giovedì, marzo 20, 2008

ALITALIA: BERLUSCONI COMINCIA A VOLARE

Prendo spunto dalla diatriba che sta progressivamente montando sulla possibilità di acquisizione da parte di Air France - Klm (primo vettore mondiale per fatturato) della nostra compagnia di bandiera per fare alcune considerazioni di natura tecnica e soprattutto politica.
In particolare comincio da alcune considerazioni del canditato premier del Pdl, apparse oggi sul quotidiano La Repubblica, che mi lasciano allibito:
""Scontro Berlusconi -Prodi. E i toni si vanno infiammando anche nel confronto tra parti politiche. Il Cavaliere ha attaccato il modo in cui il governo ha condotto la vicenda parlando di "dilettantismo", ha aggiunto di auspicare che "una cordata di imprenditori italiani si impegni per rilevare la compagnia" e su Air France ha detto: "Irricevibile la proposta di Parigi". "Per chi si candida a guidare il Paese sono dichiarazioni irresponsabili" è il commento del ministro Pierluigi Bersani. Prodi attacca: "Di Alitalia si discute da tempo, è inutile dire che la trattativa con Air France non va bene. Berlusconi se non è d'accordo porti un'altra soluzione". "AirOne può essere una soluzione", è la controreplica del leader del Pdl che poi spiega tutto il piano compreso il coinvolgimento della sua famiglia e del suo gruppo. ""

Capisco infatti che lo scontro politico e quello elettorale si fa su temi concreti e non sull'aria fritta, ma l' uscita del leader Pdl, mi sembra veramente una boutade e se non lo è abbiamo veramente la conferma che per lui esiste un stretta connessione tra politica ed e i suoi affari!
Ma andiamo con ordine: Alitalia ha cominciato a soffrire quando è cominciata la liberalizzazione delle rotte aeree che ha utilizzato anche le stutture aero portuali che si sono sviluppate in modo significativo e giustificate dal crescente numero di clienti che utilizzano l'aereo, crescita che continua a ritmo sostenuto tuttora.
Quello che caratterizza molte compagnie aeree è la struttura snella cui si accompagna una adeguata massa critica di scali e clienti, mentre per Alitalia questa operazione di adeguamento è stata effettuata solo in parte e male e vi è il serio pericolo da tempo che possa finire come è successo per Air Swiss e per come stava andando a finire Iberia.
I governi succedutisi da tempo non hanno mai avuto il coraggio di sviluppare una vera ed efficace politica dei trasporti aerei (forti del fatto di detenere ancora la maggioranza) perchè questo poteva comportare dissensi politici e sociali molto forti: solo il Governo Amato con il Ministro Bersani cominciò a cambiare la rotta, ma poi più nulla perchè non c'era il coraggio politico di potersi scontrare duramente con sindacati e maestranze.
Certamente questo è per me un tasto molto doloroso perchè non è facile confrontarsi con una struttura rapprsentativa e con il lavoratori per cercare anche nel loro interesse soluzioni adeguate che certamente comportano dei sacrifici importanti, ma la consapevolezza del proprio ruolo politico doveva convincere chi governava ad affrontare "il toro per le corna".
Così non è stato però, perchè nel periodo 2001-2006 il governo in carica si è limitato soatanzialmente a cambiare timoniere d'oro e nulla più.
Nel frattempo al problema si è accentuato perchè gli aereoporti, soprattutto nel nord Italia si sono sviluppati notevolmente e pretendere di poter raggiungere una massa critica dando la massima copertura con scali Alitalia è una contraddizione in termini perchè i costi connessi al servizio si sono dilatati in modo esponenziale (gli equipaggi che partono da Milano sono in trasferata da Roma).
L'attuale governo dimissionario ha preso in mano il problema con decisione, ma anche con la dovuta cautela: le compagnie che si sono proposte erano numerose (c'era pure Aerflot), ma poi si sono ridotte a due e nel frattempo tutti abbottonati, interessati ma silenziosi ad attendere come dei giocatori do poker: i lavoratori che pensavano giustamente alla loro pelle, i sindacati al loro ruolo, le compagnie aeroportuali ai loro scali e la classe politica a caricare i cannoni per poi poter sparare a palle incatenate per scopi esclusivamente elettorali o di maggioranza.
Sapevavo e sanno tutti che non si può aver tutto dalla vita: l'alternativa ad Air France - Klm era Air One che è una buona compagnia solida, ma troppo piccola per poter reggere sia la l'acquisto che la gestione ed integrazione.
Soprattutto il progetto finanziario di quest'ultima poggia sostanzialmente sulla leva del debito che è sempre inappropriato quando sostiene una operazione di acquisizione in settore ad altissima concorrenza (esempio lampante è quello recente di Pirelli con Telecom !).
Con la caduta del governo nel febbraio scorso sono cominciate le prese di posizione tutte orientate a difendere il proprio orticello, ma sostanzialmente abbottonati in attesa dell'offerta finale ed ora - come volevasi dimostrare - tutti in piedi in difesa appartentemente degli interessi delle maestranze che nel frattempo sono aumentate: sindacati e lavoratori ovviamente cercano di limiare per quanto possibile i danni, Malpensa ricorre in tribunale (non potendo riconoscere i suoi errori: non si gestisce uno scalo internazionale di quelle dimensioni che si appoggi soprattutto sulla compagnia di bandiera) e tutti gli altri utilizzano con assoluta disinvoltura questo problema per scopi esclusivamente elettorali.
Vecchia regola quest'ultima: prendo posizione per cambiare le cose - se ci riesco -così aumento i miei voti; se poi non ci riesco i voti li avrò comunque perchè almeno ci avrò provato !
Ciliegina sulla torta è l'uscita del Cavalier Berlusconi (già una volta ebbe a dire: ghe pensi mi !) che sollecita l'imprenditoria italiana a farsi avanti mettendo in prima fila i propri figli !
Splendido ! Abbiamo un canditato premier che sa far di tutto: edilizia, televisione, calcio, finanza ed ora, oltre al politico, si metterebbe pure a volare !
Questo delirio di onnipotenza fa veramente spavento perchè sa perfettamente che metter mano ad Alitalia qualsiasi imprenditore, per come stanno le cose, sa chedi cose da sistemare e da tagliare ce ne sono parecchie: anche lui, pur con le grandi risorse finanziarie che possiede, non è certo il tipo che investe senza prevedere una accettabile remunerazione del suo capitale.
Il pericolo reale comunque è che si continui con questo tira e molla fino a che Alitalia porterà i libri in tribunale e quindi vi sarà un "sciogliete le righe " generale alla faccia di vuol tutelare i posti di lavoro !
Oppure, non sarà questo lo scopo più recondito ? Per rilevare il marchio con quattro baiocchi ?!

1 commento:

Anonimo ha detto...

PROPONGO la riapertura immediata di un manicomio dove poter curare l'invasato pelato coi tacchi alti...a spese sue.LEGATELO.

compagno pasquale