale (cara alla azienda del Premier), ma anche quella via internet è ancora oggi sfumata.
E' vero quella maggioranza non ha avuto coraggio e forza per battere i pugni sul tavolo, ma quella opposizione (oggi maggioranza) si è opposta per interessi di parte, non nell'interesse del paese o del popolo.
Sul piano della comunicazione politica poi ne stiamo vedendo delle belle; è un dejà vu: tante belle parole, annunciazioni e proclami che già abbiamo sentito nella legislatura 2001-2006, ma non abbiamo visti apprezzabili e decisi risultati ed oggi assistiamo allo stesso evento.
E' vero che la pubblicità è leva importante per tutte le amministrazioni, ma mentre la nuova amministrazione Americana dichiara le sue intenzioni ambiziose e le sta, pur con fatica, mettendole in piedi con grandi sforzi finanziari, la nostra amministrazione è sempre nella fase di lancio e dopo un anno di fatti se ne vedono molto pochi.
Le scelte e le valutazioni dell' opinione pubblica sono legate più a questa maledetta "percezione" che è una impressione che possiamo avere dei fatti e delle realtà, non qello che veramente accade o possiamo riscontrare e mi va dato atto che si deve governare per quello che accade non per quello che si ha l'impressione possa accadere.
Sulla sicurezza sembra che 60 milioni di italiani e residenti tali, siano messi sottoscacco da qualche centinaio di irregolari o di zingari: se ben quardate - pur non nascondendo i fatti delittuosi che i media ci riferiscono - sembra quasi che questi ci mettano in difficoltà, molto più delle organizzazioni criminali (mafia, ndrangheta, camorra, ecc) che sono invece ramificate come un cancro nella nostra società.
La tecnica della pubblicità tout court pervade ovunque, ma poi i fatti non li vediamo, ci accontentiamo delle promesse e delle capacità di comunicazione dei leader, di maggioranza soprattutto, perchè in questo contesto quelli di minoranza sono liquidati come fossero degli imbecilli.
Anche eventi straordinari come la grande crisi economica, come il terremoto o come i fatti personali del Premier sono usati per far "percepire" la propria chiarezza di idee, la propria decisione, ma poi dai riscontri si trova molto spesso un deserto.
Questa leva viene usata con estrema spregiudicatezza, non già per rafforzare la propria convinzione e la capacità di fare, ma semplicemente per acquisire o mantenere consensi che non vengono mai soddisfatti.
Sulla crisi economica (guardando anche come si sono mossi gli altri leaders europei ) prima si è detto che era stata ampiamente prevista, poi che l'Italia era indenne da questo evento (la "percezione" della cassa integrazione, della perdita di posti di lavoro, la chiusura di aziende, la diminuzione dei consumi e della produzione erano e sono invece una drammatica realtà), poi ancora che il fondo era stato toccato e si stava lentamente risalendo la china.
Si dice al popolo quello che il popolo vuol sentirsi dire e se una parte di questo vive sulla propria pelle situazioni drammatiche, ebbene, questo è un problema marginale da " gente di sinistra" che non deve contar nulla.
Il terremoto in Abruzzo viene anch'esso utilizzato per cercare di dimostrate (come nel caso della immondizia a Napoli) le grandi capacità politiche amministrative ed organizzative cioè di essere la panacea utile a risolvere tutti i mali, ma nella realtà le prime iniziative sono annunciazioni che sono intese dai terremotati e dall'opinione pubblica come una grande cortina fumogena.
Il primo decreto terremoto preso in modo verticistico è già oggetto di contestazione da parte delle amministrazioni locali; inoltre si è voluto fare in fretta - in piena autarchia - senza andare a guardare i modelli soddisfacenti usato in passato per eventi simili (Friuli e Umbria).
Per non parlare dei fatti personali del Premier (un evento simile ha riguardato anche il Presidente Sarcozy il quale con molta più riservatezza non solo ha divorziato, ma in poco tempo si è pure risposato) utilizzati dallo stesso come leva propagandistica per le recenti elezioni.
Pur di far voti si mettono in piazza fatti personali si ribaltano situazioni delicate a dimostrazione che tutto, anche le cose più intime e personali, servono per cerare appeal e che quindi conta soprattutto l'apparire e non l'essere.
Aggiungo che tutta questa foga nel ritrovare e consolidare consensi è stata e sarà utilizzata - putroppo - come leva principale per attirare su di se l'attenzione, per cui diventa assai grave il fatto che chi si orienta al voto viene influenzato da fatti o comportamenti che nulla centrano con il tema ed i motivi per cui si chiede consenso.
Far politica in questo modo, infilando di tutto e di più a corollario dei propri programmi non è certo indice di modernizzazione: è certamente una novità, ma è un modo medioevale di condurre le cose che porta ad affievolire la democrazia e a mettere totto tutela l'elettorato.

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