martedì, luglio 05, 2011

BERLUSCONI PERDE IL PELO MA NON IL VIZIO

Non c'è nulla da fare: ci possono essere i più grandi e gravi problemi che interessano il futuro dell'Italia e degli Italiani, ci possono essere le più gravi crisi politiche o economiche internazionali, ma questo Governo di irrensponabili e di eterni sfacciati (sono da manuale le dichirazioni dei vari ministri ed esponenti del cdx)non perdono il vizio di pensare ai fatti propri, mentre contemporaneamente cercano di propinare una ennesima operazione di manovra finanziaria sui conti pubblici che, per carità, non può pretendere di accontentare tutti, ma nella sostanza non è assolutamente equa per gli italiani.
Innanzitutto quanto si vogliono dare delle sterzate all'economia di un paese si deve preparare un programma pluriennale per raggiungere gli obbiettivi e da questo programma non si possono si devono escludere nessuno perchè ognuno con il suo contributo può e deve servire a raggiungere l'obbiettivo: l'equità, e la contemporaneità sono i primi principi da rispettare !
Infatti è assolutamente ingiusto mantenere o creare sacche di vantaggio da un lato quando dall'altra si inseriscono handicap che limitano o riducono l'azione economica dei cittadini.
L'Italia ha bisogno - oggi - di programmare il rientro del debito di qui a 10 o 15 anni a livelli fisiologici e dall'altro pogrammare una crescita economica che non può che poggiare su politiche di sviluppo industriale che è la vocazione storica dell'Italia (l'astuto Sacconi si accorge oggi che la maggioranza del Pil dipende dai sevizi non più dall'industria).
Quindi tutta la manovra, toccando tutti i tasti possibili ed inimmaginabili, deve servire a ridurre il debito e a rilanciare l'economia con crescite vivaci per cui spese e rendite di posizione vanno tutte eliminate.
E pur vero che alcune manovre possono essere messe in piedi in un colpo solo, mentre altre, per la loro natura, necessitano della dovuta progressività temporale, ma il risultato finale è comprensibile a tutti come deve essere comprensibile e certa la sua attuazione.
Esempi ve ne sono a bizzeffe: se si liberalizzano le professioni eccezioni non ce ne devono essere, se i costi della politica devono essere ridotti vanno attuate da subito tutte le scelte necessarie, non solo oggi la cilindrata delle auto blu, mentre le riduzioni degli assegni ai parlamentari e la struttura pensionistica resta invece nel limbo.
Ancora: nei programmi di questo Governo, o meglio del Pdl c'era la eliminazione delle provincie, ma poi ne usci una propostina ridicola (venivano escluse provincie confinanti con l'estero o altre amenità del genere) abortita sul nascere.
A questa manovra politica di Tremonti va riconosciuto il merito che il Ministro sa dove andare a pescare nelle pieghe del bilancio generale delle famiglie, ma anche qui il doppiopesismo si spreca: si preferisce tassare i depositi titoli oltre un certo valore di titoli amministrati, ma poi non si ha il coraggio di metter mano alla tassazione delle rendite finanziarie ferme al 12,50%.
Dopo aver sbeffeggiato nel 2006 il Governo Prodi per non essersi accorto che il numero dei possessori di fuori serie o auto di lusso era quattro volte il numero dei dichiaranti redditi oltre i 75mila euro, solo ora si ha il coraggio di tassarle aumentando la tassa di possesso!
Sulle pensioni stendiamo un velo pietoso perché ci si accanisce su quelle medie e medio alte, ma non si fa nulla per quelle misere che sono la stragrande maggioranza.
Anche chi ha pensioni da 3700/4000 euro lordi al mese (che non hanno certo costruito la loro pensione rubando al prossimo) debbono contruibuire alla spesa (o al risparmio), ma sanno perfettamente che il loro contributo non servirà ad un fico secco, come successe con il primo Governo Berlusconi nel 2004 che sovra tassò i redditi oltre i 150 milioni di lire.
Come sempre la tecnica di colpire sapientemente con poco i molti (così si fanno montagne di soldi) e un pò di più sparuti gruppi è una tecnica efficace, ma è a senso unico per cui chi ne ha veramente bisogno rimane mazziato e cornuto per ben due volte.
Ciliegina sulla torta però riguarda l'indecente inserimento delle modifiche di alcuni commi di articoli del codice di procedura civile laddove si obbliga il giudice a sospendere sino alla Cassazione il pagamento del danno patito, separando anche qui le liti fino ai 10 o 20 milioni di euro se in primo o secondo grado, da quelle di importo superiore.
