mercoledì, agosto 03, 2011

TUTTO BENE MADAMA LA MARCHESA !

Sono rimasto veramente allibito, dopo aver assistito in diretta tv al discorso fatto alla Camera dal Premier Berlusconi e agli interventi dei vari gruppi parlamentari di maggioranza ed opposizione.
La situazione economica e finanziaria della terra è sconquassata da tanti focolai critici che presentano elementi diseguali, ma che sono ciò non di meno assai preoccupanti, perchè si possono influenzare a vicenda nonostante ed anche se se le singole ricette di miglioramento hanno formule ed ingredienti diversi.
Il Premier è intervenuto minimizzando sostanzialmente la situazione critica dell' Italia imputando da un lato ai mercati internazionali gli effetti che si riversano sul nostro paese e sostenendo, dall'altro, che i fondamentali economici strutturali sono solidi e che sono del tutto sufficienti le azioni politiche intraprese e quelle programmate.
In sostanza la lettura è esclusivamente a tinte rosee, e questa viene ribadita, come uno slogan calcistico, anche dagli interventi dei rappresentanti dei gruppi parlamentari di maggioranza.
La realtà è invece un'altra: il programma di questo governo è in larga parte disatteso, perchè troppo tempo è stato impegnato ad acclamare un radioso futuro o ad occuparsi di temi assolutamente non utili alle necessità del paese.
Gli esponenti delle opposizioni in vario modo, con varie argomentazioni, con vari stili e proposte
hanno cercato di riportare sulla terra questa maggioranza di governo e questa maggioranza parlamentare, ma il risultato è stato vano poichè solo a parole il governo si dichiara disponibile a tener conto dell'apporto delle opposizioni, ma anche in questa sede se è fatto un largo baffo delle proposte sinteticamente avanzate.
Sono, è vero, state fatte manovre di bilancio con risvolti finanziari utili a tranquillizzare i mercati e a rispettare gli impegni della Ue, ma il fatto che dopo pochi giorni i mercati pongano sacrifici ulteriori e salati al costo del nostro debito sovrano vuol dire che le decisioni non sono state sufficienti.
Non si capisce infatti che la crisi finanziaria internazionale alimenta gli andamenti negativi delle varie borse valori perchè rischia di diventare una crisi economica, tanto che una crisi influenza l'altra e viceversa.
Sulla struttura economica e finanziaria di un paese contano ovviamente sia le realtà sia le pospettive e l'Italia come talune altre nazioni non da ai mercati che finanziano anche il nostro debito la dovuta tranquillità di rischio che consentano tassi di debito contenuti come nel passato.
Se 10 anni fa i Btp emessi dall' Italia avevano un tasso nominate del 3/3,5%, oggi giunti a scadenza trovano copertura con analoghi Btp riemessi sempre a 10 anni ma con un tasso di debito per l'Italia raddoppiato 6/7%.
Qui non si tratta di noccioline perchè se quest'anno dovremo, per esempio riemettere 100 miliardi di Btp a questi nuovi e più onerosi tassi significa che se in passato, complessivamente nel decennio passato si son pagati 3o miliardi di euro ( tasso 3%: 3 miliardi l'anno) significa che per i prissimi 10 anni se ne pagheranno 60 (tasso 6%: 6 miliardi l'anno).
Dal rapido calcolo si comprende bene che l'assenza di decisioni e scelte attuabili velocemente che modificano l' economica nella sua struttura prospettica produce un incremento di spesa che erode gli effetti della manovra approvata per 48 miliardi nei giorni scorsi.
Questo Governo soprattutto non ha ancora capito che questa Italia non è più quella della lira dove le politiche - drammatiche - di inflazione portavano da un lato alla crescita attraverso svalutazioni competitive, e dall'altra alla crescita del debito che aveva un peso specifico decrescente appunto per effetto delle inflazioni (il costo effettivo era composto sia dal tasso che dal corso della lira).
Con questa politiche dissennate ci siamo trovati con una eredità di debito mostruosa, ma quel che è peggio è che anche questo governo in poco più di tre anni non ha compiuto politiche per ridurlo, anzi è cresciuto sia in termini nominali che reali (oltre 250 miliardi).
Attaccare i mercati e le sue regole quindi è una operazione del tutto infantile e bugiarda: qualsiasi soggetto economico cerca di ottimizzare la resa della sua azione tenendo in debito conto il rischio del debitore per cui i finanziatori del debito italiano sono disposti - non per cupidigia, ma per maggior rischio - a continuare il finanziamento, ma hanno meno fiducia sulle capacità di rimborso di debito e interessi per cui pretendono che gli venga corrisposto un maggior tasso di interesse.
Il Governo insiste e persiste nel nascondere questa cruda realtà a se stesso e agli italiani sostenendo che tutto quel che si poteva e doveva fare è stato fatto e che quanto era in programma o è stato già fatto o lo sarà entro la fine della legislatura.
Il Governo sostiene che va quindi tutto bene così, invocando da un lato eventuali resposabilità a carico dell'opposizione che non collaborerebbe o, dall'altro ad effetti finanziari internazionali sui quali nulla può fare l'Italia ed il suo Governo.
Quanto alle opposizioni la realtà è ben altra: questa maggioranza e questo governo di cdx ha fatto della sua autosufficianza una bandiera, relegando in una riserva indiana le opposizioni e snobbando sistematicamente qualsiasi loro proposta.
Quanto alla crisi finanziaria nel passato è stata minimizzata (anche se le responsabilità non dipendono dall'Italia) al punto tale che si è preso sotto gamba il fatto che questa avrebbe prodotto una crisi economica (questa si tutta nostra) puntualmente presentatasi.
Ancora una volta, come nel governo Berlusconi del 2001-2006 si è considerata la crisi economica come congiunturale anzichè strutturale com'è in realtà, usando, quando l'ha fatto, strumenti inadatti, ma premianti sul piano elettorale.
Oggi Il Governo confessa candidamente che già nel 2007 (guarda caso nel governo Prodi) sono emerse le prime avvisaglie della crisi finanziaria più grave della storia moderna, smentendo di fatto quanto sostenuti sino a ieri !
Il Governo non ha il coraggio di ammettere l'eccezionalità della crisi alla quale rispodere con iniziative eccezioni ed ampiamente condivise da tutto il Parlamento ed accettate anche dagli italiani.
Lo scopo dell'intervento nelle aule parlamentari di Camera e Senato del Premier era quello di rappresentare una realtà ideale e sognante e non c'è nessun elemento per pensare che vi possa essere nel futuro più prossimo un cambiamento che si connetta strettamente alla realtà e alle soluzioni più efficaci ed utili all'Italia.
Il Premier sostiene che va tutto bene così e i suoi sostenitori parlamentari come un programma già scritto sostengono la loro fiducia sino a fine legislatura, non muovendo un dito nel proporre migliori idee per affrontare la realtà in continua mutazione.
Tutto bene madama la marchesa !

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