La prima cosa che ci si deve domandare è che che effetto questa norma possa produrre sulla manovra finanziaria per rientrare entro il 2014 nei parametri Ue.
E' vero che il soccombente patisce, come sempre peraltro, la pena di rifusione del danno, ma ciò implica altresi che la pena pecuniaria comporta il trasferimento di risorse al vincitore della lite.
Queste, mi risultano essere trasferimenti non tassati da Iva, ma caso mai nei bilanci dei litiganti compariranno come perdite da un lato e profitti straordinari dall'altro con effetto sui rispettivi imponibili.
Quindi effetti sulle entrate dell'Erario probabilmente nulle o limitate !
Trattandosi poi di una manovra per decreto legge, immeditatamente esecutiva da confermarsi in legge nei 60 giorni successivi, non esiste nemmeno il principio di urgenza imposto per leggi di questo tipo.
ci si può trincerare dietro il principio che si vorrebbe far passare questa proposta per omogeneizzarla a quella del penale per cui un soggetto è colpevole solo se la sentenza è passata in giudicato.
Intanto perchè nel penale il condannato in primo grado può essere condannato alla reclusione sin da subito (anzi conta pure la detenzione dall'arresto alla fine del processo) e poi perché le condanne civili, come tutti i soloni nella giurisprudenza assoldati dal Premier sanno, producono effetti economici sin dall'origine (una volta accertati i danni) e si riverberano sia nei confronti di coloro che possono avere rapporti con i litiganti, sia nella filiera parentale, visto che i reati civili non si estinguono con la morte del condannato (ricordate la lite Imi Cir di Rovelli ?).
La vera ragione, emersa anche dal fatto che questo decreto è rimasto a battere il passo nelle stanze del potere (Palazzo Chigi) prima di giungere al Quirinale, è che il Premier Berlusconi sin dall'inizio considera suo dominio i fatti personali, con la sua maggioranza, con il suo partito e con le sue aziende per cui doveva trovare il modo per soddisfare con atti pubblici interessi privati.
La sfacciataggine, già vista tante volte nel passato, continua imperterrita perchè se ha bisogno, oggi, di questa modifica del C.P.C., bisogna farlo oggi, visto che fra giorni si avrà la sentenza del secondo grado di un processo - Lodo Mondadori - che lo vedrebbe probabilmente soccombere ancora una volta.
La sentenza è certa perché discende da una sentenza penale di corruzione passata in giudicato, dove corrotti e corruttori sono stati individuati, dove l'entità della corruzione è stata accertata; resta soltanto da appurare l'entità del danno cessante e del lucro emergente patito dalla contro parte del Premier - De Benedetti - visto che la sentenza penale, per effetto del lungo tempo trascorso, non poteva obbiettivamente riassegnare al legittimo acquirente il Gruppo Mondadori, ormai frammischiato per scelte industriali e successive acquisizioni con le altre imprese del Premier.
Berlusconi può strepitare quanto vuole, sostenere che la sentenza penale è una ingiustizia, ma tutti noi, quindi anche lui comune mortale, dobbiamo soggiacere alla Giustizia, ci piaccia o meno.
SE la metta da parte dunque: sapremo a giorni l'entità del danno che dovrà rifondere e su questo dovrà pensare ad un suo me culpa !
Certo non si tratta di noccioline, ma la truffa perpetrata non riguardava certo un piatto di lenticchie; comunque visto che la lite civile non è nata ieri, poteva, se oggi ha timore per la sua solidità finanziaria e patrimoniale, pensare a fare la formica, anzichè far la cicala, elargendo negli anni scorsi lauti dividendi a piene mani.
Infine, oltre al fatto che questa modifica, infilata di soppiatto all'ultimo tuffo, va contro il principio dell'eguaglianza di tutti di fronte alla legge (i litiganti sotto i 10 o 20 milioni di euro chi sono ? Figli della lupa ?) appare indecente ed inopportuna, visto che si inserisce come una appendice ad una manovra di lacrime e sangue, anche se non per tutti, che l'Italia e gli Italiani dovranno sostenere.
Confido comunque nel legittimo e superiore pensiero del Capo dello Stato !!

1 commento:

Lucio Sorge ha detto...

errata corrige:
il primo Governo Berlusconi del 1994 !